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Autore: Lady Atena    03/07/2014    1 recensioni
Loki è costretto a chiedere aiuto a Tony Stark per distruggere i Chiraturi, in quanto senza il Tesseract non riesce a raggiungerli e avvicinarsi al cubo sarebbe fin troppo pericoloso per il cauto Dio degli inganni.
Eppure sconfiggere un esercito alieno non sarà l'unica avventura che condivideranno: Loki imparerà che dietro la maschera di egocentrismo che Stark si ostina a mostrare, c'è qualcosa di più.
Qualcosa che lui vuole toccare.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Battutacce di ghiaccio tra geni esibizionisti.'
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Personaggi: Tony, Loki.
Prompt: "Sei un egoista, presuntuoso, irritante...".
"Almeno non sono represso!".
"Io represso? Te lo faccio vedere io il represso".
Lanciata da: Claudia De Sessa.

Loki guardò Tony infilare dei cerchi di metallo grandi quanto un pollice sul vetrino del microscopio e abbassarsi poggiandoci l'occhio, una mano stringeva un cacciavite grande un mignolo. Loki aggrottò la fronte, poggiò la mano sul tavolo chinandosi in avanti.
“Sprecherai ancora a lungo il mio tempo?” domandò.
Tony svitò una vitarella, allungò l'altra mano tastando vari materiali sulla scrivania; alcuni pezzi di metallo caddero in terra con una serie di frastuoni.
“Perché, sto abusando della tua divina pazienza?”.
Loki strinse le labbra fino a farle sbiancare, socchiuse gli occhi vedendo l'uomo avvicinare al microscopio una scheggia luminescente azzurra e inarcò un sopracciglio.
“Nonostante il tuo sia sarcasmo, credo dovresti rivalutare le tue possibilità di sopravvivenza continuando con questa linea d'azione” disse con tono pacato.
Tony afferrò delle pinzette, prese la scheggia del reattore ARC infilandola all'interno del cerchietto metallico; lo chiuse allontanando l'occhio dal microscopio e inarcò un sopracciglio.
“Vuoi davvero affrontare ancora questo argomento?”.
Si rizzò, sospirò passandosi la mano tra i capelli scompigliati ricoperti di fuliggine e avanzò sporgendosi con la schiena verso l'alto.
“Non ti servo solo per la tua stupida macchina. Avresti potuto prenderla, avresti potuto rubare i dati su dove si trova il tuo scettro, avresti potuto ottenere quello che volevi in altri mille modi; eppure sei ancora qui”.
Sogghignò, incrociò le braccia e arricciò le sopracciglia verso l'alto.
“Avanti. So che non vedi l'ora di chiedermi qualcosa d'altro.”.
Loki indicò con il mento il microscopio, socchiuse le iridi verdi e piegò il capo in avanti socchiudendo le labbra.
“Hai deciso di sottometterti come di dovere?” chiese.
Tony sbuffò roteando gli occhi, strinse le braccia al petto muscoloso e spostò il peso da un piede all'altro.
“Ho deciso di venire con te a combattere i nostri alieni preferiti”.
Loki sogghignò, piegò le ginocchia aderendo con il proprio petto a quello dell'altro abbassando il capo con gli occhi socchiusi.
“E credi sia quello che voglio?” domandò. 
Tony ghignò, le iridi color caffè brillarono e allargò le braccia.
“È quello che voglio io” rispose.
Loki espirò, fece un passo indietro e sfregò i denti tra loro.
“Sei un egoista, presuntuoso, irritante ...” sibilò.
Tony inarcò un sopracciglio, abbassò le braccia allargate socchiudendo gli occhi.
“Almeno non sono represso!” esclamò.
Loki sgranò gli occhi, le guance scarne assunsero una sfumatura rossastra e lui digrigno i denti.
“Io represso? Te lo faccio vedere io il represso”.
Afferro le guance di Tony tenendogli il mento sul palmo della mano candida, lo tirò su facendo aderire le labbra dell'uomo alle proprie. Tony sgranò gli occhi, dimenò le gambe afferrando con le mani il polso di Loki. La divinità lo poggiò in terra lasciandolo, Tony tossicchiò con gli occhi socchiusi, si piegò in avanti e alzò il capo.
“Questo ti rende solo più represso” biascicò.
Loki soffiò, si voltò e uscì dal laboratorio. Tony si rizzò, sospirò sedendosi e scosse il capo sollevandolo.
“Per lo meno non mi ha chiesto cosa stavo facendo” mormorò.
Lanciò un'occhiata al microscopio, accennò un sogghigno.
< Vediamo di liberarci dello psicotico e dei Chitauri insieme > pensò.
  
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