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Autore: disconnected    28/06/2014    3 recensioni
Kora era più concentrata sul foglio che aveva davanti. Ci aveva scribacchiato sopra delle frasi e poi le aveva cancellate con l’inchiostro nero della sua penna, facendo attenzione a non lasciare intravedere nulla di quello che aveva scritto.
Non volevo essere così.
_________
Potresti bruciarti, se giochi con il fuoco
Quelle parole rigiravano nella testa di Ashton e non trovavano pace. Ricominciò a guardare fuori dalla finestra e si perse ad osservare le persone che camminavano tranquille lungo la strada, ignare di quello che stava succedendo dentro di lui.
_________
Si era innamorato solo una volta, Isaac, e gli era bastato.
“Niente più cuori spezzati” era il suo motto.
_________
«Bene, Hayley, ti va di annoiarti con me?»
«Nemmeno nei tuoi sogni.» e così, silenziosa com’era arrivata, Hayley se ne andò.
Genere: Drammatico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Everything is grey under this sky,
wet mascara,
hiding every cloud under a smile.”

- Tori Kelly, Paper Hearts. 

Quando Ashton tornò indietro trovò Isaac seduto a terra ad aspettarlo. Sentendolo arrivare, quest’ultimo, alzò lo sguardo verso di lui: odio, tristezza, rassegnazione.
«Che ti è successo?» gli chiese sedendosi accanto a lui.
«Non ne voglio parlare. Niente di importate, comunque.»
Ashton sapeva che c’era di più, ma forzarlo a parlare non sarebbe servito a nulla: se gliene avesse voluto parlare, lo avrebbe fatto.
Guardò verso la fine del corridoio e vide che Kora non c’era più.
Poggiò la schiena alla parete fredda e rimase in silenzio finché Isaac non parlò.
«Dici che dobbiamo rientrare?»
Ci pensò un po’ su. L’ora era quasi finita e il professor Smith ormai doveva aver sbollito la rabbia; inoltre non c’era più nemmeno Kora, quindi stare lì fuori seduti in silenzio o sedersi in classe era sostanzialmente la stessa cosa.
«Sì, dai.»
 
Hayley picchiettava con la penna sul suo banco, producendo un rumore fastidioso che non passò inosservato agli altri presenti. Ma lei non sembrava accorgersene; stava ancora pensando al ragazzo dagli occhi azzurri che aveva incontrato nel corridoio e alla sua faccia tosta. Si disse che, se lo avesse incontrato di nuovo e avesse provato a rimorchiarla ancora una volta, gli avrebbe dato un ceffone abbastanza forte da lasciargli lo stampo delle cinque dita sulla guancia.
«Signorina Blake, saprebbe ripetermi che cosa ho appena detto?»
«Stava dicendo che un poligono è semplicemente una lista ordinata di punti, e quindi di vettori, essendo ogni punto un vertice del poligono. Tutte le trasformazioni per il movimento dei poligoni vengono calcolate sui vettori dei suoi vertici.» rispose Hayley senza alzare lo sguardo. Citò il professore con lo stesso tono con cui avrebbe potuto dire “Mamma, è finita la maionese”. Era una ragazza davvero intelligente, e davvero bella. Non era come tutte le ochette senza cervello che si trovavano in quella scuola. La sua straordinaria intelligenza, però, l’aveva isolata un po’. Non che non avesse amici o non avesse mai avuto un ragazzo, ma sospettava che tutti la sfruttassero per la sua bravura a scuola, nel caso degli amici, e per la bellezza nel caso dei ragazzi.
Il professore scosse la testa e ritornò alla sua lezione facendo finta di non sentire il picchiettio della penna di Hayley.
 
Ashton e Isaac camminavano verso casa.
Il primo osservava il paesaggio.
La scuola distava circa due chilometri dalle loro case, ma il paese era piccolo e tranquillo. A destra si vedevano le montagne con gli alberi di quel colore rosso/arancione tipico di novembre, mentre a sinistra, anche se non si vedeva, c’era il Bear Lake. Sulle cime più alte cominciava a esserci la neve. La piccola cittadina di Garden City, che aveva poco più di 500 abitanti, si trovava ai piedi di quelle montagne e non era raro trovare qualche cervo o cerbiatto attraversare le strade. Ashton e Isaac amavano quel paesino sperduto nel cuore dell’Utah, anche se avevano spesso pensato di partire verso qualche grande città, insieme. Se la sarebbero cavata sicuramente, ma qualcosa li teneva attratti a quel posto. Infondo quei due amavano la tranquillità di Garden City, la libertà che provavano nei boschi circostanti e la pace che si provava in generale. Non era un posto perfetto, ma si stava bene ed era uno di quei posti dove puoi dire di conoscere quasi tutti.
Il secondo lo seguiva guardando a malapena dove metteva i piedi.
Non che fosse un problema; aveva fatto quella strada migliaia di volte: sarebbe potuto arrivare a casa a occhi chiusi. Continuava a pensare a Hayley e a come l’aveva trattata. Nessuna l’aveva mai rifiutato, ma quando lei l’aveva respinto si era reso conto di come aveva trattato le ragazze in quell’ultimo periodo. La realtà lo colpì come quando, da bambino, in pieno inverno, si era gettato nell’acqua ghiacciata del Bear Lake. Si rese conto di quanto il suo comportamento fosse cambiato, di quanto stronzo fosse diventato. Non era la persona che sperava di diventare.
«Ashton?» l’altro si girò verso di lui e lo guardò: paura, indecisione. Non erano emozioni che si vedevano spesso in Isaac e la cosa preoccupò leggermente il ragazzo.
«Sì?»
«Credi che io sia una cattiva persona?»
 
Stare a scuola oltre l’orario era una cosa estremamente frustrante per Kora, che, seduta in una delle aule, aspettava la fine dell’ora di punizione. Quando finalmente poté uscire, si diresse veloce verso casa. Fuori dalla porta trovò sua madre che, probabilmente, la stava aspettando.
«Sei stata in punizione?»
«Sì.»
«Cosa devo fare per farti capire che la scuola è importante e non devi comportarti così?» ora cominciava ad urlare. Lo faceva spesso, da quando suo padre era mancato, due anni prima. Forse lo faceva per compensare la mancanza di una figura maschile e autoritaria.
Kora non rispose e se ne andò dritta in camera. Odiava litigare con sua madre, ma ormai c’era abituata. Cominciava a sentire gli occhi bruciare, ma sapeva che non era niente di più, solo un fastidioso bruciore. Lei non piangeva mai.
Il pc, rimasto acceso dalla sera prima, emise un suono e la ragazza capì che qualcuno la stava chiamando via Skype.
«Ciao Hayley.»
«Ciao Kora, tutto bene? Sembra quasi che tu stia per scoppiare a piangere.»
Kora sorrise automaticamente.
«No, va tutto bene.»
 
Dopo aver chiuso la chiamata, Hayley, decise di andare a fare una passeggiata sulle rive del lago.
«Ehi, Hayley! Hayley, aspetta.»
La ragazza si fermò e si girò per vedere chi l’avesse chiamata. In lontananza un ragazzo stava correndo verso di lei. Quando le fu un po’ più vicino lo riconobbe: era il ragazzo che aveva incontrato quella mattina a scuola. Si girò e ricominciò a camminare. Quando il ragazzo le fu accanto lei, per non guardarlo, continuava a camminare guardando il lago.
«Hayley, fermati, ti devo parlare.» per farsi ascoltare le afferrò il braccio e la fece voltare.
«Non toccarmi.» lui alzò le mani in segno di resa.
«Okay, scusami. Io.. volevo scusarmi per come mi sono comportato ‘sta mattina. Sono stato uno stronzo, lo so.»
«Mi stavi seguendo?»
«Seguendo? Dio, no. Non pensare che io sia uno stalker!»
«Pensi di dirmi il tuo nome, prima o poi?»
«Sì, io sono Isaac. Comunque, davvero, scusami. Puoi dimenticare tutto? Fare come se non ci fossimo mai conosciuti?»
«Non so tu, ma io ho un’ottima memoria.»
Hayley ricominciò a camminare spedita senza una meta. Non serviva averne una, finiva comunque sempre nello stesso posto: un capanno di alcuni cacciatori che si trovava sulla sponda del lago all’inizio di una passerella in legno. Le piaceva sedersi all’estremità di quest’ultima e sfiorare l’acqua con la punta dei piedi.
 
Isaac preferì non seguirla, quindi si diresse verso casa a testa bassa, calciano qualche sassolino lungo la strada. Prese il telefono e scrisse un sms a Ashton.
 
“Ti sei sbagliato questa volta. Non sono una bella persona.”

Grazie per aver letto questo capitolo e spero che vi sia piaciuto. Seri felice se mi lasciaste qualche parere, in modo che io possa migliorare.
Sì, so che faccio schifo nelle formule di chiusura e nei ringraziamenti, ma comunque sia, spero abbiate capito che vi sono davvero grata se utilizzate il vostro tempo per leggere quello che scrivo.
Baci :)
  
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