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Autore: Itwastobe    02/07/2014    2 recensioni
Era nel periodo in cui frequentavo Ashton che avevo conosciuto Luke, ma per gli amici di Ash io ero semplicemente un'amica, nessuno sapeva dei nostri 'incontri segreti'. Usava i paparazzi e i fan come scusa, diceva che non voleva espormi al suo stesso stress, ma io sapevo che non era così, sapevo che in realtà appena qualche modella gli si fosse avvicinata lui avrebbe colto la palla al balzo...
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole questa mattina è più caldo rispetto agli altri giorni, ed è come se lo sentissi in piena faccia, quasi come se lo avessi di fronte, deve essere molto tardi.
Il braccio di Ashton mi blocca e mi tiene stretta a lui, ma riesco comunque a girare la testa per guardarlo. E' così bello anche quando dorme, con i ricci che gli cadono sulla fronte e le labbra schiuse. Vorrei baciarlo, ma ho paura di svegliarlo, così mi giro e guardo il panorama dalla finestra della mia stanza.
Sidney è quasi sempre soleggiata, calda e accogliente, il luogo perfetto per una come me.
Inizio a pensare a quando due anni fa sono venuta a vivere in Australia. Era tutto così diverso, a partire dalle stagioni. A casa, in Italia, ero abituata a festeggiare il Natale con almeno un maglione di lana addosso, e mi ricordo che a tavola, il posto vicino al camino era riservato a me, mentre qui il giorno di Natale tutti vanno a mare e le temperature sono altissime! Non riuscivo ad abituarmi a nulla, neanche alla cosa più insignificante, o agli orari per esempio. Mi ritrovavo a dormire di giorno e a stare sveglia di notte, e grazie a questo ora ho una cultura sui film pari a quella che che c'è dietro metà della storia di Hollywood! Stavo prendendo seriamente in considerazione l'idea di tornare a casa finchè ho incontrato Ashton.
Premetto che la mia memoria non sia delle migliori, ma quel giorno, non credo che riuscirò mai a dimenticarlo.




Ero in un piccolo takeaway vicino a casa di Ashton, ma allora non sapevo ancora che lui abitasse lì. Avevo sentito dire che quello era il quartiere delle ville enormi e supercostose, il quartiere dei VIP, ma non avevo mai avuto la curiosità di farci un giro.
Quel giorno però, mi ero svegliata più tardi del solito, quindi avevo deciso di non presentarmi all'università e fare un giro in uno dei quartieri che non avevo mai visitato a Sidney.
Mi era capitato tra le mani un volantino di un pub aperto anche all'ora di pranzo, e avendo una certa fame, decisi di andare alla ricerca di questo posto.
C'era una marea di gente e mi misi in coda. Davanti a me c'era un tipo un pò strano: aveva una bandana tra i capelli ricci, degli occhiali da sole dalle lenti molto scure, ed era vestito interamente di nero.
Mentre pensavo a come facesse ad indossare vestiti di quel colore in piena estate mi accorgo che si sta rivolgendo a me, ma non avendolo ascoltato non ho idea di cosa mi stia dicendo.
'Scusami, puoi ripetere? Ero distratta', dico gentilmente, accennando un sorriso. Tendo sempre a sorridere alle persone, soprattutto agli estranei. Non si sa mai, potrei migliorare la giornata a qualcuno di loro.
'Dicevo che non ti ho mai vista da queste parti, non sei di qui, vero?'
Che strana domanda da fare ad una che hai appena visto, 'No, infatti, sono Italiana', rispondo un pò scettica, ma la sua voce mi è familiare.
'Wow! Come mai sei qui?'
Non so perchè, ma il suo tono confidenziale mi mette sicurezza, e decido di rispondergli anche se non ho idea di chi sia. 'Sono qui per l'università, volevo lasciare l'Italia subito dopo aver finito la scuola.'
'Capisco, anche se l'Italia è un bel paese.' risponde lui, annuendo con la testa.
'Beh sai, la maggior parte delle persone che ci sono nate non la pensano esattamente così, ed io sono una di quelle.'
Poco dopo arriva il suo turno. 'Ehi ti va di mangiare qualcosa insieme?'
Non so neanche quale sia il suo nome, ma quando mi sono trasferita qui, mi sono ripromessa di accettare tutte le occasioni che il destino mi avrebbe offerto, mi ero ripromessa di essere diversa, di lasciarmi alle spalle la vecchia me, sempre troppo perfettina.
'Volentieri!' sorrido sicura.
'Perfetto', sorride anche lui, 'ordiniamo allora'.
Il suo sorriso mi ricorda quello di un batterista di una band che se non sbaglio era proprio Australiana, che ascoltavo durante gli anni del liceo. Non sono mai stata una di quelle ragazzine che sanno persino la marca delle mutande del proprio cantante preferito, io mi limitavo ad ascoltare le canzoni che mi piacevano ma che poi finivo per cancellare dall'iPod a causa della mia ossessiva voglia di cambiare.
Usciti dal pub si presenta. 'Comunque piacere, io mi chiamo Ashton, per gli amici Ash', e mi porge la mano che io stringo immediatamente dicendo il mio nome.
Siamo seduti in un prato ed entrambi stiamo mangiando con gusto i nostri panini, quando io decido di togliermi quel dubbio che mi ronza in testa da quando mi ha sorriso.
'Ashton, tu sei il batterista dei 5 Seconds of Summer, giusto?
'Ahahah, si sono proprio io, sei una fan?'
'Ascolto le vostre canzoni, ma non mi definirei tale, non sono neanche mai stata ad un vostro concerto. Come mai non sei seguito da una folla di fan urlanti?'
'Sai, non ti nascondo che la mia vita è un pò frenetica, come penso immagini, ma le fan sono molto rispettose, e quando abbiamo due giorni di pausa si limitano a chiedere un autografo con una foto e poi ci lasciano trascorrere la giornata come meglio crediamo', sorride orgoglioso, come se stesse parlando di persone alle quali è molto affezionato.
'Beh, sei molto fortunato, questo è sicuro', ribatto, non sapendo che dire.
'Si, lo siamo tutti quanti. Prima o poi ti porterò ad un nostro concerto, tra qualche mese dovrebbe uscire il nostro terzo album e molto probabilmente ci sarà un tour, se tutto andrà bene.'
'Si, mi piacerebbe molto', sorrido felice.
Finito il pranzo, ci distendiamo sull'erba, uno accanto all'altro, e guardando il cielo iniziamo a parlare un pò di noi. In quel momento era come se l'unico limite fosse davvero il cielo. Raccontavo qualsiasi cosa mi passasse per la mente, anche la più stupida, senza vergognarmi, senza la paura di essere giudicata. E lui faceva lo stesso.
Le ore passarono velocemente tra una chiacchera e l'altra, ed il sole iniziava a tramontare. Che ci crediate o no, quel tramonto non fu come tutti gli altri. In diciotto anni non avevo mai visto un tramonto così bello. O forse mi sembrò qualcosa di spettacolare perchè ero con la persona giusta.
'Guardare il sole tramontare mi rilassa sempre. E' come se la parte più ansiosa di me tramontasse con lui', mi confidò Ash ad un certo punto. 'E' in assoluto la parte della giornata che preferisco.'
Io non dissi nulla, mi limitai ad annuire contonuando a guardare verso il tramonto, ma dentro il cuore mi scoppiava, perchè lui stava condividendo una delle sue cose preferite con una perfetta sconosciuta, con me!
Restammo tutto il resto della giornata stesi sull'erba in quel parco, come vecchi amici, a raccontarci le nostre vite. La sera stessa avrei giurato di conoscerlo da sempre per quante cose mi aveva raccontato, e, dopo esserci scambiati i numeri, si offrì di riaccompagnarmi a casa mia, che non era molto lontana dalla sua.




Mentre sto ancora sognando ad occhi aperti, sento il respiro di Ashton sul mio orecchio e, subito dopo, inizia a stamparmi dei leggeri baci sulla guancia e sul collo. Adoro quando lo fa, è il risveglio più dolce che possa avere.
'Sei sveglia da un pò, ti stavo osservando..a cosa pensavi?'
Mi giro in modo da guardarlo negli occhi, 'Al giorno in cui ci siamo conosciuti', gli sorrido. 'Sai che non ho ancora capito perchè mi hai rivolto la parola?' chiedo ridendo.
'Mi ero girato per caso verso la porta e all'improvviso ho visto te che eri intenta ad osservare il locale. Eri talmente bella che decisi che dovevo conoscerti', mi risponde guardandomi intensamente. 'Poi il fatto che tu abbia accettato il mio invito a pranzare con me nonostante mi conoscessi da soli cinque minuti mi ha tolto ogni dubbio, ho capito da subito che saresti stata importante. E, non te l'ho mai detto, ma non ho più visto un tramonto così bello da quel giorno.'
Mi viene quasi da piangere, nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere.
Iniziamo a baciarci e per il resto della mattinata rimaniamo tra quelle lenzuola bianche, solo io e lui, dimostrandoci il nostro amore nel modo migliore che conoscevamo.



Buonasera!! Ecco il nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, quindi se ne avete voglia potete scrivermi in posta o lasciare una recensione! :) Grazie per averlo letto <3
   
 
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