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Autore: LouisDePointeDuLac    02/07/2014    5 recensioni
La convivenza, si sa, è una delle prove più ardue che ci si possa trovare ad affrontare.
Sopratutto con certi soggetti. O con i loro amici. O i loro problematici ed ingombranti drammi esistenziali che vanno a sommarsi a quelli personali, dando vita a risvolti imprevisti e non sempre graditi.
Perché la vita è un cubo di Rubik: molteplici facce, combinazioni, conseguenze e frustrazioni derivanti da ogni singola tessera e i suoi movimenti.
Dove non bisogna stare attenti all'introvabile soluzione, ma a ciò che accade nel mezzo della ricerca.
Sopratutto, a quali tiri mancini il dannatissimo cubo tenta di tirarti.
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NdA:
Piccola premessa, da un'osservazione più che giusta fattami da Elle.
Il capitolo è lungo e diviso in due parti, che si svolgono in due giorni e luoghi diversi. Di conseguenza, la narrazione segue il cambiamento delle situazioni e si modifica nel corso del capitolo. Non stupitevi se ad un certo punto ci sarà una brusca accelerazione, sappiate che è dovuta.
Inoltre, vi invito a leggere tra le righe i vari intrecci che si vengono a creare, anche se semplicmente abbozzati o dall'aria di essere stati "buttati lì" in mezzo senza ragione. Essendo questo il nucleo centrale del campeggio (ci sarà un altro capitolo che concluderà questa piccola trilogia vacanziera), l'ho sfruttato per lanciare e rimodellare alcune linee narrative. Tranquilli, non sto dando i numeri, alcune situazioni si risolveranno già nel prossimo capitolo (quando arriverà), altre, chissà, necessiteranno di più tempo.
Inoltre, se vi sembrano approssimate, ricordate sempre che il pdv è quello di Micky, che ovviamente (sopratutto nella seconda parte), non può avere una visione a 360° di tutti gli avvenimenti.
Un consiglio? Fate come me: prendete appunti e segnatevi tutti i dettagli, le affermazioni e le possibili relazioni sospette per non perdere nulla ;)
Per i resto...non vedo l'ora di sentire i vostri riscontri!
Buona lettura!
Louis

La Lunga Estate Caldissima/
Pumpin’ Blood

 
 
 
 
Tranquilli.
Aiolos è sopravvissuto.
Per ora.
Siamo riusciti ad impedire a Shaka di ammazzarlo, per quanto penso gli abbia lanciato contro tutte le maledizioni che conosce. Mur ha dovuto parlarci per un’ora buona per riuscire a calmarlo, anche se la scintilla omicida ogni tanto ricompare nel suo sguardo, quando posa gli occhi sul fratello di Ioria.
Credo gli abbia dato un motivo più che valido per trasgredire al principio della nonviolenza…
Spero per Micene che rimanga fedele alle proprie idee, perché non credo che qualcuno si metterebbe in mezzo per salvarlo…forse Seiya…o Shun…
È la volta buona che ne perdiamo tre al prezzo di uno.

-…Efle sfotati ghe debo sfuttae…-
-…u attio nuo o finito…ai vito gue a Phro sua creendo la baba? –
- …coa? Nuo palale on o spaolino in boa! -
Sciacquo la bocca e pulisco lo spazzolino, riponendolo poi nella custodia, ascoltando distrattamente i discorsi che Elle e Lili tentano di fare mentre si lavano i denti. Aspettare di aver finito no, eh.
Uhm. Potrei riempire le parole che non capisco con alcune di mia scelta…
- “Elle sposati che mi devo sbronzare!”, “Ma l’attico mi fa schifo! Hai visto quell’afro in spiaggia?”  “Cosa?! Non usare Milo come boa!” – mi esprimo ad alta voce.
- Spiritosa. – commenta Lili, asciugandosi il viso – Dicevi, Elle? –
- Che ad Aphrodite sta crescendo la barba. – è la risposta dell’altra, data mentre ripiega l’asciugamano.
- Davvero?! – esclama la prima, spalancando gli occhi.
- Sì. – è la conferma - Non si vede ancora benissimo, ma c’è. –
- Sarà il suo lato Vichingo che tenta di prendere il sopravvento…- commento, mentre ci avviamo verso il nostro “accampamento” , avendo concluso il doveroso passaggio mattutino al bagno.
Sono passati cinque giorni e abbiamo ormai acquisito una forma di routine.
Ovvero, ognuno fa quel cazzo che gli pare.
Mentre percorriamo il vialetto cercando di non farci travolgere dai bambini della famiglia olandese (almeno sei, tra i tre e i nove anni) che sosta quattro piazzole prima di noi, scorgo distrattamente le ormai solite scene: Dohko che scambia opinioni culinarie con le tedesche di una certa età… Aphrodite che controlla il suo Blackberry…Kiki e i suoi amici che già si urlano dietro…Ioria e Marin che fanno colazione assieme per godersi un po’ di tempo da soli…Kanon che torna da chissà dove, l’aria che lascia intendere come abbia trascorso la notte…Puzzetta che corre via con un calzino di Death Mask in bocca…
A proposito, dov’è DM?
Mah. Secondo me con l’amichetta della compagnia notturna del gemello sopracitato.

Porca miseria. Fa un caldo terribile.
Ora che ci faccio caso, all’appello manca anche qualcun altro. Lascio scorrere lo sguardo sulle tende per raccogliere gli indizi necessari, notando come Micene esca con cautela dalla propria, dirigendosi verso quella di Dohko e Aldebaran, suppongo per fare quattro chiacchiere con il brasiliano.
Uhm. Come mai così cauto?

Perfino Kanon, però, dopo aver gettato una breve occhiata all’interno, si allontana da quel punto con l’espressione di chi ci starà ben alla larga.

Oh-oh. Credo sia uno di quei giorni.
Incrocio lo sguardo di Aiolos, che scrolla le spalle e commenta con un lieve sorriso mentre prosegue oltre:
- Ordinaria amministrazione. Passerà. –
Ciò conferma le mie ipotesi.
Lo fisso dubbiosa mentre si allontana. Sistemo le mie cose nello zaino, dopodiché decido di verificare quanto è grave la situazione, dirigendomi verso la tana della belva.
Scosto la chiusura della tenda, la cui cerniera è rimasta aperta, ed entro stando bene attenta a non far rumore; grazie al colore della stoffa, nonostante ci sia il sole, la luce è perfettamente filtrata, in modo da garantire una certa penombra.
Spingo un po’ gli occhiali sul naso, mettendo a fuoco la figura distesa prona sul lato sinistro del rifugio, la testa affondata nel cuscino per potersi preservare una forma di buio totale.
Faccio un ulteriore passo avanti, cogliendo le dita strette sul tessuto dell’appoggio in un palese tentativo di esorcizzare il dolore.

Uhm. Da uno a dieci direi che siamo al livello otto…
- Saga? – bisbiglio, sfiorandogli la spalla con la punta delle dita.

-…mal di testa…- lo sento dire sommessamente senza nemmeno accennare a spostare il capo per guardarmi.
Uh, forse addirittura nove, a giudicare dal tono.
- Posso fare qualcosa? – chiedo.
- No. –
- Sicuro? Magari del caffè, un panno fresco sulla fronte, altro…? – propongo, attingendo dai ricordi delle mie esperienze personali.
- No! –
- E stai calmo, cerco solo di darti una mano!! – sbotto stizzita, per quanto me ne penta quasi subito.
Mi mordo il labbro inferiore, ricacciando indietro il disappunto mentre mi aspetto un’altra osservazione piccata da parte sua.

- Staccami la testa. Ti prego. – supplica lui invece.
- No. – ribatto in tono scherzoso – Lo sai che non lo farei. –
- Allora chiedi a Kanon. –
- Non farei neppure questo. – lo deludo schiettamente, ottenendo un gemito stizzito per tutta risposta. Sospiro, dopodiché azzardo: - Vuoi che chieda ad Elle se ha qualcosa per alleviare il dolore? –
Altro gemito.
Vabbè, io vado per libera interpretazione ed esco, tornando spedita verso la mia tenda. Tuttavia, non posso fare a meno di notare un considerevole, almeno per me, dettaglio, quando sono nei pressi di quella di Milo e degli altri due.
- Camus, stai bene? – domando preoccupata, notando l’espressione insofferente e il pallore del viso del francese, seduto sul prato in una sospetta apatia.
- Non proprio, ma grande. – dice mestamente, passandosi stancamente una mano sulla fronte – Odio il caldo. Mi uccide. –
- Siamo in due. Meglio se ti metti all’ombra. – consiglio - Non vorrei che stessi male. Anche perché il posto di malato del giorno te l’ha già fregato Saga. -
Camus fa un lieve cenno col capo, senza che io riesca a intendere di preciso cosa significhi, così decido di lasciarlo in pace e proseguo in direzione della mia piazzola, dove Lili e l’altra coinquilina si sono sedute a chiacchierare con Shadir, Shaina e Nemes, Puzzetta che si rotola nell’erba accanto a loro in un evidente scontro all’ultimo sangue con il calzino che ha fregato a DM.
- Elle scusa, avresti qualcosa per Saga? – domando, aspettando l’attimo buono per inserirmi nella conversazione.
- Intendi una mazza da spaccargli sul cranio? – fa, l’espressione inquietantemente speranzosa.

Certe volte mi fa paura.
- Ehm…qualcosa di meno drastico?  - ribatto - Sai, ha…–
-…le mestruazioni! – completa lei.
- No. Mal di testa. – taglio corto, facendola sbuffare e guadagnandomi una poco consolante risposta:
 – Guarda, io posso anche controllare, ma sinceramente non mi azzarderei a dargli niente. Non sono un medico, mi baso sulla mia esperienza personale…e io sono un caso estremo. Non applicherei la mia terapia, tra l’altro autogestita ed elaborata con  il tempo…-
- Ah. E cosa consigli di fare? – domando allora.
- Buio e silenzio il più possibile. Se rimane in tenda gli conviene aprire la parte centrale, così circola un po’ d’aria. Ancora un’ora e si schiatterà, fidati. –
- Oh. Okay. Riferisco, allora. Grazie…-
- CAMUS! –
L’esclamazione di Marin ha il potere di farci interrompere qualsiasi attività stiamo compiendo, facendoci voltare verso la piazzola dove sta la tenda del francese e dei suoi coinquilini. Per quello che mi riguarda, giusto in tempo per scorgere l’ultimo istante della pesante caduta a terra del ragazzo, accasciatosi sul prato.

- Che cazz…? – sento dire da Elle, ma non presto attenzione al resto della frase, sono già corsa avanti,  imitata da June e Aiolos.
- Milo, che è successo? – domanda quest’ultimo al greco, praticamente pietrificato sul posto.
- …si è alzato per mettersi all’ombra e bum! Giù come un sacco di patate. – è la risposta, un po’ confusa.
- Sapevo che il caldo gli avrebbe giocato un brutto scherzo…- bisbiglio.
- Sicura che non sia altro? Insomma, ha avuto altri episodi? – mi chiede June, tirando fuori l’infermiera che è in lei.
- Camus sta male con il caldo. – specifica Milo, l’espressione di chi non sa che fare. – È da quando si è alzato che ha una brutta cera…-
- Ah. – fa Micene, per poi riprendere il controllo della situazione e proseguire con: - Dobbiamo spostarlo all’ombra, alzargli le gambe… -
- Bello, di buona famiglia, con un buon lavoro, fidanzato e adesso pure medico. – è l’osservazione di Elle, esprimente il pensiero generale. Soprattutto quello seccato di Aiolia, a giudicare dalla sua faccia.
- Ci serve anche dell’acqua…- osservo, mentre aiuto Nemes e Micene a girare Camus su un fianco.
- Ma non bisogna farlo bere…- mi contraddice Shun, avvicinatosi preoccupato.
- E chi ha detto che serve per farlo bere?! – salta su Lili, facendo cenno ad un Dohko arrivato di gran carriera di portare l’acqua.
- Occhio Aiolos, per spostarlo non mettiamolo seduto, dobbiamo…- sento dire da June.
- Sì ma non potete di certo trascinarlo! – protesta Mur da non so dove.
- Hai un’idea migliore?! – ribatte Ikki, mentre Lili esclama:
- Milo, che è quella faccia…?! -
- VOLETE SMETTERLA DI FARE CASINO???! –
L’urlo di Saga squarcia il nostro brusio concitato, zittendoci violentemente ed obbligandoci a voltarci in direzione della tenda che divide con Aiolos. La sua figura si staglia sulla soglia, con l’aria di chi è pronto ad uccidere per poco.
Il silenzio che è calato è un misto di perplessità e timore, mentre lo osserviamo spiazzati; reazione che sembra stupire anche lui e lo porta a spostare l’attenzione sul motivo dello scompiglio.
Resosi conto di cos’è successo, si morde l’interno guancia, e dopo aver sospirato stancamente si avvicina a noi a passo svelto.
- Spostati. – intima ad un Milo ancora paralizzato, che dopo un secondo di esitazione gli fa spazio per permettergli di inginocchiarsi accanto a noi e sporgersi verso la figura distesa di Camus.
- Ci penso io. – sentenzia con il tono di chi non ammette repliche, ben deciso, da quello che intendo, a spostarlo di persona all’ombra degli alberi che delimitano il retro della piazzola.
- Fa’ piano. – bisbiglia June involontariamente quando lo solleva, osservazione che le vale un’occhiataccia bonus, così per trasmetterle un sottinteso “non sono un cretino”.
Dopodiché, con la cautela necessaria e l’espressione chiaramente infastidita per colpa del proprio malessere, sposta il francese come se non pesasse nulla, sdraiandolo nel punto che avevo ipotizzato.
Aiolos, che lo ha seguito come un’ombra, si affretta ad alzare le gambe del ragazzo, mentre June si siede, si sfila la fascia per capelli porgendomela e prova a sentirgli il polso;  io afferro la bottiglia d’acqua fredda che Dohko ci ha appena procurato dalla borsa frigo che si è portato.
- Camus. Camus, su. Riprenditi dai. – dico quasi senza accorgermene, versando un po’ dell’acqua sulla stoffa della fascia per inumidirla e passargliela sul collo, poi sui polsi.
Mi chiedo perché diamine non si sia ancora ripreso. Sembrano essere passati minuti interi, ma credo che in realtà si tratti solo di secondi, prolungati dalla confusione generale e dal fatto che siamo stati colti tutti di sorpresa.
Comincio a considerare l’idea di premergli direttamente la bottiglia fredda sui polsi, quando la voce di June attira la mia attenzione:
- Finalmente. –
Sposto lo sguardo sul viso del francese, notando il fremito delle palpebre che ci fa capire che si sta, grazie al cielo, riprendendo.
Socchiude gli occhi solo dopo qualche istante, assumendo un’espressione che definirei confusa o smarrita.
-…cos…? – prova a dire, la voce un po’ incerta.
- Tranquillo Camus, non muoverti. – gli dice Aiolos solerte, optando per riadagiargli le gambe a terra.
- …ma…-
- Sei svenuto per il caldo. – gli spiego, facendogli spostare gli occhi su di me – Ci è preso un colpo. –
- Ah. – è il suo unico commento, pronunciato comunque con una certa stanchezza.
- Il polso è ancora un po’ debole, ma già meglio di prima. – ci informa June, distendendo il braccio del francese lungo il suo fianco – Però conviene che rimani ancora un po’ sdraiato. Appena te la senti, proviamo a metterti seduto, bevi un po’ d’acqua e mangi un paio di caramelle ben zuccherate…-
- Non mi piacciono le caramelle. – protesta debolmente Camus, passandosi fiaccamente una mano sulla fronte.
- Farai esattamente quello che ti ha detto Nemes. - ribatto – O ti portiamo di filato in infermeria. –
- Guarda che sarebbe capace di caricarti in spalla e portarti di peso. – fa presente il quarto membro della squadra di soccorso.
- Saga..? – fa Camus, accorgendosi della sua presenza.
- Eh già. –
- Hai una pessima cera. – continua l’altro, notando gli occhi arrossati del gemello maggiore.
- Perché non ti stai vedendo in faccia in questo istante. –
- Già… – sospira l’altro, accennando poi ad alzarsi, ma lo blocco con una mano, sentenziando:
- Aspetta ancora un paio di minuti. –
Camus mi lancia un’occhiataccia, senza tuttavia opporre una grande resistenza.
- Sono solo svenuto. – protesta risentito.
- Ce ne siamo accorti. – ribatto.
- Milo, guarda che puoi anche riprendere a respirare. – sentiamo commentare da Lili in direzione del greco mentre si avvicina in compagnia di Kiki.
- Allora? – chiede il ragazzino – Ancora vivo? –
- Sta meglio. – conferma Nemes – Ma preferirei che andassi in infermeria a fare un controllo. Almeno la pressione, Camus. Per favore. –
- Ma io sto…-
- Prima farai quello che ti dicono, prima la smetteranno di romperti le scatole. – gli fa notare Saga, massaggiandosi una tempia infastidito da tutte queste discussioni.
Il francese espira lentamente, l’espressione palesemente contrariata, prima di concludere con il tono di chi è chiaramente in disaccordo:
- E va bene. Ora fatemi alzare però. –
Gli lasciamo un po’ di spazio mentre  compie l’atto di rimettersi in piedi, per quanto siamo tutti pronti a riprenderlo nel caso in cui il suo corpo decida di tradirlo.
Riacquistata la posizione verticale con successo, fa un paio di respiri profondi, dopodiché dice:
- Vado. Ci vediamo più tardi. –
- Ti accompagno? – propone Nemes da brava infermiera.
- No, ci…-
- Non ci andrai da solo di certo. – si intromette Milo di scatto, guardandolo con un palese ammonimento negli occhi.
- Lo accompagno io. – taglia corto Saga gettando un’occhiata al francese per assicurarsi che riesca a stare in piedi – Altri cinque minuti in mezzo a questo casino, e potrei ammazzarvi tutti. –
Camus si sistema gli abiti, poi fa un lieve cenno col capo per far capire che è pronto ad andare, così si incamminano lentamente verso l’infermeria, dove suppongo si accerteranno solo che la situazione sia rientrata nella norma.
- Che simpatico, eh, occhietti rossi?[1] -  commenta Seiya con uno sbuffo mentre si allontanano.
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- EHI LARS IL VICHINGO, TI SUONA IL CELLULARE! – urla Lili, non appena ci rendiamo conto di chi è il telefono che sta squillando da qualche secondo, individuato grazie allo zaino in cui è stato lasciato.
Che tempismo, proprio mentre Aphrodite e gli altri hanno deciso di uscire dall’acqua e raggiungerci per mangiare.
Sia lodato Dohko e il suo voler provvedere al cibo. Ci sono scorte per un esercito, e ha pure preparato qualcosa per Camus e Saga, appositamente lasciato presso le corrispettive tende.
È fin troppo facile sfruttarlo.
- Oh merda! – esclama lo svedese nel leggere il display, per poi sbuffare e mugugnare un “checazzovuoleora”, decidendosi infine a rispondere: - Candice. Buongiorno. –
Nell’udire il nome del suo capo, drizziamo senza ritegno le orecchie per origliare e raccogliere il materiale per poterlo sfottere in futuro.
- Viktor! –
Ma con che tono di voce parla questa persona?! Non è possibile che la si riesca a sentire distintamente anche da questa parte della cornetta, per la miseria!
- Viktor caro, come stai? – la sento chiedere, mentre Aphrodite scosta leggermente il telefono dal proprio orecchio in un evidente tentativo di preservare il proprio udito.
- Ehm…bene, grazie. Come va ad Haiti…Honolulu..? –
- Los Angeles, tesoro, Los Angeles! – trilla lei divertita – Molto bene, molto bene…la prossima volta devi assolutamente venire con me, ci sono un sacco di persone a cui voglio presentarti! -
- Ehm…sì…certo…- fa Phro esitante, agitando incazzato il braccio libero con il medio alzato in direzione degli altri, che hanno preso a sfotterlo ad alta voce a suon di “Oh Viktor, passami la canna!”, “Yu-huuuu”, “Carino il topo, gli piace l’acqua di mare?”, “Dille che deve darti un po’ di respiro, altrimenti ti si rompe!”.
- Tutto bene in sede? Mi raccomando, conto su di te per tenerli tutti a bada mentre non ci sono! – continua Candice imperterrita.
-…già…-
-…ah, soprattutto, vorrei che seguissi personalmente la realizzazione del servizio di Ottobre…per richiesta esplicita di un amico…ti ricordi, l’intervista a quel modello…-
- Misty. – conclude Phro, l’espressione che assume una sfumatura di puro odio nel giro di due nanosecondi.
-…bravissimo caro! Conto su di te! E dimmi, come sta il mio tesoro? –
- Bè dai, non è che di Phro non gliene frega niente…- azzarda Benam, ma il proseguire della conversazione smonta ben presto la sua tesi.
- Puzz…ehm, cioè, Charles…Sta bene…- sospira lo svedese, passandosi una mano tra i capelli.
- Com’è il tempo lì in città? Mi raccomando caro, non farlo stare troppo al sole che gli fa male, bagnagli il pelo con dell’acqua fresca ogni tanto per rinfrescarlo e…e gli stai dando i filettini di carne che ti ho scritto nella lista delle sue cosine, vero? –
- Ehm…sì, certo. Sto seguendo tutte le istruzioni. – fa Phro, fissando con espressione perplessa Puzzetta, seduto davanti a Seiya intento a dargli dei pezzetti del suo panino al salame.
Tutto questo con il pelo praticamente soffocato da strati di sabbia, esposto al sole per all’incirca dodici ore e con una temperatura pari a trentasei gradi, percepiti quaranta.
- Pegasus! No, quello gli fa male! – esclama Andromeda sconvolto, ma viene ignorato, anche perché il cane non da’ il tempo al ragazzo di staccare il boccone che glielo ruba di mano, ingoiandolo  con voracità.
- Bravo, bravissimo…senti, io torno il trenta di questo mese…il tempo di sistemarmi a casa, riesci a riportarmi il mio amore verso il tre di Settembre? –

- Sì. Nessun problema, Candice. – sospira Phro, probabilmente contando quanti giorni mancano alla data fatidica.
- Benissimo, allora ci risentiamo, devo scappare Viktor, ho un brunch importante tra pochi minuti.-
- Sì, ci…- Aphrodite fa per chiudere la conversazione con una certa fretta, ma l’improvviso silenzio dall’altra parte della cornetta e il suo corrugare la fronte ci fa capire che il suo capo gli ha praticamente chiuso il telefono in faccia.
- Fottiti! – esclama allora, lanciando l’apparecchio nel suo zaino con un gesto stizzito.
- No, per quello le servi tu. – osserva Lili.
Una constatazione a cui non c’è replica, dato che lo svedese se ne esce con:
- Io ODIO Misty! –
- Ma chi è? – domando incuriosita.
- Un modello che va di moda in questo periodo.- butta lì Phro, afferrando stizzito un panino dalle scorte preparate da Dohko. - Un cretino imberbe che pensa di essere chissà chi solo perché ha fatto un paio di sfilate e due misere foto. Così gay da poter essere definito il fondatore dell’altra sponda. –
- Sì però stai calmo. – gli fa Aldebaran, notando come abbia praticamente ridotto a brandelli il tovagliolo che avvolgeva il pane nel toglierlo.
– E detto onestamente, più che di Misty mi preoccuperei del fatto che il tuo capo non sa dove ti trovi realmente. – aggiunge Mur - E che il cane sia in balia di…Seiya, Kiki, basta! Non può mangiarlo! –
 I due ragazzi sbuffano, praticamente togliendo il cibo di bocca all’animale nel riprendersi i pezzi di salame e prosciutto che gli stavano porgendo.
- Ah, chissenefrega guarda! – continua imperterrito a protestare Phro, mordendo di netto un boccone consistente. – Almeno le ferie concedimele! Non toccherebbe nemmeno a me fare una cosa del genere! –
- Vai, fai uscire il Vichingo che è in te! – esulta Elle – Dohko, la prossima volta prepara del cinghiale! Anzi, della renna! –
- Non so dove potrei procurarmi della carne di renna…- dice pensosamente il cinese, riflettendo seriamente sulla proposta.
- Io non volevo nemmeno farlo, questo lavoro! – prosegue sempre più concitato Aphrodite.
- Infatti tu sei incazzato perché con Misty vi state sulle palle fin dalle superiori e lui fa il lavoro che ha sempre voluto, mentre tu no. – ricapitola Shura, intento a sbucciare una mela - Ah, e perché ci ha spudoratamente provato con te e dato che non c’eri stato ha cominciato a prenderti per il culo…figurativamente parlando.-
- Eravate a scuola assieme?! – faccio, stupita, venendo tuttavia sovrastata dalla voce di Seiya:
- Aspetta, NON SEI GAY?! –
- No. – taglia corto lo svedese, fulminandolo con lo sguardo.
- Death Mask, ma quindi Phro non è gay? – chiede allora conferma Pegasus.
- No, è Comare e basta. – è la risposta coincisa dell’interpellato, ben poco interessato alla questione.
- E tutto quei messaggi strani che mandi ogni tanto?! – esclama Kiki con espressione perplessa.
Aphrodite mastica annoiato il boccone, fissandolo rassegnato e rispondendo:
- Hai visto in cosa consiste il mio lavoro, no? Devo pur passare il tempo, in qualche modo. –
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Aldebaran, giochi con me e i miei amici? –
- Tatsuya![2]- si intromette la voce di una donna, da un ombrellone poco distante - Lascia stare il ragazzo…-
- Massì signora, non si preoccupi! Per me non c’è nessun problema, mi piace giocare con i bambini! -
Aldebaran è diventato ufficialmente animatore di miniclub. Tutti i ragazzini della spiaggia non vedono l’ora che arrivi per giocare con lui, dato che si presta ben volentieri.
Lui, Aiolos e Dohko, che in questo istante si butta sulla sabbia di schiena, alzando le gambe verso l’alto ed esclamando:
- Vai Al, facciamo la pista delle biglie! –
- Ma Dohko…- prova a protestare il brasiliano, perplesso nel vedere il cinese agitare convulsamente le gambe mentre gli intima:
- Su, dai! Prendimi per le caviglie e trascinami, così il mio sedere scava la pista! Sbrighiamoci, che i bambini vogliono giocare! –
- Pista! Pista! – urlano infatti i ragazzini entusiasti (almeno una decina), applaudendo felici quando, vinta ogni perplessità, Aldebaran fa come gli ha detto l’altro e comincia a trascinarlo per scavare il tracciato per le biglie.
- Ragazze, ho una domanda. – dico all’improvviso, fissando la scena.
- Devo avere paura? – rilancia Lili.
- No. – scuoto la testa – Mi chiedevo semplicemente perché secondo voi Aldebaran è ancora single.-
- Hai visto quanto lavora? – mi dice June.
- Hai visto con chi vive?! – salta su invece Elle.
– Senti Micky, con tutto il rispetto per Al, tieni a bada gli ormoni che già da Capitan Harlock ti abbiamo perso…- riprende Lili con uno sguardo d’avvertimento.
- Non insultare Capitan Harlock. – le fa notare Elle.
Sbuffo.
– Stavo facendo una semplice ed innocente osservazione. Insomma, tra Al e Death Mask se devo essere sincera sceglierei Al. –
- Perché sei un’anima pura innocente e non subisci il fascino del male. – mi rimbecca Lili, accendendosi una sigaretta – E poi ammettilo, se dovessi scegliere tra Al e Camus, non so per quale divinità pagana, ma opteresti per Monsieur Bastone-nel-culo.-
- Scelta discutibile. – continua Elle, mentre l’altra annuisce concorde. - Perfino le più giovani hanno maturato un certo gusto. –
La seconda affermazione indirizza i nostri occhi in direzione della zona della spiaggia, dove è presente una sgangherata rete da pallavolo e dove gli altri stanno giocando a beach volley.
Milo e Ioria vs Death Mask e Shura, chissà che…
- Guarda! Guarda le ragazzine che sbavano senza ritegno a bordo campo! Tredicenni allupate! – esclama Lili, indicando lo stuolo di ragazze, molte di cui sembrano parecchio minorenni, intente a seguire con evidente interesse la partita da poco lontano.
- Perché scusa, noi cosa stiamo facendo? – le faccio notare.
- Noi non sbaviamo. Ammiriamo ciò che natura ci offre con contegno. – ribatte lei, buttando fuori il fumo dalla sua sigaretta – In fondo, non si può dire che Shura abbia un brutto lato B, no? –
- Ma credevo di avercelo io. – scherza Kiki.
- Infatti, ma sei minorenne e non posso fare commenti davanti a tuo fratello. -
- Con tutti gli anni di pallavolo che si è fatto, è il minimo! – commenta Marin.
- Era bravo? – domanda Lear.
- Abbastanza. Una schiacciata che non perdonava…e neanche ora, a giudicare dalla pallonata che si è appena preso Ioria. Ah, l’Excalibur… – spiega Phro.
- Excalibur? – ripeto perplessa.
- Sì. Era così che chiamavano la schiacciata. – è la risposta.
- E pensare che Milo usa quel nomignolo per un’altra cosa di Shura…- commenta Elle.
- E voi state ancora ad ascoltarlo? – è la più che giusta osservazione di Castalia.
- Scusa Aphrodite, mi stai dicendo che tu e DM avete effettivamente frequentato una palestra? – domando.
- Che domande fai? DM no ovviamente, ci veniva per abbordare le pallavoliste, dato che Shura non ci ha mai pensato. Io – aggiunge poi con aria di sfida – Ho fatto rugby alle superiori. –
- Voglio le prove. Se non vedo non credo. – lo zittisce Lili.
- Nessun problema. Ehi Shura, non è che…- comincia a chiedere lo svedese nel vedere sopraggiungere l’amico dal campo a passo veloce, ma non ha il tempo di finire.
- Elle, fai la mia finta ragazza! – esclama lo spagnolo, lanciando un’occhiata preoccupata alle proprie spalle.
A quanto pare, le ragazzine lo hanno seguito.
- Come scusa?! – fa lei con espressione palesemente contrariata.
- Volevo andare al bar a prendermi da bere, ma quelle – fa un cenno verso il gruppetto  - Mi seguono. Mi serve qualcosa che le faccia desistere. -
- Sarei più efficace se potessi maneggiare il coltello. – gli fa presente la mia coinquilina, tornando a concentrarsi sul suo libro.
- Cerca di non farti arrestare. – le dico, scuotendo la testa.
- Basta qualcosa di più semplice. – mi fa eco Shura – In fretta però. –
Elle sbuffa, fissandolo seccata:
- Allora tu sei il mio finto ragazzo? – lo ricatta.
- Be’ sì. – conferma lui, perplesso - A rigor di logica…–
- Allora ti accompagno al bar e mi paghi una granita. – è la richiesta imperiosa.
- Ma…-
- O quella o ti lascio in balia delle ragazzine. O delle tedesche laggiù, come preferisci. –
Messo davanti alle due opzioni, Shura fa la sua scelta e annuisce; la ragazza si alza e si dirigono insieme verso il bar della spiaggia, alcuni elementi dello stormo di ammiratrici che li seguono.
Solo a metà strada viene loro in mente che forse, tenendosi per mano o azzardando una qualsiasi forma di dimostrazione di affetto potrebbero essere più credibili.
- Che capre emotivamente costipate. – sospira Lili.
Tuttavia, la manovra ha un discreto effetto: le ragazzine-piccioni rallentano il passo, confabulando, immagino, probabili ipotesi su quale possa essere la natura del rapporto tra i due.
Considerata la scarsa e discutibile espressività emotiva dei soggetti in questione, questo dovrebbe tenerle impegnate per un po’…
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Sapete cosa dovremmo fare, una di queste sere? – domanda Shaina di ritorno dal suo bagno, risedendosi sull’asciugamano e mettendosi a cercare qualcosa nella borsa, da cui poco dopo estrae un pacchetto di sigarette - Dovremmo andare in discoteca! –
- Quale discoteca? – domanda Shunrei con espressione stupita.
Sia lei che Shiryu hanno deciso di tornare tra noi e fare conversazione, da cui si sono isolati nelle ultime due ore per confabulare tra di loro.
Uhm.
Per me qualcosa bolle in pentola.
- Quella in fondo alla spiaggia. – chiarifica in questo istante Tisifone.
- La discoteca. In un campeggio organizzato. Non ho parole. – lancia Elle, tornata ad immergersi dietro al proprio libro dopo l’escursione al bar.
Escursione che ha visto Shura abbandonare l’idea di continuare la partita di pallavolo e preferire il sedersi accanto a lei, facendo finta di avere assolutamente bisogno della sua compagnia per sopravvivere al deserto di questa esistenza.

Come no.
Il suo posto è stato preso da Aphrodite, tentato per un attimo di usare il cane come palla per sfogare la rabbia. Tuttavia l’animale è stato più furbo: si è allontanato e ora fa di tutto per catalizzare l’attenzione di Shun, a cui mordicchia vivacemente il costume sbavando non poco, causandogli un po’ di difficoltà nello seguire la conversazione.
 Intanto, anche Ikki ci raggiunge e si sdraia a pancia in giù, dopo essersi stirato lungamente la schiena e chiedendo a Shaina una sigaretta, che gli viene sgarbatamente concessa.
- Per una sera si può anche fare. – dico, tornando all’argomento “discoteca” – Anche se dubito che andrà a genio a tutti. –
- Nessuno dice che dobbiamo fare La Febbre del Sabato Sera di gruppo. Tutt’altro. È la volta buona che possiamo sbarazzarci di Mur, Aiolos e Camus. – sentenzia Tisifone.
- E di Shaka no? – osservo, alludendo alla socialità vegetale del biondino.
- E togliergli l’occasione di raccogliere mille e uno altri motivi per lamentarsi del genere umano? – mi fa giustamente notare Lili – Nah. –
- Potremmo provare a venderlo, assieme a Mur e gli altri, alle turiste tedesche. - propone Elle, approfittando dell’assenza degli interpellati per stilare piani diabolici – Shura, tu per ora sei immune, ma cerca di non fare scherzi o sai cosa ti può capitare.-
- Che cosa? – domanda Kiki, di ritorno con i suoi tre moschettieri, Hyoga, Seiya e Isabel al seguito e con dei gelati in mano.
- Essere venduto alle turiste tedesche. Sembrano piuttosto interessate a voi baldi giovini. – spiego.
- Perché siamo incredibilmente fichi, mi pare ovvio. – sottolinea il ragazzino.
- Sì, dei fichi d’india. – fa Lili, osservando Benam e Shadir che tentano di impedire al loro gelato di colare miseramente lungo il cono, mentre dall’altra parte si sente dire da Fiore di Luna:
- Shaina, che hai fatto al collo? –
Giusto per curiosità, mi volto e noto un vistoso segno rosso sulla parte del corpo citata dalla ragazza, pienamente visibile a dire il vero. Strano che ci sia sfuggito fino a questo momento e…
Un attimo. È ciò che penso?
Tisifone vi passa una mano sopra, controllandone l’estensione con una rapida verifica con uno specchietto che rimedia dalla borsa, per poi sentenziare:
- Oh bè. Non si può dire che tu sia discreto. -
Cosa diamine va blaterando?
Noto Hyoga sul punto di fare la medesima domanda ad alta voce, ma poi si rende, anzi ci rendiamo conto, che la ragazza sta parlando con Phoenix.
Il quale, senza nemmeno voltarsi a guardarla, le risponde:
- Non mi è parso che ti stesse dando fastidio, sul momento. –
- Mai affermato  una cosa del genere. – fa lei mentre ripone lo specchietto.

Oh.
Oh-oh.
- Shaina, mi stai dicendo che tu e Ikki..? – domanda Catsalia, spezzando il silenzio che si è creato.
- Io non sto dicendo proprio nulla. –
- Però non stai negando. – le dico.
- Effettivamente no. – Shaina scrolla le spalle, chiudendo l’argomento e rimettendosi a prendere il sole.
Sposto istintivamente lo sguardo su Lili.
- Perché mi guardi? – chiede lei sorpresa - Io e Phoenix non siamo mai stati fidanzati, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Al massimo provo un po’ d’invidia. Avrei dovuto scegliere Shaina tempo fa! –
L’ultima esclamazione ci fa ridere tutti, tranne, noto con la coda dell’occhio, Pegasus e Isabel. Quest’ultima in particolare stava per abbozzare un sorriso, prima di accorgersi dell’espressione contrariata del suo ragazzo.
Ahia…
- Più Lili per me! – salta su Kiki, facendo per abbracciare la ragazza e venendo puntualmente allontanato.
- Vedremo. – risponde lei con un sorrisetto. – Sia mai che una tedesca ti rivendichi…Potrei cederti, se si prendesse anche tuo fratello…toh, eccolo che torna!-
Effettivamente, il fratello maggiore di Kiki e Shaka stanno tornando dopo essere andati a farsi un giro, un’abitudine che hanno adottato fin dai primi giorni.
Ed effettivamente, lo sguardo delle signore spiaggiate poco lontane da noi non passa loro inosservato, se consideriamo che aumentano vistosamente il passo nel passar davanti ai loro ombrelloni.
- No lui no, signora! – esclama Elle nel notare l’attenzione che viene rivolta a Shaka - Non è fatto per questo mondo, mi creda! –
L’ affermazione fa ridere il gruppetto di gioviali signore, ben contente di stare al gioco, mentre il biondino si siede e ci lancia un’occhiata omicida.
 - Però il suo amico, questo con la coda bassa … – continua Lili, riferendosi ovviamente a Mur che non vorrebbe far altro che sotterrarsi, glielo si legge in faccia - …se vuole è disponibile! Può averlo in cambio di qualche barile di birra! –
- LILI! – protesta Shun.
- Beh?! Della bionda tedesca per un biondo esotico, mi pare un prezzo onesto! -
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
Sto per sciogliermi.
Per fortuna manca poco alla meta.
La discussione di prima mi ha spinto a sottrarmi al sole assassino del pomeriggio e a tornare verso le nostre tende, in cerca di un po’ di refrigerio e, con l’approvazione di Nemes, per controllare i “feriti”.
- Allora, come va ragazzi? – domando non appena scorgo il francese e il gemello maggiore sdraiati all’ombra di alcuni alberi, uno intento a leggere e l’altro prono a occhi chiusi. Mettendo insieme i dettagli, noto che Camus ha mangiato e che ha bevuto in abbondanza, date le due bottiglie d’acqua vuote e la terza aperta accanto a lui.
- Molto meglio, grazie. – risponde in questo istante, alzando gli occhi dal libro – In infermeria mi hanno controllato la pressione: ci ha messo un po’, ma è tornata normale. –
- Ottimo. Allora posso rassicurare Nemes. Mi ha fatto una testa così con tutta una serie di domande da farti, ma direi che lasceremo correre. La tua cera è decisamente migliorata. –
- Ti ho fatto preoccupare, mi dispiace. – commenta mestamente, girando pagina.
- Diciamo che mi hai colto di sorpresa. – correggo - Si è spaventato di più Milo. E June, il che è paradossale. Spero che in Facoltà le facciano un corso su come mantenere la calma, altrimenti le consiglierei di lasciar perdere. –
Mi decido a sedermi con un sospiro accettando di buon grado l’acqua che mi offre Camus e notando, nel rimettere il tappo per richiudere la bottiglia, il secondo “infermo” intento a girarsi verso noi due.
- Ehi. – sussurro.
Saga apre un occhio, scrutandomi per un istante.
- Ciao. – dice poi – Che ci fai qui? –
- Volevo vedere come stavate tu e Camus. – spiego, sedendomi sulla stoffa scura a gambe incrociate. – Ti ho svegliato? -
- Uhm…no.- pausa – Aiolos è ancora vivo o lo avete già eliminato? –
- Ancora in vita, mi spiace. – abbozzo un sorriso – Però se vuoi posso riferire a Shaka che ha campo libero e l’approvazione generale per farlo fuori. Sono sicura che saprebbe stupirci, riguardo ad inventiva. E non credo che Mur lo fermerebbe. Non se Lili lo mette KO, almeno. –
- Uhm. Forse non ce ne sarà bisogno. – commenta lui, richiudendo l’occhio e sospirando – Dagli un paio di giorni e causerà la propria morte tramite linciaggio. -
- Credevo ci fossimo ormai arrivati – osservo – Cosa potrebbe mai combinare per scatenarlo seriamente? –
- Fare un annuncio. – risponde lui.
- Di che tipo? – insisto, incuriosita – Sconvolgente? -
- Oh sì. E credimi, a qualcuno non piacerà…-
- Proprio no. – conferma Camus, di nuovo il naso nel libro.
- Potreste anche dirmi di più. – li stuzzico.
- Spiacente, sta a lui scavarsi la fossa da solo. – ribatte Saga – Camus lo sa solo perché so per certo che terrà la bocca chiusa. –
- A voler essere sinceri, dubito che l’argomento interessi effettivamente a qualcuno. – specifica il francese.
Sbuffo, notando poi  il gemello corrugare lievemente la fronte, ipotizzo in seguito alle fitte.
- Ti fa ancora così male? – domando, perplessa.
- Abbastanza. Anzi, scusa se non mi giro ma anche i  movimenti minimi mi danno fastidio. –
- Per così poco…-
- Non mi sembra carino farti parlare con il mio didietro. –
- Se fossi Kanon ti risponderei che tra quello e la tua faccia non c’è differenza. Ma non lo sono, quindi terrò la battuta per me. – constato, abbozzando un sorriso.
Tuttavia, questo piccolo barlume di ilarità si spegne subito quando scorgo Isabel arrivare a grandi passi dalla spiaggia, un’espressione cupa in viso e seguita poco distante da un Seiya che tenta vanamente di attirare la sua attenzione. Senza degnarlo del minimo sguardo, Saori entra nella propria tenda e lo chiude fuori.
Le auguro di non volerci rimanere a lungo, potrebbe squagliarsi.
Pegasus rimane un attimo interdetto fuori dalla Quechua; apre e richiude la bocca un paio di volte come per dire qualcosa e, infine, desiste, allontanandosi mestamente in direzione della spiaggia.

Prevedo guai….
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Io comunque non approvo. Sappiatelo. –
- Sì, Elle. – sbuffo, sistemandomi la maglietta prima di uscire dalla tenda.
Abbiamo finito di cenare un’ora fa, dopo aver tirato tardi in spiaggia ed essercela presa con calma. Mentre mangiavamo e poi ci preparavamo, il sole è tramontato ed è calata la sera. Guardandomi attorno, vedo le luci accese lungo i vialetti del campeggio, sia quelle dei piccoli lampioni della struttura che quelle dei pochi camper e presso le tende  davanti a cui le famiglie si sono attardate.
Sopra questo paesaggio, il cielo è limpido; ogni tanto si alza una leggera brezza dal mare, arrivata per sospendere il caldo afoso dell’estate almeno di notte.
Il nostro “accampamento” è stranamente piuttosto tranquillo. I tavoli e le stoviglie sono stati sistemati, le docce fatte, noi ragazze siamo ormai pronte; Puzzetta è stato dato in affidamento, almeno per stasera, alla famiglia olandese in cambio di un pomeriggio di baby-sitting da parte di Aldebaran, perché qui tra poco non ci rimarrà nessuno.
Infatti, sono passati un paio di giorni dai malori di Camus e Saga, il che significa che per loro sfortuna stanno bene e non hanno scuse per sottrarsi alla tortu…ah-ehm, alla serata di gruppo.
Anche perché credo che Aiolos romperebbe loro l’anima fino a spingerli a venirci, pur di farlo stare zitto.

Scorgo Shaina sistemarsi il vestito attillato e che, ovviamente, le sta fottutamente bene, sotto uno sguardo di Saori che non riesco sinceramente a decifrare. Non credo sia odio, nemmeno invidia. Però è strano, questo sì.

Temo che la scena dell’altro giorno che ha visto coinvolti l’ex di Pegasus e Phoenix abbia sortito effettivamente dei brutti effetti, soprattutto considerato che i due fidanzati non si parlano granché da allora.
- Ehm…dove sono i ragazzi? – chiedo, per focalizzarmi su altro.
- Ai bagni. Stanno finendo di prepararsi. – ci informa Castalia, intenta a pettinarsi, con un’espressione rassegnata stampata in viso.
- Ci stanno mettendo più di noi? Non ci credo! – esclama Lili.
- Perché noi siamo dei grandi esempi di femminilità, mi dicono. – le fa notare Elle, sistemandosi la cintura.
- Be’, Shunrei, June, Marin e Shaina lo sono più di noi, ma ci hanno messo comunque meno tempo di quei fighetti! – ribatte l’altra. – Vorrei proprio sapere cosa stanno combinando…anche perché secondo me  Aiolos come minimo è uscito già asciutto e in ordine, dalla doccia. O con dei putti che lo asciugavano con asciugamani di seta. –
- Penso la stessa cosa di Camus e Shaka. – rincara Elle – Per me i loro capelli si sono asciugati perfettamente dritti. Anche quelli sono sottoposti al loro ferreo autocontrollo. –
Scuoto la testa, volgendo gli occhi nel notare il ritorno al campo di Sirio, perfettamente tirato a lucido. Indossa una camicia.
- Pure qui se n’è portata una! Non ci credo! – commenta giustamente Elle – Nemmeno quel freudiano di Saga è arrivato a tanto! –
Potremmo aprire un dibattito circa tale affermazione, se non fosse che noto uno scambio di sguardi tra Shiryu e Fiore di Luna mentre quest’ultima si ritrova ad uscire dalla tenda proprio nell’istante in cui il ragazzo ci passa davanti. A parte il modo in cui la pelle di Shunrei cambia colore nel vederlo, che non sarebbe neanche una novità, scorgo un lampo diverso nel sorriso che Sirio le rivolge.
Ci voleva quel vestitino a fiori a fargliela notare…?
- Rimango della mia idea. – sentenzio, facendo riferimento alle mie teorie esposte durante la preparazione alle altre due. Intanto,  la ragazza rimane quasi pietrificata sul posto mentre lui si allontana verso al sua tenda - Tra Shunrei e Shiryu si sta muovendo qualcosa. –
- Eh lo so io cos…-
- LILI! – esclama Nemes scandalizzata, interrompendo l’altra.
- Bè?! Micky, piantala di servirmi battute zozze su un piatto d’argento! – la ragazza decide di dare la colpa a me.
- Che c’entro io?! – protesto, mentre la bionda si allontana verso il proprio giaciglio per prendere non so cosa. Nel fissarla, la mia coinquilina mi guarda, sentenziando:
- Ha poco da fare la pudica. Se va avanti così, tra lei e Andromeda la soluzione sarà solo una botta in testa. E non ho ancora deciso su quale dei due. –
- Entrambi. Facciamo prima. – consiglia Elle, per poi voltare lo sguardo verso la discesa che porta ai bagni – Ma se tipo rimanessimo qui? Ormai sono in ritard…-
- Vado a chiamarli. – la interrompo, frantumando le sue speranze che la tortura di stasera venga rimandata o annullata
Mi volto e comincio a scendere lungo il vialetto tra i brusii e le risate a volte improvvise di chi si sta godendo la serata nella propria piazzola. Nel tragitto, incontro Seiya e Hyoga, a cui chiedo conferma se gli altri si trovino ancora nella zona delle docce.
Effettivamente, potevo anche aspettarmelo, dato che già da una certa distanza sento un gran baccano provenire dalla costruzione in questione, ben illuminata e, a quanto pare, completamente caduta in mano ai ragazzi, manco fosse un fortino sotto assedio.

Mamma mia che casino! Parlano in modo talmente concitato ed ad alta voce che faccio fatica a distinguere un singolo discorso mentre mi avvicino alla porta che conduce alla parte riservata ai maschi, che socchiudo appena per essere sicura di non fare una delle mie solite figure di melma nell’entrare.

Ma allora è vero che Aphrodite può farsi la barba! Gli è cresciuta seriamente!
Sorvoliamo sul fatto che Ioria stia vanamente tentando di pettinarsi, che Dohko stia litigando con un assurdo paio di bermuda gialli, Death Mask che controlla lo stato dei tatuaggi di Kanon, Shura che scrolla il capo per dare un minimo di asciugatura ai capelli (pessima mossa), Aiolos che si sta rimettendo quell’assurda fascia rossa da cui non si separa mai (ebbene sì, temo non sia mai uscito dagli anni ’80) e gli sguardi spazientiti di Mur e Shaka, mentre Kiki e compari si atteggiano da grandi davanti agli specchi.
- Cì cì cì! Sempre a ciarlare! [3]– li interrompo ad alta voce, sporgendomi dalla porta e facendoli scattare tutti per la sorpresa. – Volete muovervi, fighette?! –
Si alzano dei cori di protesta, a cui ribatto con una semplice osservazione:
- Muoversi, su! Guardate che noi ragazze siamo già pronte da un po’! Non è possibile che ci abbiamo messo meno di voi! -
Mentre mi volto per andarmene, arriva la lapidaria e  prevedibile replica urlata di Kanon:
- Fossi in te non me ne vanterei, considerato il risultato! -
 
 ΩΩΩΩΩΩ

If you feel it, it must be real just/ Say the word and I’ll give you what you want.
Time is waiting, we only got four minutes to save the world[4]
- Che invidia -  commenta Lili.
Ormai è un po’ che siamo in discoteca, in cui ci siamo dispersi come biglie abbandonate a loro stesse non appena arrivati. Il che ha visto le mie coinquiline, Mur e Shaka conquistarsi quasi con violenza (da parte delle ragazze, non certo loro) un divanetto, su cui si sono seduti e da cui non si sono più mossi.
Kanon, Milo e DM invece sono spariti, forse ancora prima di arrivare.
Quanto agli altri, la zazzera di Kiki ogni tanto sbuca dalla folla in cui lui e i suoi amici si sono immediatamente buttati; Seiya e Isabel si sono prevedibilmente separati, lei qui sui divanetti con noi a parlare con Nemes, lui dietro ad Aldebaran e Andromeda chissà dove.
Ringraziamo di essere venuti qui tardi, altrimenti i bambini avrebbero trascinato Al nella baby-dance, ci scommetto.
Comunque al momento non credo che le parole di Lili fossero rivolte alla canzone di Madonna, dato che il suo sguardo è fisso su Ikki e quella che è la sua compagna, forse solo per stasera, questo periodo o forse no, intenti a ballare in pista.
Scuote la testa, sospirando e ribadendo:
- Avrei dovuto proporre il triangolo tempo fa! –
- Già. Toh guarda, Shadir ha rimorch…ahia! Milo! – protesto, quando per poco non mi schianto su Elle.
Colpa dell’urto involontario con il greco, che è tornato di gran carriera, già piuttosto sudato, pronto a colpire chiunque gli capiti a tiro con una semplice e letale richiesta:
- Eh dai Lili, muoviti, vieni a ballare! –
- Cosa? Chi? Non posso. – risponde lei staccandosi per un attimo dalla cannuccia del proprio drink - Sto facendo amicizia con i divanetti. –
- E ti sei già bevuta un Sex on The Beach. – completa Mur.
- I fatti tuoi? Non sarebbe comunque carino interrompere la conversazione, ti pare? – è la replica – E ora scusa, ma l’egregio signor Divanetto A Fiori mi stava raccontando l’ultima scabrosa avventura sessuale di cui è stato il malcapitato testimone. –

- La cosa divertente è che non sei ubriaca. – è il commento di Hyoga al silenzio che si è instaurato dopo la precedente affermazione.
- Non ancora. – specifica lei – Pussa via tu! –
L’ultima parte della frase è rivolta a Milo, intento a provare a fregarle un goccio del Sex On The Beach senza ritegno. Tentativo che gli vale un sonoro allontanamento dal bicchiere con una decisa manata in faccia.
Scuoto la testa, distogliendo l’attenzione dalla scena per tornare a concentrarmi su quello che si svolge nel resto del locale.

Sorrido nello scorgere Aiolia e Marin ballare per i fatti loro. In mezzo al casino, come se fossero avvolti in una bolla, come se non esistesse altro che loro due.  Scorgo il lieve gesto di Castalia, mentre si sporge verso l’orecchio del fidanzato per bisbigliare qualcosa. Ioria sorride e con discrezione la guida fuori dalla massa tenendola fermamente per mano, in modo che possono allontanarsi nel buio della notte verso la spiaggia.
- Che ci vuoi fare, in fondo li trovo car…- inizio a dire, ma vengo interrotta da Lili:
- Vanno a fare le cose zozze! –
- Chi?! Cosa?! Come?! – salta su Milo, voltando la testa sia a destra che a sinistra senza aver capito minimamente di chi si stia parlando. Credo che il suo cervello abbia registrato solo la seconda parte della frase.
- Vuoi una spiegazione scientifica o una dimostrazione pratica? – lo stuzzica Lili, scrutandolo da sopra il bordo del proprio bicchiere.
- Non giocare con me, donna! –
- E chi sta giocando? –

- Un dialogo tra premi Nobel. -  è il laconico commento di Elle.
- Mah. Credo che Milo abbia un problema con l’alcool. – dice Hyoga forse per giustificarlo.
- Milo ha tanti problemi, fidati. – s’inserisce Mur.
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
Mi allontano per fare un giro, controllando l’orologio: già l’una e mezza?!
- Allora? Così terribile? – domando alla figura del francese, in piedi di fianco a Saga e Aiolos ben lontani dalla pista, una volta che li raggiungo.
- Sì. – conferma lui, bevendo qualcosa che, conoscendolo, è a base di vodka. Di fianco, Saga assume un’espressione che ben indica la stessa opinione, mentre dal modo in cui Aiolos si guarda attorno, ne deduco stia cercando il proprio fratello.
È andato  a perpetuare il suo dissociarsi dalla castità, Micene!
- Dai, volendo c’è la base per un ottimo studio psico-antropologico. – sorrido – Tipo, perché in luoghi simili e, più genericamente d’estate, puntualmente si accoppiano o scoppiano tutti? –
- Chi è che si accoppia? – domanda Aiolos incuriosito.
- Boh. Sirio e Shunrei. Ikki e Shaina. Shura ed Elle. Per finta, s’intende. – scrollo le spalle.

- A proposito, Micky, quando ci presenti il tuo ragazzo? –
- Scusa Micene, quale ragazzo?! – esclamo, perplessa.
- Ma tu non sei fidanzata? –
Suppongo debba ringraziare che almeno lui non abbia dato per scontato che stessi con Camus.
- No! – rispondo.
- Anche se ci sta lavorando sopra. – nota Saga.
Gli lancio un’occhiataccia. Che bastardo. Insomma, solo perché Aiolos gli sta facendo una testa tanta a suon di chiacchiere, non per questo deve indirizzarle su di me!
- Ah sì? -
- Io pensavo scherzassi. – osserva Camus, rivolgendosi a me.
- Uhm. Chissà. – borbotto, optando per mandare giù un sorso del mio drink.
- Chi sarebbe il fortunato? – continua Micene.
Fortunato. Parliamone.
- Si chiama Isaac. – rispondo.
- Isaac….-
- Kanon. Squadra di nuoto. Senza un occhio. – gli corre in aiuto Saga.
- Ah sì, me lo ricordo! Piuttosto bravo. –
- Che vuoi farci, ho gusto. Piuttosto, Saga, che mi dici della mora che ti sta puntando da almeno mezz’ora? – scherzo, poi cambio argomento con nonchalance e un sorrisetto, avendo notato la ragazza con i capelli neri poco distante dal punto in cui ci troviamo che lo studia con attenzione.
- Lo so. – ribatte lui, scrutando per un attimo il liquido nel suo bicchiere, prima di decidersi a prenderne un altro sorso.
- È carina. – continuo.
- So anche questo. –

- Be’, allora sbarazzati di Aiolos, o andrà a pensare che state insieme. – scherzo, abbandonando il campo.

Cos’avrà voluto dire Camus, con quella frase su Isaac?
Certe volte non lo capisco. O forse, più probabilmente, era una frase più che chiara e come al solito sono io che non comprendo una cippa.

Stava cercando di mettermi in guardia? E da cos…?
- Ehi Micky! – fa in questo istante una voce ben nota, squillante non solo per farsi sentire al di sopra del casino che si è creato.
- Dohko! – esclamo – Da dove sbuchi? –
- Dai divanetti su cui gli altri si sono piazzati! Mi hanno dato buca! Uuuuhh!!!!WAKA WAKA!!! – esclama galvanizzato quando le prime note della canzone di Shakira si fanno sentire.

Quanto lo capisco. Basta pensare a come i miei tentativi di conversazione con gli altri tre siano miseramente falliti.
- Bè, sai che ti dico? – ribatto, sorridendo e prendendolo sottobraccio. – Andiamo  a ballare io e te! -
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
When I walk in the spot, this is what I see.
Everybody stops and they staring at me.
I got passion in my pants, and I ain't afraid to show it,
I'm…
Santo cielo.
Sexy and I know it”.[5]
Se ve lo state chiedendo, sì: sono Kanon, Death Mask (rispuntati da chissà dove), Kiki e compari, Milo e ovviamente Dohko che si sono lanciati in questo spettacolo indegno e non richiesto.
Il problema è che i presenti hanno fatto loro spazio in pista e li stanno incitando a continuare, mentre come sempre noi che li conosciamo facciamo di tutto per passare come perfetti sconosciuti.
Venuti con loro? Noi? Nah!
E per quello che mi riguarda, un ballo con il cinese mi è più che bastato. Soprattutto se consideriamo che più che ballare, Dohko si agita.
- Shura! No!! Cos…? – esclama Elle, quando lo spagnolo sopraggiunge da non sappiamo dove e le si attacca come una cozza. – Oddio! Che palle! –
Incredibile a dirsi, le ragazzine sono anche qui!!!
Ci guardiamo attorno, controllando che non ci siano anche le tedesche.
Uhm, sembrerebbe di no.
Però le fan di Shura purtroppo sì, e sembrano anche piuttosto determinate.
- Ehi, vai forte tra le minorenni! – urla Death Mask dalla pista, beccandosi un medio alzato dall’altro nella sua direzione.
- Per la miseria, io a tredici anni mica ci andavo in discoteca! – protesta Elle, lo sguardo omicida – Adesso vi faccio vedere io! -
Afferra lo spagnolo per il bavero e lo attira a sé, optando per un bacio d’attacco; la cosa sembra scandalizzare le ragazzine, che indietreggiano, guardandola molto, molto male.
Il gesto viene accolto da un’ovazione del nostro gruppo. Milo ritiene giusto festeggiare togliendosi la maglietta.
- Sei dello scorpione e ti sei fatto tatuare uno scorpione! Quanto sei banale???!!! – gli urla dietro Lili, riferendosi all’opera realizzata da DM per il diciottesimo del greco.

Non lo avesse mai fatto.
Scorgo un lampo malevolo negli occhi del ragazzo, prima che decida di venire nella nostra direzione seguito da Kiki e Shadir, per poi trascinarla in pista senza tanti complimenti, nonostante le sue vistose proteste.
- Vai Lili! – le grida dietro Shadir ridendo.
- Fanculizzati! – è la risposta, mentre continua a bisticciare con il greco. O meglio, a tentare di ucciderlo.
Scuoto la testa, cercando di non ridere troppo vistosamente, notando poi il fratello di Mur intento a fissare la scena con espressione assente.
- Tutto bene Kiki? – domando, perplessa.
- Uh? Oh niente di che. Pensavo. – risponde lui, spostando gli occhi su di me e sorridendomi. Dopodiché, abbandonando Shadir, torna ad unirsi al gruppo con un “uh-uuuuhh!” lanciato a tutto volume.
…?
- Bella, bella. Bella schifezza! – è la semplice e, a dire il vero, comprensibile verità espressa da Shaka.
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Hey ho, on the road again! Moving ooooon…! Forward!!! [6]
- Dohko! Abbassa la voce! – intima Aldebaran.
Signori, eccoci. Di ritorno alle tende alla bellezza delle quattro e mezza del mattino, con l’ultima traccia, Pumpin’ Blood, ancora nelle orecchie e nell’ugola del cinese.
Kanon e DM: spariti di nuovo. Ikki e Shaina: dispersi. Ioria e Marin: non ancora di ritorno.
Aiolos: intento a sbadigliare come se non ci fosse un domani. Lo stesso vale per Shun, trascinato da June.
Seiya e Isabel: boh. Shiryu e Shunrei: poco davanti a me che si tengono per mano....lo sapevo...!
Nell’affiancare Camus, noto che anche Saga risulta assente, mentre…
- Aphrodite! E tu da dove diamine arrivi???! – domanda Benam quando si accorge, e ci fa rendere conto, che lo svedese è rispuntato da chissà dove.
- Dal bar del campeggio. Ho passato la serata lì. È stato… interessante. – risponde lui, camminando di fianco a Shura.
- Sicuramente più discreto della nostra serata. – commenta Mur, fulminando con gli occhi Lili che tenta di saltare sulla schiena di Shaka, urlando “Shakaaaaaaaaaaaa!!! Sei il mio amico preferitoooooooooooo!!!”, mentre Milo è piegato in due dalle risate (oltre che palesemente ubriaco anche lui).
- Shura e Elle hanno limonato! – riferisce Lear.
Phro sposta lo sguardo sui due, inarcando un sopracciglio.
- Colpa delle ragazzine – si giustifica la ragazza, allungando il passo – E comunque ve l’avevo detto che sarei stata più efficace con il coltello! –
Mi metto a ridere, attirandomi un’occhiata stupita di Camus a cui rispondo divertita abbozzando un’andatura saltellante.
Sono sudata, stanca, mi fanno male le gambe e giro con della gente fuori di testa.
Però, che serata.
Fisso la nostra comitiva, poi alzo lo sguardo verso il cielo.
Non mi capita spesso, ma per una volta, mi sento nel posto giusto al momento giusto.
 
 
 
 
N.B:
 
[1] Cit. dell’appellativo usato da Seiya nei confronti del Cavaliere dei Gemelli nella serie classica;
[2] Vediamo se capite chi è ;)
[3] cit. da Dumbo, Walt Disney, 1941; scena in cui Timoteo (il topo), commenta le chiacchiere delle elefantesse;
[4] Four Minutes, Madonna ft. Justin Timberlake, “Hard Candy”, 2008;
[5]Sexy and I know It, LMFAO, “Sorry for Party Rocking”, 2011;
[6]Pumpin’ Blood, NONONO

 
   
 
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