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Autore: I_Love_Cam    03/07/2014    1 recensioni
2 Ragazze, Jacquette e Heaven, dopo aver affrontato la maturità, fanno richiesta per enntrare in un università Londinese, le ragazze vengono ammesse e grazie ad un iniziativa della loro scuola attuale, riescono ad essere ospitate da una famiglia inglese composta dai due genitori e i loro 5 figli adottivi. Sarà una storia avvincente e piena di colpi di scena.
p.s.
questa storia è scritta a 4 mani da me e la mia amica a distanza, spero vi piaccia
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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I raggi del sole filtravano dalla finestra riempendo di luce la stanza, la sveglia iniziò a suonare e Heaven con un mugolio assonnato, accompagnò il movimento della mano per spengere la sveglia. Si tolse le coperte dal viso e con calma aprí gli occhi, oggi per lei e la sua migliore amica,Jacquette, sarebbe stato un giorno importante, il giorno degli esemi di maturità, ciò voleva dire che nel giro di poco tempo si sarebbero dovute trasferire a Londra per affrontare nuovi esami di ammissione all'università. Si alzò dal letto, si lavò, vestí e truccó, per poi,dirigersi in cucina a fare colazione. "Buongiorno mà!" Disse lasciando un bacio sulla guancia della madre. Heaven era da sempre una ragazza con la testa sulle spalle, pronta a divertirsi quando ne sentiva il bisogno ma sapendo che poco dopo sarebbe dovuta tornare la ragazza di ogni giorno. Aveva eccellenti risultati a scuola, senza togliersi del tempo importante per uscire. Consumò la colazione più in fretta che poté. "In bocca al lupo,tesoro" Le augurò la madre. "Crepi" Rispose con un sorriso smagliante. Prese le chiavi della sua automobile, una mini fiammante color azzurro, mise in moto la vettura e si diresse a casa di Jacquette. "Heaven sei in ritardo" scrisse Jacquette a Heaven,senza ottenere nessuna risposta,probabilmente stava per arrivare, probabilmente stava ancora dormendo... ancora dormendo?... Jacquette decise di andare a piedi, uscì di casa e all'angolo trovò una mini estremamente familiare,il finestrino si abbassò. "Salta su bellezza" disse la ragazza bionda all'interno, Jacquette entrò in macchina e salutò la sua migliore amica con un bacio sulla guancia "perdonami sono in ritardo" si scusò Heaven "non preoccuparti è tutto ok" arrivarono così fuori scuola,cavolo l'esame di maturità... Heaven continuava a ripetere a voce alta tutta la l sua tesina. "La vuoi piantare? Non sei l'unica che sta per avere un esame orale!" Disse Jaquette in tono acido. Haeven scoccò sul palato il piercing che aveva sulla lingua. "Se non ti stai zitta ti prendo a schiaffi finchè non ti sparisce lo shatush!" Disse alla mora dagli occhi color oceano che sedeva al sedile del passeggero. Jaquette sbuffò, si tappò le orecchie e riprese a leggere la sua tesina. Arrivate davanti alla scuola, Haeven cercò il parcheggio più vicino. Scesero dall'automobile e si affrettarono ad entrare. *Dopo due ore* "Finalmente libereeee" Esclamarono entrambe le ragazze, felici di essersi liberate di quel peso che stavano diventando gli esami. "Ragazze! Ragazze!" Si voltarono verso l'ingresso della scuola, era il signor Opkins, il preside, quell'uomo alto, calvo e dagli occhi grigi che aveva davvero troppo fascino per la sua età. Haeven e Jacquette si recarono nel suo ufficio e il signor Opkins le fece accomodare. "Allora ragazze, vi ho convocate per dirvi una cosa molto importante.." Heaven era totalmente rapita dal suo accento inglese, ne andava praticamente matta. Entrambe le ragazze seguivano attentamente il discorso. "...la vostra richiesta di dare gli esami all'università di Londra è stata accettata.." Le ragazze saltarono praticamente in piedi sulle sedie e si abbracciarono. Opkins sorrise e si schiarì la voce. "Emh.. ci scusi" Disse Jacquette risentita. "Sa...l'emozione" Cercò di riparare Haeven. "Dicevo....siete state ammesse agli esami, ma.. vi dissi che c'era solamente una pecca, vale a dire che dovevate trovare un appartamento." Disse lasciando le ragazze ancora interdette. "Esattamente" Disse Jacquette mantenendo una posizione cordiale e composta. "Sono arrivate le proposte di molte famiglie per una sorta di 'scambio culturale', cioè, per tre mesi una famiglia vi ospiterà in modo da farvi ambientare, alla prima richiesta ho pensato a voi...dovrete solo firmare questo foglio, partirete questa sera, i biglietti sono allegati" Il preside oncluse il discorso. "Capperi! È una cosa immediata! Nel caso avessimo bisogno di soldi, potremmo cercare un lavoro a Londra?" Chiese Haeven. "Ovviamente!" Confermò il preside. " mi dia il foglio!" Disse Jacquette, non appena il preside fece scivolare il foglio sotto le sue mani, Jaquette prese la penna e firmò passando poi il foglio ad Heaven che fece lo stesso. Dopo aver concluso il colloquio, corsero in cortile urlando. " ti rendi conto nana? Stiamo per andate a Londra!" Urlò Haeven! " cazzo si! Abbiamo troppe cose da preparare! Andiamo a casa!" "Ecco siamo arrivate" esclamó Heaven "Allora a stasera bionda,alle 7:00 qui" "A stasera nanetta" si salutarono,dopodiché Jacquette scese dall'auto e si diresse verso le scale. Era sempre stata una ragazza tremendamente acida...beh veramente lo era diventata col tempo,ma la sbadataggine non le era mai mancata,e quel giorno non faceva eccezione. Salendo le scale con l'attenzione sul cellulare,urtò contro qualcuno,era un bel ragazzo moro,occhi azzurri. "Perdonami, non volevo" disse l'affascinante ragazzo. "No no,scusami tu... sono sempre così sbadata...abiti qui? non ti ho mai visto!" si riprese Jacquette "no in realtà mi sono trasferito qui da poco,comunque piacere,mi chiamo Ian" "oh piacere,sono Jacquette... mi piacerebbe rimanere qui a parlare di cose insensate con te ma Londra mi aspetta,questo è il mio numero,ci sentiamo" disse Jacquette,rimanendo a bocca asciutta il ragazzo. Salì velocemente fino al 5º piano del palazzo,entrò saettante in cucina. "Mamma sono tornataa" disse lasciando un bacio umido sulla guancia della madre. "Com'è andata amore?" "Benissimo mamma,mamma vado a Looondra! parto stasera stesso,non ho tempo vado a preparare le valigie" disse logorroicamente Jacquette per poi andare in camera. Haeven entrò in casa agitatissima. "Maaaaammaaaaa cazzo! Mammaaaaaaaa dove seiii!?!" Urlò con tutta la voce che aveva. "Sono qua amore!" La calda voce di sua madre arrivava dal piano superiore. Sua madre era sempre stata in gamba, aveva fatto alle sue due figlie sia da madre che da padre. Haeven non aveva mai avuto un buon rapporto con sua sorella Jaden, tanto meno con suo padre Jim, lui aveva praticamente abbandonato le figlie, non aveva mai cercato di riallacciare un rapporto con loro, per questo Haven era cresciuta con un carattere forte, fredda ma bella come la neve d'inverno, scontrosa come una guerriera, perché era da sempre quello che faceva, lei lottava e sapeva di essere capace di ottenere tutto quello che voleva. Salí velocemente le scale. "Mamma dammi la valigia più grande che abbiamo!" Esclamò esaltata. "Haeven...che devi farci con la valigia?" "Mamma cazzo! Mi hanno ammessa agli esami all'università di Londra! Parto stasera!" " sul serio? Cazzo amore brava! Prendi le chiavi va a cercare in Garage!" Si abbracciarono e Haeven corse in garage a cercare e non appena trovò l'enorme valigia blu, corse in camera a preparare tutte le sue cose. Prese tutti i suoi libri, la maggior parte dei suoi vestiti, le sue scarpe, ogni accessorio che le passasse ler la testa. Mise anche la foto di famiglia ( lei, Jaden e sua madre) in valigia, in modo che quando le fosse presa nostalgia di casa, avrebbe avuto qualcosa per ricordare. Era Emozionata, il cuore le batteva a mille, non vedeva l'ora di conoscere la famiglia in cui sarebbe capitata, non vedeva l'ora di prendere nuove abitudini. Prese ogni carta di credito e tutti i contanti che aveva, preparò i documenti per il viaggio e tutto il necessario, poi si andò a lavare. Si truccò leggermente, un po di eyeliner, mascara e un po di fard. Indossò un paio di jeans strettissimi, era veramente magra, si sarebbe potuta permettere tutti gli abiti succinti che voleva, ma lei non era cosí...era timida e si nascondeva sempre. Indossò una canottiera nera, per poi coprire il tutto con una grande felpa rosa..si copriva sempre, aveva le braccia a brandelli, tra tagli che si auto-provocava e lividi che erano frutto delle scazzottate con sua sorella. Tornò in camera, preparò le ultime cose, poi indossò le sue amate converse bianche. Era gia tardi...le 6.30.. Haeven prese la valigia e la caricò in macchia assieme a tutti i documenti.. Ma sentiva un peso sul petto che doveva togliersi.. Entrò di corsa in casa, precipitandosi in camera di sua sorella. "Hey Jaden! Scusa se sono unn disastro, scusa se non siamo mai state delle sorelle normali...ma...i-io...io ti voglio bene, e ci tenevo a salutarti..." Haeven vide la sorella che la fissava allibbita.. Abbassò lo sguardo, non era mai riuscita a trattenere a lungo gli occhi di Jaden nei suoi, lei era cosí pura, cosí socievole, cosí il contrario di Haeven. " bhe..buon viaggio allora.." Haeven girò i tacchi per andarsene...ma si sentí trattenere per un braccio. Si voltò e la sorella le avvolse le braccia attorno al collo in un abbraccio. "Haeven...sono fiera di te, stai attenta..ti voglio bene!" La ragazza bionda dagli occhi verdi stava piangendo...Haeven non l'aveva mai vista cosí sincera, era la cosa più bella che le poteva capitare in quel momento. "Scusa se sono sempre acida sorellona...ti voglio bene, abbi cura della mamma." Concluse Haeven andandosene dalla stanza prima che la commozione prendesse il sopravvento su di lei. Si diresse in salone dove la madre era ad aspettarla... "Ciao ma...ci sentiamo presto.." L'abbracciò. "Amore, stai attenta, sii sempre coraggiosa, sei la mia piccola e mi stai rendendo orgogliosa di te ognni giorno che passa." "Ciao mamma". Sciolse l'abbraccio e si diresse alla macchina...era il momento di andare a prendere la sua migliore amica, era il momento di prendere in mano la propria vita e crearne qualcosa di concreto. Mise in modo e partí verso la casa di Jaquette. Jacquette era già pronta,valigia,borse e tant'altro,così si avviò per il corridoio, era figlia unica,ma aveva sempre desiderato quei tre fratellini mai nati, arrivata in cucina trovò suo padre Bran e sua madre Ireland seduti sul divano, Bran si alzò per primo,avvolgendo la ragazza in un caloroso abbraccio "Stai attenta piccola,sii responsabile" le raccomandò il padre "Non sono una bambina papà!" disse Jacquette "Vedo che non hai bisogno di raccomandazioni!" disse Ireland. Intanto arrivò Heaven che aiutò l'amica a caricare le valigie in auto e dopo aver salutato cortesemente i genitori di Jacquette salirono a bordo e sfrecciarono verso l'aeroporto. *in macchina* "Heaven devo parlarti" disse Jacquette senza far trapelare nessun'emozione "Dimmi pure" "Mi ha lasciata... m-mi ha piantata con un sms... appena tornata da scuola..." disse Jacquette con le lacrime agli occhi "ha detto che si è accorto di non amarmi... e che non sono più la stessa,che sono diventata una bastarda e non sono più la stessa Jac che conosceva lui" continuò a spiegare, mentre Heaven ascoltava senza parlare "Lui non ti merita Jacquette... tu meriti di meglio di uno stronzo che da te voleva solo il sesso... ti ha lasciata per la prima puttanella che ha trovato" la consolò. "Grazie di tutto Heaven, grazie davvero" "di niente tesoro" arrivarono all'aeroporto. Pesarono i bagagli e gli diedero i posti 8a e 9b dell'aereo "terminal 3", dopodiché si avviarono al check-in,una volta finita la serie di "impegni" andarono in aereo,le aspettava un viaggio lungo due ore!
  
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