Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: Arvati77    02/07/2014    4 recensioni
Capitan Harlock è un immortale pirata spaziale che da oltre un secolo con la sua corazzata, l'Arcadia, contrasta lo strapotere del governo intergalattico, la Gaia Sanction. Un giorno però sulla nave viene reclutato un ragazzo, Yama, che Harlock decide di affidare alla più giovane a bordo, Kira... e da qui in poi le cose evolveranno in maniera inaspettata. Molti segreti verranno rivelati, altri si trascineranno nel tempo, e le vicende di Harlock e compagni finiranno per intersecarsi con quelle del pianeta di Arreta e della sua imperatrice, Noa, dilungandosi per venticinque anni circa, fino a giungere ad un epilogo in cui tanti misteri ed apparenti certezze assumeranno i loro reali connotati e quanto accaduto in passato apparirà sotto una nuova inedita luce, Gaia Sanction compresa.
Questa fanfiction trae origine dal film diretto da Shinji Aramaki e scritto da Harutoshi Fukui, a sua volta basato sui personaggi creati da Leiji Matsumoto (nella prima parte infatti ci sono citazioni precise e puntuali tratte dalla pellicola). Il tutto corredato da una serie di curate illustrazioni.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Miime, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yama
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando Hann mette finalmente piede sull'imponente Arcadia, resta a bocca aperta. Una schiera di soldati con divise corazzate si dispiega davanti a lui, ma la cosa non lo spaventa affatto. In alto, sopra a tutti, avvolto da una luce irreale, il capitano, con il suo mantello nero e l'immancabile Tori sulla spalla, domina la situazione. Accanto a lui, un giovane, che Hann intuisce essere quel Yama di cui sua madre gli ha raccontato. Uno dei soldati corazzati si avvicina al ragazzo appena imbarcato ed una voce femminile gli rivolge una diretta domanda:
"Perché vuoi salire sull'Arcadia?".
"Per inseguire i miei sogni." risponde lui sicuro.
Il volto della persona che ha appena parlato si scopre. Con espressione severa ma rassicurante Kira osserva per un attimo Hann e poi, voltandosi verso Harlock e Yama, annuisce. Yatta e Key incitano tutti a darsi una mossa e rimettersi ai propri posti. Si riparte!
Aisha assiste alla scena di nascosto e rimane molto colpita dal nuovo arrivato, dal suo sguardo fiero, dalla sua determinazione. C'è qualcosa in lui, qualcosa di speciale... E poi, strano, le ricorda terribilmente il capitano... curiosa somiglianza... o solo suggestione?...
Harlock lascia il ponte dell'hangar e pensieroso si ritira nella stanza dell'astrolabio. Un'inspiegabile inquietudine lo assale. Chi è quel ragazzo? Perché si sente in qualche modo simile a lui? Quasi ci fosse un legame tra loro... è la prima volta che si sente così, e non se ne spiega il motivo...
Hann intanto raggiunge la sua cabina. Non è grande, ma accogliente. Sul letto c'è la sua divisa con impresso il simbolo del teschio. E' da quando era bambino che sogna di indossarla. D'istinto il ragazzo infila la mano destra nella tasca della giacca che ha ancora addosso e stringe tra le dita il D.M.O.. Dovrebbe andare dal capitano a consegnarlo. Che messaggio gli avrà affidato sua madre? Probabilmente avrà lasciato detto che lui è l'erede al trono di Arreta e che Harlock dovrebbe avere dei riguardi nei suoi confronti. Ma che senso avrebbe partire per quest'avventura per ritrovarsi ad esser trattato esattamente come a casa? No, per il momento lui vuole sentirsi un ragazzo qualunque. Racconterà la verità solo per sua madre, quando chiederà al capitano di... di...
Hann si cambia in fretta. Deve sbrigarsi: Yama lo aspetta sul ponte di comando per fargli visitare l'Arcadia. Indossata la divisa, come una furia si precipita fuori dalla cabina e si avventura lungo il corridoio che conduce in plancia, ma d'improvviso una voce femminile lo obbliga a fermarsi:
"Ehi, dove corri?!".
Hann si volta di scatto ed i suoi occhi si posano su Aisha, che a passi leggeri gli si sta avvicinando.
"Non ci siamo nemmeno presentati. Io sono Aisha. E tu sei Hann, giusto?" continua la ragazza.
Hann annuisce muovendo appena la testa e deglutisce a vuoto, mentre il respiro gli si blocca in gola. Strano per lui, ma non sa che dire. Non pensava di incontrate sull'Arcadia una creatura del genere... Aisha sorride ed Hann recupera l'uso della parola:
"Devo raggiungere la plancia. Mi stanno aspettando.".
"Immagino che mio papà ti farà visitare l'Arcadia." continua l'altra.
"Tuo papà?!" domanda sorpreso Hann.
"Sì, Yama è mio padre. Lui e Kira sono i miei genitori."
"Vuoi dire che tu sei nata qui?"
I due ragazzi iniziano così a chiacchierare. Hann non rivela le sue vere origini, ma confessa di credere fermamente in tutto ciò che Harlock e l'Arcadia rappresentano, perché è quello che gli ha sempre insegnato anche sua madre. Aisha invece parla della vita sulla nave, e tra un discorso e l'altro il tempo passa senza che nessuno se ne renda conto. Per caso Kira scorge in distanza la figlia che chiacchiera allegramente con il nuovo arrivato e sorride nell'assistere alla scena. Meno sorridente invece è Yama, che capita alle spalle della compagna piuttosto inquieto: è da quasi un'ora che aspetta Hann sul ponte di comando ma lui non s'è nemmeno fatto vedere. Kira indica i due ragazzi che discorrono sereni e rivolge a Yama un'allusiva domanda:
"Non ti ricordano qualcuno?".
Il giovane coglie al volo il chiaro riferimento:
"Dici che anche noi eravamo così quando ci siamo conosciuti?".
Kira annuisce ma Yama non sembra tranquillo:
"Non sappiamo niente di quel ragazzo."
"Non fare il padre apprensivo e geloso." ribatte l'altra in tono scherzoso, aggiungendo poi seriamente:
"Devi aver fiducia in nostra figlia. Sta crescendo, dobbiamo accettarlo. Farà le sue scelte, i suoi errori, ma è in gamba, intelligente e sensibile. Troverà la sua strada. Vedrai.".
...Col passare del tempo Hann manifesta apertamente la propria abilità come tecnico: le apparecchiature elettroniche ed i congegni meccanici, di qualsiasi tipo essi siano, non hanno segreti per lui. Fin da bambino coltiva questa passione, e quante ore ha trascorso sulle navi militari e mercantili di Arreta, a studiarne ogni minimo dettaglio, ogni più piccolo segreto! Questa sua propensione a bordo dell'Arcadia gli torna decisamente utile: di sicuro è un ottimo biglietto da visita ed un buon modo per ritagliarsi un proprio posto sulla nave pirata. Le giornate di Hann sono molto intense: oltre a venir erudito da Yatta sugli aspetti più tecnici dell'attività sull'Arcadia, viene addestrato all'uso delle armi da Yama, Kira e Key (lui a dire il vero le armi saprebbe già maneggiarle, frutto questo delle sua istruzione come successore al trono, ma finge di non saperle usare per non destar sospetti sulle sue origini). Ma tra tutti sulla nave, la persona con cui Hann si trova più a suo agio è Aisha, tant'è vero che non appena ha un attimo di tempo è da lei che corre, anche solo per scambiare due parole. Aisha è intelligente e sensibile, ha grinta da vendere ed un carattere già ben formato. E' schietta e diretta, dice sempre quello che pensa, e se c'è da discutere non si tira indietro. E poi, è davvero bella... Hann ci sta bene con lei e starle accanto lo fa sentire un po' meno solo...
Sulla scia di una naturale e spontanea affinità, dovuta non soltanto alla vicinanza di età, tra i due elementi più giovani dell'Arcadia si instaura ben presto un rapporto di complicità ed intesa, che appare evidente a tutti quanti sulla nave. In principio Yama, a differenza di Kira, non vede di buon occhio la cosa, ma poi riflettendoci su capisce che probabilmente Hann, catapultato di colpo in un mondo di sicuro diverso da quello in cui è cresciuto, deve aver trovato in Aisha un punto fermo dal quale partire per costruire la sua nuova vita. E' stato così anche per lui, quando è salito sull'Arcadia: se non fosse stato per Kira, chissà come sarebbero andate le cose.
E Harlock? Lui osserva, come sempre, senza manifestare apertamente i suoi pensieri. Anche perché, in fondo, cosa c'è da dire? Hann è semplicemente un nuovo membro dell'equipaggio. Eppure, il suo aspetto...
Il tempo scorre rapido ed Hann ha sempre più voglia di passare all'azione, di assistere ad un vero abbordaggio e di prendervi parte. Finora ne ha solo sentito parlare degli scontri con la Gaia Fleet o con altre navi pirata, che in questo ultimo periodo stanno davvero imperversando nello spazio. Ma di concreto ancora niente. E la nostalgia di casa comincia a farsi sentire...
Un giorno, parlando con Aisha, Hann si abbandona ai ricordi e racconta di quanto gli manchi il pianeta natio, con il suo cielo azzurro, i suoi prati verdi...
"Devi essere cresciuto in un bel posto." osserva con vivo interesse la ragazza "E come si chiama la tua colonia?".
"E' una colonia come le altre." risponde elusivo il diretto interessato, rendendosi conto di aver forse parlato un po' troppo.
"Sai..." continua Aisha con occhi ridenti "Io non l'ho mai visto, ma mi hanno detto che c'è un pianeta bellissimo, con due lune, dove ci sono fiori, laghi, alberi... Si chiama Arreta. Mio papà mi ha promesso che ci andremo, prima o poi, ma non so se potrà mantenere la sua promessa. Lui non può lasciare l'Arcadia, deve restare qui, con il capitano.".
"Se non ti ci porterà lui, ti ci porto io su Arreta." afferma d'istinto Hann, non sopportando l'idea di scorgere anche solo un velo di delusione negli occhi di Aisha.
Il discorso tra i due viene bruscamente interrotto dalle sirene che iniziano a risuonare nella nave.
"Siamo in fase di attacco." fa notare Aisha, smuovendo la curiosità e l'impazienza di Hann.
"Ehi, stai tranquillo." rimarca la ragazza, avendo ben inteso il significativo  sguardo del suo amico "Noi non andiamo se non ci dicono di andare.".
"E perché?" domanda perplesso e contrariato l'altro.
Intanto tutt'intorno si scatena un gran via vai. L'equipaggio si prepara all'assalto. La nave presa di mira appartiene alla Gaia Fleet. Da quando il governo della federazione è in crisi, chi detiene un qualsiasi potere militare spesso lo sfrutta a proprio favore, come appunto alcuni comandanti della Gaia Fleet, ed a farne le spese sono ovviamente le colonie più deboli. Questi elementi della flotta della Sanction sono, manco a dirlo, tra gli obiettivi preferiti di Harlock, soprattutto quando l'Arcadia necessita di rifornimenti.
Hann si guarda intorno, non gli piace star con le mani in mano. Perché non può intervenire? La sua impulsività gli impedisce di star fermo ed è così che l'irruente ragazzo decide di prender parte all'assalto. Quando il resto dell'equipaggio è già a bordo della nave nemica, anche Hann vi sale, senza nemmeno indossare la tuta blindata, e Aisha senza esitare lo segue, non sentendosela proprio di lasciarlo andar da solo. Sull'incrociatore della Gaia Fleet ovviamente i due si trovano ben presto faccia a faccia con dei soldati nemici, ma non si fanno spaventare e senza problemi si difendono. In tale frangente Aisha rimane molto colpita dall'abilità di Hann con le armi: dimostra una certa esperienza nel maneggiarle e questa non può derivargli solo dagli insegnamenti ricevuti sull'Arcadia... Aggirandosi per i corridoi, i due ragazzi scovano quasi per caso una porta nascosta che conduce ad un magazzino segreto dove sono stipate armi, divise, apparecchiature elettroniche e provviste. Bisogna avvisare gli altri della scoperta! Purtroppo però il comandante nemico è più furbo del previsto e con i suoi uomini riesce a cogliere di sorpresa i due giovani elementi dell'Arcadia, disarmandoli e mettendoli con le spalle al muro.
E adesso? Fortunatamente l'intervento di Yama, Kira e Yatta toglie dai guai Aisha e Hann ed una volta messi ko gli avversari e racimolato un ottimo bottino, l'equipaggio pirata al completo fa ritorno alla base.
Quanto accaduto non può tuttavia esser sottovalutato e sul ponte di comando Kira prova a far ragionare i due ragazzi sul loro comportamento irresponsabile:
"Anch'io ero abituata a far di testa mia e a mie spese ho capito che sbagliavo. Su questa nave non siete da soli e non potete comportarvi come se lo foste. Il comportamento di uno non può metter a rischio tutti gli altri.".
Yama tace. Se parlasse ora parlerebbe da genitore preoccupato, e invece lui ha un ruolo sull'Arcadia, un ruolo importante dal quale non può prescindere. Perciò preferisce restare zitto e lasciar trasparire soltanto dagli occhi il suo giustificato disappunto. Aisha, dispiaciuta, muove un passo verso il padre, socchiudendo le labbra come se volesse dirgli qualcosa, ma lui si volta e raggiunge il timone, dando indicazioni all'equipaggio sulla rotta da seguire. Hann, orgoglioso e testardo, non apre bocca ma non abbassa nemmeno per un secondo lo sguardo, quasi a voler ribadire la propria posizione.
Con un'espressione molto contrariata dipinta in volto Harlock compare in plancia ed ordina ai due più giovani membri della nave di seguirlo.
"Ahi Ahi... adesso se le sentiranno di santa ragione!" bisbiglia Yatta rivolgendosi a Key.
Il capitano ed i ragazzi entrano nella stanza dell'astrolabio ed Harlock abbandona subito il suo atteggiamento imperturbabile:
"Avete disobbedito ai miei ordini!...".
"La responsabilità è solo mia." confessa Hann interrompendo il capitano.
Aisha, ferma vicino alla porta, ascolta in silenzio, un po' intimorita dalla situazione venutasi creare. Harlock e Hann sembrano davanti ad uno specchio, quasi l'uno fosse l'immagine riflessa dell'altro, tanto sono simili, perfino nel modo di muoversi e di parlare.
I toni si alzano ed i due in mezzo alla stanza si sfidano ingaggiando un duello verbale, che raggiunge il suo culmine nell'affermazione più estrema che Harlock indirizza contro Hann:
"O stai alle mie regole o te ne vai dalla mia nave!".
Il ragazzo, ferito nell'orgoglio e profondamente offeso, con un gesto rabbioso prende dalla tasca il D.M.O. e lo getta ai pedi del pirata. Inaspettatamente il dispositivo si attiva ed appare l'ologramma dell'imperatrice Noa, che con fare un po' forzato chiede al capitano dell'Arcadia di prendersi cura di Hann.
Harlock fissa l'immagine stupito, non si sarebbe mai aspettato che questo ragazzo fosse collegato ad Arreta. Per nulla stupito invece è Hann, le parole della madre sono esattamente quelle che lui aveva immaginato, e voltandosi di spalle, proteso verso la porta, in tono sprezzante il ragazzo commenta tra i denti l'appello materno:
"Ecco perché non ho consegnato il messaggio...".
Qualche secondo di silenzio. La discussione sembra essere finita, lasciando Harlock e Aisha con mille domande scaturite dalla verità appena scoperta. D'un tratto però nella stanza echeggia di nuovo la voce dell'imperatrice, che con espressione malinconica, occhi lucidi e voce tremante si rivolge al capitano con poche sentite parole:
"Harlock... Hann è tuo figlio...".
Un tuffo al cuore ed Hann si volta di scatto a guardare l'uomo che soltanto ora ha scoperto essere suo padre. Tra di loro, l'immagine di Noa. Aisha, sempre in piedi vicino alla porta, non si è mossa di un millimetro, ha assistito a tutta la scena ed esterrefatta si copre la bocca con le mani, partecipe delle forti emozioni del momento.
Hann ed Harlock si guardano sconvolti, e solo poche incredule parole il ragazzo riesce a pronunciare:
"No, non è possibile!"
Dopodiché, il futuro imperatore di Arreta esce correndo dalla stanza con Aisha che lo segue preoccupata, mentre Harlock in silenzio si accascia sulla sua sedia fissando l'ologramma dell'unica donna che abbia mai amato.
Hann raggiunge la sua cabina e si butta sul letto con un braccio piegato a coprirgli il volto. Aisha lo osserva intenerita, indugiando un secondo sul ciglio della porta, poi a passi leggeri entra e si siede accanto a lui.
I due rimangono in silenzio per un po' ed è Aisha a prendere la parola per prima:
"Hann, perché non me l'hai detto? Di me ti puoi fidare. Non lo avrei raccontato a nessuno...".
Ancora silenzio.
"Hann, per favore, dì qualcosa..." continua la ragazza "Sai, stavo pensando che non devi avercela con tua mamma. Deve essere una donna eccezionale e chissà quanti sacrifici ha dovuto affrontare per via dell'importante ruolo che ha per Arreta. Pensa a quanto deve aver sofferto nel lasciare il capitano... Io un po' la capisco, perché... se tu dovessi andare via... quando andrai via... mi mancherai... davvero...".
Hann si mette a sedere sul letto e guardando negli occhi Aisha finalmente si decide a parlare:
"Perdonami... hai ragione. Non posso essere egoista.".
Ed a queste parole altre ne aggiunge, ma soltanto nei suoi pensieri:
"Ho bisogno di Harlock, deve fare una cosa per me, per mia madre...".
Con una rassicurante espressione Aisha guarda il ragazzo che le sta accanto e lui azzarda un abbraccio di ringraziamento. I loro volti si sfiorano, poi si scostano appena, e mentre gli occhi si incontrano, nel silenzio nasce un dolcissimo bacio.
Aisha resta per un attimo senza parole e fissa Hann quasi cercasse in lui la conferma di quanto accaduto. Non è stato un sogno... era tutto vero?!... Hann, da parte sua, non capisce se l'espressione imbambolata di Aisha sia frutto di stupore o se nasconda dell'altro. Che si sia offesa per quel bacio? Le guance della ragazza lentamente si tingono d'un leggero rossore ed un radioso sorriso appare sulle sue labbra ad illuminarle il viso. Hann è incantato da quella meravigliosa visione ed Aisha, come un timido cucciolo, si accoccola tra le sue braccia, sciogliendo in un sospiro tutte le parole che ora non riesce a dire.
Harlock, intanto, si sente come se si fosse appena risvegliato da un sogno e pensieroso si incammina per i corridoi fino ad arrivare nella sala del computer centrale.
"Amico mio, cosa devo fare?..."
Chinato davanti all'elaboratore principale, il capitano si confida con lo spirito del suo amico scomparso, divenuto dopo la sua morte l'anima dell'Arcadia, eternamente legato ad essa. Lui c'è sempre per Harlock, pronto ad accoglierne i pensieri e i dubbi, in questa forma incorporea ora così come faceva da vivo in passato.
Il capitano adesso sa che una parte di lui vive in un altro essere umano, non può rimanere indifferente. Un figlio... Strano per lui associare a se stesso questa parola. Non ci aveva mai pensato, neanche lontanamente. Ma comunque sia, alla fine di sicuro ogni cosa troverà il suo posto, ognuno troverà la sua strada...

...continua...

 

 

 

 

NOTE DELLE AUTRICI

CINZIA: Allora, cosa vi dicevo? Hann e Aisha non sono adorabili?! Di sicuro la loro presenza sull'Arcadia creerà un bel po' di movimento a bordo! E l'avventura è solo all'inizio...
MARTA: E adesso, avete voglia di farvi un bel giretto sull'Arcadia? Già, perché dovete sapere che io e Cinzia abbiamo, per così dire, soprannominato la parte che seguirà "una camminata sull'Arcadia". Il perché lo scoprirete leggendo!
CINZIA E MARTA: E adesso, in attesa del prossimo capitolo, vi lasciamo in compagnia dei nostri disegni...

 

HANN
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AISHA
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HARLOCK E HANN...LA RIVELAZIONE...
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