Questa è la mia vita

Le lacrime non cessavano.
Rivederlo in quel modo era stato davvero doloroso.
Perse un battito nel rivederlo così.
Rimase fermo a guardare la sua figura sorridente che poco a poco scompariva, fino a quando non ne rimase nulla, tranne il ricordo vago.
Continuò a guardare lo stesso punto. Il punto precedentemente occupato da suo fratello, ormai scomparso.
Sospirò, ma le lacrime continuarono. Abbassò lo sguardo sul libro a terra, era  aperto a metà e vi erano disegnati due ninja, uno con i capelli scuri e uno con i capelli chiari.
Stavano sorridendo.
Si tenevano per mano ed erano felici. Le lacrime ripresero vigore alla vista di quell’immagine.
Incominciò a soffocare qualche singhiozzo. Non perché avesse un orgoglio. Lui era stato cresciuto come se non fosse nessuno. Esisteva solo la missione. Ma era cambiato.
Erano in guerra. Non voleva essere di peso con quelle lacrime, che di cessare non ne volevano sapere.
Prese un lungo respiro, fino a quando le lacrime non gli rigarono più il volto.
Respirò profondamente di nuovo, chiudendo gli occhi. Poi sospirò.
Raccolse il libro da terra e lo guardò. Ripercorse tutte le pagine, rammentando quei giorni di tanto tempo prima.
Era una giornata calda. Il sole stava tramontando.
Un bambino di più o meno sette anni se ne stava seduto davanti a un molo.
Il bambino aveva corti capelli corvini e occhi grandi del medesimo colore, in contrasto con la pelle chiarissima.
Non aveva un’aria felice, tutt’altro.
Ad un certo punto sentì dei passi dietro di lui, e di scatto si girò.
C’era un altro bambino, quasi della sua età, con i capelli alle spalle grigi e occhi come la pece.
Il bambino dai capelli grigi sorrise e, senza che l’altro abbia detto nulla, prese posto accanto a lui, d’istinto l’altro si spostò il più distante possibile.
L’altro sorrise ancora.
‘’Come ti chiami?’’-Chiese il bambino dalla pelle chiarissima.
‘’Shin. Tu?’’-Chiese sorridendo l’altro.
Il bimbo non rispose e si limitò a guardare la figura più grande di lui.
‘’Un nome non l’hai?’’-Chiese scherzosamente.
‘’No.’’-Rispose sincero .
‘’Ah… Io stavo scherzando!’’-Disse prima di incominciare a ridere.
La risata fu così contagiosa che anche il bimbo dai capelli corvini cominciò a ridere.
‘’Hai un sogno?’’-Il bambino dai capelli grigi interruppe quelle risa.
‘’Si. Vorrei potere andare lontano. Lontano da qui. Lontano dalla radice…’’-Rispose il bambino con aria malinconica.
‘’Allora te lo prometto!’’
Il bimbo alzò lo sguardo: ‘’Cosa?’’
‘’Ci libereremo della radice insieme! E’ una promessa!’’-Disse tutto esaltato sorridendo. Il bimbo ricambiò il sorriso. ‘’Ehm…Ti va di essere il mio migliore amico?’’-Chiese un po’ imbarazzato il bimbo dai capelli corvini.
‘’Certo!’’-Urlò sorridendo l’altro, poi incominciando a ridere.
Era così che era nata la loro amicizia. Da una promessa.
Riaprì gli occhi, sfogliando il libro, per poi fermarsi e richiudere gli occhi.
‘’Vattene!’’-Urlò  mentre sputò sangue.
Il ragazzo dai capelli corvini debolmente scosse la testa.
‘’Tu sei troppo tenero! Devi seguire le regole della radice! Te ne devi andare!’’-Ridisse, mentre continuava a sputare sangue.
‘’No!’’-Continuò a piangere tremando.
‘’Vai via, per favore!’’- Disse il ragazzo guardandolo negli occhi. L’altro deglutì. Strinse il pugno e si alzò, con le gambe che gli tremavano. ‘’V-va bene…’’
‘’Sai? Sai?’’-Si sentì chiamare. Di colpo aprì gli occhi, interrompendo quei dolorosi pensieri.
‘’Stai bene?’’-Fece Kankuro.
Lui annuì. ‘’Sei sicuro?’’
‘’In corso c’è una guerra. Non preoccuparti per me.’’-Disse un po’ malinconico.
Kankuro gli sorrise e si allontanò.
Sai riguardò un’ultima volta dove prime c’era Shin. Sorrise sospirando.
‘’Anche se in modo doloroso, ti ho rivisto. Sono contento che tu l’abbia potuto vedere!’’-Disse con le lacrime agli occhi, pensando al disegno, concluso dopo aver fatto conoscenza con Naruto Uzumaki.
Abbassò lo sguardo sul disegno. Particolarmente sui volti sorridenti, e sulle mani che si stringevano a vicenda.
‘’Era questo il nostro sogno.’’