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Autore: YlariaJongIn    03/07/2014    4 recensioni
"Una libreria composta da un numero infinito di libri adagiati l’uno accanto all’ altro.
Essi coprono tutti i lati della biblioteca, tranne uno; il vasto corridoio che porta da una galleria all’ altra, e se pian piano se la attraversa ci si accorge di ritrovarsi al termine del percorso
Per questo motivo, molti decidono di farsi distrarre, guardando a destra e a sinistra.
Da quel momento inizia il viaggio che avevamo sempre desiderato.
La lettura del libro che è riuscito a colpire il nostro cuore.”
~Tratto dal Prologo: La verità della Lettura~
Genere: Romantico, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Red Cover
Capitolo 3:

 
Hai fatto davvero una buona scelta” Disse la donna di mezza età, sporgendosi leggermente verso di me, grazie all’aiuto del grande tavolo che costituiva gran parte della cassa,
dando così, un’immagine più confidente.
 
Davvero? Ti ringrazio molto” Risposi, abbassando appena lo sguardo dall’imbarazzo.
 
Turn Around and Look Eternity.
Un titolo davvero interessante.” 
Commentò, scrutandolo per bene, completamente immersa da quelle parole significative.
 
Annuì, concordando con la sua affermazione.
Era davvero un libro stupendo, come potevo dargli torto.
Ma proprio quando lo feci, intravidi con la coda dell’occhio un soggetto completamente oscuro seduto attorno ad un tavolo di legno, messo apposta per essere usufruito da qualche buon lettore.
 
Cosa? No, non era possibile! Era davvero la persona a cui stavo pensando? Era davvero lui?
Non sapevo come comportarmi in quel momento.
Come avrei dovuto reagire se fosse stato davvero lui?
Non era umanamente possibile. Un attimo fa era all’interno della stanza più bella di sempre.
Non sarebbe mai potuto uscire per me, andiamo.
Oh, smettila di pensare a lui” Mi espressi con un filo di voce.
 
Lui, chi?” Chiese la donna ad alta voce.
 
Ok. Perfetto. Bella figura veramente. Grazie.
Niente.” Risposi nervosamente.
Sentivo che le mie guance sarebbero potute esplodere da un momento all’altro.
Stavo tentando di nasconderle con le mani, cercando in tutti i modi di non dare all’occhio.
Si vedeva davvero così tanto il rossore?
 
Ah, ho capito. Parli del ragazzo vestito di nero a pochi metri da noi, che ti sta fissando da quando sei entrata all’interno della libreria, vero?
Chiese, abbassando immediatamente il tono della voce,
alzando appena entrambe le soppracciglia, con quel pizzico di malizia.
 
che ti sta fissando da quando sei entrata all’interno della libreria, vero?
Una frase costituita da tredici parole mi aveva uccisa, possibile?
Mi aveva colpita nel segno, questo poco ma sicuro.
 
Davvero? Non me ne ero proprio accorta
Terminai il discorso, producendo una piccola risata nervosa.
 
Scusami, vado un secondo a prendere alcuni fogli che mi servono per prenotarlo.”
Disse, lasciandomi da sola, in attesa.
 
Certo, vai pure.”
Conclusi immediatamente, trovando subito l’occasione per ammirare ancora una volta quel ragazzo:
Proprio davanti ai suoi occhi, c’erano quattro libri di spessore differente.
Alcuni contenevano più pagine, altri invece meno della metà di quello precedente.
Sembravano molto differenti tra di loro, sia riguardo la loro costituzione esterna, sia i titoli che li rappresentavano. Alcuni semplici altri meno. Alcuni più profondi, e altri meno.
Eppure, nonostante fossero così coinvolgenti, non ne aprì nemmeno uno.
No. Preferì tenerli nel suo stato iniziale.
Lì, fermi immobili, rinchiusi in sé stessi, come se in quel momento fossero inutili.
Per me invece non funzionava in quel modo.
Li consideravo fondamentali, specialmente in un ambiente come quello.
Perché doveva pensarlo in quel modo?
Perché quel ragazzo era così strano?
 
Eccomi qui, ho trovato tutto, scusami per il ritardo
Disse tutto d’un tratto, Mary, la bibliotecaria, spezzando così il contatto con i nostri sguardi.
 
E’ davvero strano quel ragazzo.”
Ribattei, affascinata dall’argomento.
 
Si, decisamente. E’ davvero particolare e ha davvero dei gusti bizzarri nella lettura. Passa da una tipologia all’altra continuamente. Però, almeno ha una certa intelligenza, contrariamente di tanti altri ragazzi che vengono qui solo per ricerche scolastiche.” Si espresse in modo convincente.
In ogni caso, se hai bisogno di qualcosa, basta che chiedi.
 
Si, veramente avrei anche un’altra domanda da farti.” Affermai, trattenendo qualche minuto di pausa.
“Lui, come si chiama?” Domandai sempre con un filo di voce, per non farmi sentire.
 
Non lo so, sinceramente. Comunque intendevo se avessi bisogno di qualche informazione per i libri
Concluse, porgendomi un sacchetto di plastica, contenente il libro.
 
Si si, hai ragione, scusami.
Grazie mille per tutto, ma non mi serve nient’ altro al momento”
 
Perfetto. Allora ci vediamo fra due mesi per il ritiro del libro.
Grazie e Buona Giornata
 
Contraccambiai il saluto, e successivamente camminai molto velocemente,
sperando che i nostri sguardi non si sarebbero mai più potuti incrociare.
Ma ciò che pensavo purtroppo, non era quello che stava accadendo in quel preciso istante.
Il ragazzo, invece che ignorarmi, continuò a guardarmi dritta negli occhi con un certo carisma,
che quasi potevo paragonare ad una creatura sublime e divina,
capace di consumarti in qualsiasi momento volesse farlo.
Non smise nemmeno per un secondo di parlarmi con il suo sguardo.
Nemmeno per l’ultimo istante in cui avevo deciso di ammirarlo. 
No. I suoi occhi erano proiettati verso di me, continuamente.
Non so come ma riuscivo a percepirlo.
Non so ancora per quale motivo, ma l’importante è che lo sappia.
 
Mi chiamo Jung Taekwoon
Rivelò finalmente il suo nome, abbandonando per un attimo il suo lato misterioso.
 
Rimasi incredula di fronte a tale scena.
Una cosa talmente sciocca. Un nome.
Eppure per me in quel momento si rivelò la cosa che più avrei voluto sentire al mondo.
Forse, era per quello che non ebbi nemmeno la forza di rispondergli.
 
E tu? Non mi dici come ti chiami?” Domandò, avvicinandosi molto lentamente verso di me, inclinando leggermente la testa quasi come se fosse impaziente di una mia risposta.
 
Si, scusami. Piacere,
Il mio nome è Isumi.” Contraccambiai, effettuando automaticamente un’ inchino come saluto.
 
Ma nonostante la mia gentilezza, il ragazzo non mi dette retta.
Preferì invece, mettermi maggiormente sottopressione, arrivando a pochi centimetri di distanza.
I nostri corpi ancora una volta quasi si sfiorarono.
Solo un piccolo spazio ci separava, quasi invisibile, ma che in realtà era abbastanza per entrambi.
 
A quel punto, si fece coraggio.
Non gli importava nulla di cosa avrebbero pensato i passanti se lo avessero visto in quelle vicinanze.
Non era uno di quelli che gli importava il pensiero altrui. Lo considerava di poca importanza.
Era lui ora che mi stava comandando ed era proprio quello che avrebbe voluto fare sin dall’inizio.
Mi trattenne il viso con le sue confortanti mani, fredde a causa della temperatura ambientale,
ma piene di sentimenti ed emozioni:
 
“Le tue guance sono bollenti”
Disse, avvicinandosi ulteriormente al mio viso, come se stesse cercando di avere le mie labbra.
Come se stesse cercando quel contatto,
che probabilmente avrebbe acceso il desiderio di avermi tutta per sé.
Sentii che il battito del mio cuore era accelerato come non mai.
Com’era possibile che i suoi occhi fissi su di me, magnetici, sarebbero riusciti a farmi arrossire?
Come faceva a terrorizzarmi e allo stesso tempo piacermi?
Con quella distanza, mi sta facendo assaporare un nuovo mondo.
Un mondo di cui non ne ero mai riuscita a farne parte.
Non ne conoscevo il nome, ma l’unica cosa che sapevo
era che anche io avrei voluto averlo tutto per me.
 
Sfortunatamente dopo pochi attimi, ritirò il suo viso, dimenticando per un secondo ciò che sarebbe potuto succedere se fossimo rimasti a quella distanza. Successivamente, mi porse il libro di cui ne ero ossessionata da giorni: “L’anima innamorata”.
 
Mi prometti che leggerai le parole che ho scritto nella prima facciata,
 tante quanto quelle della pagina 87?” Chiese, lasciando che la sua voce si lasciasse trasportare da ciò che in quel momento stava provando nei miei confronti.
 
Come faceva a saperlo?
Come faceva a sapere che ogni giorno leggevo quella pagina?
Come faceva a conoscermi?
 
Va bene”  Mi limitai a rispondere.
Ero scioccata, ma soprattutto curiosa sulle parole che avesse inciso.
Per questo motivo, non esitai nemmeno un minuto in più.
Aprii il libro alla prima facciata:
 
E’ bello quando per la prima volta,
la persona di cui sei innamorato,
rivela il suo nome.”
                                      Jung Taekwoon.
 
 
  
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