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Autore: disconnected    01/07/2014    3 recensioni
Kora era più concentrata sul foglio che aveva davanti. Ci aveva scribacchiato sopra delle frasi e poi le aveva cancellate con l’inchiostro nero della sua penna, facendo attenzione a non lasciare intravedere nulla di quello che aveva scritto.
Non volevo essere così.
_________
Potresti bruciarti, se giochi con il fuoco
Quelle parole rigiravano nella testa di Ashton e non trovavano pace. Ricominciò a guardare fuori dalla finestra e si perse ad osservare le persone che camminavano tranquille lungo la strada, ignare di quello che stava succedendo dentro di lui.
_________
Si era innamorato solo una volta, Isaac, e gli era bastato.
“Niente più cuori spezzati” era il suo motto.
_________
«Bene, Hayley, ti va di annoiarti con me?»
«Nemmeno nei tuoi sogni.» e così, silenziosa com’era arrivata, Hayley se ne andò.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Save me
from who I’m supposed to be.”

- 5 Seconds of Summer, Social Casualty. 


«Quindi questo tipo..»
«Isaac» la corresse prontamente Hayley.
«Sì, Isaac, insomma, lui ti ha seguito al lago solo per chiederti scusa?»
«No – la corresse di nuovo – lui ha detto che non mi stava seguendo.»
Hayley era passata a prendere l’amica per andare a fare un giro nella città vicina, che era decisamente più grande di Garden City. Guidava sulla Bear Lake Boulevard ad una velocità decisamente superiore al limite, ma non le importava. Lasciava che il vento scorresse sulla sua decapottabile rossa fiammante che però, data la stagione, aveva la capote chiusa. Kora, seduta sul sedile del passeggero la guardava con quello sguardo divertito tipico di chi pensa “Questa si è presa una cotta stratosferica”.
Kora non capisce, io non mi sono presa una cotta per Isaac, credo pensò Hayley.
«Io l’ho visto quel ragazzo, eravamo seduti nello stesso corridoio. Poi io me ne sono andata, ma lui era carino.»
«Senti, la tua Missione Cupido finisce qui!»
Entrambe si misero a ridere.
La Bear Lake Boulevard correva affianco al Bear Lake, come suggeriva il nome. Le due ragazze facevano quella strada praticamente ogni settimana alla ricerca di qualche svago che fosse diverso dalla tranquillità di Garden City. Arrivate a destinazione, Hayley parcheggiò l’auto davanti a un negozio di vestiti che le ragazze adoravano per i bassi prezzi.
«Aspetta, torno subito. Tu intanto entra, io ti raggiungo.»
«Ma dove vai?» le chiese Kora, riluttante a lasciarla andare così.
«Non lontano, torno subito.» e così dicendo, l’altra si mise la chiavi della macchina nella borsa, attraversò la strada e cominciò a camminare a passo spedito.
 
Ashton era disteso sul letto che osservava il soffitto e ascoltava musica. Era preoccupato. Non sentiva né vedeva Isaac da quando gli aveva scritto che lui era una cattiva persona e che lui si era sbagliato, quattro giorni prima. Sapeva per esperienza che quando era triste o nervoso tendeva a fare cose stupide; come quella volta che, dopo la rottura con Iris, era sparito per una settimana e Ashton l’aveva trovato nel bosco tremante, sporco e affamato. Era un ragazzo strano, quando si trattava di emozioni da affrontare, ma da un certo punto di vista i boschi avevano sempre avuto un “potere curativo” per entrambi i ragazzi. Spesso si rifugiavano lì, quando ne sentivano il bisogno. Entrambi sapevano dove sarebbe potuto essere l’altro, ma se erano andati lì era per il bisogno che avevano di stare soli, quindi non si cercavano mai.
Aveva pensato di andare a cercarlo, ma, se Isaac fosse stato là, di certo non voleva essere trovato, quindi decise di lasciare perdere, almeno per un altro paio di giorni o finché non si fosse fatto vivo.
 
Hayley ne era sicura: aveva visto Isaac che le guardava dalla parte opposta della strada e poi era sparito dietro a un edificio. Del perché ora lo stesse cercando non era sicura; forse voleva delle spiegazioni sul perché le stesse seguendo, forse voleva semplicemente vederlo, ma nel momento in cui pensò alla seconda ipotesi si disse Cazzo, no. Io voglio sapere perché ci stava seguendo.
Dopo dieci minuti di inutili ricerche decise di tornare indietro. Ripassò attraverso un vicolo stretto che l’avrebbe riportata direttamente alla strada dove aveva parcheggiato.
«Adesso sei tu che mi segui.»
La ragazza si voltò facendo svolazzare la massa biondo fragola di capelli e lo vide, a pochi metri da lei, con le mani nella tasca dei jeans. Era visibilmente stanco: aveva delle mezzelune scure sotto agli occhi, gli zigomi più sporgenti di quando l’aveva visto l’ultima volta, quattro giorni prima. Si chiese se avesse mangiato qualcosa in quei giorni. La maglietta grigia a maniche corte che indossava, che di certo non lo proteggeva dal freddo invernale che cominciava a farsi sentire, era sporca qua e là d’erba o terra; lo stesso valeva per i jeans e le scarpe.
«Tu mi stavi fissando, io volevo solo sapere perché.»
«Sapevo che mi avresti cercato, non mi sbagliavo.»
«Cosa vuoi?»
«Io non credo che tu abbia preso sul serio le mie scuse, l’altro giorno. Inoltre volevo chiederti una cosa, una cosa a cui so che risponderai sinceramente.»
Isaac non si muoveva, non si avvicinava, a malapena stava in piedi. Hayley si chiese se fosse andato a piedi fino in città o se fosse in macchina. E, se era così, se era nelle condizioni di guidare senza mettersi in pericolo.
«Sì che le ho prese sul serio, solo che ho trovato un po’ inquietante il fatto che tu mi abbia trovato lungo la riva del lago. E, ad essere sincera, ero ancora un po’ incazzata per come ti eri comportato.»
«Quindi, mi hai perdonato?»
«Ma sì. Dio, alla fin fine non hai fatto niente di grave, non hai mica ucciso qualcuno. Comunque, quale sarebbe la domanda?»
«Trovi che io sia una cattiva persona?»
Hayley rimase spiazzata per un attimo. Come poteva dire se fosse o meno una cattiva persona quando non lo conosceva nemmeno?
«Come faccio a dirlo? Io non ti conosco. E poi, perché me lo chiedi?»
«Mi sono reso conto di aver fatto male a parecchie persone, ultimamente. Io, merda, io non volevo essere così, capisci? – i suoi occhi erano velati, era sul punto di piangere, gli tremavano le labbra; Hayley poteva vedere che era sincero – E io non so nemmeno perché ti sto rendendo partecipe di tutto questo, io davvero non lo so. Tu sei stata quella che mi ha fatto realizzare quanto stronzo sono diventato, mi hai fatto capire che una volta ero una persona migliore. Non so nemmeno come hai fatto, voglio dire, io non lo so.»
Isaac improvvisamente tirò un pugno al muro, gemette dal dolore e alcune lacrime cominciarono a scendere. Si morse il labbro. Le nocche della mano destra erano ricoperte di sangue.
Hayley gli si avvicinò lentamente e lo abbracciò. Sentì le braccia forti di lui stringerla talmente forte che per un attimo pensò di soffocare, ma poi sentì che il leggero dolore era quasi piacevole.
«Perché lo stai facendo?»
La ragazza si allontanò quel poco che bastava per poterlo guardare in faccia e gli carezzò una guancia.
«Perché ne hai bisogno.»
Poi lui la strinse di nuovo a sé.
«Comunque no, non sei una cattiva persona.»
 
Venti minuti. Erano venti minuti che Kora stava aspettando Hayley fuori dal negozio, e ancora non si vedeva da nessuna parte. Era di un umore che era un misto tra incazzata e preoccupata. Aveva le braccia incrociate al petto e batteva a terra con il piede. Le brontolò la pancia e pensò adesso vado a mangiarmi qualcosa dato che questa non torna. Camminò fino al bar più vicino ed entrò, si sedette al bancone e ordinò un panino e una Coca-Cola. A metà panino le vibrò il cellulare: un nuovo sms da Hayley.
 
‘Ma dove sei?’
 
Rispose:
 
‘No, dove sei stata tu tutto questo tempo! Non tornavi allora sono andata a mangiare un panino da Joe’s.’
 
Il cellulare vibrò di nuovo.
 
‘Arrivo, poi ti spiego tutto.’
 
Kora si rimise il telefono in tasca e finì il panino. Quando sentì il tintinnio della porta d’entrata si voltò per sapere se fosse Hayley, e lo era, ma era insieme a Isaac.

 
Quindi, ecco il terzo capitolo, spero vi piaccia. Lo so che è più corto rispetto agli altri, ma davvero, ho trovato parecchio difficile scrivere questo capitolo. Sareste davvero gentili se mi lasciaste una piccola recensione con il vostro parere.
Baci. :)
  
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