#10 - alla vita
"Ho prenotato da Vincenzo; è uno dei tuoi preferiti."
Bruce pone la domanda come una semplice evidenza dei fatti, una constatazione dovuta ai numerosi anni passati a farsi la guerra sui tetti e tra le lenzuola.
"Non ho fame."
"Dovresti mangiare qualcosa."
"Smettila."
Wayne si volta, finendo di allacciarsi la giacca.
"Selina... "
"Ho detto di smetterla." e lo ringhia quasi Selina, sbattendo il bicchiere sul tavolo e rovesciandone il contenuto "Non sei il mio protettore e nemmeno il mio medico: posso farcela."
"Dovremmo parlarne."
"Credevo d'essere io quella dedita al dialogo; tu, il bel tenebroso sempre intento a rimuginare su qualcosa."
"Non scherzare."
"Ecco, appunto." un sorriso di scherno segue le sue parole, occhi che gli sfuggono come bruma e pioggia.
"Selina."
"Bruce." ribatte lei, asciugando l'acqua che gocciola sul tappeto.
"Se non... "
"Ha quasi ucciso mia sorella!" scoppia poi, frantumando il bicchiere al suolo "L'ha torturata e poi costretta a mangiare i resti di suo marito." vibra Selina, furia rabbia dolore "E io ho ucciso lui."
Rassegnazione.
Le sue mani non sono mai state così distanti.