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Autore: Mirella__    01/07/2014    4 recensioni
Buon qualcosa a voi, impervi lettori che con coraggio avete aperto il link di questa storia dalle fattezze che potrebbero sembrar grottesche, ma che invero, vi dirò, corrispondono alla realtà odierna.
Scherzi a parte e linguaggio elaborato mandato a quel paese, vi presento la mia nuova fan fiction.
Metto le mani avanti dicendo che è una parodia di storie che spesso si trovano su questo fandom.
Signori e signore, siete stufi/e di vedere un L che arrossisce quando viene osservato da Light? Allora questa fan fiction non fa a caso vostro... o forse sì?
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Un po' tutti | Coppie: L/Light
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dov'è finito l'ic?


Mary Johanna Suelinda


Matsuda sospirò di sollievo e guardò l'orologio appeso sopra la porta d'entrata: erano ormai le due di notte e Light sembrava aver finito d'urlare come un ossesso; il ragazzo, infatti, era stato imprigionato su una sedia d'ufficio con i polsi legati ben stretti tra di loro e i piedi imprigionati grazie ad una catena che lo costringeva a star seduto a debita distanza da Ryuzaki.

Light aveva gridato per mezz'ora dopo il suo cambio di personalità e adesso sentiva la sua gola dolere e la cosa che più lo infastidiva era il fatto che era passato per pazzo.

Lui, pazzo, tsh... come se questo fosse stato possibile!

Poi lui non era gay, altrimenti non sarebbe stato il fidanzato di una delle ragazze più desiderate di Tokyo. Era ovvio che tutte quelle urla fossero dovute alla maledizione legata a quella notte.

I: “Ryuzaki, ti voglio,” oppure i: “L, liberami, ti farò passare la notte migliore della tua vita,” oppure i: “Sono disposto ad essere il tuo uke, se vuoi”. Erano stati molteplici, ma non li aveva detti certamente in condizioni in cui era conscio di sapere cosa stava chiedendo ad alta voce!



Direi che ora potremmo anche liberarlo, non credi?” Si rivolse Matsuda al grande detective, perché nutriva simpatia per quel povero diciassettenne ridotto alle condizioni di una bestia in cattività, ma L scosse la testa e si limitò a voltarsi verso il maniaco che aveva tentato di baciarlo un attimo prima.

Vedi, Kira, non so cosa ti passi per la testa, ma io sono etero. Se ti serve potrei farti anche lo spelling della parola. E-t-e-r-o”.

Light aveva alzato gli occhi al cielo a quelle parole, tuttavia non aveva ribattuto e aveva lasciato che il capo ondeggiasse in un muto assenso.

Bene, adesso potete liberarlo”.

Soichiro Yagami prese in mano la situazione, cioè, prese le chiavi che gli avrebber concesso di prender in mano la situazione.

Quando Light fu libero sbuffò con fare vagamente annoiato e si guardò i polsi segnati da quella breve prigionia. “Ryuzaki, non c'era bisogno d'essere così violenti”. Lo redarguì tornando al suo posto.



Moji osservò la scena perplesso e chiese ad Aizawa: “Ed è qui che finisce la storia? Pensavo che tutto sarebbe durato molto più che un paio d'ore”.

Ma l'altro aveva un espressione preoccupata e la fronte aggrottata, gli diede un paio di pacche sulla spalla e disse: “Vedi, caro amico mio, il comportamento di L potrà sembrarti quasi normale al momento, però il suo ic cambierà nuovamente di qui a poco”.

Cosa vorresti dire?” Chiese Matsuda, che si era addentrato in quella discussione perché ne era stato affascinato, ma l'agitazione di Aizawa lo fece rabbrividire, sembrava davvero impaurito.

Sta arrivando lei e quando arriverà lei... allora sì che sarà un guaio”.

Lei chi?” Chiesero Matsuda, Moji e Ukita – che ormai era stato anche lui amalgamato in quelle chiacchiere da salotto – con il principio di un freddo brivido che accennava a nascere dalla nuca, dando una spiacevole sensazione di pericolo a tutti e tre.

La Mary Suelinda”.

No!” E quella negazione risuonò in tutto l'edificio, perdendosi però nel fragore di un tuono. Infatti, come ogni personaggio importante, la nostra Mary Suelinda entra in scena con un bel temporale, punta lo sguardo all'edificio e ne rimane affascinata: insomma, è così raro trovare grattacieli a Tokyo, non è forse vero, miei amati lettori?

I poliziotti erano disperati! Sarebbero stati messi da parte: andiamo! Chi si sarebbe fregato di loro quando una che poteva guardarli dall'alto in basso, capace di sedurre Ryuzaki Lovelight, no, Rowraito, no, Lawliet, sarebbe entrata a far parte delle indagini? Perché, dovevano ammetterlo, nessuno di loro era poi tanto sveglio.

Intendi...” chiese Matsuda, deglutendo a vuoto e guardandosi attorno come se potesse spuntare da un momento all'altro.

Non sapeva che già il dito della ragazza, umido della pioggia, si stesse pericolosamente avvicinando al citofono.

Sì, intendo la donna che può fare il culo a tutti gli uomini della polizia giapponese, che si porterà a letto L, Beyond, Matt, Mello e se le garba pure Near. Colei che è talmente intelligente da far rimbecillire anche Light che dovrebbe essere il più intelligente dell'anime”.

U... un momento,” lo interruppe Moji, visibilmente sconvolto da quelle rivelazioni. “Non è L il più intelligente?”

No,” disse Aizawa con sguardo truce, “secondo l'autrice il più intelligente è Light assieme a Near. Ryuzaki è solo più creativo di Kira”.

Ma è terribile!” Disse Matsuda portandosi le mani ai capelli. “Ciò significa che... che Ryuzaki morirà!”

Non devi preoccuparti di questo!” Lo tranquillizzò Ukita, guardandolo fiducioso. “Troveremo un modo per...”

No,” disse Aizawa, interrompendo il collega. “Noi non faremo niente, perché nonostante siamo i migliori agenti giapponesi in circolazione, arriverà questa Mary che sicuramente è stata alla Wammy, che sicuramente è più intelligente di L, che sicuramente è sexy quanto Wedy e che sicuramente perderà la testa per Lawliet, di conseguenza lei lo salverà e farà imprigionare il cattivo nelle prigioni più recondite”.

Matsuda si morse le labbra e si passò una mano tra i folti capelli neri, poi si decise a chiedere: “Ma se noi conosciamo l'identità di Kira, non possiamo arrestarlo noi?”

Cadde il silenzio nel quartetto, venne interrotto solo qualche tempo dopo da Ukita. “Matsuda, dici sempre sciocchezze”.


E allora il campanello trillò.

Com'era facile trovare il quartiere generale di L!

Insomma, Light Yagami si era fatto mille trip mentali per scoprire dove fosse, aveva ingannato suo padre, lo aveva raggirato facendogli capire di volerlo aiutare, mentre la nostra Mary Suelinda era riuscita a rintracciare il detective grazie ad una telefonata e sapete perché, signori miei? Perché Light, al suo confronto, è un pirla.


Tutte le Mary Suelinda conoscono il caro vecchio detective, la sua locazione, la sua identità, a quanti anni gli cadde il primo dente, quando riuscì a lavarsi per la prima volta da solo.

Se potesse, il caro vecchio Ryuzaki, andrebbe in giro per gli orfanotrofi radunando bambine con un qi pari a quello di Sheldon Cooper, perché a quanto pare sono davvero tante e ahimè, la definizione di genio si è andata perdendo in questi anni oscuri; ma le indagini sono le indagini, di conseguenza a fare ciò era stato l'affidabile Watari, o almeno, fu una delle tante cose che fece quando era ancora in grado d'avere un minimo di pace prima del caso Kira, di conseguenza le bambine che trovò erano cresciute con L - visto che a quanto pare erano sempre sue coetanee - e sarebbero diventate tutte quante sue promesse spose.

Chi potrà mai essere?” Chiese Light ad alta voce, iniziando già a sospettare di qualunque uomo o donna avesse visto mentre si recava al quartier generale, partendo dall'insospettabile vecchietta al mercato e finendo dal bambino che si scaccolava sulla strada di casa.

Potrebbe essere il postino”. Ipotizzò Matsuda, iniziando a tremare, il suo sguardo saettava tra tutti i presenti accompagnato da un vago tic nervoso all'occhio destro.

Alle due di notte? Andiamo Matsuda! Sii serio!” Disse Aizawa sull'orlo di una crisi di nervi: ecco, quello era la fase che più temeva di quella notte.

Watari andò ad aprire e non appena la donna entrò nella stanza tutti si zittirono per la sua bellezza divina.

Ovviamente Light, il cui cognome è I'm a gay se scritto al contrario ( come credo tutti in questo fandom sappiano) si soffermò ad osservarla, incantato da una tale visione; quindi qui parliamo di una bellezza maggiore ancora a quella di Misa; la nostra Mary Suelinda era paragonabile a Miss universo degli anni futuri, presenti e passati.

Ad L, grandissimo detective che non si accorge nemmeno se qualcuno scrive un nome sotto il proprio naso – ogni riferimento a Higuchi della Yotsuba Corporation è puramente casuale – si accorse di quello sguardo tanto intenso e subito si ingelosì; mi spiace se tra i lettori e le lettrici ci sono fan della LxLight, qui l'attenzione del detective è calamitata dalla nostra Mary Suelinda e Light stava osando sbavare dietro una delle sue promesse!

Il detective si alzò dalla sedia e spalancò le braccia, colpendo in pieno sul naso il povero Light, che cadde all'indietro, tanto fu la sorpresa di quel gesto.


Johanna”. Disse il detective, con voce roca e sexy, resa ancor più arrapante dal timbro basso nel quale L ci aveva messo tanto impegno. “Mi sei mancata”. E no, Ryuzaki ovviamente non intratteneva alcun rapporto con gli studenti della Wammy, ma si era innamorato perdutamente di quella ragazza che lo aveva aiutato durante un caso di vettordici anni prima; al diavolo il fatto che nelle varie scene del crimine non ci dovesse essere alcun coinvolgimento personale.

La nostra Mary Johanna Suelinda era una donna unica nel suo genere, deliziosa, anche se acida, simpatica anche se scorbutica, bella anche se il suo fascino era sottile ed elegante.

Mi sei mancato anche tu, L...” disse la ragazza con voce suadente, facendosi desiderare ancor di più da tutti gli agenti.

Light era irritato.

Qualcuno gli aveva tolto l'attenzione dal suo detective? Bene, visto che era così, avrebbe fatto di tutto per averla di nuovo per sé, persino uccidere davanti a lui, se fosse stato necessario.


Già in mezz'ora la ragazza sapeva tutto quanto c'era da sapere su Light Yagami e aveva notato in un millesimo di secondo che era: il ragazzo perfetto, attento, diligente – non aveva mai saltato un solo compito per casa - figlio adorabile e di cui andare fiero.

Alla luce di tutte queste scoperte, Mary Joahnna Suelinda aveva deciso che Light doveva essere necessariamente Kira e - da brava allieva di L qual era - diede come percentuale di ragione alla sua deduzione il novantanove percento, quell'uno lo doveva mantenere per far vedere quanta modesta fosse.

Light era sempre più incaz... irritato.

Non c'erano più gli sguardi che fugacemente L gli lanciava, anzi, il caso di Kira sembrava essere andato in retromarcia nella scaletta delle cose importanti per L, forse ne era persino uscito, di una cosa almeno era sicuro: al primo posto c'era il prosperoso seno della ragazza.

Pensò per un attimo che se anche lui avesse avuto un seno allora L gli avrebbe prestato un minimo di attenzione.

Ma a cosa diavolo stava pensando? Lui non era una donna, rabbrividì all'idea e riprese a fingere d'aiutare il detective.

Un quarto d'ora dopo, quando Mary ed L erano avvinghiati l'uno all'altro sul pavimento, Light era sul punto di esplodere.

Prese per un braccio la donna e la costrinse a chiudersi con lui in bagno sotto lo sguardo inviperito del moro.

Io sono Kira”. Disse Light, soffiando ad un centimetro dalle labbra di Mary, “e quello è L. Il mio detective, colui che mi deve sbattere in cella. Quindi, ragazzina, se non ti levi dai piedi giuro che ti ammazzo io senza l'ausilio del mio Death Note”.

Mary, nonostante il terrore le impedisse qualunque movimento, prese il cellulare - visto che c'era si fece una selfie con Light, pubblicando poi su facebook: “Selfie con Kira, auto, mi vuole uccidere xD” perché l'xD ovviamente ci sta, ora come a quel tempo, in ogni occasione – e mise la registrazione, posando subito dopo il telefono in tasca. Ovviamente Light non si accorse di nulla, perché, vi ricordo, quando c'è questa donna diventa un imbecille.

Quindi, parlami un po' di questo quaderno...”

E Light vuotò il sacco.

Nonostante fosse sempre stato duro di stomaco, non appena Mary lo aveva intimato, si rivoltò persino le budella per renderle chiara la situazione della sua vita.


Raccontò tutto, ma proprio tutto, partendo dall'asilo, dove era stato nominato presidente di classe - e non rappresentante perché già a quell'età gli sembrava che quell'ultimo titolo sminuisse il suo fascino - parlò delle elementari durante le quali, dopo aver alzato gli occhi al cielo d'innanzi l'ignoranza del professore di matematica, si alzò e spiegò ai bambini equazioni, derivate e quant'altro – inutile dire che i bambini fuggirono via dalle classi piangenti – raccontò persino delle medie, quando iniziò a capire che il mondo era feccia, a quell'età subì il primo furto, gli erano stati rubati dal portacolori le figurine di Dragon Ball, si interruppe per il dolore lancinante che ancora provava al solo ricordo e continuò fino alla fine dell'ultimo anno delle superiori durante il quale aveva trovato il Death Note e aveva scoperto d'essere g... il nuovo messia.

Mary annuì convinta e gli fece pat pat sulla spalla: “Sta tranquillo, ti capisco benissimo, non dirò nulla a Ryuzaki”.

Light era piangente, “ti ringrazio, avevo davvero bisogno di qualcuno che lo venisse a sapere,” e, quando un singhiozzo più forte lo colse, fece una sorta di verso prolungato e si accasciò sulla spalla della ragazza che intanto ripeteva: “Su, tranquillo, non ti angosciare, vedrai che si sistemerà tutto”.

Il quarto d'ora seguente Light era in manette ed L aveva una faccia soddisfatta, la più espressiva che gli si fosse mai vista in tutto l'anime, e non solo perché le si era concessa la dolce Mary, ma anche perché stava per sbatters... sbattere in cella Light Yagami.

Ti ringrazio per il tuo prezioso aiuto, amore mio”. Sussurrò L alla dolce Mary Johanna Suelinda.

Non devi farlo, cucciolo pandoso mio, quando un anime non va secondo i gusti di chi lo guarda, allora compaio io, pronta a esaudire ogni richiesta”. Poi tirò fuori un ombrello dalla borsa e fece per uscire, seguita da L.

Quando ci rivedremo?” Le chiese Ryuzaki con lo sguardo di chi non voleva dire addio.

Presto, mio tesoro, presto; vedi, altre fan fiction hanno bisogno di me e io non posso abbandonarle proprio ora, ma sta tranquillo, L! Mi moltiplicherò: mi troverai accanto al tuo letto, nel tuo bagno, nella tua cucina, nella tua macchina, nel quartier generale, persino sotto l'albero di Natale; perciò ricordati, tesoro mio, assicurati d'accendere tutte le luci quando cala la sera”.

Erano le tre di notte ormai e nulla illuminava quella strada buia. “Non capisco cosa tu voglia dire... parli così ermeticamente che gli ermetici ti fanno un baffo”.

Lo so...” sussurrò Mary accarezzandogli le labbra, “sparare caz... dire cose profonde senza un apparente nesso logico mi fa apparire misteriosa”. Sussurrò mentre tanti, piccoli peletti iniziavano a spuntarle da ogni poro.

L indietreggiò, terribilmente schifato da quella visione. “Ma cos...” stava per dire, quando una luce abbagliante apparve dalla finestra del suo grattacielo, inglobandoli nel suo raggio d'azione e facendoli apparire come i protagonisti di un dramma.

A quel punto si levarono al cielo le urla di Mary, che iniziò a liquefarsi come melma sotto quei raggi che per lei erano intossicanti.

Ma cosa...” sussurrò L confuso e abbattuto per la dipartita di una delle sue 29765423 pretendenti.

Era un gremlins”. Sussurrò Watari apparso sulla soglia della porta con un pesante giaccone sul braccio col quale si avvide di coprire Ryuzaki.

Cosa vuoi dire?” Chiese L, puntellando col piede la poltiglia che ormai Mary era diventata.

Questa è una storia lunga, L, ma avremo tutto il tempo per parlarne”.

Come avete fatto a ucciderla?” Chiese ancora L, portandosi il pollice alle labbra e mordicchiandolo insistentemente, evidentemente non aveva mai visto il tanto famoso film. “Deduco sia stato a causa della luce forte, ma non ricordavo che avessimo lampade così potenti”.

Le ha potenziate Light”.

Ah,” disse il moro, “ricordami di ringraziarlo allora”.

Come vorreste farlo?”

Ryuzaki ci pensò su, inclinando la testa prima a sinistra e poi a destra con fare flemmatico, poi annunciò: “Mi pare ovvio, lo sbatterò in cella”.

Watari non capì e lo osservò perplesso, “ma a me non sembra un ringraziam...” si interruppe e rifletté sulle parole di L, poi guardò l'orologio. “Non le sembra ora di riprendere il vostro ic, signorino L?”

Il moro continuò a camminare, per un bel pezzo restò in silenzio per riflettere sulle sue parole. “Chi ti dice che già non l'abbia ripreso?”



Angolo dell'autrice

Menomale che avevo parlato di capitoli più brevi, alla faccia della coerenza direi.

Ho notato che il numero delle persone che ha messo la storia in una delle tre liste è salito a dieci, il che è davvero incoraggiante :D

Spero d'avervi fatto sorridere con questo capitolo. Inutile dire che qui chi predomina è la Mary Sue, contornate da varie citazioni prese dal film Gremlins.

Spero per voi che abbiate acceso ogni luce, se state leggendo questo capitolo di sera, perché tra i gremlins nascosti nei vostri cassetti, ci potrebbe essere una Mary Sue in agguato.

Credo che con questo capitolo possa averli offesi un pochino – i gremlins, meglio specificare – spero non mi si rivoltino contro, probabilmente dovrei ringraziare che non siamo nel periodo natalizio.

Grazie a tutti coloro che hanno letto fin qui.

Al prossimo capitolo!


  
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