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Autore: Rebbss    01/07/2014    4 recensioni
[Everlark]
[Post-Mockingjay]
Peeta e Katniss iniziano insieme un nuovo cammino, per ricostruirsi a vicenda, riscoprire la loro storia e scrivere il loro futuro.
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sono nei boschi del Distretto 12. Peeta è in fianco a me, e lo guido tenendogli la mano. Lui non capisce dove lo sto portando, e all’inizio neanch’io mi rendo conto. Poi riconosco la strada. È quella che porta al lago. Il mio lago. Distinguo la casetta dove stavo insieme a mio padre e mi stupisco di averci portato Peeta. È un posto speciale, che significa molto per me. E ci sto con Peeta. Cosa significa? Vuol dire forse che... è una cosa a cui non posso rinunciare? Significa che non posso fare a meno di lui come lui non può fare a meno di me? Abbasso lo sguardo senza rendermene conto, e vedo un dente di leone. Peeta, come se mi avesse letto nel pensiero, si china, lo coglie e lo mette tra i miei capelli, senza mai dividere le nostre mani. Dopo questo pensiero, i miei occhi grigi si spostano sulle nostre mani intrecciate e non posso fare a meno di pensare che io e lui siamo uniti da qualcosa. Quel qualcosa è il nostro amore, e per la prima volta mi rendo conto che non è l’amore egoistico che conoscevo in precedenza, ma è quello puro che rivolgevo a mia sorella Prim, ma in una nuova forma. Anche il suo sguardo si posa sulle nostre mani, e quando lo rialziamo ci incontriamo a metà strada.  Con una dolcezza infinita Peeta si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia.
- Katniss?-  sento qualcuno che mi chiama e tutto turbina via. Dischiudo gli occhi, accorgendomi di alcuni occhi azzurri che sono puntati dentro i miei. – Che c’è?- chiedo con la voce impastata dal sonno. – è ora di svegliarsi- dice Peeta con un sorriso. Muovo gli occhi, e mi rendo conto di non essere nel Distretto 12. Ma a Capitol City. E dentro di me si apre la certezza che era solo un sogno.  – Buongiorno Peeta - dico con gli occhi che si stanno abituando alla luce. - Buongiorno anche a te – dice lui. Sorrido come una bimba e tocco i suoi riccioli biondi, spettinati come sempre.  – Hai fame?- mi domanda, e in tutta risposta il mio stomaco brontola. Che vergogna! –Scusa!- dico, nascondendomi nel cuscino. Lui ride e mi passa una mano sui capelli, lasciandoci un bacio. Esco dal mio nascondiglio e vedo  che mi porge un vassoio, con la colazione per tutti e due. Intanto la porta si apre e entrano i nostri tributi, anche loro con la colazione su un vassoio – Idea mia.- dice Peeta al mio orecchio. Cody e Mary, con il nostro permesso  si accomodano sul nostro letto – Ragazzi, dovete stare tranquilli, - li tranquillizza Peeta passando una mano sulla guancia di Mary – Questi Hunger Games sono fatti in modo che non muoia nessuno. Non dovete aver paura. Ora però abbuffatevi, se no fate la stessa figura della ragazza di fuoco-. Per farlo star zitto gli tiro un cuscino, ma poco dopo parte dalla mia pancia un altro rumore molesto e vorrei sprofondare. Vorrei anche piangere, ma davanti ai miei tributi non voglio mostrare che ho paura per loro. Quindi dopo una veloce colazione e gli ultimi consigli che Haymitch diede a me li salutiamo, e quando sciolgo l’abbraccio e li vedo scomparire decido che ora posso piangere e mi butto in terra. Sbatto la schiena contro il muro e le mie gambe fanno un  tonfo contro il pavimento. Peeta si avvicina a me e dice parole che non riesco ad afferrare, e quando le sue braccia mi stringono mi abbandono alla disperazione per quei 24 ragazzi, e tutto diventa nero.
Mi tiro seduta di scatto e mi accorgo di essere sul letto, mentre Peeta sta guardando la tele. Mugugno qualcosa, e lui si gira, accorgendosi che mi sono svegliata. Si avvicina a me e appoggia la schiena alla testata del letto – Come stai?- sussurra spostandomi i capelli dalla fronte e studiando  ogni millimetro del mio viso – Bene. Credo- rispondo io massaggiandomi la testa, che tutt’a un tratto incomincia a armi male. – Ti fa male la testa?- domanda osservando la mia espressione – Un po’- sbuffa come se avessi detto una cosa divertente – Bé, è normale quando svieni – blocco la mano sulla testa e apro gli occhi. Svenuta? Evidentemente capisce che non ho afferrato il concetto – Sei svenuta a causa del fatto che 24 ragazzi stanno per entrare nell’arena. Mi hai fatto prendere un bel colpo sai?- dice guardando prima la tele, poi me – Mi dispiace- sussurro guardandomi le gambe. – Fa niente, Kat –  Kat?  Che soprannome è? Non posso esprimere il mio disappunto perché la voce di Claudius Templesmith annuncia l’inizio dei 76esimi Hunger Games, l’edizione di Capitol City. Mi accoccolo vicino al corpo di Peeta, che mi passa una mano sulle spalle, mentre io appoggio la mia sul suo petto. Con il mio tocco riesco a sentire i suoi forti muscoli irrigidirsi e distendersi piano piano.  - Katniss – mi chiama lui – Io ti amo. Sempre. E ti amerò. Sempre.– Come fa a dirlo ora?, in questa situazione? Penso. E non mi accorgo che le mie labbra si stanno muovendo per rispondergli. – Anch’io, Peeta. Anche da prima dei 74esimi Hunger Games. E ti amerò. Sempre, nonostante le prove che abbiamo affrontato e cui andremo incontro.- Intanto sullo schermo davanti a noi sta iniziando un’altra prova.
My little, little, little space
Pleeeeeaaasssee! Don’t kill me! I’m sorry, ma non ho potuto aggiornare prima. Mi dispiace molto! Però volevo chiedervi una cosa...  Per descrivere The Hunger Games volete anche i POV Mary e/o Cody o solo di KitKat?? Io per mantenere lo stile di zia Suz preferirei  solo POV Kat, però ditemi voi! Thank U!
Hugs and kisses, Reby 
  
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