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Autore: Demon Heart    01/07/2014    1 recensioni
Era stufa di tenermi con se, era arrabbiata perchè non ero più l'agnellino sottomissivo di un tempo, era verde d'invidia perchè ero diventata scaltra e non aveva più influenza su di me.
E per quest ultimo motivo, ha cominciato ad avere paura, e mi ritrovo in un'accademia, alla Manson Cry Accademy, un collegio. (Capitoli in revisione{revisionati solo il primo e l'ottavo capitolo})
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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«E comportati bene, ragazzina. Altrimenti non ci penserò due volte prima di mandarti al riformatorio» gracchiò l'acuta e stridula voce di mia madre.

Matrigna per l'esattezza. Mia madre mi aveva lasciata quando avevo pochi mesi, a causa di un tumore...

Mio padre si risposò e da allora fui relegata all'inferno.

Avevo passato i primi 12 anni della mia vita tra lacrime amare, in terza media mi ero decisa a cambiare, diventando, come mi dice la "vecchia", il diavolo in persona.

«Seh certo... Pensala come vuoi. Spero di non rivederti» la salutai sgarbatamente, prendendo la valigia e dirigendomi all'entrata dell'accademia.

Era stufa di tenermi con se, era arrabbiata perchè non ero più l'agnellino sottomissivo di un tempo, era verde d'invidia perchè ero diventata scaltra e non aveva più influenza su di me.

E per quest ultimo motivo, aveva cominciato ad avere paura; mi ritrovo, così, alla Manson Cry Accademy, una struttura simile ad un collegio.

Mi soffiai dagli occhi una ciocca di capelli azzurri, e cominciai a dirigermi all'ufficio del preside. Mentre passavo, gli sguardi sbalorditi di alcuni studenti si spostavano su di me.

Forse per i capelli arcobaleno.

Erano un atto di ribellione; volevo dimostrare alla strega che ero libera e non mi avrebbe fermata.

Bussai con le nocche alla porta e appena ebbi risposta, entrai, portandomi dietro la valigia.

Lo vidi seduto sulla poltrona alla scrivania.

Osservai la stanza, era ampia ed adornata con una fantasia a cartina geografica antica; la mobilia era particolare, con un tocco marinaresco ed antico. Molti degli scaffali erano ricolmi di libri, alcuni molto vecchi.

Al lato opposto a dove si trovava la porta, di cui avevo varcato la soglia, vi era un'immensa vetrata. Ai lati troneggiavano due bandiere della nazione giapponese ed una col simbolo della scuola, due penne incrociate al cui centro vi era la sigla MCA.

Osservai la scrivania dove era seduto il preside: era ampia e cosparsa di documenti.

L'uomo, intanto, era rimasto chino fino a quel momento.

«Signorina Kistune, si sieda prego» la sua voce profonda mi risvegliò dallo stato di Trans in cui ero caduta.

Lasciai vicino alla porta la valigia e mi avvicinai alla scrivania, alla destra del mobile, vi un mappamondo gigante.

Era carino...

«Per quanto riguarda i documenti di ammissione, serve solo una vostra firmetta qui» disse porgendomi un documento ed una penna, poi mi indicò poi dove dovevo firmare.

«Per quanto riguarda le regole di disciplina?» chiesi fintamente interessata; meglio fare buona impressione col preside.

«Le regole sono semplici. Deve seguire regolarmente le lezioni dal lunedì al venerdì, per sei ore mattiniere, dalle otto in poi. E se vuole può scegliere qualche attività pomeridiana.» mi spiegò con calma.

Sospirai «Ci penserò su e prenderò una decisione»

«Benissimo, questi sono gli orari di lezione. Comincerà domani; ora le farò mostrare il vostro dormitorio. Per qualsiasi cosa può rivolgersi a qualche professore oppure venire direttamente da me. Spero riesca ad ambientarsi al più presto.» concluse sorridendo e porgendomi la mano.

Mi sporsi, stringendogliela; ricambiai poi, il sorriso «La ringrazio. Buona giornata.»

Uscii dalla stanza; tenevo in mano una cartina della scuola, per cercare un dormitorio.

Svoltai a destra ed una ragazza mi venne a sbattere contro.

La osservai bene, aveva dei fantastici occhi cremisi e dei ricci neri che le incorniciavano il viso; era alta come me e di corporatura snella. Indossava particolari abiti neri; una maglietta nera a macchie schizzate bianche, dei pantaloni attillati ed un paio di converse.

Mi osservò dapprima stranita e subito dopo curiosa.

«Ciao, sei nuova?» mi chiese porgendomi la mano «piacere, mi chiamo Shizuku Harato»

«Shana Kitsune» risposi porgendo a mia volta la mano. «Sai dove si trova la stanza 201?»

«Certo, ti accompagno io.» mi sorrise, cominciando a caminare.

La seguii fino ad arrivare ad una stanza che aprii con la mia chiave ed entrai; era bianca e spoglia, con i mobili essenziali: un letto, un comodino ed un armadio.

Storsi il naso ed entrai con le valigie «Sarà meglio che mi dia da fare»

«Se vuoi posso darti una mano, così finirai prima» mi rispose la ragazza.

«Se non ti dispiace accetto il tuo aiuto» dissi sorridendole.

Schioccai le dita e notai anche una scrivania all'angolo della stanza, con una sedia.

«E' triste come cosa...»dissi incrociando le braccia al petto «Mi accompagni a prendere delle cose? Non ho intenzione di vivere in una stanza bianca!» ridacchiai

«Andiamo!» con questo uscimmo, lasciando l'accademia.


Girammo per vari negozi, parlando del più e del meno.

«Abbiamo comprato moltissime cose» ridacchiò allegra «Per quando pensi di finire?»

«Se mi metto al lavoro da subito, penso di finire entro qualche giorno» risposi bevendo la mia cioccolata calda.

Ci alzammo dopo aver pagato e Sistemammo le varie cose nella mia macchina; pur avendo 16 anni, avevo già fatto l'esame di guida, peccato che il veicolo era piuttosto piccolo. Salimmo e misi in moto.

«Da cosa cominciamo?» mi chiese la riccia.

«Direi di verniciare i muri, comincerò appena torno. E' ancora molto presto» risposi.

Parcheggiai l'auto insieme alle altre, nell'apposito spazio, presente all'interno della cancellata. Per poco non lo vidi: un ragazzo mi sfrecciò davanti alla macchina, facendomi mi sbalzare il cuore in petto. Frenai di colpo, suonando il clacson come una pazza.

Aprii lo sportello e mi avvicinai come una furia «Ma sei impazzito ragazzino! Potevo non frenare in tempo» urlai arrabbiata.

Lo vidi irrigidirsi al mio scatto di rabbia «S-scusa» miagolò spaventato.

«Shana, dai non è successo niente» Shizuku mi poggiò una mano sulla spalla.

Sospirai pesantemente e mi massaggiai le tempie «Mi sono presa un colpo»

Mi si avvicinò sorridente e mi porse la mano «Scusami, comunque piacere. Naruto Uzumaki»

Lo osservai bene, aveva dei bellissimi occhi azzurri e spettinati capelli biondi, il fisico era asciutto, ma aveva accentuati dei muscoli.

Indossava una leggera maglietta rossa e dei pantaloni larghi scuri. Ciò che mi colpì fu la collana azzurra che indossava. Rimasi un pò ferma, poi ricambiai la stretta di mano e mi presentai «Shana Kitsune»

Mi voltai verso l'auto e sospirai; difficilmente un'esperienza del genere viene dimenticata «Vado a spostare l'auto» mi passai una mano tra i capelli e risalii sul veicolo.

Lo parcheggiai non molto lontano.

Cominciai, poi, a scaricare tutti i miei acquisti; chiudendo il cofano.

Presi quante più cose potevo «Shizuku, vieni ad aiutarmi?» attirai l'attenzione della giovane che pareva conoscere Naruto; si avvicinò anche lui prendendo delle cose che avevo per alleggerirmi il cammino.

Mi sorrise ampiamente, facendomi irrigidire.

Quel sorriso...era splendente, sincero...

Mi riscossi, sorridendo a mia volta ed avanzando verso il dormitorio.


[...]


Presi il pennello e cominciai a spennellare, coprendo le pareti bianche con la vernice azzurrina che avevo comprato; intanto anche i miei due primi amici mi aiutavano.

Amici...forse era una parola grossa... ma se qualcuno ti offre una mano, tu accettala volentieri.

«Questo non dovevi farlo!» urlò offesa la Dark, schizzando il biondino.

«Voi due volete finirla?!» chiesi voltandomi, una secchiata di vernice mi investì in pieno.

Rimasi immobile, scuotendo le braccia, per alleggerirmi appena.

«Ringrazia che non serve più vernice» miagolò Shizuku, allontanandosi da me.

Mi tolsi la vernice dalla faccia e schizzai Naruto, correndo ad abbracciarlo e ridendo.

Le mie prime risate vere, dopo anni.

Alla fine, il lavoro risultò ben riuscito; la stanza era tutt'altra cosa.

Anche se, mancava gran parte del lavoro da finire...

«Bel lavoro ragazzi» sorrisi dando il cinque ai due «Peccato che non penso di dormire tra la puzza di vernice stanotte» storsi il naso, mentre l'odore di vernice mi pervase le narici, quando mi sporsi verso il muro.

«Puoi dormire con me» propose la ragazza.

«Mi faresti un grande favore» sorrisi.

«Che ne dite di fare una doccia? O andiamo azzurri in giro per l'accademia?» chiese ridacchiando Naruto.

«Non parlare biondo» gli rimproverai «Sono io il puffo in libertà, non tu»

Mi mise in testa un cappellino bianco, e ridacchiai

«Ti correggo. Ora sei un puffo» mi rispose Shizuku.

Ridendo e scherzando ci separammo alla camera della Harato, dove sistemai il mio cambio sul letto «Fai prima tu la doccia, intanto mi riposo un pò» le dissi, dandole una spintarella.

Mi osservai intorno: le pareti erano bianche, ricoperte di poster; tutta la mobilia era nera.

Si...era dark fino al midollo; mi accucciai a terra, a gambe incrociate e lasciai che i miei pensieri scorressero come fiumi in piena.


Qualche ora dopo, eravamo tutti e tre in mensa per la cena, a chiacchierare allegramente; Naruto richiamò l'attenzione di un moro che non esitò ad avvicinarsi al tavolo, per poi prendere posto.

«Shana, lui è Sasuke Uchiha» disse presentandolo.

Non accennò minimamente ad allungare la mano ed io feci lo stesso, incrociando però le braccia al petto.

«Te li scegli a cartella gli amici, eh testa quadra? Prima una dark pazzoide» disse indicando Shizuku «ed ora un'arcobaleno vivente?» indicò me.

«Almeno non ho i capelli che ricordano le chiappe di un'anatra» dissi calma, senza accennare emozioni.

Assottigliò gli occhi neri «Sarebbero naturali?»

Rimasi impassibile «Tu, mente di ignota, ma visibilmente, scarsa intelligenza, hai mai pensato di impicciarti delle tue cosette?»

Lo vidi perdere per un attimo la sua compostezza e ghignai, amavo mettere in soggezione le persone; passammo il resto del tempo a mangiare, ed io ero l'unica a rimanere in silenzio.

Preferivo non parlare con quel tipo, Sasuke.

Ci sarebbe stato da divertirsi, metterlo nei guai era appena diventata il mio obbiettivo di vita.



Angolo Demon

Saaalve gente! Qui Dem, nuova nel fandom. Visto che non continuerò le altre storie, ho deciso di iniziare questa, spero vi piaccia, e premetto che è una trama tutta particolare.

La mia Shana Kitsune è OC mia ed a me appartiene, non ha una scaletta personaggio ben definita poichè il suo carattere muterà nella storia.

Shana, significa fiamma e la descrizione fisica della ragazza la avrete nel prossimo capitolo, rendendovi più chiare le cose.

Shizuku Harato, OC di e a lei appartiene.

Harato significa che vola.

Ritorniamo a noi, già da qui si nota che la ragazza è molto difficile e cattiva (?), nel prossimo capitolo metterò anche i disegni delle OC.

Intanto ringrazio la mia amica e le dedico questo capitolo: Cafarazza tutto tuo!

Vi assicuro che ci sarà da divertirsi, se vi va lasciate un commento, intanto vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo. Go Brother!


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