Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: Pomponella_    01/07/2014    2 recensioni
*Presa da un capitolo*
"Mika poteva diventare una dipendenza. Come il fumo, la droga, l'alcool. Solo che, a differenza di questi, quel dannato riccio mi avrebbe fatto solamente del bene."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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~~Sentii il vuoto. Come se stessi cadendo da un palazzo.
Afferrai Mattia per un braccio, gli occhi lucidi. Stavo per esplodere.
“È uno scherzo, vero?!” mi morsi le labbra, per evitare di scoppiare a piangere. “Dimmi che stai scherzando, ti prego.”
Chiuse gli occhi, porgendomi il cellulare. Scosse la testa. “No, Leo.” Piangeva.
Sul mio volto nacque una smorfia di disperazione, accompagnata da un urlo strozzato ed un singhiozzare continuo. Ci stringemmo. La sua maglietta era fradicia a causa delle mie lacrime. Non ci credevo. Avrei voluto che fosse tutto un sogno.
Corsi via, uscendo dal loft, attraversando il parcheggio mentre il moro mi correva dietro e continuava a pronunciare il mio nome, per farmi fermare.
Le mie gambe andavano da sole ormai, così anche le mie lacrime.
Mi sentii schiacciato come una formica. Come se nulla al mondo avesse più senso.
La sua risata mi echeggiava nella testa.
Mattia continuava a chiamarmi. Deviai la chiamata.
Mi poggiai ad un muro e mi lasciai scivolare giù, portando le ginocchia sotto il mento e chiudendomi come un riccio, con la testa fra le mani. Lo sguardo spento e gli occhi che ogni poco si chiudevano il più possibile.  Feci il numero di Giulia. Squillava?! Rimasi in silenzio.
“Pronto?!” non era la sua voce. Era sua madre, il suo tono era stracciato.
“Signora.. sono Leonardo..”
“Ciao Leo..” il suo tono cambiò, come se volesse farmi sentire al sicuro.. “Sei a Milano, vero?”
“Si, ma scendo appena posso.”
“Qui abbiamo bisogno di te.” La sentii singhiozzare “Il… il funerale è nel tardo pomeriggio..”
“Parto subito, promesso.”
Sospirò. Stava piangendo.
“Sei un bravo ragazzo, Leo.” Attaccò.
Al sentir quella frase scoppiai a piangere. Io non mi sentivo un bravo ragazzo. Ero stato io ad insistere affinchè Giulia salisse a Milano e non avevo pensato a quanto sarebbe potuto essere pericoloso.
Un egoista. Uno stupido.
Il cellulare mi squillò di nuovo: Mattia.
Respinsi la chiamata, mi alzai e mi avviai per tornare al loft. Sentii un tuono. Solo la pioggia ci mancava. Camminavo a passo lento, con la testa bassa, mentre delle goccioline d’acqua mi cadevano sulla nuca e mi bagnavano i capelli.
Un messaggio:
“Ha chiamato Mika, gli ho detto tutto. Scusami. “
L’ultima cosa che volevo.
Sospirai. Arrivai davanti alla porta e suonai. Fu Daniele ad aprirmi. Non riuscì a dirmi nulla. Raggiunsi subito la mia camera.
I due mi raggiunsero, mentre io cercavo il portafoglio e una piccola borsa giaceva sul mio letto. Fermi, sulla porta.
“Ha detto Mika che si è liberato. Ora viene qui.” La voce di Matti.. spenta.
“Buon per lui.” Mi sedetti sul letto, dandogli le spalle con la testa bassa. “Io vado a Roma, torno domani.”
“Ma non puoi.”
Sbattei una mano sul comò, facendolo sussultare. Li guardai malissimo.
“Devo andare al funerale della mia migliore amica, va bene?” faccia piena di rabbia. “Pensate che voglia andare a divertirmi?!”
“Leo, aspetta almeno che arrivi lui..”
“Perché dovrei? Così sarete in tre a tenermi e non potrò andare via??”
In realtà non volevo farmi vedere in quello stato dal riccio, gli avrei solo fatto male. “Starete bene senza di me per due giorni.”
Infilai due magliette nella borsa. Avevano la testa bassa e finalmente stavano zitti.
“Come ci arrivi a Roma??”
“Frecciarossa.” Odiavo quel mio tono acido.
Gli davo le spalle, non volevo guardarli.
“Te ne vai ora?”
“Dovve devi andare, Leo??” un'altra voce ci aveva interrotti. Una voce sottile, dolce. Il suono più bello dell’intero universo: Mika.
Mi girai, incrociai il suo sguardo.
“Mattia, Daniele please, go out.” Sussurrava.
Uscirono, chiudendo lentamente la porta. Si avvicinò, cercando di afferrarmi la mano, ma la allontanai, girandomi per sistemare e preparare la borsa.
“Leonardo?” mi chiamo ancora. Chiusi gli occhi, mi scese una lacrima. Non volevo però che mi vedesse. Il silenzio.
Mi sentii abbracciare da dietro, il suo profumo mi entrò nelle narici. La sua vicinanza contribuì a farmi scoppiare in lacrime. Abbassai lo sguardo, lui non mi mollava.
“Amore?!” il mio cuore perse un battito.
Mi girai, portando il suo naso accanto al suo, una mano sul suo petto mentre con l’altra stringevo la sua lasciandole intrecciare.
“L’ha uccisa. Un ubriaco se l’è portata via.”  Scoppiai in singhiozzi, alternati a grossi sospiri.
Lui mi stringeva forte, ma io continuavo a sentirmi schiacciato dal mondo intero.
“È tutta colpa mia!” urlai soffocando le mie urla nella sua giacca.
Mi staccai girandomi ancora verso la borsa, prendendo un grosso respiro per fermare le lacrime; sembrò funzionare.. per 5 secondi però.
Urlai il suo nome, con un tono disperato, lasciandomi cadere a terra. Lui mi accompagnò nel movimento, premendo col suo mento sulla mia spalla sinistra, tenendomi.
“Don’t cry, please.” Continuava a dirmi.
Non ci riuscivo, cercai di smettere ma no. Nulla. Lo guardai negli occhi, sorrise leggermente.
“Mika devo andare a Roma..”
“But.. you can’t..”
“Per favore.” Lo afferrai per le spalle. “Devo andare al suo funerale.”
“Solo un giorno?” mi guardò, con aria dolce.
“Solo un giorno.” Promisi. “Poi torno e proviamo.”
“Posso accompagnarte in stazione??”
“No. Voglio stare da solo.”
Abbassò lo sguardo. Gli presi il mento fra le mani e mi avvicinai per lasciargli un dolce bacio, sorrisi leggermente.
Afferrai la borsa. “Ci vediamo fra due giorni… amore.”
Mi abbracciò. Dopo di che uscii dal loft e mi avviai in stazione.
Il viaggio in treno fu molto lungo.. e noioso. La radio sempre accesa su RDS.
Una piccola pausa, poi una voce che conoscevo bene. Tesi le orecchie ed ascoltai.
“Bene! Qui con noi abbiamo Mika!”
Sussultai.
“Salve, ciao a tuti!”
“Bene Mika, come sta andando con XFactor??”
“Moolto bene!” lo adoravo quando allungava le vocali a causa del suo dolcissimo accento “Credo che Simon Cowell abbia sceltuto.. ehm..” –rideva- “Scusate. Credo che Simon abbia scelto bene per me, mi trovo molto bene con la mia squadra. Ci è dispiaciuto tanto per Luca.. non volevamo che fosse eliminato! Ma ci sforzeremo –si dice così??- per non far eliminare più nessuno ed arrivare in finale insieme.. anche se è un po’ dificile”
“Grazie Mika! Ora ascoltiamo un altro tuo pezzo..”
“Grazie a voi!”
Sospirai, e cullato dalla sua dolce musica mi addormentai.

 

 

ANGOLINO DELLA PAZZA DIETRO LO SCHERMO:
Oggi non so che scrivere.. mi deprimo per Giulia..
Al prossimo capitolo! <3

   
 
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