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Autore: Meg___X3    23/08/2008    13 recensioni
Cosa succede dopo la morte? Nessuno ne è a conoscenza. Ma per Kagome, questo mistero sta per essere svelato... Vittima di un incidente, cade in coma, e ben presto giunge uno Shinigami per trasportarla all'Inferno. Ma com'è possibile che abbia aspetto umano e sia per di più bellissimo? E perchè la incatena a lui? Kagome sente che la sua vita non è ancora finita, e si preannuncia un futuro alquanto strano ed ignoto. Cosa le accadrà?
Gift-fic dedicata alla mia Sensei Roro *-*
Genere: Romantico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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shinigami lovers

  

Shinigami Lovers
 

Atto Quarto

 

 

 

 

 

 

 

Kagome e Sango si erano separate, e Miroku aveva seguito lo Shinigami e la ragazza a casa di lei. Aveva, a quanto pare, deciso di scrivere il romanzo del secolo: a suo parere – ed era vero, in millenni, non era mai accaduto che uno Shinigami fosse costretto a vivere a stretto contatto con un umana. Inoltre, il dolce rapporto fra Kagome ed Inuyasha lo intrigava parecchio, e scommetteva sulla buona riuscita di un romanzo d’amore. Inutile dire come i due “protagonisti” l’avessero presa. Male.

- Miroku, spero che tu venga incenerito da Sátanas per miscredenza. – esalò Inuyasha, furioso.

Kagome lo guardò, scioccata. – Io… ed Inuyasha?! – esclamò, scioccata – Ma… ma… - attaccò a ridere come una pazza, mentendo a se stessa sul fatto che prima fosse arrossita.

Miroku alzò un sopracciglio, cominciando a fischiettare e procedendo a passo più spedito. Sapeva che il suo amico era molto… suscettibile…

Difatti, Inuyasha si bloccò di scatto. – Cosa vuoi dire con quella risata? – sibilò, velenoso.

Lei si bloccò, sorpresa da quella domanda. – Beh… che… io e… te… - arrossì talmente furiosamente che abbassò il capo.

Inuyasha mosse qualche passo verso di lei, maligno. – Che io e te…? – ripetè, come un leggero soffio di vento – Arrossisci troppo per i miei gusti… Kagome. – Usava dire il suo nome pochissime volte, e fino ad ora lo aveva detto in caso di necessità. Invece, quella volta lo aveva detto per provocarla.

Lei rimase un istante assuefatta dalla sua presenza. Lo Shinigami era indubbiamente molto affascinante: gli occhi neri come la notte sembravano invocarle di affondarci dentro, avrebbe desiderato carezzare quei capelli setosi e sentiva le gambe tremolanti non appena spuntava il suo sorriso seduttore. – M-muori. – riuscì a dire.

Lui, per una volta, non si arrabbiò. – Perché cerchi di scappare? – esalò, andandole sempre più vicino. Ora si trovavano ad una spanna di distanza.

Lei arrossì furiosamente, ed abbassò il capo. Allontanati!, urlava, nella sua testa. Il panico l’aveva invasa completamente, non era più in grado di ragionare con quel profumo delizioso che le solleticava le narici… - Non sto scappando – mormorò, per niente convincente.

Inuyasha sorrise malizioso. – Cosa c’è? La mia presenza ti provoca strane emozioni? – sussurrò, mentre il lembo della sua giacca sfiorava il delizioso vestito estivo di lei. I suoi occhi violacei parevano spicchi di cielo stellato.

- N-no… - sussurrò, guardandolo negli occhi. Si, invece, disse dentro se stessa.

In quell’istante, un violento rumore simile ad un “clang clang” distrusse il momento romantico. Abbassarono gli occhi, consci che il rumore proveniva dal basso, e rimasero immobili. Di fronte a loro, la catena dell’ “Amante di Thanatos” si era accorciata. Precisamente, erano saltati tre anelli nel centro, dissolvendosi come per magia, e poi si era ricomposta.

Non ebbero neanche il tempo di dirsi qualcosa che Miroku gli piombò addosso. – Cielo! Si è accorciata! – tirò fuori immediatamente un blocchetto per scrivere ed una penna – Incredibile! Così presto! Ditemi… cosa vi siete detti?? – domandò, ansioso.

Kagome ed Inuyasha si guardarono, una scioccata e l’altro spaventato.

- Gli ho detto di morire… - biascicò la mora, sorpresa. Ma dentro di me non lo volevo…

- E io lo stesso. – replicò, furibondo – Queste catene non capiscono un cazzo! – tuonò, girandosi di scatto e ritornando a camminare sul vialetto.

Miroku aggrottò le sopracciglia. – Non potete aver detto queste cose… altrimenti le catene si sarebbero allungate. – borbottò, confuso.

Kagome arrossì lievemente e ricominciò a camminare, ignorando il battito sordo del suo cuore.

 

 

 

 

 

La catena era lunga circa sei metri. E per sua fortuna, Inuyasha era in grado di volare. Altrimenti come avrebbe fatto a cenare con i suoi?

- Cara, va tutto bene? Mi sembri distratta. – esclamò sua mamma, aggrottando le sopracciglia.

Lei respirò profondamente. Faceva schifo a mentire. Ma dire ai suoi che era quasi morta, che aveva visto l’inferno, che gli Shinigami non erano solo una leggenda popolare… beh, era troppo per il loro cuoricino preoccupato. – No, no. Tutto ok! – esclamò, nervosa. Di fianco a lei, la catena si muoveva silenziosamente, procedendo stranamente verso le scale.

Ma fu quando vide Inuyasha svolazzare contro il soffitto a mo’ di Superman che rimase scioccata. Sembrava dirigersi verso la sua stanza e la guardava, atono, ma in qualche strana maniera implorante.

Guardò i suoi, temendo che si fossero voltati per capire cosa succedeva, invece stavano tranquillamente trafficando con le forchette. – Ehm… io... – ma suo padre la anticipò.

- Kagome, ascoltami. – esordì, poggiando i gomiti sul tavolo – Io e tua madre abbiamo deciso che dopo questo sconvolgente episodio, e visto che il luogo del fatale incidente è stato proprio di fronte a scuola… pensavamo che potevi stare a casa per una settimana, se lo vuoi.

Lei spalancò gli occhi, gioendo del fatto che Inuyasha si fosse fermato. – Stare a casa da scuola? – ripetè, sorpresa – Ma..ma..

- Si, lo so. Ti abbiamo sempre detto che la scuola è importante… ma in questo caso… - sua mamma sembrava in imbarazzo, aggrappata al marito come se fosse un solido appoggio – Abbiamo consultato uno psicologo e ci ha consigliato di lasciarti tempo.

Nella mora si fecero vivide molte reazioni: sorpresa, rimorso, gioia, furbizia. Lei non era per nulla scioccata, non di certo per l’incidente! Però l’idea di non andare a scuola l’allettava… soprattutto perché non aveva idea di come gestire la catena. Assunse l’espressione più distrutta che riuscì a fare ed annuì. – Grazie… io… davvero, vi ringrazio… forse… stare un po’ a casa mi farà bene… - poi alzò lo sguardo, maledendosi perché non sapeva mentire – O-ora vado i-in camera – biascicò, alzandosi precipitosamente da tavola.

Ad occhi esterni, per sua fortuna, quel comportamento poteva essere scambiato per imbarazzo o shock post-incidente.

- Buona notte, tesoro! – esclamò sua mamma, con dolcezza ma anche preoccupazione.

- Dormi bene. – fu l’esule commento di suo padre.

Lei si avviò alle scale, mentre Inuyasha vi era già giunto in cima. Salutò i genitori con un sorriso, poi sospirò.

 

 

 

 

 

 

 

 

- Mia mamma viene a svegliarmi, la mattina. – borbottò, in direzione dello Shinigami.

Lui grugnì. – Ho capito ragazzina, mi leverò dalle scatole. – esclamò, e detto ciò si guardò attorno, circospetto. Sembrò adocchiare l’armadio, e lo aprì, senza tanti preamboli.

Kagome lanciò un gridolino sommesso. Parlava piano: sua madre si sarebbe certamente chiesta se parlava da sola. – Cosa fai?!

- Guardo se c’è spazio per me – replicò, spingendo i capi a destra e a sinistra – Non ci sto.

Lei sorrise debolmente. – Credo che il posto migliore sia fuori dalla finestra. – mormorò, sadica.

- Nei tuo sogni. – le intimò – oppure… nel tuo letto… – propose, malizioso.

Lei arrossì furiosamente, ma non ebbe tempo di dire alcunché che lui parlò.

- Oggi la catena si è accorciata. – disse solo – e non deve accadere mai più.

- “E non deve accadere… mai più…” – ripetè la voce di Miroku, appollaiato sulla finestra aperta come se si trovasse su di un divano extralarge. Fra le mani teneva un blocchetto per scrivere e muoveva velocemente la penna. – Eccezionale, davvero eccezionale. Non devo neanche modificartela questa battuta, Inu-chan.

Lo Shinigami parve prendere fuoco. – Ci spiavi? – scandì, lapidario.

- Si. Beh, come sai, devo scrivere un libro su di voi… ma non posso inventarlo tutto… - mormorò, con un sorrisone. – Ah, Ka-chan. Sango mi ha detto di dirti buona notte.

Lei aggrottò le sopracciglia, confusa.

- Mi ha visto volare fin da te e ne ha approfittato. E poi sono una decina di metri, non devi ringraziarmi. – replicò, divertito da quella situazione.

Inuyasha lo afferrò per il bavero della camicia. – Ridi, eh Miroku? Non sarà lo stesso quando ti riaccompagnerò a calci in culo all’inferno! – lo minacciò, con tanto di dito puntato.

Lui parve non ascoltarlo. – Se, se, se. Ritornerò all’Inferno solo per il ballo di Halloween, mio caro.

Kagome s’interessò alla faccenda. – Ballo di Halloween?! – esclamò, con gioia nella voce.

Inuyasha, appena capito l’argomento su cui avrebbe vertato il discorso, lasciò cadere a terra Miroku e cercò di eclissarsi il più possibile.

- Ma certo, tesoro. Sátanas adora i balli… e poi noi morti ci annoiamo da morire, ed il ballo di Halloween è il migliore, te lo consiglio… Maschere, tema gotico, abiti sfarzosi, scherzi indiavolati… - rise – l’anno scorso delle pazze del Circolo Zitelle hanno deciso di fare una cosa molto… da vivi, ed hanno indetto l’Asta dei Single! Indovina chi ha vinto? – domandò, divertito, lanciando un’occhiata ad Inuyasha.

Lei spalancò gli occhi, voltandosi verso lo Shinigami. – Sul serio?! Sei stato venduto come un oggetto!?

Il grugnito che uscì da quelle labbra sensuali fu più che udibile. – Come un animale è la parola giusta. Animale. – ripetè, schifato.

Miroku sorrise malizioso. – Ma certo, era ovvio che vincesse… è lo scapolo più bello di tutto l’inferno, Ka-chan… Ma questo solo perché è il più irraggiungibile, ovvio. Ci sono di molto più carini, ad esempio come me – si vantò, ottenendo un cenno di Kagome, solo per far infuriare il suo Shinigami.

- Ma cosa fate durante il Ballo? Sono come quelli… da vivi? – chiese, curiosa. Avrebbe voluto vederlo, il Diavolo tutto vestito a festa, che ballava con qualcun altro.

- Certo. Si balla, c’è il buffet… solo che i nostri sono favolosi, perché attesi per tutto l’anno. Ci sono milioni di morti che lavorano per rendere la sala addobbata a regola d’arte, milioni di sarte senza vita che si prodigano per creare abiti stupendi… - spiegò, teatrale – certo, anche i vostri sono belli… ma a volte… superficiali, ecco. Noi organizziamo tutto.

- Il che significa che sono terribili – esclamò Inuyasha, seccato.  – Se è un ballo in maschera devi fingere di non riconoscere quello che ti sta davanti, ecc ecc. Insomma, una cazzata.

Kagome aggrottò le sopracciglia. – Sembra bello!

- Ovvio che lo è – replicò Miroku, divertito – Magari potremmo portarla con noi… che ne dici, Inu-chan?

Gli occhi di Kagome si illuminarono come diamanti. Chissà perché ma l’idea di andare ad un ballo di morti non la inquietava… forse perché si era vista morta ed era come essere viva. – Davvero?

Lo Shinigami si bloccò all’istante. – È fuori discussione, Miroku. Punto primo: io non andrò al ballo. Punto secondo: lei non potrà dunque andarci. – e detto ciò, aveva tutta l’aria di aver concluso il discorso.

Miroku, stranamente, annuì. – Già… non è possibile convincere Inu-chan a fare una cosa del genere… Mi dispiace, Ka-chan. Sarà per il Ballo di Natale.

Lei annuì, speranzosa.

Lo scrittore scodinzolò fino alla finestra. – Buona notte, piccioncini, io vado a partorire il mio capolavoro sulla mia poltrona preferita! – esclamò, regalando ad entrambi un sorriso malizioso. Poi spiccò il volo.

I due si guardarono, stizziti. – Piccioncini? – ripetè Inuyasha, schifato.

- Stanotte non ti voglio sentire, chiaro? Piazzati sul tappeto e dormi. – borbottò lei, afferrando il pigiama e avviandosi al bagno.

- Ehi! – la chiamò – Sono morto, ma sono comunque un essere agiato. E tu hai il letto ad una piazza e mezza! – sbottò, frustrato.

Kagome arrossì come un semaforo. – Non se ne parla neanche! – tuonò, chiudendosi in bagno.

 

 

 

 

 

 

Quando uscì dal bagno, si rilassò. Inuyasha si era delicatamente messo sul pavimento, anche se le aveva rubato il cuscino. Ma ad agitarla, fu che si era levato camicia, cravatta e giacca, ed una buona porzione di pelle era visibile.

Arrossì di botto come se avesse tredici anni. Kagome, rilassati!, si disse, poggiandosi la mano sul cuore. Correva all’impazzata rotolandole nel petto. Non è la prima volta che vedo un ragazzo mezzo nudo, esclamò.

- Ma mai così bello… - mormorò, estasiata. Poi si tappò la bocca velocissima, con gli occhi vitrei. Ma cosa cavolo andava a pensare? E se era sveglio?! Si diede della stupida mille volte e si impose di non guardare i suoi pettorali scolpiti.

Ne sorpassò il corpo, cercando di fissare esclusivamente un punto sulla parete. Poi si spinse sul materasso, infilandosi sotto il lenzuolo. Evitò qualsiasi movimento, immersa nei suoi pensieri.

Sono viva. Ma prima ero morta. Ho visto l’inferno. E Sátanas. E… non ne ho paura.

Sospirò, cercando di prendere sonno.

 

 

 

 

 

 

- Tesoro… - mormorò la Signora Higurashi, con occhi dolci.

Carezzò il capo di sua figlia, donandole un sorriso. Pareva così fragile durante il sonno.

- Mmmmhh… - sussurrò la ragazza, rigirandosi fra le coperte.

La donna sbuffò leggermente, ignara che a pochi metri da lei, ci fosse un ragazzo – morto, chiuso nell’armadio. Inuyasha era difatti spiccicato contro un vestito di indubbia provenienza, un miscuglio fra stile vittoriano e barocco. Imprecò mentalmente contro la cosa che gli premeva nella schiena e si zittì.

- Kagome… - cominciò a richiamarla, un po’ più insistentemente.

La ragazza non fece minimamente alcun cenno di aver udito, anzi, parve sempre più rilassata.

Inuyasha alzò un sopracciglio. Ma quanto cazzo ci mette ad alzarsi?!

- Kagome… ti ricordi che oggi c’era il compito di matematica? – mormorò la madre, angelica. Si scostò dal letto quel poco che bastava, e Kagome si rizzò letteralmente in piedi.

- COSA?!?! – urlò, sconvolta, con le palpebre faticosamente aperte.

Una risata rimbalzò sulle pareti della stanza. – Finalmente ti sei svegliata, tesoro…

Gli occhi di Kagome divennero vitrei in un istante. Oggi. Io. Non. Vado. A. Scuola. – pensò, orripilata. Poi focalizzò la figura di sua mamma allontanarsi, con un ghigno sadico. Afferrò il primo peluche che vide alla sua sinistra e centrò in pieno la porta chiusa. – MAMMAAA! TI ODIOOO! – urlò, rituffandosi fra le coperte.

- Brutta rag… - borbottò Inuyasha, rispuntando dall’armadio. Era ancora a petto nudo, come la sera prima, ed aveva i capelli leggermente spettinati. Il volto perlaceo era ricoperto da un espressione di pura furia. – Potevi alzarti subito, no?! Sono rimasto chiuso in quell’armadio per dieci minuti!

Lei spinse il capo dentro il materasso. – Inuyasha… muori… - biascicò, sconsolata – Voglio dormire… - lo pregò.

Lui alzò un sopracciglio, poi sorrise sadicamente. – Dormire, dici? Anche io, piccola, ma si da il caso che la madre di qualcuno in particolare sia venuta a svegliarmi… - esalò, con rabbia malcelata.

Lei si rigirò fra il lenzuolo, infastidita che qualcuno stesse parlando. La sua testa urlava: “Ho sonno! Ho sonno!”. – Mmmmmh… - mugugnò, stringendo gli occhi.

Inuyasha la scrutò. La sera prima aveva voluto farle un dispetto e rubarle il letto. O al massimo condividerlo con lei. Ma poi si era lasciato sorprendere dalla sua uscita e si era finto addormentato. Ed aveva sentito. “Ma mai così bello…”. Oltre al fatto che lei non aveva mai staccato lo sguardo da lui.

Sorrise, malizioso. La piccola ragazzina era dunque attratta da lui… molto interessante, si disse, compiaciuto. Per quanto non amasse le attenzioni femminili, sentiva che questo lo portava ad avere il coltello dalla parte del manico. E ciò avrebbe reso molto più eccitante la permanenza sulla Terra. Anche perché la ragazzina era molto bella…

Aggrottò le sopracciglia. Un momento: bella? Molto bella?!, pensò scioccato. Ne aveva viste molte altre così carine ed anche di più. Dunque che differenza c’era?

Scosse il capo, smettendo di guardare il profilo del suo corpo nascosto dal lenzuolo. Non sono attratto da lei, ripetè, come una cantilena. È certamente così…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Voilà!! XD Erano secoli che non aggiornavo, eh? Colpa della cosiddetta maledizione dell' "ispirazione perduta"... ç_ç E' colpa delle vacanze, e del fatto che sono stata così tanto lontano dalla scrittura e dal computer... *meg superstiziosa su questo U_U* Ma ora sono tornata, e piano piano la fortuna sta tornando dalla mia parte.^^
Dunque, cosa ne pensate di questo capitolo? La catena si accorcia... e cominciano i primi problemi! Kaggy ha una settimana per stare lontana da scuola, ma dopo come farà? E come giustificherà il fatto che Inuyasha le sta sempre appiccicato?! (Guarda che è lei a starmi attaccata come una cozza! =\/= NdInu) (STAI ZITTO BRUTTO STUPIDO!!! 0\/0 NdKaggy *gli tira un pugno*) (X_____X ndInu) ( ^_____^ ndKaggy) O_O'' Ehm.. ecco, si, stanno appiccicati, precisiamo. *//*

Grazie ai recensori, e alle ragazze c che mi sostengono su msn ^_^ In particolare Roro, Kade, Ary e Giulia. *_* Grazie del sostegno!

Come sempre, ribadiamo una cosa: questa fanfiction è dedicata a Roro!
E questo è fatto >O< XD Nu, scherzo caVa. ^_^

Ed ora, un piccolo spazio per i ringraziamenti: purtroppo non mi dilungo granchè, perchè non ho molto tempo. Ma chi mi conosce sa che sono immensamente grata anche a chi lascia solo un misero "Brava". Mi fa molto piacere, insomma. Con questo non dico di disdegnare i commenti costruttivi ed alcune volte negativi... non sia mai! XD Anzi, li preferisco, direi. Ma non tutti hanno la voglia ed il tempo per farli, dunque, non importa. Mi accontento ^_^

Roro: CaVissimaa *_* Le tue recensioni sono sempre gentilissime e ricche di particolari! Miroku, è ovviamente, un vecchio volpone, e vedrai che ha subito la sua punizione, ma certi difetti sono duri a morire... Sàtanas per me è un genio, la sto piano piano trasformando nel mio idolo XD Prima organizza balli, poi... *meg si cuce la bocca* °//° ehhhm, tagliamo questo pezzo, và. Niente spoiler pubblici. U_U GRAZIE come sempre, insomma, mia adorabile amica del bosco! XD Baciii!

ka chan: Ciao! Grazie per i complimenti, anche se ripeto che non è tutta farina del mio sacco. =_= XD Spero recensirai anche questo capitolo!

luchia nanami: caVa! *_* Sango, lo vedrai, è una persona particolare.. devo dire molto divertente. Insomma, non è la solita Sango, credo sarà un po' OCC, ma spero piaccia! XD GRAZIE e bacioni!

mikamey: ciao caVissima! Ormai sei una mia affermata lettrice, ti stimo per il tuo coraggio XD GRAZIE per i complimenti, non so come mi vengano certe idee. ^_^'' Questa è la mi pazzia U_U (E ne vai fiera? ndTu) Ehhh si -.- Grazie davvero, spero di leggere la recensione per questo capitolo! Kiss!

AvinPhi: *_* Non so come facciate a credere che tutte le mie opere siano belle U_U Anche io posso fare cilecca, eh! XD Ma grazie comunque, lo sai, mi fa molto piacere. Sono contenta che piaccia e soprattutto, che sia originale. ^^ Baci!

yuly: Grazie mille dei complimenti!! ^^ Andare d'accordo?! Muahuahua! Figuriamoci =_='' Ma Grazie! ihih Baci.

kirarachan: Ciao Giulia! *_* So che aspettavi questo capitolo =_= Perdono per non averlo postato prima, sono di fretta! *meg deve uscire fra mezz'ora e non è ancora pronta O_O* Uhmm... aspetta aspetta... e chi ha detto che Miroku è uno Shinigami?! XD Lui è solo morto. Inu è uno Shinigami, questo è certo.. ^^ Ehehe, vedrai! GRAZIE ancora, bacioni!!

Argentey: Grazie mille! Sono contenta che ti piaccia <3 Baci!

Kaggy_Inu91: Aspetto il commento lungo, eh! XD Scherzo, stai tranquilla. Mi fa comunque piacere, che pur di corsa, mi commenti ^_^ GRAZIE! Miro, ovviamente, la lussuria... >.> *_* Grazie caVa! Kiss <3

himeno chan: Miroku è sempre Miroku! Questa grande frase filosofica... =_='' Niente paradiso, e inferno per tutti!!!! - Ok, basta con le frasi ad effetto. Grazie mille del commento, sei gentilissima!! <3 Baci!

TemariCross: Ed ecco il quarto, per tua somma gioia. U_U Grazie, mi raccomando, continua a seguire la storia! *smile* Kiss!




Ora però vado, sono proprio di corsa! Bacioni e grazie ancora a tutti! Meg.

 

  
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