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Autore: TheSlayer    03/07/2014    1 recensioni
Kat Moore è nata e vissuta a Los Angeles finché non è arrivato per lei il momento di trasferirsi a Londra per cambiare completamente la propria vita. In Inghilterra incontra nuovi amici e trova l'amore, ma il suo misterioso passato torna a tormentarla influenzando irrimediabilmente il presente. Quella partenza da Los Angeles sarà stata una fuga? Da cosa starà scappando Kat? A cosa andrà incontro?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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(Un)broken - Le Ali della Farfalla

Capitolo 14
“Vengo qui spesso.” Mi spiegò Kyle.
“Io… è la prima volta.” Dissi, abbassando lo sguardo. Non vedevo Kyle da quella sera. Non era cambiato di molto, aveva solo i capelli più corti e sembrava rilassato, nonostante si trovasse davanti alla tomba del suo migliore amico.
“Come stai?” Mi chiese. C’era un po’ di imbarazzo tra di noi ed era comprensibile.
“Abbastanza bene. Tu?”
“Meglio. Mi sono ripreso e ho smesso di suonare. Quello è sempre stato il sogno di Derek, non il mio. Adesso produco album di giovani artisti e ho capito che è la mia strada.”
“Sono felice per te.” Replicai. “Io mi sono trasferita in Inghilterra. Adesso vivo a Londra.” Aggiunsi.
“Hai deciso di seguire il tuo sogno?”
“No, per il momento lavoro in un negozio di vestiti. Devo cercare di risolvere un po’ di cose prima di concentrarmi sul futuro.” Risposi, scrollando le spalle.
“Ti vedo molto meglio, comunque.”
“Ho smesso di bere.” Mormorai. “Sono stata in clinica e non bevo da quasi cinque mesi.”
“Complimenti!” Esclamò Kyle. Sembrava seriamente felice per i miei risultati. “Sei venuta qui per dirgli addio?”
“Sì.”
“Non è stata colpa nostra, Chloe.” Annuii, infilando le mani nelle tasche dei jeans e guardando il terreno. “Derek ha sempre avuto quel vizio, anche prima di conoscerti.”
Alzai lo sguardo verso Kyle, che era più alto di me di parecchio, e lo guardai negli occhi.
“Pensavo…”
“No, Derek ha iniziato quando aveva quindici anni.” Disse Kyle.
“Non lo sapevo.”
“Ci sono tante cose che non ti ha detto. Sappi solo che non è stata colpa tua.”
“Grazie, Kyle.” Dissi. Ci fu qualche secondo di silenzio imbarazzato prima che ci decidessimo ad abbracciarci.
“Ehi, Chloe, vorrei parlarti di una cosa, ma non qui.”
“Andiamo fuori?” Proposi.
“Sì, meglio. Ho l’auto qui fuori.”
Guardai la lapide per l’ultima volta prima di seguire Kyle fuori dal cimitero e salire sulla sua auto.
“So che ti hanno mandato dei messaggi anonimi.” Disse il ragazzo.
“Come…” Cominciai a dire. “È successo anche a te?”
“Sì.” Rispose lui, annuendo. “Ho assunto un investigatore privato e siamo riusciti a risalire a chi è stato. Gordon Green, super fan di Derek.” Spiegò il ragazzo. “Non ha mai accettato quello che è successo e voleva farcela pagare. Letteralmente, direi, visto che ha cominciato a minacciarmi e a chiedermi soldi. Una sera si è presentato a casa mia e mi ha anche tirato un pugno, quando gli ho detto che non avevo intenzione di pagare.”
“L’hai denunciato?” Domandai.
“Sì.” Replicò lui. “Mi sono rivolto subito alla polizia e non preoccuparti, non riceverai messaggi anonimi per molto tempo.”
“L’hanno arrestato?” Chiesi.
“Sì.” Rispose lui semplicemente.
“Per fortuna.” Mormorai. “Avevo davvero paura che quelle foto potessero finire in mano ai giornalisti. Non volevo rivivere tutto.”
“Già, nemmeno io.”
“Voglio dire, mi sento già abbastanza in colpa da sola…”
“Anch’io all’inizio. Ma so che Derek ha sempre avuto un problema e non ha mai accettato l’aiuto di nessuno. Non è stata colpa nostra.”
“Ero convinta che quello che ho fatto per vendicarmi… pensavo che fosse stata quella la causa di tutto.”
“No, i problemi sono cominciati ben prima. A me piace ricordarlo in altri modi.” Replicò Kyle, cambiando improvvisamente discorso. “Come quella volta in cui siamo andati alle cascate del Niagara e rideva come un bambino perché non ci era mai stato, ti ricordi?”
“Sì, e ha voluto salire sul battello che va sotto le cascate. Mi ricordo quanto ci siamo bagnati!”
“Però è stata una delle giornate più divertenti che abbiamo mai passato.”
“Già.” Concordai. “Anche quando siamo andati a pattinare sul ghiaccio al Rockefeller Center a New York a Natale, ti ricordi?”
“Sì!” Esclamò Kyle e cominciò a ridere. “Tu non riuscivi a togliere i pattini e Derek è caduto cercando di toglierli!”
“E poi siamo andati al Top Of The Rock e si congelava. Ha iniziato a nevicare quando eravamo in cima!”
“Ti ricordi cos’ha detto Derek?” Mi chiese Kyle. Scoppiai a ridere anch’io, asciugando una lacrima con il dorso della mano. Era bello ricordare i bei momenti passati insieme e non concentrarsi sempre e solo su tutte le cose brutte.
“L’anno prossimo deve nevicare anche a Los Angeles per Natale! Ecco l’unico regalo che voglio!” Dissi, citando le parole del ragazzo.
“E l’anno dopo, per Natale, l’abbiamo svegliato sommergendolo di coriandoli bianchi, ti ricordi?”
“Come dimenticarsi di quell’episodio? La cameriera si è rifiutata di pulire e abbiamo raccolto coriandoli per giorni!”
“Questo è il Derek che mi piace ricordare.” Disse dopo un po’ Kyle, tornando serio.
“Anche a me.” Concordai, guardando i cancelli del cimitero. “Grazie, Kyle, avevo bisogno di parlarne con qualcuno che lo conosceva così.”
“Nessun problema. Vuoi un passaggio a casa?”
“Sì, grazie.”
 
Quando varcai la soglia della villa a Beverly Hills, dopo aver salutato e ringraziato ancora Kyle, non mi sentii per niente meglio. L’unica cosa che mi consolava era che ormai sapevo che i messaggi anonimi erano stati mandati da quel Gordon Green, che era stato arrestato e non mi avrebbe più minacciata. Tommy mi stava aspettando in piscina, con gli occhiali da sole e i capelli spettinati.
“Ehi.” Dissi. Il ragazzo alzò lo sguardo e mi sorrise.
“Kat!” Esclamò. “Com’è andata?”
“Bene.” Risposi. “Ho incontrato Kyle al cimitero. Abbiamo parlato un po’. Credo che ci voglia ancora del tempo prima che… non sono riuscita a dirgli addio.” Confessai. In effetti avevo solo guardato la lapide, ma non mi sentivo ancora come se fossi pronta a lasciarlo andare. Non ne avevo avuto il coraggio al cimitero.
“Vedrai che riuscirai.” Replicò Tommy, facendomi spazio sulla sdraio su cui era seduto. Lo raggiunsi e gli diedi un bacio sulla guancia.
“Lo spero.” Dissi e appoggiai la testa alla sua spalla, sospirando. La visita al cimitero aveva riportato a galla ricordi e sentimenti e mi aveva solo resa più nostalgica.
“Spero che non ti dispiaccia, ma ho dato un’occhiata in giro per casa, mentre tu eri via…” Cominciò a dire Tommy, forse per cambiare argomento perché aveva capito che non volevo più parlarne.
“Figurati, non mi dispiace per niente.”
“Ho visto i quadri appesi in giro.” Continuò. “Hai scattato tu le foto?”
“Sì, quasi tutte.” Replicai.
“Sono bellissime. Hai mai pensato di fare la fotografa?”
“Mi sarebbe piaciuto, anche se il mio vero sogno era quello di fare la regista.” Dissi, scrollando le spalle. “Mia nonna ed io ne parlavamo sempre. Sono stata la regista di un cortometraggio per la scuola quando avevo quindici anni. Ne era così orgogliosa…” Aggiunsi, sorridendo al pensiero della reazione di CeCe quando aveva visto il filmato.
Era il tuo sogno? Perché non hai continuato?”
“Volevo farlo. Volevo andare al college finita la scuola e studiare tutte le tecniche e diventare una regista. Avevo già tutto il mio piano: avrei cominciato a girare video per le band, poi sarei passata alle serie televisive e infine avrei provato a girare film.” Dissi. “Poi sono cambiate troppe cose e ho smesso di pensarci.”
Certo, avevo messo in primo piano la relazione con Derek e avevo completamente smesso di pensare a me stessa. Ecco cos’era successo.
“Volendo non è tardi, sai?”
“Non mi sono mai nemmeno iscritta al college.” Dissi.
“A Londra ci sono scuole dove potresti studiare regia.” Suggerì Tommy. “Oppure puoi studiare qui in America. Non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni. Hai vent’anni, non novantacinque.” Aggiunse con un sorriso.
Aveva ragione, in effetti avrei potuto farlo. Anche se mi sentivo come se avessi quarantacinque anni, ne avevo solo venti e avevo ancora tutta la vita davanti. Mi ero trasferita a Londra per scappare dal mio passato e ricominciare e in due mesi non avevo fatto praticamente nulla.
Per la prima volta dopo tanto tempo mi sentii finalmente interessata a qualcosa. Forse concentrarmi di nuovo sul mio futuro, ricominciare a studiare e seguire il mio sogno mi avrebbe aiutata ad andare avanti.
“No, studiare a Londra andrebbe benissimo.” Dissi. Pensai per un momento di iscrivermi al college in America, dove più o meno tutti sapevano chi ero. I primi giorni dopo la morte di Derek avevo ricevuto biglietti nella cassetta della posta. Alcuni dicevano solo “assassina”, perché chi non sapeva tutta la storia era convinto che fossi stata io a distruggere la vita del ragazzo. Secondo la stampa era colpa mia e di Kyle se aveva bevuto così tanto ed era morto. Alcuni dicevano addirittura che si fosse suicidato per quel motivo, ma non era vero. La polizia era riuscita a stabilire che si era trattato solo di un maledetto incidente. Derek stava uscendo dalla vasca idromassaggio, probabilmente per raggiungere il bicchiere di whiskey che aveva lasciato poco più lontano ed era scivolato. Mi chiesi per un secondo se anche Kyle avesse ricevuto biglietti del genere.
“Ti va di farmi vedere il tuo cortometraggio, nel frattempo?” Mi domandò Tommy con un sorriso incoraggiante.
“D’accordo. E poi ti porto in alcuni dei miei posti preferiti.”
“Affare fatto.” Concordò Tommy. “A proposito, la tua auto ha la batteria scarica. Per il resto non ha niente che non va.” Aggiunse, facendomi l’occhiolino. Risposi al suo sorriso, grata per il suo aiuto. Aveva deciso di rimanermi vicino, nonostante tutto. Forse non aveva nemmeno idea dell’effetto che faceva su di me.

 


Devo scusarmi con le persone che seguivano questa storia per il mostruoso ritardo con cui ho aggiornato. La verità è che avevo smesso di credere in questo racconto e avevo cominciato a odiarlo. Insomma, per una serie di motivi avevo quasi deciso di eliminarlo dal sito, ma alla fine ho pensato di dargli una seconda possibilità e ricominciare a pubblicarlo. Voglio dire, l'ho finito di scrivere tempo fa, devo solo avere il coraggio di rivedere i capitoli che ho già scritto e basta.
Non ho idea di quando sarà il prossimo aggiornamento. Potrebbe essere più tardi (ho quasi una mezza idea di revisionare tutto il resto della storia oggi pomeriggio) o la settimana prossima oppure tra dieci giorni, non ne ho idea. In ogni caso grazie, se avete letto fin qui, e scusate per il ritardo.

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