Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Spensieratezza    01/07/2014    9 recensioni
Questa storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)
Genere: Angst, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Azazel, Bobby, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Sam Winchester
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Altri mondi, infinito amore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dean e Sam stavano attraversando una contea dopo l’altra., il cielo alto sopra di loro, si estendeva in sporadiche nuvole bianche , striate di rosa.  Il cielo sopra di loro era incantevole.
 

“Mi stavo dimenticando quant’è bello girare in macchina, solo noi due “ disse Sam, stravaccato sul sedile.

“Se vuoi, potremmo farlo più spesso.” Disse Dean, consentendo alla sua mente di fantasticare.

Sam stette zitto, ma continuava a sorridere, guardando il paesaggio, illuminato dalla luce del sole. Dean si perse a guardarlo.

“Che c’è?” chiese Sam, un po’ a disagio.

“Niente.” Disse Dean, voltandosi immediatamente.

“Mi stavi guardando.” Disse Sam, un po’ perplesso, un po’ divertito.

“Uhh, scusa, principessa, non lo farò più.”

“Perché?”

“Perché se non vuoi…” borbottò Dean, a disagio.

“No! intendevo: perché mi guardavi…” rise Sam.

“Uh…io… che razza di domande sono?”

“Dean! Rispondi alla domanda” disse Sam, ora ridendo apertamente.

“Mi piace…uhh…guardare il verde” bofonchiò Dean.

“Che cosa? Sono verde ora?” chiese Sam un po’ perplesso.

“Uh…non ti starai riferendo al verde delle contee, vero?” chiese Sam, sentendosi un po’ scemo.

“No….non è a quel verde che mi riferivo…” disse Dean, serio.

“Ok..ora mi stai mettendo paura…”

“Dicevo il verde dei tuoi occhi…, non assomiglia a nessun verde che ho mai visto……” disse Dean, diventando paonazzo.

“E quindi, se non vedo il colore dei tuoi occhi, mi sembra di non vederlo il verde da altre parti, capisci, ora?” chiese Dean, con un tono ovvio.

“uhhh. Accidenti.” Soffiò Sam, sentendo all’improvviso molto caldo sul collo.

“Dai, di quello che pensi, coglione.”

“Penso che ti stai…rimbambendo….si….”

“Finalmente hai detto una cosa sensata..”

“Credi che sia qualcosa di brutto che ti ha ridotto cosi?”

“In effetti, l’Amore è una cosa potenzialmente nociva e molto pericolosa…”
 

Sam sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, per poi stendersi con la testa sulle sue gambe, intenerito.

Dean si volse di nuovo a guardarlo.

“Smettila, guarda la strada.” Disse Sam, sorridendo più apertamente, e dandogli una pacca amichevole sul viso, e poi fermarla a suon  di carezza, continuando a guardarlo con sguardo adorante.

“Ok, stronzo…” disse Dean.
 
 


Percorsero  chilometri e chilometri, e arrivarono al Grand Canyon.

“Non riesco a credere a quanta strada abbiamo fatto per vedere queste montagne….” Disse Sam, sbalordito, guardando dall’alto.

“ Però ci voleva, eh? È uno spettacolo.” Disse Dean, mentre Sam lo abbracciava, intimorito vistosamente.

“Sai, Sammy, ho sempre desiderato vedere il Grand Canyon “ disse Dean, guardandolo dolcemente e spostandogli un ciuffo dagli occhi.

All’istante, Sam ebbe una specie di visione di un Sam e un Dean più adulti, all’aperto, appoggiati a una staccionata.
 
 


Dean: “Penso che dovremmo andare al Grand Canyon.

Sam: “Cosa?”

Dean: “Si, sai , viaggiamo in lungo e in largo per L’america e non ci siamo mai stati “ 

Sam non fece in tempo a riprendersi dalla visione, che ne sovvenne un’altra.

Un Sam, lo stesso Sam, più grande, che aveva imparato ormai a riconoscere, era sdraiato sul letto, in preda a una strana forma di delirio, sembrava trovarsi in una stanza di motel, e diceva:

“Ehi, ricordi quando papà ci portò nel fondo del Grand Canyon….su quei muli da carico?

“Cosa?” chiese il Dean grande, che si trovava poco distante da Sam

“e il tuo…il tuo mulo non faceva altro che scoreggiare, liberamente, come una burrasca”

“Amico, avevi tipo quattro anni. A stento me lo ricordo io!”

“Avevamo un Ciuchino scorreggione!” disse ancora Sam delirante.
 
 
 
Il Sam del presente, intanto, stava ridendo e piangendo insieme, sopraffatto dalla visione.

“Sam? Sam? SAM!” lo chiamò Dean , spaventato, appena si rese conto che Sam stava avendo come una sorta di crisi.

“Ho delle visioni, Dean, e mi spaventano.” Ammise Sam, spaventato, abbracciandolo.

Sam era troppo sconvolto, per rendersi conto, che c’era un paradosso tra le due visioni. In una il Dean adulto disse che non era mai stato nel Grand Canyon, nell’altra il Sam adulto afferma di esserci stato quando aveva quattro anni, assieme al fratello Dean.
 
 



Sam gli raccontò di nuovo del sogno in cui c’era anche Bobby e di come disse a Jimmy: “Ehi, hai fatto quello che dovevi “mettendogli una mano sulla spalla. “E oggi hai imparato che,  non ti dicono quasi mai grazie dopo averli salvati" .
Era come se quello non fosse stato davvero Bobby.

Gli parlò di come quando litigarono , quel pomeriggio con Jimmy, gli sovvenne l’immagine di un Dean adulto che si inginocchiava  sul pavimento di un ristorante, donando a Sam una scatolina aperta, contenente un anello luccicante.

E ancora, era stato come se quelli non fossero loro.
 

Sam raccontava queste cose, mentre erano in macchina, aspettandosi che Dean scoppiasse a ridere e lo prendesse in giro fino al resto dei suoi giorni, ma Dean non lo fece.

“Ti ricordi quando ti raccontai del sogno dell’inferno? Sembrava tutto cosi maledettamente….REALE…”


“Questo è reale, Sam, credi in me!”

Ahhhhhh” gridò Dean, tenendosi la testa.

“Dean, stai attento alla macchina!” gli gridò Sam.
 

Dean riusci a sterzare, mentre un camion gli strombazzava , superandolo.

Accostò la macchina,si nascose il viso nelle mani e chiese scusa a Sam per averlo spaventato, e Sam di rimando gli chiese cosa aveva spaventato lui.

 E lui  disse a Sam quello che aveva appena visto. Loro due, adulti, in un capannone abbandonato, e gli riferi le parole che gli aveva detto il suo doppio.

Sam gli raccontò di come, durante la serata al lunapark, alla casa stregata, ebbe avuto la visione di un cerbero che sbranava Dean…e di come quella visione gli ricordò in maniera inquietante l’incubo di Dean. Di come non gliene avesse parlato per non farlo stare ancora male.

Sam a quel punto si ricordò delle aure di Jimmy e Anna che aveva visto al lunapark e gliele riferi.

Dean ci riflettè.

“Teoricamente solo un soggetto dotato di grandi poteri ESP può vedere le aure…”

“Che…che cosa?

“Almeno questo è quello che dicono gli studi più diffusi…”

Sam a quel punto disse: “Credi che anche i miei incubi siano da amputare a questo?”

“Quali incubi?”
 

E Sam gli parlò cosi più approfonditamente dei suoi incubi, di come sognasse a volte persone morte , di come sempre più spesso sognava di questa sagoma che lo uccidesse, di come all’inizio la respingeva, e poi inaspettatamente….si faceva colpire, pugnalare, e poi finivano per baciarsi.

“Forse…forse è una rappresentazione di noi stessi…eri spaventato per il nostro legame, ti sentivi attratto e volevi respingerlo allo stesso tempo…” disse Dean, con tono da psicanalista.

“Dean…io…facevo questi incubi da prima di conoscere te…”

“nel dettaglio cosi?”

Sam arrossi. “No, in verità i baci sono arrivati dopo.”

“E quando dopo?” chiese Dean

“In….quasi in contemporanea alla scoperta del…..del’attrazione per te.” Confessò Sam, senza guardarlo.

Dean gli alzò il mento per guardarlo. “Questo vuol dire che il mio amore può respingere i tuoi incubi?” chiese Dean, dandosi delle arie

“Potrebbe anche essere cosi” sorrise Sam.
 


Dean riprese a guidare e per qualche minuto nessuno disse più una parola.

“Dean?”
“Mmh?”

“Non pensi davvero che sono un ESP, vero?”

“Fino a poche settimane fa non credevo ai fantasmi, Sam, e stento a credere ancora adesso che siamo dei cacciatori, e comunque qualcosa di simile a una visione la ebbi anche io….non credo che scorderò tanto facilmente l’inferno.”

“Non mi hai risposto…”

“Io vorrei solo capire cosa ci sta succedendo.” Disse Dean.

“Pensi che le visioni abbiano a che fare con il segreto della mamma?”

“Io…vorrei solo…non sapere più nulla…”
 


Io vorrei solo non sentire più nulla…..
 


Dean fermò di nuovo la macchina, e respirò forte.

“Ancora?” chiese Sam, sbalordito.

“Si. Piangevo e dicevo che non volevo sentire più nulla. Tu eri al mio fianco, vicino all’Impala e avevi gli occhi lucidi.”

“Oh…Dean…” disse Sam, dispiaciuto.


“Fammi un favore, Sammy, guida te per qualche tratto.”
 

Sam accettò, Dean inforcò gli occhiali scuri e appoggiò la testa in grembo al fratello, chiudendo gli occhi.
 
 
 
*


Erano in Wyoming, si erano fermati in una pianura erbosa, a fare un picnic improvvisato.

Sam si stava rimpinzando di frutti rossi, e di tanto in tanto, imboccava anche Dean.

Dean lo guardava ancora dolcemente, mentre Sam intenerito gli accarezzava una guancia.
 

“Sembra il video degli Aerosmith della canzone di “I don’t want miss a thing” disse Sam

“Tu si che sai come rovinare un momento romantico.” Disse Dean.
Sam rise.

“Allora, lo facciamo questo massaggio al basilico?” Dean tornò alla carica.

Sam fece una faccia inorridita.

“Sai che non puoi scappare, e poi ho già comprato le foglie.”

“Mamma mia, Dean, che schifo! Perché insisti nel voler far sta cosa?”

“Se mi ami, lo fai!”

“Ricattatore!”

“Andiamo…sai che il basilico è afrodisiaco “ disse Dean, stuzzicandolo, malizioso.

“Appunto. Sadico.” Disse Sam, gemendo.
 
 
 


Alla fine, l’aveva avuta vinta Dean. Sam si trovava in quel momento, a pancia in sotto, sdraiato sulla pianura erbosa, a torso nudo, mentre Dean lo massaggiava piano, strofinandogli le foglie di basilico sulla schiena.

Sam cercava di non ridere, ma gli veniva difficile.

“Stai giù!” gli intimò Dean.

“Se volevi eccitarmi, ci sono altri modi del basilico “ disse Sam con tono divertito.

Dean non rispose, continuava solo a massaggiarlo, sporgendosi più a cavalcioni sulla sua schiena, e seminando le foglie, prendendo le foglie con la bocca e seminandogliele allo stesso modo.

Sam sentiva la bocca di Dean che gli sfiorava ripetutamente la schiena , e il movimento del suo bacino che si alzava e si riabbassava, mentre gli era a cavalcioni, e degluti.

“Sei…proprio sicuro che si debba fare cosi?” chiese Sam.

“Il massaggio al basilico , viene chiamato *massaggio erotico * mica a caso * disse Dean con voce roca, mentre i suoi massaggi si stavano trasformando sempre di più in delicate carezze, ora sulle sue costole.

Sam avverti le mani di Dean scendere gradualmente sempre più in basso sulla sua schiena, poi sospirare e posargli soffici baci per tutta la sua lunghezza.

Adesso i fratelli respiravano forte all’unisono.

Dean sembrò indeciso per un momento, poi, con lentezza esasperante, appoggiò  le foglie per terra, e sbottonò  i jeans di Sam.

Sam gemette ancora più forte. Non era la prima volta che Dean lo spogliava, e allora perché si sentiva cosi nervoso?

Dean non disse niente, limitandosi a sbottonargli e poi a togliergli i jeans, e Sam alzò il bacino , facilitandogli il compito.

Toccò alle mutande. Dean gliele levò lentamente, con una sensualità incredibile, e continuando ad accarezzarlo.

Sam sentiva tutto il corpo eccitato, per via del massaggio, e sentiva che anche il massaggio aveva eccitato parecchio Dean.

Dean continuava a non dire una parola, ma a muoversi e toccarlo sinuosamente, come a volergli far capire il suo desiderio.

Poi si spogliò. Si spogliò completamente, lo accarezzò di nuovo per la schiena, e Sam chiuse gli occhi, non perché non lo volesse, ma perché l’aspettativa lo rendeva davvero nervoso.

Dean gli si avvicinò e gli parlò piano all’orecchio, scostandogli un ciuffo da esso.

“sai cosa sto facendo, Sam?”

Sam annui, senza avere la forza di parlare.

“Vuoi che mi fermi?” gli chiese gentile, Dean.

Sam scosse la testa freneticamente.

“Va bene, va bene…” disse Dean piano, baciandogli la spalla, e poi appena sotto il collo.
 

“Ti farà un po’ male…” lo avvisò Dean, un po’ preoccupato.

“Non mi importa del dolore, Dean…” gli disse Sam, riuscendo finalmente a parlare.
 

Alla fine, grazie al massaggio, il corpo di Sam era già molto rilassato, quindi non reagi molto bruscamente all’intrusione delle dita di Dean, che comunque cercavano di prepararlo con la massima delicatezza possibile. Anzi, Sam, si sentiva benissimo, ed eccitato sopra ogni misura.
 

“A – aspetta, Dean!” lo fermò Sam, prima che Dean potesse entrare in lui.

“Che c’è, Sam, hai cambiato idea?” gli chiese Dean, preoccupandosi.

“No! Io…voglio guardarti, mentre lo facciamo, per favore…”

Dean lo guardò sorpreso, e poi subito intenerito.

“Sammy, non è possibile…”

“Certo che è possibile, non prendermi per uno sprovveduto, Dean…”

“Sammy, ti farà meno male in questo modo…” cercò di dirgli dolcemente Dean

“Non mi importa un fottuto cavolo del dolore, dean!”

Dean lo guardò. Il fratellino era maledettamente serio.

“Sei…sicuro?”


“Sono…sicuro…la prima volta tra noi, non voglio avere la faccia schiacciata in mezzo al fango e all’erba. Voglio guardare…i tuoi occhi…”

Dean ascoltò quelle parole e quasi pianse. Lo fece girare e si mise tra le sue gambe.

“Sei un maledetto testardo, lo sai?”
Sam rise.

Dean lo guardò a sua volta. Stava per fare l’amore con il suo fratellino. Stava per contaminarlo per sempre. Forse erano cosi spiegati i sogni e le visioni sull’inferno.

“Dimmi…qualcosa, per favore, Sammy, aiutami, dimmi qualsiasi cosa…” lo pregò Dean.

Sam capi lo stato di Dean, e cercò di aiutarlo, dicendogli le prime cose che gli vennero in mente…che poi erano le stesse cose a cui aveva pensato ripetutamente da qualche settimana a questa parte.
 

“La prima volta…che ci siamo conosciuti…..tu mi hai chiesto se sono mai stato innamorato, ricordi?”

Dean sgranò gli occhi, andando con la mente a quei ricordi lontani.
 



“Cos’è l’amore per te, Dean?”
 


“Tu mi dicesti che L’amore per te era….una persona che fosse tutto il suo mondo, una droga. Te lo ricordi, Dean?”

Dean annui, commosso.
 

“Io…non lo so…credo che l’amore sia come…quando quella persona sia il centro del tuo mondo…il centro dei tuoi pensieri…come se non potessi vivere senza di lei…una dipendenza, una droga….”


Dean annui appena, prima di baciarlo d’impulso.

“Ti…ti ho chiesto allora, se per te l’amore ti consuma “ Sam gemette, mentre Dean gli lasciava baci infuocati sul collo.
 


Quindi per te l’amore, è amore quando ti consuma….
 
 


“ Poi  ti dissi che molti dicono che questo è un modo di amore sbagliato.., che bisognerebbe amare in maniera più sana” diceva ancora Sam, mentre Dean si preparava a entrare dentro di lui.

“E tu mi dicesti….”

Si, sarebbe meglio, ma non sarebbe amore…
 


Sam fece appena in tempo a finire la frase, che Dean lo penetrò. Spalancò la bocca in un grido quasi muto, mentre Dean respirava con affanno, subito seguito da Sam.

“Stai bene?” gli chiese.

“Si, si. Non fermarti, Dean.” Lo incoraggiò Sam, anche se gli si poteva leggere in faccia che era sconvolto.

Dean allora, cominciò a muoversi piano, molto lentamente, mentre Sam sembrava che non riusciva a togliere gli occhi di dosso, verso il movimento dei loro bacini.

Dean gemette, e gli alzò il mento , con determinazione.

Guarda me.”  Gli disse.

Sam lo fissò e annui. Incatenò gli occhi a quelli del fratello, e continuò a guardare sempre lui, mentre Dean si muoveva cercando di non fargli male.

Dopo un po’ Dean si accorse che Sam allungava le mani e le braccia sul suo petto, come in cerca di un appiglio. Non sapeva che significato dargli, ma si accorse che a lui per primo non piaceva il fatto di inchiodare suo fratello al suolo in quel modo.

“Tirati…su…avanti…” gli disse Dean, seguendo solo l’istinto, e facendolo alzare.

“Dean, ma che fai?”

“A- abbracciami….” Gli chiese Dean, guidando le braccia di Sam dietro la sua schiena.

Nel movimento, affondò ancora di più dentro Sam, che gemette, ma poi dopo alcuni istanti, lo senti rilassarsi tra le sue braccia, e stringerlo forte.

Si sentiva al sicuro…..

“Si, Dean, cosi, più forte”. Disse Sam dopo un po’.

E rimase solo il piacere , per entrambi.
 
 
 
*


Era pomeriggio inoltrato ormai. Sam si svegliò, sentendo il calore del sole che gli batteva sulla schiena. Cercò di alzarsi, ma si accorse che c’era qualcosa che glielo impediva. Un corpo caldo, sdraiato sopra di lui.

Dean.

Sbadigliò e volse la mano ad accarezzargli la spalla.

Dean si svegliò , gli stropicciò la faccia, e poi lo attirò nella sua bocca con un bacio.

“è il bacio del Buongiorno?” chiese Sam, sorridendo.

“Del buon Pomeriggio, semmai. È pomeriggio inoltrato” rispose Dean, guardando il sole.

Sam tentò di alzarsi, ma Dean non glielo permise.

“Che fai?” chiese Sam, ridendo, un po perplesso.

“Resta….giù….” disse Dean, a voce bassa.

“Ehi, Dude, fa un caldo bestiale…” disse Sam. Fare l’amore con Dean, era stato…stratosferico, cosi come dormire abbracciati dopo aver fatto l’amore, ma adesso doveva lasciarlo andare.

“Andiamo, Dean, non fare il coglione….” Scherzò Sam.

“Voglio fare…una cosa….”

Sam si paralizzò. “Sei…troppo stanco per farlo ancora….” Disse Sam, ridendo.

Dean non parlò.

“Dean…?” si preoccupò un po’ Sam.

Dean non parlò, ma riprese a toccarlo, ad accarezzarlo, a torturarlo con le labbra anche in punti proibiti.

Oh mio Dio, Dean!” gridò Sam.

“Zitto, vuoi farti sentire da tutti?” lo ammoni Dean.

“Dove…hai imparato a fare quella cosa?” chiese Sam, impressionato, e forse anche un po’ geloso.

“Si chiama rimming.” Rise Dean, “potrei aver visto dei….video…”

“Ma bene! Stai con me e ti guardi i porno…me lo ricorderò , Dean.” Disse Sam con il fiato corto.

Dean rise. “ dovevo pur imparare, per quando noi avremmo…mi capisci, no?”

“Depravato!”

“Se vuoi, smetto.”

“No, no…..non smettere…” disse Sam, in estasi.

Dean rise, e continuò.

Quando fu chiaro che Sam era rilassato abbastanza, entrò di nuovo dentro di lui. Sam non senti dolore, a causa del lavoretto di scioglimento fatto da Dean. Sospirò solo.

Quando vide però che Dean non si mosse, si preoccupò di nuovo.

“Devo supplicarti?” chiese intimorito.

Dean sorrise, e cominciò a toccargli la schiena, a massaggiarla, arcuandosi di tanto in tanto solo per massaggiargli le spalle.

“Dean, che stai facendo?”

“Ti massaggio.”

Sam rimase inebetito per un momento, e poi esalò. “N- non stare fermo, muoviti.”

Dean scosse la testa e cominciò a massaggiare.

“Perché?” chiese Sam, inorridito.

“Perché è bello cosi, stare dentro di te, fermo.; sentendo il tuo corpo che si rilassa sotto il mio tocco.” Disse Dean.

“Sadico.” Disse Sam

“Amo quando mi riempi di complimenti. “ rispose Dean, ridendo.

Nonostante la protesta, Sam dovette ammettere che Dean aveva ragione. L’immobilità lo faceva rendere consapevole appieno della comunione dei loro corpi, come una specie di fusione.
 

Era qualcosa di più che un impulso sessuale, era…comunione, era fusione, era rendersi conto di essere solo una metà che gridava per essersi ricongiunta all’altra. Ecco che cosi tutte quelle stronzate new age  sulle anime gemelle, cominciavano ad avere un senso per Sam.
 

Concentrarsi su questo, però, non poteva impedire a qualcosa in basso, di risvegliarsi in Sam. La consapevolezza che Dean era dentro di lui, era forse semplicemente….troppo, e lui era un uomo dopotutto; senza contare che sentiva duro anche Dean, e questo peggiorava la situazione.

“Dean…” esalò Sam, strusciandosi sul terreno, mentre suo fratello si arcuava di tanto in tanto, nel massaggio.

Dean capi, e prese ad accarezzare quella parte del suo corpo che gridava per trovare un po’ di sollievo. Sam gemette.
“Per quanto tempo hai intenzione di continuare questa tortura?” chiese Sam

“Per tutto il tempo che sarà necessario.” Rispose Dean, sorridendo.
 

Dean, comunque resistette poco. Non era solo Sam ad essere eccitato. Stare fermo nel corpo di Sam l’aveva eccitato sopra ogni aspettativa, e i suoi gemiti non aiutavano a calmarlo.

Quando capi di non poterne più, si mosse, lentamente, una volta, due volte, tre, sentendo Sam soffocare delle grida, o cercare di soffocarle a ogni spinta.

E poi non si trattenne più.
 
 
 
 
 
*



Era ormai il tramonto, quando Sam si risvegliò, di nuovo. Tastò il terreno in cerca di Dean, ma non lo trovò.

Si senti allarmato per un momento, poi voltò lo sguardo e lo vide seduto sul terreno, davanti al fiumiciattolo, poco distante, che si teneva le gambe; era semivestito…indossava le mutande e la maglietta.

Sam pensò di imitarlo. Era una pianura isolata, ma avevano già rischiato tanto. Meglio non sfidare la sfortuna.

Dopo essersi vestito anche lui parzialmente, si avvicinò a lui, abbracciandolo da dietro.

“Buonasera” disse Sam, ridendo, stampandogli un bacio sul collo.

“Sam.” Sorrise Dean, accarezzandogli una guancia.

Sam ci mise un po’ prima di capire che quello di Dean era un sorriso triste.

“il tramonto ti rende triste? Allora non ero solo io a leggere il Piccolo Principe.” Gli disse Sam, sentendo un groppo in gola.

Dean non rispose.

“Dean, che c’è?” gli chiese Sam, agitato, temendo che Dean si fosse pentito di quello che avevano fatto.

Dean gli appoggiò le mani sui fianchi, domandogli triste:

“Senti tanto dolore?”

“Cos….che cosa stai dicendo?” domandò Sam. Non era chiaramente quello che si aspettava.

Dean gli indicò uno o due lividi, con aria colpevole, tracciandogli con le dita.

“Uhh…qualcuno è stato troppo focoso oggi…” ridacchiò Sam.

“Smettila.” Gli disse Dean serio.
“Smettila.” Ripetè più tristemente.

Sam lo guardò ancora confuso.

Dean si girò dall’altra parte, mormorando “Mi dispiace.”

“E di cosa?” chiese costernato Sam.

Dean lo guardò con un’occhiata di rimprovero, come a chiedergli se facesse apposta a fare lo stupido.

Sam comprese e disse solo “Ohh…”
 

Sam non aveva compreso subito, perché lui in realtà non sentiva dolore. Non ricordava di averne provato, ricordava solo di aver chiesto a Dean di stringerlo più forte, e di aver gridato di piacere quando lui l’aveva accontentato.

“Non volevo farti male…” mormorò ancora Dean, divorato dai sensi di colpa.
 

Sam gli prese il viso nelle mani. “Ehi, guardami, non mi hai fatto male, non ho sentito dolore, né alcun tipo di sofferenza, solo un piacere inebriante, ogni volta che sentivo spingerti dentro di me.”
 

Lo guardò attentamente negli occhi per tutto il tempo, desiderando che Dean lo capisse e smettesse di struggersi. Non poteva neanche immaginare quanto doveva essersi sentito in colpa per tutto il tempo che ha guardato Sam dormire, pensando di aver come stuprato il suo fratellino.
 

Dean lo guardò e nell’istante che comprese quello che gli stava dicendo Sam, i suoi occhi si allargarono di felicità e sollievo. “Davvero?” gli chiese.
 

“è stato il giorno più bello della mia vita, e se ti senti in colpa per la tua eccessiva….enfasi, sappi che avrai modo di scontare la tua…. Penitenza, in altri modi…” gli disse Sam allusivo.

Dean sgranò gli occhi.

“ohh fai bene a tremare…” rincarò la dose Sam, divertito dalla sua espressione.

Dean lo attirò a sé in un bacio profondo, e poi gli sussurrò sulle labbra:

“è stata il giorno più bello della mia vita anche per me.” Disse Dean.

“Se non ti affrettavi a dirlo, avresti ricevuto tanti morsi come punizione.” Ridacchiò Sam sulle sue labbra.

Dean continuò a baciarlo sotto il tramonto, e poco dopo lo trascinò assieme a lui, per un bagno nel fiume; l’acqua era gelida, ma meravigliosa, e Sam si aggrappò al suo corpo bofonchiando che stava congelando, mentre Dean rideva di cuore.
 
 


Quando uscirono, Dean apri un asciugamano e copri lui e suo fratello in un abbraccio unico, mentre gli asciugava i capelli con un asciugamano più piccolo.

“è ora di andare, piccolo…” gli disse poi Dean.

“Dobbiamo proprio?” gli chiese Sam, facendo il broncio.

“Amore….” Cominciò Dean

“Si, dillo ancora….” Disse Sam, abbracciandolo.
 

Dean sospirò per calmarsi, altrimenti il cuore gli sarebbe scoppiato fuori dal petto, per quanto lo sentiva gonfiarsi. Aveva fatto l'amore con suo fratello, e il mondo era rimasto in piedi. non solo. gli sembrava più bello di prima. il sole era più caldo, l'erba più verde, il cielo più azzurro, le montagne più vive. la terra più vitale.  Si sentiva come in paradiso. La testa di Sammy, bagnata e fredda, sul suo petto gli dava sollievo e calore al tempo stesso.
 

“Dobbiamo…si…” disse Dean, facendo violenza su sé stesso.

Prese il viso di Sammy nelle mani e gli diede un sospirato bacio sulla fronte, mentre Sam aveva gli occhi chiusi, dopodiché si rivestirono e si apprestarono a tornare alla macchina e da li avrebbero fatto ritorno da John e Mary.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





Note dell'autrice: nella prima parte del capitolo, quialsiasi idea vi siate fatti su questi....ricordi....non può essere niente che possiate immaginare
il ricordo sul Grand Canyon....ho approfittato di questo sbaglio da parte deglia autori, per la mia trama...quindi la parte sul Grand Canyon non è cosi marginale come pensate, è piuttosto importante, diciamo che collega i Dean e Sam attuali con quelli che conosciamo, anche se sono due mondi distinti, e no, non sono le stesse persone :p (almeno questo ve lo dico, se no potreste impazzire xd ) che cosa li collega? non è neanche un semplice caso di "mondi paralleli " diciamo che la questione è più complessa di cosi!
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Spensieratezza