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Autore: BlueAngelxx    02/07/2014    1 recensioni
Dean e Cas. Uno è un tutor di fisioterapia, l'altro uno studente di infermieristica.
Cosa li accomuna? Il fatto che si troveranno a fare il primo tirocinio accademico proprio nello stesso reparto.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Sono seduto a gambe incrociate sul letto di Dean in silenzio, d’altronde che ci sarebbe da dire in una situazione del genere? Appena una mezz’ora fa me lo sono ritrovato addosso e dicendola tutta non mi era neanche dispiaciuto. Non potevo neanche negare, visto che sarebbe stato particolarmente inutile e specialmente ipocrita.
Potevo dire di aver avuto tanti difetti, di cui molti neanche conoscevo l’esistenza, ma quello proprio non era nella lista. Lancio un’occhiata a Dean, sdraiato sul suo letto come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Vorrei sinceramente sapere come fai a stare seduto lì come se nulla fosse. 

-E’ il mio letto Cas.
Lo dice ridacchiando, evitando di proposito una risposta collegata a quello è successo.
Sarebbe carino da parte tua rispondermi comunque…

MI ritrovo a pensare tra me e me, anche se non capisco quando è successo che io sia diventato così acido. Insomma, prima non ero così.

-Io….non volevo dire questo…
Quasi convinto dai miei stessi pensieri mi costringo a farmi uscire una frase che non possa sembrare particolarmente stronza. Insomma, se poi mi mandava a quel paese con certe rispostacce aveva anche ragione.


Non so per quanto decido di rimanere in silenzio, aspettando una risposta che non si accenna ad arrivare. Di solito sono un tipo che cerca di non cacciarsi in questi guai ma, per qualche strano motivo, sono sempre loro che trovano me. Gli lancio un’occhiata con la coda dell’occhio, per poi distoglierlo altrettanto velocemente non appena mi accorgo che si è accorto che lo sto fissando. D’altronde, come potevo fare altrimenti?
Lo sento ridacchiare. Si può sapere cosa ci trova da ridere?

-Mh?
-Non ti facevo un tipo così divertente

 

Beh, me ne avevano dette di peggiori in effetti, anche se non riuscivo a capire il perché di quell’affermazione. 

-Che intendi dire? 

Lo sento ridere di nuovo, riuscendo a vedere facilmente il movimento delle gambe che ruotano nella mia direzione. Non è difficile capire che si è girato nella mia direzione rotolando. Deglutisco di riflesso, quando sento la sua coscia urtare la mia.
-Tu cosa vorresti fare? 

-Cosa?
-Mi hai fatto la domanda no?

E’ sincero, non mi sta prendendo in giro e, per quanto mi sembri strano non riesco a rispondere. Nella mia mente continua a tornare l’immagine di Jason che, in una posizione simile, ridacchia per un argomento simile se non addirittura più stupido. Scuoto la testa, sicuro che lui riesca a vedere il movimento. 

-Non lo so?
Mi viene fuori in una via di mezzo tra una domanda e una risposta, non so davvero come comportarmi, sono sempre stat o il tipo che cercava di non andarsi ad immischiare con persone con cui deve aver a che fare regolarmente. D’altronde, come avrei potuto fare altrimenti? Il mio pessimismo non mi ha mai permesso di comportarmi diversamente. 

 

-Guarda che non ho intenzione di rovinarti la vita eh!


Sento quella frase bombardi addosso quasi fosse un macigno. Ne sono sicuro, insomma, non avrebbe neanche un vero e proprio motivo per comportarsi da pazzo psicopatico nei miei confronti.  Il problema di tutta la situazione è che c’è quella strana immagine nel mio cervello di Jason che, durante la nostra ultima, stupida, discussione per via di un lavoro che aveva deciso di accettare e io avevo fatto l’avvocato del diavolo, rimanendo sui miei punti, senza neanche aver provato ad ascoltare quello che aveva da dirmi. 

Lo sento richiamarmi dai miei penseri attraverso una leggera botta sulla mia gamba attraverso la sua e anche se non dice niente la sua espressione è quella del “Hey tutto bene?”

Si, mi verrebbe da rispondegli, sono solo seduto sul letto di quello che dovrebbe farmi il prossimo esame di sbarramento, niente di che, visto che poi dobbiamo anche considerare il fatto che questa persona a caso dovrebbe anche essere etero e invece, per qualche strano motivo si è presa la fissa di starmi addosso come una sanguisuga.

Cosa vuoi Dean?

-Perchè lo fai Dean?
-Cosa?

-Oh andiamo! Questo!

 

In effetti sono sinceramente curioso di sapere il perché di tutta quella storia, insomma, ero pressoché insignificante nella sua vita no? Neanche mi conosceva, non che avesse particolari motivi per rivolgermi tutte quelle attenzioni. Non che dovessi neanche negare che continuasse a bruciare il fatto che Jason fosse sparito da ormai due settimane e io non riuscissi ad avere banche una piccola informazione sul suo conto. 

 

Mi lascio cadere sul letto, giusto in tempo per sentire, qualche secondo dopo, il respiro bollente di Dean lungo un orecchio. 

-D…Dean?
-Mh?
-C…c…cosa stai facendo?
-Mi sembra ovvio!

 

Ok, anche premettendo che non sono mai stato un tipo particolarmente impulsivo e molto razionale non so quanto io possa resistere in quella condizione. 

Rotolo leggermente di lato, allontanandomi di poco, giusto per evitare di sentire il suo fiato bollente e il suo profumo nel naso. Ma che poi, era legale avere quel profumo? Cioè, non che ne avessi avuti così tanti di uomini, però anche tra i miei amici non che ne avessi mai incontrato uno che avesse un profumo così, ci avevo fatto caso la prima volta però continuavo a pensarci come i dannati.

-Tu sei già impegnato!

-Eh?
Lo vedo tirarsi su, appoggiando la mano sull’orecchio, lo sguardo perplesso.
Oh su! Non fare finta di niente

 

-Tu e Jo? No eh?

Sbarra gli occhi, quasi avessi detto chissà quale assurdità. Mentre si avvicina ancora, proprio nel momento in cui mi rendo conto che il letto è effettivamente finito.
Oh oh.


-Cosa? Ma chi te lo ha detto?

-Voci di corridoio…
-Ecco, l’ennesima dimostrazione che queste voci sono stupidaggini. E’ mia cugina.


Ah. L’istinto di darmi uno schiaffo sulla faccia è troppo forte che non riesco a far finta di niente e mi viene spontaneo, nello stesso momento in cui lo sento ridere di gusto, con quella risata che riesce ad incasinarmi le interiora quasi fosse una lavatrice. 

 

-Seriamente!
Lo richiamo all’attenzione, anche se non sono ben sicuro di quello che sto per dire, lo vedo lanciarmi un’occhiata eloquente, mentre lo sento lamentarsi mentre mi scosto cercando di non cadere dal letto.
Ancora prima che riesco a fare un altro movimento me lo trovo sopra a gattoni, con le ginocchia all’altezza dei miei fianchi mentre con le mani è impegnato a bloccarmi i polsi. Tutto questo con un sorriso sornione a cui anche il gatto di Alice sarebbe rimasto perplesso. Sbatto alcune volte le palpebre giusto in tempo per trovarmelo lì, più vicino del solito. 

Abbasso leggermente lo sguardo per evitare di avere il contatto diretto. 

-Che fai? Scappi?

-Dean io….

Le mie proteste non è che funzionino poi a tanto, considerato il fatto che non è proprio semplice ignorare le cosce di Dean che strusciano sui miei fianchi mentre si avvicina con il naso sul mio.

-Se avessi saputo che baciavi così bene non avrei aspettato così tanto. 

-Eh?

 

Ma cosa vai farfugliando pure te!!

L’ennesimo contatto delle sue labbra con mie, non mi ero particolarmente ripreso da quello che avevo avuto appena un’ora prima ma per qualche strano motivo sentirle di nuovo ha lo stesso effetto che hai nello stomaco e nella testa quando mandi giù troppo alcool troppo forte. 

 Ecco si, quello era stata finora la spiegazione più precisa di quello che succede n quel momento. Avevo baciato ma mai avrei potuto immaginare che un uomo riuscisse ad avere, sia per capacità che per possibilità, delle labbra così. Indeciso sul cosa fare chiudo gli occhi, giuro in tempo per sentire piano le sue labbra strusciare sulle mie, con un equilibrio quasi irreale di dolcezza e passione.
Ah poi sarei io quello che bacia bene eh? Per fortuna che non hai deciso di usare la lingua… 

 

 Mi ritrovo a pensare quasi un attimo dopo, costretto poi ad aprire un occhio impercettibilmente per godermi lo spettacolo. 

Va bene. Se è un sogno non svegliatemi. 

Le ciglia bionde, forse troppo lunghe per essere quelle di un uomo, vibrano leggermente e quando sento la lingua sfiorare appena percettibilmente la mia mi sporgo, facendo una fatica quasi indecente per noi appoggiare i palmi mani sugli zigomi leggermente coperti di barba.

 

Mi trovo a tossire qualche minuto dopo, quando sento giù per la gola e in bocca una zaffata del suo respiro. Era possibile che succedesse una cosa del genere? A me personalmente non era mai capitata. Lo sento allontanarsi leggermente, giusto il minimo necessario per appoggiare il naso nell’incavo del mio. Riesco chiaramente a sentire ogni respiro affannato che fa e in quel preciso momento darei  qualsiasi cosa per riuscire a vedere le sue labbra, che scommetto essere leggermente arrossate a causa della barba che porto quel minimo per pungere.

-Se mi avessero detto che un uomo baciava così bene l’avrei fatto prima.
-Come? 

Mi tiro su di scatto ritrovandomi seduto, con la schiena appoggiata allo schienale del letto. Quando mi ero tirato così tanto in alto in quel dannatissimo letto? Non ero mai stato un genio in geometria e come volevasi dimostrare non faccio che fare peggio, visto e considerato che mi trovo quello splendore biondo inginocchiato sul letto con il peso sul mio ventre.

Ecco. Questo non lo dovevi fare.

Deglutisco sonoramente, perfettamente sicuro di non poter nascondere l’erezione nei pantaloni. Le cose mi stanno decisamente scappando di mano senza considerare la cosa peggiore: l’unico che conduce il gioco è proprio lui.

-Dean…io…non è come sembra!

Riesco a farfugliare, rendendomi troppo tardi che quella frase non fa che farmi sembrare ancora più ridicolo. Ovviamente la risata che ricevo in cambio non migliora le cose e io, stupidamente, cerco di tirarmi indietro. Facendo ovviamente strusciare il mio corpo contro il suo.

 

Cazzo.

 

Lo sento parlare facendo il vago. -Sai, per essere un angioletto te la cavi bene a provocare.
No io non volevo! 

 

Decido di rimanere calmo quando sento piano le sue mani appoggiarsi sulla mia pancia e il naso chinarsi, quando decido di dire la cosa peggiore.
-Che vuol dire che se lo avessi saputo lo avresti fatto prima?

-Su, ti sembro tipo?

-Con questo che vorresti dire?

 

Lo spingo senza delicatezza per poi allontanarlo e guardarlo corrucciato. Perché ho detto una cosa così? Non potevo semplicemente stare zitto? In fondo non che me ne fregasse tanto, lo sapevo che ero un esperimento. Si, lo sapevo eppure non riesco a togliermi dalla testa quella frase che mi brucia quasi fosse sale su una ferita.

E’ evidente che riesce a sentire qualcosa nella mia voce.
-Io…Cas…hai capito male! Non volevo dire quello

-No Dean. Tu volevi dire proprio quello che hai detto. Sai, una cosa Dean? Ho scoperto di essere durante i primi anni delle scuole medie e sai un’altra cosa? Non ho mai incontrato nessuno che sia mai riuscito a farmi vergognare di questo come hai fatto tu adesso. Con solo tre parole. Complimenti.

 

Riesco ad alzarmi di corsa, evitando di far accelerare il respiro. L’ultima cosa che voglio è proprio quella che io perda la calma davanti ad uno come lui. Avevo imparato presto a non curarmi del parere delle persone, che bene o male non riescono mai a capire completamente eppure, per qualche strana ragione della sua mi sta importando eccome. 


Scendo le scale che portano all’ingresso ad una velocità che non avrei mai creduto umanamente possibile, raccolgo le mie cose, appoggiate sul mobiletto vicino all’ingresso anche se non riesco proprio a ricordarmi quando lo avevo fatto.


Tuttavia quello che non riesco a prevedere è un colpo sulla schiena contro una superficie fredda e liscia.
-Non te ne vai se prima non mi fai finire di parlare!

 

Oh, ma allora ce l’hai un pò di attributi. Inutile dire che rimango piacevolmente sorpreso. Tutti gli uomini, e anche molte donne, che avevo conosciuto avevano una sostanziale quanto cronica mancanza.
Sentiamo. 

-Sentiamo.


Quando è certo del fatto che io non esca dalla porta senza prima averlo ascoltato si allontana da me e io non riesco ad impedirmi di essere dispiaciuto per l’ennesima volta. 

-Io non volevo dire che non sono tipo da provarci con un uomo.

-Balle. Volevi dire quello.

-Va bene si volevo dire quello ma non volevo ferirti.

-Sono gay Dean. Secondo quale ragionamento hai pensato di riuscire a non ferirmi con una frase del genere?

-Non lo so….forse lo stavi facendo per…provare?

Sono seriamente perplesso, che vuol dire provare? Gli uomini non iniziano a piacerti e le donne non smettono di piacerti, non è una cosa che puoi cambiare come se fosse un gusto di gelato.
-Provare?
Lo vedo annuire seriamente spiazzato e, quando lo guardo negli occhi non riesce a sostenere il mio sguardo per poco più di qualche secondo.
-Ok Dean. Ho afferrato. Sono solo una cosa di prova per te no?

 

Effettivamente non è che mi dispiaccia poi tanto, con tutta la storia di Jason un po' di sano sesso senza impegni teoricamente è quello che mi serve, niente complicazioni, niente storie pesanti e niente drammi se decido di uscire con gli amici senza il suo permesso. Ah si, niente gente che si permette di sparire senza neanche avvertite o farmi avere sue notizie.
In effetti per quello che mi riguarda Jason poteva tranquillamente essere morto e io non l’avrei mai saputo .

Stronzo.

Annuisco 

 

-Va bene Dean. Si da il caso che questo sia quello che serve anche a me. Niente legami. Niente storia seria. Sesso e basta. Guarda, possiamo diventare amici giusto per non vergognarci all’università ma niente di più.


Lo vedo annuire di rimando e, una volta che le cose sembrano essersi calmate raccolgo le mie cose definitivamente per poi uscire da quella cas e iniziare a camminare.
Lancio un occhiata al cellulare, quando mi rendo conto di aver fatto tardi a lezione, non era niente di importante ma mi sarebbe quantomeno piaciuto andare in università per ascoltare i reparti degli altri e farmi almeno dire il mio.
Non faccio in tempo a dire niente che sento il telefono vibrarmi nella tasca, due volte. 

 

Infilo la mano per tirarlo fuori e quasi rischia di cadermi dalle mani quando leggo il testo del messaggio e la firma.

 

Mi dispiace Cas, non avrei voluto che andasse così. Ho bisogno di un pò di tempo per me.

Jason

 

♜♜♜♜

 

La mia condizione cinque ore dopo non è delle migliori, sto girando per la città con una bottiglia di assenzio di pessima qualità mentre vedo le macchine passarmi davanti. Avrei potuto giurare di aver incrociato quale ragazza del mio corso e potevo anche scommette che mi avesse fischiato, forse a causa del troppo alcool in corpo di quel venerdì sera. In effetti poteva sembrare la cosa più normale del mondo, un ragazzo di circa vent’anni, ubriaco fradicio a girare per le strade di venerdì sera con un trench color panna, anche se effettivamente non è che io abbia molto chiaro che giorno sia.
Non ho idea di che ore siano ma, a giudicare dal caos della città devono essere le due, forse le tre di mattina presto. 


Scuoto violentemente la testa quando mi appoggio ad un muro e vedo passarmi vicino una ragazza con i capelli neri. Nessun problema, anche se avrei potuto giurare che avesse tutto l’occhio, compreso l’iride, completamente nero.
Dannazione. Sono troppo ubriaco.

Mando giù l’ennesimo sorso di alcool e quasi involontariamente, insieme alla testa che si appoggia al muro, la mia mano sfiora il fianco sinistro, dove era stata appoggiata, anche se per poco la coscia sinistra di Dean.
Fanculo Jason.
Sono le ultime parole che mi ronzano nel cervello.

Qualche tempo dopo, non saprei dire se mezz’ora, un’ora o due, mi ritrovo sotto il palazzo di Dean, appoggiato con un’altra bottiglia di assenzio e a guardarla con un occhio leggermente chiuso e l’altro aperto mi viene da chiedermi quanto sia riuscito a bere quella sera.

Riesco a farmi aprire da un ragazzo che, poco lontano, è impegnato con la sua ragazza e sta entrando anche lui. Mi fa un cenno con la testa e io ringrazio e qualche minuto dopo sono davanti alla porta di Casa di Dean, che batto il pugno sul portone.

 

-Dean!
-Cas?! Ma che…

Lo sento dall’altra parte leggermente spiazzato e, quando me lo trovo davanti, con i capelli arruffati, i boxer e la maglietta bianca non riesco più a connettere un pensiero. Da quel momento tutto quello che cercavo era solo pelle e calore umano.


Note: 
Scusatemi!!! Lo so, lo so è passato un mese buono dall'ultimo capitolo e voi avete ragione ad essere arrabiate con me ç.ç
Però se avete la pazienza di aspettare, il prossimo capitolo vi saprò ricompensare :P 
In ogni modo ho dato un altro esame passato con la media del 23 e uno passato con il 27 =D Adesso ne avrò prossimamente un altro e poi si chiude la sessione estiva =D Speriamo in bene, così riesco anche a scrivere un pò di più ^^
Come al solito, ringrazio chi altro si è aggiunto (Sisi ho notato che i fan sono saliti un pò, davvero, faccio fatichissima a scrivere così in doppia POV e spero che vi piaccia <3 Mi raccomando, i commenti come al solito e le critiche son sempre ben accette)

PS: questo Cas lo so è strano, non capisco neanche io come mi si avenuto fuori così ^^"

   
 
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