Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: HZLNL_1D    02/07/2014    9 recensioni
Dopo aver avuto soltanto delusioni, tendi sempre a stare sulle tue, a mantenere una certa distanza dalle persona, qualsiasi rapporto ci sia, tendi a mantenere una certa distanza da tutto quello che potrebbe procurarti altro dolore.
Ti abitui alla solitudine, oltre a quella esteriore, anche a quella interiore, che è peggio.
Impari a fare affidamento solo tu stesso.
È così la vita: ti toglie e ti da.
Sta a te trovare un modo per sopravvivere.
Qualcuno, per cui sopravvivere.
_______________________________
Dicono che gli opposti si attraggono.
Ma se per una volta, fossero due persone apparentemente diversi ma così profondamente uguali ad attrarsi?
Dalla storia:
"Allora, vado così ti lascio sola."
"Tanto ci sono abituata."
"Ok, vado."
"Ho detto che ci sono abituata, non che mi piace."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


The party, Unexpected Events.

-Haley, sei pronta?! È arrivata Abbie!- la voce di Josh arrivò chiara ad Haley, facendole sgranare gli occhi.
Pensò che doveva ancora finire di sistemare il trucco che aveva deciso di mettere, mentre correva per la stanza alla ricerca delle sue scarpe. 
Avrebbe dovuto fare presto, o sapeva che l’amica sarebbe salita e sarebbero stati guai.
Trovò le sue fedeli Converse e dopo averle messe corse a finire il trucco.
Sorrise tra sé mentre cercava attentamente di passare una sottile linea nera sull‘occhio destro, pensando al fatto che non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in una situazione del genere.
Non andava a una festa da tanto tempo e non le erano mai mancate, o almeno era questo che pensava.
Se all’inizio era contraria all’andare a questa festa, adesso ne era felice.
Si sentiva una normale diciassettenne. 
Forse qualcosa stava davvero cambiando. Forse davvero la sua vita stava avendo dei cambiamenti, non riusciva ancora a capire se negativi o positivi, ma Haley sperava di poter iniziare a vivere una vita tranquilla. Una vita felice.
Finì di truccarsi e rimase a guardarsi allo specchio.
Per la prima volta, dopo tanto, le piaceva ciò che vedeva.
Il suo abbigliamento era normale, niente di esagerato ma nemmeno le solite felpe larghe e jeans che si limitava ad indossare per varie ragioni. 
Niente felpe larghe, niente maglioni … e le piaceva.
Non si sentiva a disagio.
-Haley se non scendi vengo a prenderti su io!- la voce inconfondibile dell’amica la fece destare dai suoi pensieri, portandola a guardare l’ora.
Constatò che non aveva molto tempo da dedicare ai capelli, così li liberò dall’elastico che li teneva legati in una coda, lasciandoli cadere lisci sulle spalle, un po’ ondulati a causa della coda.
Prese il telefono e dopo essersi assicurata di non aver lasciato nulla fuori posto, scese dall’amica.

-Finalmente!- un Abbie sorridente l’accolse con un abbraccio appena scese l’ultimo gradino.
Le amiche si osservarono a vicenda e notarono che nessuna delle due era vestita in maniera eccessiva e che nessuna delle due portava un paio di scarpe con i tacchi.
Risero entrambe. 
-Certo che le Converse potevi evitarle. Non so, qualcosa di più elegante?- la prese in giro Abbie.
-Vogliamo parlare dei tuoi anfibi neri?- tagliò corto Haley, tenendo il gioco dell’amica.
-Oh… Haley. Sei bellissima.- disse Josh interrompendo le due amiche.
-Grazie Josh.- lo ringraziò sorridendogli.
-Non mi dispiacerebbe intrattenermi ancora con l’agente Josh sonosexyeloso Bennet, ma credo sia ora di andare.- le sussurrò Abbie all’orecchio, facendola ridere. 
-Scema, andiamo!- disse Abbie spingendola scherzosamente, provocando così le risate di Abbie e anche di Josh.
-Ok, noi andiamo. Ci vediamo più tardi.- Haley si avvicinò a Josh, indecisa su cosa fare, decidendo in fine di salutarlo con un piccolo abbraccio.
-Fai attenzione Haley. Divertiti.- Josh ricambiò la veloce stretta, cercando di non far capire la sua sorpresa per il gesto della ragazza.

-Ma è molto lontana questa casa?- chiese Haley sbuffando, dopo svariati minuti di macchina.
-No, siamo quasi arrivati.- disse Abbie, senza distogliere lo sguardo dalla strada.
-Abbie non mi avevi detto che avevi la patente e nemmeno una macchina.- 
-Infatti.-
-Cosa? Che significa? Abbie!- la mora sgranò gli occhi, agitandosi sul sedile su cui era comodamente seduta pochi secondi prima.
-Potrebbe significare che la macchina l’ho presa in prestito a mio fratello senza chiederglielo e che io non abbia ancora la patente.- rispose tranquillamente Abbie, come se la cosa non avesse nessuna importanza.
-Tu sei pazza! Fermati, preferisco arrivarci a piedi allora.- 
-Haley piantala, non è la prima volta. Non ho la patente, ma la macchina la so portare. Arriveremo sane e salve alla festa tra un paio di minuti.- il tono di voce di Abbie era divertito, come se rubare la macchina al fratello e guidarla senza patente fosse la cosa più normale.
Haley sbuffò ancora una volta, cercando poi di stare tranquilla nonostante la sua paura. Aveva un brutto ricordo, ma non voleva farsi prendere dal panico. Doveva superare la paura di quell‘incidente. Cercò di ripetere a se stessa che non sarebbe successo ancora, mentre tornava a sedersi comodamente sul sedile. Puntò lo sguardo fuori dal finestrino, cominciando a pensare alla serata e a come si sarebbe potuta svolgere.
Sentì qualcosa vibrare nella tasca dei suoi shorts neri e prese il cellulare.
Era Janelle. 

“Ci stiamo davvero sentendo pochissimo, non so più che combini. Cosa stai facendo? ♥
J.”
 

“Ci siamo sentite due giorni fa, lo so. Scusa ma questi giorni sono abbastanza … diversi. ♥ 
Comunque, sto andando a una festa.
Hal.”

Haley inviò il messaggio, sorridendo tra sé e sé. Sapeva che l’amica non ci avrebbe mai creduto, ma che probabilmente sarebbe stata felice per lei.
Non ci volle molto che sentì il telefono vibrare ancora una volta.

“Non ci credo. Dio Haley, sono così contenta.
Divertiti, mi raccomando. 
Ma ci sarà anche quel biondo, Ashton?
J.”


Il sorriso di Haley scomparve non appena lesse quel nome. Non le era passato per la mente, nemmeno per un attimo, che a quella festa ci sarebbe potuto essere quel ragazzo. Sperava vivamente di no.
Janelle era a conoscenza di tutto, Haley le aveva raccontato ogni minimo particolare e l’amica, ovviamente, le aveva esplicitamente imposto di stare lontana dal biondo. Non le piaceva, anche se non lo conosceva. Ciò che Haley le aveva raccontato, le bastava per pensare che quell’Ashton potesse essere un pericolo per la sua amica.

*Flashback*
-Haley, stai scherzando vero!?- 
-Jane… -
-No, Haley! Quel ragazzo è fuori di testa, avrà qualche rotella fuori posto. Devi stargli lontana. E devi assolutamente dire a Josh tutto.- la voce dell’amica risuonava forte e decisa dall’altra parte del telefono, al contrario di quella di Haley.
-Janelle starò lontana da quel ragazzo, ma non posso dire niente a Josh.- anche Haley era sicura, più o meno, di quello che stava dicendo ma la sua voce non risultava per niente forte e sicura. 
Era seduta sul letto, con le gambe incrociate mentre tracciava disegni a caso su una pagina del suo diario segreto.
Forse raccontare tutta la storia di Ashton a Janelle non era stata una buona idea, pensò che forse avrebbe dovuto evitare di parlargliene almeno per adesso.
Ma non poteva, era l’unica persona che aveva. Era l’unica a cui poteva raccontarle tutto, e così avrebbero continuato a fare.
-Haley, perché no? È chiaramente pericoloso, e anche stupido. Era una rissa, giusto? Perché tu saresti dovuta andare a parlarne in giro!? Non c‘era alcun motivo di prendersela con te.- 
-Janelle, non lo so. Magari c’è qualcosa sotto… - rispose Haley pensierosa.
-Haley… qualsiasi cosa c’è sotto, tu devi stare lontana da lui.- la voce di Janelle era sempre dura, ma adesso era più dolce, faceva risuonare quell’affermazione come una supplica, non come un ordine.
-Va bene Jane, adesso vado a dormire. Ti voglio bene.-
-Stai attenta, Hal. Ti voglio bene.- 


*Fine flashback*

Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto appena la macchina si fermò di fronte ad un cancello nero.
Quest’ultimo si aprì, mostrando un enorme villa bianca.
-E questa tu la chiami casa?!- disse Haley sgranando gli occhi guardando l’amica che sorrideva divertita.
-Beh si… una casa un po’ grande- 
-Un po’ grande!? Se tu per casa un po’ grande intendi un enorme residence, allora si.- 
Il cortile era pieno di macchine, il che significava che la festa era cominciata già da un po’. 
Una volta trovato posto, lasciarono la macchina e si avvicinarono al grande portone marrone in legno.
Abbie allungò il braccio verso il campanello, ma Haley la fermò.
-Che c’è?- le chiese confusa.
-Abbie… prima di entrare volevo chiederti se .. - Haley non fece in tempo a finire la frase che la porta venne aperta mostrando un ragazzo alto, capelli castani e occhi dello stesso colore e tipica corporatura da giocare ti football.
-Buonasera ragazze, entrate e divertitevi!- il ragazzo rivolse uno smagliante sorriso per poi invitarle ad entrare. 
Abbie prese Haley per la mano, trascinandola dentro la grande villa. 
Cominciò a guardarsi intorno, osservando la grande stanza bianca gremita di ragazzi impegnati a ballare sulle note di musica da discoteca, che risuonava forte tra le pareti. 
Il divano bianco di pelle, occupava gran parte della sala, con un piccolo tavolino di vetro di fronte.
Era una stanza bellissima e arredata in maniera accurata. 
Il grande salotto era collegato a quella che doveva essere la cucina, anch’essa piena di persone.
-Allora, cosa ne pensi?- disse Abbie attirando l’attenzione dell’amica.
-E’ … wow.- disse Haley sorridendo e scuotendo la testa divertita. -Chi era il ragazzo che ci ha aperto prima?- 
-Lucas, il proprietario di questa splendida villa nonché capitano della squadra di football della nostra scuola. Comunque, cosa volevi chiedermi prima?- 
-Io… - Haley si guardò intorno, non voleva rovinarsi la serata o preoccuparsi inutilmente. -Niente, andiamo a divertirci.- 
Le due amiche si lanciarono nella pista da ballo improvvisata nella grande sala, cominciando a ballare sulle note di ‘We found love’.

-Vado a prendere qualcosa da bene, vieni?- le urlò Abbie cercando di sovrastare la musica.
-Vai, ti aspetto qui.- 
Abbie si allontanò entrando in cucina, mentre Haley prese posto sul grande divano bianco.
Era occupato per lo più da coppiette e Haley cominciò a pentirsi di essersi seduta li.
-Ti stai divertendo?- una voce la fece sobbalzare, facendole cadere il cellulare, che aveva appena preso, a terra.
Alzò lo sguardo e vide Noel.
Sentì una stretta allo stomaco e cominciò a diventare nervosa. 
-Scusa, non volevo spaventarti.- il ragazzo si abbassò e raccolse il cellulare della ragazza da terra.
-Ehm… no, tranquillo. Ero solo distratta.- Haley cercò di sorridere, prendendo il cellulare che Noel le stava porgendo.
-Sei venuta sola?- le chiese sedendosi di lato a lei.
-No, sono venuta con …- si ricordò tutto quello che Abbie le aveva raccontato e sentì il bisogno di allontanarsi immediatamente da quel ragazzo. Ciò che aveva fatto alla sua amica era terribile, provava rancore nei suoi confronti nonostante personalmente non  le avesse fatto  nulla. -Sono venuta con un’amica. Adesso scusami ma… devo andare in bagno.- lo congedò così, per poi allontanarsi a passo svelto verso la rampa di scale.
Guardò un ultima volta Noel, leggendo sul suo volto uno sguardo duro e un espressione incomprensibile. Evidentemente lo aveva disturbato il modo in cui lo aveva lasciato lì.
Nonostante Haley sentisse di dover stare lontana da lui, non riusciva ancora ad assimilare ciò che le aveva raccontato Abbie. Non riusciva a credere che sarebbe stato capace di una cosa del genere, eppure lo aveva fatto.
Scosse la testa cercando di smetterla di pensare a quelle cose, almeno non quella sera. 
Cominciò a cercare con lo sguardo la sua amica, ma non vide nessuna chioma bionda tra tutti quei ragazzi, né nella cucina. Così decise di salire al piano di sopra, alla ricerca di un bagno.
Si ritrovò davanti tante porte e ancora una volta si ritrovò a chiedersi quanto fosse grande quel posto, era quasi come un labirinto per lei. 
Dopo aver aperto due porte, che scoprì non essere il bagno, trovò quella giusta.
La stanza era quasi la metà della sua camera da letto, con il pavimento beige e le pareti di marmo. 
Si avvicinò al lavandino di ceramica bianca, e sopra fisso sulla parete c’era un grande specchio.
Si diede una sistemata al trucco che le si era sbavato sotto gli occhi, si passò una mano tra i capelli e uscì. 
Cercò di ricordare le scale che aveva percorso prima nella speranza di non perdersi, ma evidentemente scese le scale sbagliate visto che si ritrovò davanti ad un vetro scorrevole, che affacciava alla piscina. 
Pensò di tornare indietro, ma le sembrò un posto tranquillo per stare un po’ sola così uscì sul retro.
Si sedette a bordo piscina, incrociando le gambe.
Il cielo cominciava ad oscurarsi e lei si perse ad osservare ciò che la circondava.
-Non dovresti stare sola soletta.- una voce la fece sobbalzare. -Hai lasciato il tuo ragazzo solo? Qualcuno potrebbe fargli male.- ghignò ancora quella voce.
Haley si girò di scatto e lo vide.
I suoi capelli biondi erano tenuti su da una bandana, questa volta nera. 
Le sue gambe fasciate da Skinny jeans neri e indossava una maglia bianca.
La ragazzi si ritrovò a pensare che per quanto potesse essere stronzo e pericoloso, fosse proprio un bel ragazzo.
Le sue iridi verdi erano più chiare, non scure come le aveva sempre visti.
Haley si diede mentalmente della stupida per aver perso del tempo a pensare cose del genere su di lui e senza perdere altro tempo si alzò, ricordandosi chi davvero aveva davanti.
-Non so di cosa tu stia parlando.- rispose freddamente.
-Non dovresti lasciare solo il tuo caro Noel, ha molti nemici sai. Io credo di essere il primo della lista.- un ghignò si piazzò sul volto del ragazzo e Haley cominciò ad irritarsi.
-Non starei mai con un tipo come Noel, non m’importa nulla. Non m’importa di lui, non m’importa se ha nemici, non m’importa di te. Non m’importava nemmeno per quale fottuto motivo tu lo stavi picchiando quella cazzo di mattina!- Haley si ritrovò ad urlare, per poi sorprendersi da sola per ciò che aveva detto. Ma ormai il guaio era stato fatto.
Il ghignò sul volto di Ashton scomparse, facendo tornare le sue labbra in una linea sottile, come sempre, e gli occhi di un verde scuro. Si avvicinò alla ragazza a passo svelto, fermandosi a due centimetri dal viso di lei.
-Quindi è così. Tu hai visto tutto.- disse duramente il ragazzo e Haley si maledì mentalmente per aver detto troppo.
-Si, ma non capisco. Cosa credi che avrei fatto? Che sarei andata a dirlo in giro?! Era solo una stupida rissa tra due stronzi!- sbottò Haley non sapendo da dove stesse tirando fuori quel coraggio.
-Sta zitta. Non sono affari che ti riguardano e continuerai a stare in silenzio, puoi starne certa.- disse Ashton in tono minaccioso. Avvicinò il suo corpo a quello esile della ragazza, poggiando una mano sul fianco di lei.
-Chiaro?- le sussurrò e Haley sentì dei brividi percorrerle il corpo.
Il coraggio di qualche secondo prima, era completamente sparito. Le tremavano le gambe e cominciò a sentire un nodo in gola. 
Quel ragazzo era capace di farle cambiare umore da un momento all’altro. 
Ashton strinse la presa sul fianco e lei annuì debolmente, incapace di parlare.
-Brava Bennet.- 
Avvicinò il viso a quello della ragazza, cominciando a sfiorare ogni centimetro della sua guancia con il naso. 
Le morse il lobo dell’orecchio facendola sobbalzare e un piccolo gemito di spavento uscì dalle labbra della ragazza, facendo sogghignare il biondo.
-Ci vediamo presto, Bennet.- disse in un sussurro, stringendo un ultima volta il fianco della ragazza per poi rientrare nell’enorme villa e lasciarla lì. 

Dopo essersi ripresa dall’incontro con Ashton, corse dentro l‘edificio.
Aveva bisogno di bere qualcosa.
Riuscì a trovare la cucina, dopo essersi imbattuta in coppiette impegnate a compiere gesti poco casti nei corridoi e dopo aver dovuto spintonare una decina di persone per farsi spazio.
Si avvicinò al bancone centrale, reggendosi con le mani sul freddo marmo nero. 
-Haley, finalmente!- il cuore di Haley cominciò a battere  forte, ma si calmò quando constatò che fosse la voce della sua amica.
-Dove ti sei cacciata? Non eri andata a bere?- le disse Haley senza staccare lo sguardo dal mobile di legno giallastro di fronte a lei. 
-Ho incontrato un amico e ci siamo messi parlare. Haley cos’è successo? Stai bene?- le chiese Abbie avvicinandosi all’amica e scostandogli alcune ciocche di capelli.
-Si, scusa… tutto bene. Voglio bere qualcosa.- 
-Tieni questo.- disse Abbie porgendole il suo bicchiere rosso contenente della birra.
Haley lo afferrò, quasi strappandoglielo di mano e cominciò a bere.

Dopo essersi ripresa del tutto e dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, Haley e Abbie si ritrovarono nuovamente al centro del salotto a ballare insieme agli altri invitati.
Haley si sentiva più leggere, l’alcool aveva fatto effetto.
Non era ubriaca, capiva ancora cosa le succedeva intorno. Era solo un po’ brilla, non era abituata a bere.
Sentì due mani poggiarsi sui suoi fianchi, ma continuò a ballare.
-Sai muoverti bene.- le soffiò qualcuno all’orecchio, mentre i loro corpo si muovevano a ritmo della musica che invadeva l’enorme stanza.
Haley riconobbe quella voce nonostante il volume alto della musica. 
Noel.
Si girò di scatto, ritrovandosi contro il petto del ragazzo che la squadrava con un sorriso.
-Voglio parlarti un attimo.- le disse afferrandola per il polso, per poi trascinarla con sé senza darle il tempo di rispondere.
Haley fece solo in tempo a dare un’ultima occhiata ad Abbie, che la fissava preoccupata.
Le mimò di stare tranquilla. 
Senza nemmeno accorgersene, Noel l’aveva trascinata al piano di sopra, in una stanza illuminata da una luce soffusa, il pavimento coperto dalla moquette e le pareti pieni di quadri.
Al centro della stanza si trovava un grande tavolo da biliardo, con il quale stavano giocando un gruppo di ragazzi, che dopo aver ricevuto una fugace occhiata da Noel lasciarono la stanza.
-Potevamo parlare anche sotto.- disse Haley guardandosi in giro sentendosi in soggezione, nel tentativo di non incontrare lo sguardo del ragazzo che la fissava ininterrottamente.
-Non saremmo stati da soli, però.- disse lui avvicinandosi sempre di più. -Ti ho vista con Irwin, prima.- 
Haley cominciò ad indietreggiare, fino a quando la sua schiena toccò il tavolo da biliardo.
-Io… Dio. Cosa volete da me? Tu, lui… quello che c’è tra di voi sono affari vostri, non voglio sapere niente io!- disse Haley senza però alzare il tono di voce.
Tutta questa storia la stava stancando, voleva solo godersi il resto della serata.
E il fatto di essere sempre tirata in ballo a questa storia senza però non sapere nulla la infastidiva. Ma adesso si stava rendendo conto che la rendeva più nervosa il fatto del non sapere. Voleva capire. Voleva capire quel ragazzo dagli occhi verdi, che le incuteva paura ma allo stesso tempo la incuriosiva.
-Infatti, non sono qui per parlare di lui.- Noel le si avvicinò con un ghigno stampato in volto. 
Posò una mano sul fianco di lei, tenendola ferma tra il suo corpo e il biliardo, mentre con l’altra mano le accarezzava il viso. Cominciò a scendere più giù, fino ad arrivare alla sua spalla e poi al pezzo di pelle che il top lasciava scoperto.
-Sei molto bella, Haley.- il naso di lui sfiorò quello della ragazza che cominciò ad agitarsi. 
Haley cerco di allontanarsi da lui, ma non riuscì.
-Stà ferma.- le disse duramente ma senza alzare il tono di voce, prima che le sue labbra si unissero a quelle rosee di lei.
Cominciò a muovere insistentemente le labbra, cercando di far ricambiare il bacio dalla ragazza. L’unica cosa che Haley fece, invece, fu cercare di allontanare Noel da lei.
Girò di scatto il viso facendo si che le loro labbra si staccassero, causando maggior rabbia in Noel. Fu un attimo e la mano di lui, si scaglio sulla sua guancia.
Gli occhi le si riempirono di lacrime e cominciò ad insultare il ragazzo, che adesso la fissava con una luce diversa in quegli occhi azzurri, mentre cercava di sbottonarle gli shorts.
-Lasciami andare!- urlò ancora una volta lei, prima di ritrovarsi nuovamente le labbra di Noel sulle sue.
Adesso le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento, cominciarono a scenderle sulle guance. 
Noel non se ne importò e riuscì ad aprire il bottone degli shorts, ma non appena mise una mano sotto il top della ragazza, la porta della stanza si aprì sbattendo rumorosamente contro la parete.



_______Spazio autrice_______

Se siete arrivate fino a qui, vi amo. ♥
Anche questo capitolo è piuttosto lungo, ma non potevo scrivere di meno altrimenti avrei dovuto rimandare la scena che c’è alla fine al prossimo capitolo e questo sarebbe risultato troppo noioso.
Ora, mi scuso se sono in ritardo.
Ho aggiornato oggi, perché non so quando riuscirò ad aggiornare la prossima volta, perché starò via per sette giorni da casa. 
Allora… a me questo capitolo non piace per niente, spero che a voi non faccia tanto schifo quanto invece fa a me.
E' più un cpitolo di passaggio questo.
Spero che la lunghezza del capitolo non vi abbia annoiato.
Ora non vi chiedo altro, non voglio stancarvi ulteriormente.
Voglio solo ringrazia chi segue la mia storia e recensisce ogni mio capitolo. ♥
Ho risposto a tutte le vostre recensioni precedenti, e siete carinissime. Spero di sentirvi anche questa volta, ci tengo tanto ad un vostro parere.
Ah, sto lavorando al trailer per questa storia, spero che una volta finito vi piacerà.
Mi scuso per eventuali errori di distrazione nel testo.
Adesso mi dileguo belle.
Baci,
Giada ♥
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: HZLNL_1D