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Autore: shesfabs    01/07/2014    0 recensioni
"Chi se lo sarebbe mai aspettato? Di certo non io, in una settimana sono stata catapultata in un nuovo mondo, un mondo pieno di cose belle e brutte che imparerò ad affrontare, che mi entusiasmano e che mi invogliano a continuare a sfogliare le pagine di questa fantastica avventura che sto vivendo."
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fredda mattina di febbraio anche se il sole splendeva il gelo si faceva sentire.
“5.30”
Lessi quell’orario dalla mia sveglia che iniziò a suonare instancabilmente. Dovevo gia’ alzarmi e sinceramente, non mi andava.
Il tre febbraio era arrivato così presto e la mia voglia di lasciare Sidney non si era fatta sentire, oggi sarei dovuta partire per Londra, non è una novità.
Pero’ stavolta sarebbe stato diverso, mio zio, come un padre per me ,mi lascerà a casa di una sua vecchia amica, Maura, penso sia questo il suo nome.
Sarà orribile, me lo sento, non perché lei non sia una brava persona, ma solo perché non voglio lasciare mio zio, se non ci fosse stato lui, oggi non sarei nulla, una 17enne in un collegio, ecco.
Mia madre è morta quando avevo solo tre anni e mio padre, dopo la scomparsa della mamma non si è preoccupato per me, adesso ci sentiamo spesso ma il nostro non è un vero e proprio rapporto, lo vedo pochissimo, giusto per Natale o alcune feste ma alcuni anni neanche quello. Ormai ha una nuova moglie, nuovi figli e una nuova casa. Faccio parte del suo passato, la sua nuova moglie non mi sopporta e mio padre sembra essere molto influenzato da lei. Però sembra essere felice ora, e sono contenta così. Lo sarei stata di più se fosse stato al mio fianco nello stesso tempo ma non è stato così e va bene, ho mio zio e mi basta.
Comunque io sono Allie, ho 17 anni, non ho una migliore amica, ne’ amici, visto che mi trasferisco spesso non riesco mai a fare amicizia, ho solo un amico, James, più che un amico ma è difficile avere una “relazione” con uno zio iper protettivo che non ti permette neanche ti parlare al telefono.
 Odio il fatto mi porti da un posto all’altro come se fossi una palla, quando raggiungerò la maggiore età andrò a vivere da sola, o almeno vorrei, so che lui non me lo permetterebbe mai.
 
Mi alzai da quel letto e scesi in cucina.
 
“Buongiorno” disse mio zio che stava facendo colazione.
Feci un cenno con la mano ricambiando il saluto e nel frattempo presi un biscotto mangiandolo e camminando verso il bagno.
 
Mi feci una doccia calda.
“ci voleva” pensai tra me e me, comunque dovevo sbrigarmi, quindi non durò molto e mi sbrigai a tornare in camera mia, mi vestii velocemente indossando dei jeans, una felpa e raccogliendo i capelli in una coda alta. Misi un foulard al collo, visto che faceva freddo, sistemai le ultime cose e chiusi le mie valigie, le scesi in salotto e aspettai mio zio per qualche minuto.
 
“Non hai detto una parola da quando ti sei alzata.” Mi fece notare mio zio iniziando a guidare verso l’aeroporto
“Non ho nulla da dire.” risposi freddamente io, sapeva che ero arrabbiata, non solo mi aveva fatto allontanare da James, mi stava anche facendo trasferire da una sua amica.
“Se sei ancora arrabbiata per quel ragazzo sappi che l’ho fatto per te.”
“per me? James non mi farebbe mai del male.”
“Qui ti sbagli! Non ci si può fidare.”
“Ma smettila, è una brava persona.”
“Scusami, non voglio discutere con te il giorno della tua partenza, non ci vedremmo per un po’ noi due.” Mi disse sorridendo appena
“Ah, infatti, quando la smetterai di farmi trasferire come se niente fosse?!” gli dissi
“Non ricominciamo con questo discorso, sai che lo faccio per il tuo bene!”
“Il mio bene? Allora dovremmo restare in una città, così potrei farmi una vita.”
Arrivammo all’aeroporto e non gli rivolsi la parola per tutto il viaggio.
Però mi mancherà, appena arriveremo a Londra ci sarà Maura, io andrò con lei mentre lui partirà per New York, città che pensa sia pericolosa per una ragazza appena diciasettenne.
 
Dopo ore e ore di viaggio arrivai a Londra, scesi dall’aereo e, senza nemmeno guardarlo andai dentro all’aeroporto per recuperare la mia valigia.
 
Lui prese la sua e mi raggiunse, uscimmo da quella grande porta elettronica con su scritto “Arrivi” lì doveva aspettarci Maura, che all’inizio non vedemmo ma che poi arrivò.
Ci avvicinammo.
“Scusatemi, mio figlio mi ha fatto ritardare un po’” disse lei, aveva una voce dolcissima.
Ma di quale figlio stava parlando? Era sola fino a quando non arrivò un ragazzo biondo con occhi chiari e non troppo alto, doveva essere lui, mi sembrava di averlo già visto da qualche parte.
“Tu dovresti essere Allie.” Mi disse Maura.
“Si, sono io, piacere di conoscerti.” Risposi imbarazzata
“Io sono Maura e lui è Niall, mio figlio, magari lo conosci.”
Niall.
Quel nome rimbombava nella mia testa: lo guardai e lo riconobbi.
Era Niall dei One Direction, band per il quale tutte le ragazzine impazzivano, io mi ero limitata ad ascoltare qualche canzone, mi piaceva la loro musica.
“Non sapevo avessi un figlio.” Disse mio zio nei confronti di Maura
“Sei molto indietro allora.” Rispose lei ridendo
“Direi, tratta bene la mia nipotina” aggiunse
Io sorrisi e mio zio si incamminò verso il check-in per il suo volo.
“Mi mancherai.” dissi girandomi verso di lui, si limitò a sorridere per poi continuare a camminare.
Mi girai verso Niall e Maura che mi stavano guardando sorridendo
“Possiamo andare?” disse il biondino girandosi verso la madre che annui.
Non mi considerava per niente.
Ci incamminammo verso l’uscita.
Arrivammo alla macchina di Maura e caricai la valigia nel bagagliaio per poi andarmi a sedere nel sedile posteriore.
Per gran parte del viaggio restammo in silenzio ma Niall interruppe quel momento
“Sei una tipa molto taciturna” mi disse
Non ci potevo credere. Si era accorto della mia presenza, non che mi importasse ma mi dava noia il fatto che non si fosse neanche presentato.
“Si, un po’.” Risposi
“Ti chiami Allie, vero?” rispose.
Sembrava che volesse tenere conversazione ma prima che potessi rispondere mi squillò il cellulare: Era James.
Risposi.
“Ehi” dissi
“Allie, sei arrivata a Londra?” mi domandò
“Si, è carino qui.”
“Comunque mi mancherai.”
“Anche tu, non ci vedremo per un po’.”
“Lo so, adesso devo attaccare”
“Okay,ciao”
Attaccai
“Chi era?” mi disse prontamente Maura.
“Un amico.” Risposi
Arrivammo a casa di Maura.
Era una grande villa, a due piani, ma non sembrava molto lussuosa.
Scesi dall’auto e presi le mie valigie dal bagagliaio e andai verso il vialetto dove si trovava l’ampia entrata verso la villa.
“Portala nella sua stanza.” Disse Maura a Niall che mi fece cenno di avvicinarmi, lo feci e lui mi portò in una stanzetta al piano di sopra, molto confortevole.
Misi la valigia sul letto e mi girai verso Niall
“Grazie.”
Fu l’unica parola che mi uscii di bocca, mi sentivo un po’ in imbarazzo.
“Spero che ti trova bene qui.” Mi disse
“Lo spero anche io, ho paura di non riuscire a fare amicizia.” Ammisi sinceramente
“Non è molto difficile”
“Per te, forse, sei una persona famosa tutti ti vorrebbero vicino, chi non vorrebbe approfittarne almeno un po’? .” Dissi con sfacciataggine.
Uscì dalla “mia” senza dire nulla.
Okay, forse avevo un po’ esagerato.
Come poteva essermi passato per la camera del cervello di dirgli quello? Perché non conto fino a cento prima di parlare?
Gli chiederò scusa il prima possibile, adesso penserà che io sia una persona senza sentimenti.
Sistemai alcuni vestiti nell’armadio e scesi in salotto.
Maura stava cucinando qualcosa e non sapevo dove fosse Niall, penso in camera sua.
“Che cucini?” sorrisi avvicinandomi a lei.
“Maccheroni e formaggio, è pronto, aiutami un attimo” sorrise porgendomi dei piatti di quella pasta che pareva deliziosa.
Li sistemai al tavolo e nel frattempo scese Niall dal piano di sopra.
Non mi guardò neanche, e potevo capirlo, mi sentivo in imbarazzo.
Ci sedemmo a tavolo e iniziammo a mangiare, cercai di sbrigarmi, non avevo voglia di stare lì
“Se non vi dispiace io vado in camera mia” dissi
“Oh, vai pure cara” Rispose Maura
“Sono molto stanca”
“Ti capisco, tesoro.” Aggiunse lei.
 
Mi alzai e tornai in camera “mia”.
Mi sdraiai sul letto e presi il mio cellulare, avevo una chiamata persa e qualche messaggio da James, ma non mi andava di parlargli ora e quindi non lo richiamai, avevo anche un messaggio da una mia vecchia compagna di classe, forse se avessi continuato a stare a Sidney sarebbe diventata una mia amica, sarebbe stata una cosa bellissima, vorrei avere una migliore amica, non ne ho mai avuta una, o almeno da qualche anno non ne ho più una.
La ricordo ancora benissimo, si chiamava Baily, era una ragazza solare e gentile, per colpa di mio zio dovetti chiudere i rapporti con lei ma qualche volta ci inviamo mail o ci scriviamo messaggi.
 Spero davvero di riuscire a trovarmi tanti amici qui, spero di colmare tutti i miei vuoti.
Mi addormentai e mi risvegliai qualche ora dopo.
Erano le cinque del pomeriggio e decisi di alzarmi, scesi in salotto.
C’era Niall che guardava la tv e Maura che lavorava seduta vicino al tavolo
“Scusami per prima.” Mi azzardai a dire
“Fa niente.” Rispose freddamente lui.
 
 
 “Perché non la porti a fare un giro di Londra?” Chiese Maura al figlio
“Forza, preparati.” Disse lui girandosi verso di me
“okay.” Biasciai.
Salii in camera mia e mi sistemai un attimo, sistemai la coda e rimisi il foulard, presi la giacca e in tasca misi il mio cellulare e il portafogli.
“Forza Allie, è l’occasione giusta per rimediare.” Dissi tra me e me.
Scesi e vidi che Niall mi stava già aspettando.
Uscimmo di casa salutando Maura e iniziammo a camminare.
“Niall..” bofonchiai con un fil di voce
“Si?” rispose lui
“Scusami davvero per prima, non so cosa mi sia preso, non lo penso davvero, è che..”
“che?”
“Che io non volevo proprio venirci qui.
Cambio città quasi ogni cinque mesi e Sidney mi piaceva davvero, sono solo un po’ nervosa.”
“Ti capisco, non fa nulla, davvero.” Disse sorridendo
 
Quel sorriso.
 
Oddio, penso di non aver mai visto cosa più bella.
Lo ricambiai.
Facemmo un veloce giro di Londra, era una città splendida.
 
Verso le otto tornammo a casa.
Stavo per aprire la porta quando il biondo mi prese le mani
“Sono stato bene con te.” Mi annunciò guardandomi sorridendo
“Anche io” risposi frettolosamente ritraendo le mani dietro la schiena
Ci fu qualche secondo di silenzio prima di avere una risposta
“Sento che diventeremo ottimi amici.” disse facendo una smorfia
“Ma si.”
Ci guardammo un attimo negli occhi, non sapevo cosa dire e penso che anche per lui fosse lo stesso, che imbarazzo!
“Meglio entrare!” aggiunsi aprendo la porta ed entrando in casa
Cenai velocemente e prima di andare a dormire mi feci una doccia.
La mattina seguente sarei dovuta andare a scuola, anche se non mi andava, fortunatamente questo era l’ultimo anno, fra qualche mese avro’ la maturità,
 
Comunque feci una doccia veloce e mi infilai subito sotto le coperte e mi addormentai dopo poco, ero davvero stanca.
  
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