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Autore: njrvanha    03/07/2014    1 recensioni
{Ma va bene così, ti dici, mentre attraversi una delle tante vie verso Piccadilly Circus.
Hai per un pò il ricordo del suo corpo, della sua voce e dei suoi gesti, va bene così.
Ora che lo sai, ora che ti senti il cuore un pò più pieno, è più facile aspettare.} -Knee Socks.
***
E' una raccolta di one-shots che avevo pubblicato singolarmente, poichè ritengo che siano tutti dei lavori che per ragioni personali e stilistiche trovo simili, in quanto hanno in generale un tema preciso: amare una persona che non si può avere.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“A che pensi?” mi chiedi, osservandomi da dietro le lenti scure degli occhiali da sole.
E' una bella giornata di Aprile, il sole entra dalla finestra dell'appartamento con una luce più soffusa grazie alle tende.
Teoricamente questa mattina avremmo dovuto fare altro, ma mancavano ormai pochi giorni alle vacanze pasquali, e marinare la scuola non era un problema: non facevi niente, ma toccava stare seduti su un banco, tanto valeva starsene a casa.
“Nulla in particolare” lancio un'occhiata ai vestiti gettati alla rinfusa sul pavimento.
Segui il mio sguardo, sorridendo.
“Lo so cosa stai per dire. E sì, metterò in ordine.”
Sbuffo, ma non riesco a reprimere un sorriso divertito.
“Non volevo dire proprio un bel niente”
Ti giri su un fianco, levandoti gli occhiali da sole, inchiodandomi con uno sguardo intenso. Non vorrei, ma arrossisco. Succede sempre, quando fai quell'espressione.
“Ti conosco troppo bene, Jackie”
Oh, quanto ti sbagli, penso, tra me e me. 
Distolgo lo sguardo, ritornando alla lettura di un libro che ho rubato dalla sua libreria: "Il giovane Holden". 
Lo tieni sempre lì, lo rileggi continuamente. Non ti piace, ti sta sul cazzo il protagonista, e non posso negare che in qualche modo sia antipatico. 
Ma è affascinante leggere di qualcuno così contradditorio e sprezzante verso il mondo.
“Sai, penso che chiederò a Jenna di uscire” dici, allegro “Secondo me dirà di sì. Tu che ne pensi?”
Non alzo lo sguardo dal libro, distogliendo lo sguardo dalla frase che ho riletto almeno dieci volte negli ultimi due minuti.
“Penso anch'io. Insomma, si vede che è cotta di te.”
Quanto odio doverti dire queste cose così schifosamente vere. Però a te Jenna piace. 
Jenna con i suoi capelli biondi, gli occhi grandi e dolci. Jenna con i suoi modi di fare gentili e mai fuori luogo. Jenna che vuole fare l'avvocato, Jenna che non si scordava una data importante o meno.
Jenna, Jenna, Jenna.
Certe volte mi capita di pensare che il suo nome inizia con la j, proprio come il mio. E' il continuo che è un pò diverso.
Ti vedo sorridere, e istintivamente sorrido anch'io.
“Sai, ho letto al giornale l'annuncio di una nuova libreria vicino al Cafè dell'Università” dico, ripescando un dettaglio che avevo colto stamattina, mentre bevevo il caffè e sfogliavo il quotidiano, prima che mi chiamassi per dirmi che tu voglia di andare a scuola proprio non ce ne avevi.
In effetti è meglio stare qui, nel tuo appartamento, seduti sul tuo letto sempre sfatto.
Alla fine è meglio così: all'Università avresti visto Jenna, avresti parlato con lei, e forse le avresti anche rubato un bacio.
“Dobbiamo andarci allora!” sorridi a trentadue denti “Sei la mia compare in fatto di libri” e tutto questo seguito da un occhiolino di quelli che ogni tanto mi fai, come a dirmi sono con te, siamo insieme e io non posso fare a meno di sorridere.

 


Sono passati tre giorni dalla tua uscita con Jenna e non fai altro che parlare di lei.
Di quanto sia bella, di quanto sia gentile, di quanto è sveglia, di quanto ti capisce. 
E io sono lì, che muoio sempre un pò di più ad ogni tua parola e ad ogni tuo sorriso, e ti giuro che è stupendo il modo in cui sei innamorato.
Peccato che non di me.
Ormai il suono di te che parli è diventato un rumore di sottofondo, e non mi accorgo neanche quando ti fermi, troppo assorta nei miei pensieri.
“Jackie, ci sei?”
La tua voce interrompe di colpo la bolla in cui mi ero rinchiusa, e mi ritrovo a fissarti senza sapere cosa dire.
“Certo che hai la testa un pò tra le nuvole ultimamente” noti, e vorrei prenderti a pugni in faccia.
“Sì, beh, ho da studiare parecchio. Ci stanno riempiendo di verifiche e test” mento, e vorrei prendermi a pugni in faccia.
Mi guardi per un pò, giusto per farmi morire sotto i tuoi occhi sempre troppo verdi, e poi distogli lo sguardo, riprendendo a parlare.
Sto per riimmergermi nel mio mondo, ma prima che possa riprendere il filo, la tua voce mi blocca nuovamente.
“Potremmo uscire insieme questo weekend: è da un sacco che non andiamo da qualche parte a fare gli stupidi.”
Sorrido.
“Non devi uscire con Jenna?” chiedo, come per accertarmi che sia vero quello che hai detto.
Rotei gli occhi, ridacchiando.
“No. E' che è da tanto che non esco con la mia migliore amica”.
Perdo un battito quando mi fai il tuo classico occhiolino, e probabilmente sembrerà stupido, ma non riesco neanche a concentrarmi sulle parole 'migliore amica', perchè sono così felice che tu voglia passare del tempo con me.
“Allora, che mi dici?” chiedi, e questa volta la tua voce è inaspettatamente calda.
E tu sei inaspettatamente vicino, e lo è pure la tua mano che gioca con una ciocca dei miei capelli. 
Ginocchia che tremano, è tutto quello che riesco a pensare.
“Dai Jackie, non dirmi che sei impegnata! Puoi prederti una pausa dallo studio, vero?”
Fai gli occhioni da cucciolo bastonato, e sei buffo che non riesco a trattenere una risata, anche se mi esce più un rantolo.
Ti sorrido, perchè alla fine non so fare altro, e mormoro un “Sì”.
Sorridi anche tu, e dentro di me lo so che non ci arrivi a capire. 
A capire i miei sguardi, i miei gesti, le mie poche parole, il mio tremare, il mio guardarti come se fossi la cosa più bella e più giusta del mondo, il mio prendermi cura di te, il mio amore.
Ho tutto stampato in faccia, tutto lì, sono un libro aperto. Sono un libro aperto pieno zeppo di cose che non ti ho detto ma che si vedono, magari non in modo eclatante, ma si vedono.
Ma niente.
Non ci arrivi a capire, a capirmi.

 

E' Sabato sera, sono le 20:00.
E tu sei in ritardo di due ore.
E io sono qui, che sto a cercare il mio cuore perchè devo averlo vomitato sull'asfalto di sicuro, non lo sento più da quanto si è rotto.
Si dice che a forza di sentire dolore ci si abitua alla sensazione, e forse io sono arrivata a questo punto.
O forse no, perchè quando guardo il telefono per controllare l'ora, vedo il tuo messaggio e mi sento rompere in mille pezzi, di nuovo.
C'è scritto che sei da Jenna, perchè l'hai incontrata fuori e il messaggio ti sei ricordato di mandarmelo ora. Ora che sono le 20:02. 
Ora che è tardi.
Ora che non ho davvero più pezzi da rompere, che sono andata del tutto in frantumi e allora tanto vale dirtelo così che tu lo sappia e poi lasciarti perdere.

 

Odio i campanelli, ma suono quello di casa tua.
E dopo pochi secondi sento la porta aprirsi, e chi c'è davanti a me? Jenna. 
Jenna con i suoi capelli biondi e perfetti, con i suoi occhi grandi e dolci che ora mi fissano preoccupati perchè forse mi si è sciolto un pò il mascara con la pioggia o forse ho pianto troppo.
“Oh, Jackie, sei tu. Stai bene? Vuoi entrare, piove e-”
“No, Jenna. E' tutto ok. Solo, puoi chiamarmi Harry.” la voce quasi mi manca sul tuo nome “Devo dirgli una cosa importante, per...per scuola.”
Jenna mi guarda ancora un pò, indecisa sul da farsi, ma alla fine la sento chiamarti e tutto va bene, perchè lei è rientrata dentro e tu sei qui davanti a me.
Mi guardi come se mi vedessi per la prima volta, ed è un pò comica la cosa.
Ma io non ho proprio voglia di ridere, in questo momento.
“Jackie”
“Sta zitto. Ho bisogno di mandarti affanculo, e non voglio sentirti fiatare.” e per queste poche parole la mia voce è così forte, mi sento così forte. Ma poi ti guardo e tutto si spezza, e con quello anche la mia voce.
“Sei uno stronzo. Lo sai, vero? Sei un grandissimo bastardo”
“Jackie...”
“Com'era? 'Sei la mia migliore amica, Jackie', 'come farei senza di te, Jackie', 'ti voglio bene, Jackie' -Ma ti è mai importato qualcosa?!”
Sto piangendo e spero che con la pioggia non si noti, ma è la voce che mi tradisce. 
“So come ti senti, io-”
Rido istericamente “No, non lo sai come mi sento. Non sai proprio un cazzo. Perchè se lo sapessi, sapresti che ti ho aspettato, ti ho aspettato tutta la vita. E sapresti che mi sento uno schifo, mi sento a pezzi, ed è tutta colpa tua!”
E a questo punto sei zitto, e io posso finalmente dirti quello per cui sono venuta.
“Sapresti che sono innamorata di te” singhiozzo.
A questo punto è finita, no? Mi sono sfogata, dovrei sentirmi meglio. 
Ma non mi sento meglio, non sotto il tuo sguardo colpevole e così dannatamente consapevole.

“Jenna, puoi lasciarci soli un attimo? Torno tra poco”
Jenna ancora una volta mi guarda, aspetta un pò e poi annuisce e va in cucina.
Sono avvolta da un plaid rosso, mi sono levata la giacca fradicia, e non riesco a smettere di tremare nonostante faccia decisamente caldo.
“Sei la mia migliore amica, Jackie” dici, e sento le tue dita sfiorarmi la nuca umida. 
Mi scosto dal tuo tocco e soffoco un singhiozzo. Quanto odio quando mi dici le bugie.
Sospiri.
“Sto dicendo la verità. Ti voglio un mondo di bene, quando te lo dico non mento.” mormori, e la tua voce calda è troppo bella perchè io non possa ascoltarla.
“Mi dispiace, Jackie. Non sai quanto.”
Mi abbracci, mi abbracci così forte da rompermi le costole e rimettere insieme ogni pezzo del mio cuore. 
“Non ti amo, Jackie” sussurri, la tua bocca premuta contro la mia fronte “Amo Jenna. Ma credimi, tu sei un'altra storia.”
Soffoco le lacrime, perchè lo sapevo, ma sentirlo fa ancora più male. Ma tu continui.
“Jenna andrà via, non rimarrà per sempre. E tu sì, invece. E non ti amo come amo Jenna. Lo capisci, quello che sto cercando di dirti? Lo so che è da pazzi, da egoisti, ma non posso fare a meno di te: sono più che innamorato di te. Non lasciarmi, non andare via.”
E non ti ho mai saputo negare nulla, Harry.
E per questo non mi tiro indietro quando premi un bacio asciutto sulla mia bocca, non mi tiro indietro quando so che mi romperò in pezzi di nuovo, continuamente, e non mi tiro indietro quando ti alzi e raggiungi Jenna in cucina.






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Ehm, questa cosa è tipo un aborto e non dovrei nemmeno postarla, però in questo momento ho voglia di fregarmene alla grande.
So che probabilmente domani me ne pentirò, o anche tra cinque minuti, ma yolo.
Diciamo che è una specie di one-shot. Definirla qualcosa di leggibile mi pare un pò troppo.
Però. 
La trama è trita e ritrita, lo so, se guardiamo all'originalità allora questa cosa dovrebbe autodistruggersi all'istante.
Harry è OOC. Vabbè, ormai. In realtà lo sappiamo tutti che è un cuppycake che molto probabilmente finirebbe per piangere insieme a Jackie, ma ok. 
L'importante è essere convinti.
Insomma, non ho molte aspettative. 
Se vi piace (e qua mi viene da ridere) mi piacerebbe se me lo faceste sapere. Non so, mandate uno striscione attaccato ad un aereo, fate dei segnali di fumo, scrivete una recensione, fate una danza della pioggia così se piove saprò con chi prendermela.
Vabbè, smetto di rompere i coglioni.
Che poi non so neanche perchè scrivo questi angoli, tanto nessuno li legge mai.
Ciauz.
 
  
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