Era una cosa straziante, lo sapeva, ma voleva farlo.

Era la prima vola che andava a trovarlo. Non era mai stata pronta per una cosa del genere.

Non era riuscita neppure a salutarlo come si deve, quando se n'era andato.

Faceva molto freddo, la neve cadeva, ma non le importava. L'avrebbe fatto ora, o mai più.

Si strinse dentro al suo cappotto, aveva le labbra screpolate dal freddo, la pelle delle mani secca e uno sguardo materno che sarebbe riuscito a far sciogliere anche più duro e freddo di un cuore.

Camminava, ansiosa e spaventata allo stesso tempo.

Ansiosa, perché avrebbe potuto risentire la sua anima al suo fianco.

Spaventata, perché sapeva che era un passo duro per lei.

Dopotutto è un passo duro per tutti i genitori.

Arrivata davanti alla lapide di pietra desiderata, dopo aver girato mezzo cimitero, si inginocchiò davanti.

“Ciao, Fred. Come stai?

É poco tempo che non sei più tra noi, ma sai bambino mio..mi manchi ogni giorno di più.

Mi manca quando mi prendevi in giro, quando mi fregavi e mi confondevi facendomi credere di essere George.

Sai, a volte quando lo vedo, non riesco a non piangere. Come oltretutto non ci riesco ora.”

la signora Weasley cominciò a piangere singhiozzando, da quando il suo bambino l'aveva lasciata non si era ancora ripresa del tutto.

“Ma vedi, è difficile andare avanti, scusami. So che tu non vorresti che facessi così, ti piacerebbe che andassi avanti, ma è impossibile. Quando ti ho visto per la prima volta là a terra,il cuore mi si è fermato, letteralmente. Non sai quante volte mi sembra di vederti accanto a me, peccato, sono solo illusioni.

Certe volte mi sembra solo ieri che, da piccolo e monello, mi facevi gli scherzi con le cioccorane sotto il cuscino, il miele nelle scarpe e quando alla sera venivi da me, mi davi un bacio e mi dicevi:

non ti lascerò mai, mamma.

Lo sai, non ho mai sopportato i bugiardi, perché non hai mantenuto quella promessa?

Perché mi hai raccontato una balla? Perché?”

La signora Weasley si prese il viso fra le mani cominciando a singhiozzare.

Diete un pugno alla lapide, si fece sanguinare le nocche.

Rimase un po' in silenzio continuando a piangere senza far rumore.

“Fred, amore mio, dovevi rispettare quello che dicevi. Senza di te, la vita non è più la stessa, George è distrutto, papà non parla quasi mai, Ginny piange ogni sera, Ron..sai com' è fatto...si è messo a bere, Hermione piange con tua sorella e Harry è sempre lì a controllare Ron e cerca di stare vicino a tua sorella. Bill e Charlie sono lontani, non so come hanno reagito alla lettera. E io? Io cosa dovrei fare?

Piango ogni sera, ogni notte, ogni istante della mia vita piango.

Spero di morire presto, ti voglio raggiungere figlio mio.

Voglio poter rivedere il tuo sorriso, sentire le tue labbra sulla pelle del viso, tenerti la mano come quando da piccolo eri nervoso.

Ricordo ancora quando una volta ti stavo allattando, faceva freddo, George dormiva e papà trafficava con aggeggi babbani.

Ero seduta sul divano con te imbraccio, le tue labbra sul mio seno, la tua manina delicata mi stringeva il dito, ti stringevi su di me perché avevi freddo, eri spettinato , di uno scompigliato bello. Semplice.”

Molly fece una pausa, chiuse gli occhi come per assaporare quel ricordo e ricominciò a piangere

“Eri piccolo, indifeso, dolce.

In quel momento pensai che saresti stato forte, che non avresti mai mollato,sapevo che saresti stato un gancio per me.

In quel momento ricordo ancora, mi ero promessa di tenerti per sempre con me.

E così ho fatto: Tu sei sempre con me, qui dentro, nel mio cuore, nel mio animo, nella mia vita.

Tu non hai mantenuto la promessa.

Io l'ho mantenuta.

Ti amo, figlio mio.

Ti amerò per sempre.