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Autore: Crazymoonlight    02/07/2014    1 recensioni
Raccolta sui principali momenti di SAO, naturalmente concentrati sulla coppia Kirito/Asuna.
Non sono completamente di mia invenzione, ma qua e là metterò anche qualche Missing-Moment creato interamente da me.
Ci saranno drabbles, flash-fics e anche One-Shot, ma cercherò di scrivere principalmente le prime.
1. Non morire.
2. Labbra.
3. Corri, Asuna!
4. Lasciati andare.
5. Sposiamoci.
6. Ingiusta.
7. Voglio stare per sempre con voi!
8. Maschera.
9. Pranzo.
10. Principessa da salvare.
11. Ridammelo!
12. Game over
13. Calore
14. Di dormite, sconfitte e dormite.
15. Partita finita.
16. Quel qualsiasi giorno.
17. Rapier-san
18. Riunione.
19. Amerei ancora di più, no?
20. Almeno per il momento...
21. Fine del mondo.
22. Proteggimi.
23. Con te.
24. Sete di Sangue Cremisi
25. Ti incontrerò e mi innamorerò di nuovo di te.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuna Yuuki, Kazuto Kirigaya, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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22. Proteggimi.



 
“E’ in ritardo…” borbottò Kirito.
Era mattina, appena le 9. Mentre lui aspettava Asuna vicino al cancello di teletrasporto del 74° piano, vedeva già altri giocatori che, con forza e coraggio, si muovevano a svolgere i loro incarichi: chi andava dal fabbro, chi da qualche mercante, chi invece tentava di farsi strada nel dungeon.
Kirito aprì la finestra con la mappatura di quest’ultimo: era già a buon punto, ma con Asuna avrebbe cercato di arrivare fin davanti la stanza del boss. Se fosse venuta, ovviamente; che avesse cambiato idea sulla proposta da lei stessa fatta di fare party con lui?
Proprio mentre pensava questo, vicino al cancello apparve un bagliore blu: qualcuno stava arrivando.
“Kyaaaaaa! Per favore, toglietevi di mezzo!” urlò il neo arrivato, ma Kirito non fece in tempo.
Una figura apparve come se  si fosse teletrasportata di corsa e stesse atterrando da un salto e precipitò proprio sul malcapitato, che fu spinto all’indietro e rotolò a terra, sbattendo la testa sul pavimento, con l’altra addosso. Alzò un braccio per scrollarsela di dosso, ma la sua mano incontrò qualcosa di stranamente dolce e pieno. Premette ancora due o tre volte, prima di accorgersi di cosa si trattasse. Ma allora…
“Kyaaaaaaaaa!”
…con un urlo acutissimo e sdegnato, la donna, perché solo di questo poteva trattarsi, gli menò uno schiaffo così forte da scagliarlo lontano e fargli sbattere di nuovo la testa sul terreno. Quando l’alzò, dolorante, riconobbe Asuna seduta a terra, con le mani che coprivano il seno, l’espressione infuriata ma comunque rossa d’imbarazzo. Kirito mimò di nuovo il gesto che aveva fatto con la sua mano osservandolo attentamente e solo allora capendo cosa aveva fatto. Avvampò anche lui. Oh oh…
“Ehi… Buongiorno Asuna” tentò.
Gli occhi della ragazza arsero dall’ira; capì di aver sbagliato e cercò di pensare ad una soluzione, prima che la sua compagna sfoderasse lo stocco e gli facesse seriamente male -nonostante fosse impossibile in quell’area della città-.
Ma non ci fu tempo per preoccuparsi, perché il bagliore apparve di nuovo e questa volta arrivò un uomo, con i piedi ben piantati a terra. Kirito lo riconobbe: era Kuradeel, l’uomo che il giorno prima l’aveva chiamato Beater davanti a tutti. La situazione sembrava seria, perché, non appena comparve, Asuna sembrò dimenticare l’astio che provava verso il ragazzo e corse a nascondersi dietro la sua schiena, in una muta richiesta di protezione. Qualcosa non andava.
L’uomo si guardò intorno e, trovandola con lo sguardo, si avvicinò lentamente a lei, mettendo su un cipiglio assai serio e minaccioso quando si accorse della sua compagnia.
“Asuna-sama, non dovreste agire di vostra iniziativa così! Forza, torniamo al Quartiere Generale”
Sama. Kirito ricordava che Asuna detestava quando le si rivolgevano con quell’onorifico e il tono ammirante ed imperioso di Kuradeel non aiutavano affatto.
“ No. Non è il mio giorno di servizio oggi! …e che ci facevi questa mattina presto davanti casa mia?”
La voce di Asuna era molto arrabbiata; Kirito iniziò ad essere infastidito della presenza dell’altro.
“Ah sì, sapevo che si sarebbe verificata questa situazione, così ho iniziato ad andare a Salemburg per vigilare la vostra casa da un mese” Asuna raggelò.
“Questo… Questo non fa parte degli ordini del comandante, vero…?”
“Il mio compito è scortarvi, Asuna-sama. Sorvegliare casa vostra è incluso nel…”
“No che non lo è, idiota!” urlò Asuna, interrompendolo.
L’espressione di Kuradeel si fece più astiosa e seccata, quindi avanzò verso la ragazza risoluto, scostando da parte Kirito e afferrandola per un polso.
“Sembrate non comprendere. Per favore, non fate così… ora torniamo al Quartiere Generale” e detto questo, la tirò verso il cancello di teletrasporto.
Asuna sembrava incredibilmente spaventata da quella voce così minacciosa. Gettò un’occhiata implorante al ragazzo.
Fino a quel momento Kirito era rimasto inerte, ad osservare la scena, senza sapere se intromettersi o meno; ma quando vide quello sguardo, mosse automaticamente il braccio e si frappose ai due, senza sapere esattamente perché. Avvertiva solo un fastidio ed una rabbia crescenti che sarebbe stato meglio calmare. Afferrò il braccio di Kuradeel, quello con cui stringeva Asuna, e glielo scostò via, premendo così forte che fu sicuro che, se non fossero stati nella safe-zone, gli sarebbero scesi degli HP.
“Spiacente, ma oggi prendo in prestito il tuo vicecomandante”
“Tu…!” tuonò Kuradeel. Fece forza per staccarsi dalla presa di Kirito.
“Garantirò io la sicurezza di Asuna. Non abbiamo intenzione di affrontare alcun boss oggi, quindi puoi tornare al Quartier Generale da solo” disse Kirito, deciso, cercando di colloquiare tranquillamente nonostante la rabbia infuriasse in ogni sua parte.
“Ah! Non prendermi in giro! Credi proprio di essere adatto a proteggere Asuna-sama!?”
“Forse meglio di quanto possa fare tu”
“T-Tu! Pazzo insolente… se vuoi spararle grosse, sarà meglio regolarsi di conseguenza…”
Kuradeel, ormai bianco in volto per lo sdegno, alzò la mano destra e spinse un dito verso il basso, aprendo la barra del menù. Un’altra barra comparve a Kirito, che capì di cosa si trattasse ancor prima di leggere.
Un duello 1 contro 1 è stato richiesto a Kuradeel. Accetti?
Kirito guardò Asuna, alla ricerca di una conferma. Si aspettava che avrebbe detto di fermarsi, ma lei annuì, risoluta.
“Sicura? Tutto questo non ti causerà problemi nella gilda, vero?” chiese in un sussurro.
“E’ tutto ok. Farò personalmente rapporto al comandante” rispose lei, allo stesso modo.
Kirito annuì e premette il tasto Si, scegliendo Primo Colpo dalle opzioni.
Il timer apparve e i due si misero in posa, pronti a sfoderare le armi.
“Per favore, Asuna-sama, guardate! Vi dimostrerò che solo io potrò scortarvi!” esclamò Kuradeel, beffardo.
Kirito lo osservò attentamente: indossava un’armatura pesante, riccamente ornata, così come l’enorme spada a due mani che brandiva. L’equipaggiamento appariva sicuramente migliore dal punto di vista estetico, come ci si sarebbe aspettato da qualsiasi membro di una così rispettabile gilda; non aveva nulla a che fare con quello pratico di cui disponeva lui, ma era sicuro che un’arma così ben curata era stata utilizzata ben poche volte in battaglia. Sarebbe stato facile sconfiggerlo.
Nel frattempo, qualcuno, accortosi della situazione, chiamò altre persone per vedere il duello e ben presto i due furono circondati da un vero e proprio pubblico, che fischiava e urlava, patteggiando per uno o per l’altro. Quando scattò lo zero, però, Kirito dimenticò ogni cosa, ignorò tutti coloro che lo stavano osservando per concentrarsi solo su Kuradeel, studiando la sua posa.
Scattò di corsa e sorprese il suo avversario, che si aspettava un colpo molto più debole e che quindi fu obbligato a parare con l’arma per difendersi. Si riprese subito e menò un attacco dall’alto, che sicuramente sarebbe stato capace di far perdere l’equilibrio a quasi tutti gli scudi. Kirito scattò e schivò prima che venisse colpito. Kuradeel non era il suo vero bersaglio. Approfittando della stamina dell’altro che doveva ricaricarsi, accorciò le distanze. Kuradeel fu ben presto capace di riattaccare e menò un altro fendente, che se l’avesse colpito gli avrebbe fatto perdere sicuramente il duello; ma…
Elucidator, la spada di Kirito, colpì quella anonima di Kuradeel. Sembrò un istante infinito, poi quest’ultima si spezzò con un rumore simile ad un’esplosione. Kirito atterrò alle spalle dell’avversario, che era rimasto immobile a guardare la sua arma andare in frantumi, senza capire cosa fosse successo.
Anche il pubblico rimase stranamente in silenzio, poi dopo poco iniziò ad esultare e a festeggiare il vincitore.
Kirito sospirò e si rivolse a Kuradeel, crollato a terra per la vergogna ed il dispiacere.
“Se vuoi tornare con una spada nuova, combatterò di nuovo… ma questo dovrebbe bastare, vero?”
Kuradeel iniziò a tremare per l’ira, si alzò di scatto e aprì la finestra dell’equipaggiamento, pronto a trovare una nuova lama, digrignando i denti.
Asuna, però, si mise in mezzo ai due e guardando Kuradeel, gli ordinò: “Kuradeel, te lo ordino come vicecomandante dei Cavalieri del Patto di Sangue. Ti rimuovo dal tuo incarico di guardia del corpo. Fai ritorno al Quartiere Generale e restaci fino a nuovo ordine”
Le parole e l’espressioni di Asuna erano glaciali, ma Kirito avvertì comunque un certo timore provenire da lei. Le diede una leggera pacca sulla spalla e lei si rilassò.
“…Co… Cos… Cosa…”
Il corpo di Kuradeel fremette visibilmente, chiaramente in un tentativo di calmarsi. Si alzò e se ne andò al cancello di teletrasporto verso Grandum, senza dire una parola; ma Kirito non avrebbe mai dimenticato la minaccia sottintesa che si poteva leggere nei suoi occhi ridotti a fessure.
Il pubblico, rimasto un po’ sorpreso, rimase in silenzio e poi si sparpagliò per la piazza. Kirito ed Asuna rimasero soli.
Asuna avanzò verso l’uscita della città senza guardarlo, ma gli disse febbrilmente: “Scusami, se ti ho coinvolto in tutto questo”
“Tranquilla… Io sono a posto, ma tu stai bene?”
Asuna scosse la testa, ma poi il suo volto si aprì in un meraviglioso sorriso.
“Sì, però penso di essere da biasimare anche io per il modo in cui faccio rispettare le regole così rigidamente allo scopo di completare questo gioco alla svelta…”
“Penso… che tu non possa farci molto. Se non avessero qualcuno come te, penso che i progressi sarebbero molto più lenti. Beh, non è esattamente una cosa che un pigro giocatore solitario come me dovrebbe dire… ah, forse non dovevo proprio dirlo” Kirito iniziò a parlare a raffica, dicendo tutto ciò che gli passava per la testa in quel momento.
“Cioè… intendo dire che nessuno dovrebbe avere qualcosa da ridire se tu… ti prendessi un po’ di pausa con uno scansafatiche come me”
Asuna rimase interdetta a quelle parole e sbattè più volte le palpebre confusa, poi sorrise di nuovo dolcemente.
“…Bene, penso che ti ringrazierò. E poi mi godrò questo giorno al meglio delle mie possibilità. Ti lascio andare prima di me”
Si voltò ridendo e continuò a camminare fuori dalla città.
“Cosa? Ehi! Non dovevamo fare a turni?”
“Vorrà dire che inizierai tu, idiota!”
Nonostante l’offesa, Kirito la seguì, osservando i capelli castani che si muovevano dolcemente al vento.





 




NdA: l'avevo detto che forse ci sarebbe stato ed eccolo qua, è arrivato! Ok, mi è uscita questa rima penosa e schifosa, ma non ho resistito e ho dovuto scriverla. Fatevi una risata, su t.t
Tipo che stavamo tutti a chiederci quale altro momento mancava e a nessuno è venuto in mente della palpatina? Ma siamo seri? Ho riso così tanto che non so come abbia fatto a dimenticarmene. Ovviamente quello che è successo dopo è più serio, ma, ehi, bisognava pure staccare un po' la spina dagli ultimi tristi capitoli che ho scritto, no?
Ringrazio ancora tutti, profondamente.
Grazie.

Alla prossima!

-CrazyMoonLight
 
  
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