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Autore: Gamblut    03/07/2014    2 recensioni
Ho voluto rimescolare un po' tutte le coppie che c'erano nell'anime ed ecco qui il risultato..
"Lei è MIA."
"Tu mi piaci..."
"E tu piaci a me."
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"Ti amo, non sai da quanto tempo."
"Non da quanto ti amo io."
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"Da un po' di tempo... ho..capito...che tu.. mi piaci."
"e allora ti vorrò anche io. "
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Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Buona Lettura c:

 

Capitolo 3


Chisaki.
 
La sua mano.. la sua mano calda, speciale, particolare, unica, protettiva, morbida, stupenda, magnifica, dolce, tenera, vellutata.. Ops! Penso che i miei occhi stiano diventando a cuoricino, dannazione! Torniamo alla normalità. Fino a qualche secondo fa, avevo l’Ena asciutta e non riuscivo nemmeno a respirare, ma toccando quella sua mano mi sembra di “toccare il mare con un dito”. Corre così veloce che forse non capisce quanto sto assaporando questo momento. Lui, preoccupato per me, che mi tiene la mano e corre per arrivare in acqua, aw. Penso che ci tenga veramente a me. Questo sicuramente, ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli e sono la sua migliore amica, però penso che non potrò mai essere altro. Da quello che ho visto oggi, penso che mi tratti ancora come una bambina.. Quando mi sono macchiata il viso con il sugo del ramen, avrà pensato che sono una stupida che non sa nemmeno mangiare senza sporcarsi. Poi Sayu! Quanto mi sta antipatica quella mocciosa! Vuole stare ogni singolo momento vicino a Kaname e lui, che è così.. così dolce e premuroso con tutti, anche se un po’ sbuffa, le sorride sempre. E se lo fa perché ricambia i sentimenti che prova quella bambina? Ma ha 9 anni! Però..
“L’amore non ha età”- mi disse qualche anno fa Kaname. Come posso non ricordarmi quel momento, tralasciando che io mi ricordo ogni singola discussione con Kaname, ma comunque... quello è un ricordo proprio speciale.

 
*****
 
*FLASHBACK*  6 anni fa
 
“Voglio andare in superficie!”- disse Manaka.
“Non andare, non possiamo!”- esclamò  Hikari.
“Ma io voglio andare..”- le rispose Manaka con la faccia da cucciolino.
“Non possiamo, siamo troppo piccoli.”- le dissi io.. Poi continuai: “Qui, a Shioshishio, ci sono tante cose da fare, perché non giochiamo a nascondino?”
“Sììì”- risposero tutti, tranne Kaname, ovviamente, che è sempre stato una persona silenziosa e infatti rispose semplicemente muovendo la testa su e giù e sorridendo.
“Conto io!! Su su, nascondatevi!”- disse Hikari e tutti incominciammo a correre.
Vidi un albero e mentre stavo cercando di nascondermi dietro, vidi alla piccola Manaka già nascosta che mi chiese gentilmente  di trovarmi un altro posto. Corsi più velocemente possibile per trovare un altro nascondiglio.. dietro il bidone della spazzatura? Nah. Dietro allo scivolo? Nemmeno. Ma accanto all’altalena, notai qualcuno che mi disse di seguirlo, Kaname. Mi avvicinai a lui e mi portò verso una parte della città da me sconosciuta. Entrammo in un piccolo villaggio e ci nascondemmo lì, dietro una panchina. Aspettammo ai nostri amici per diversi minuti, ma nulla. Non avevo nemmeno sentito a Hikari che disse “Via!” per potere iniziare a cercarci. Che stesse ancora contando? Impossibile.
“Che facciamo?”- chiesi a Kaname.
“Non so. Vuoi fare un giro in questo posto sconosciuto?”- mi chiese sorridendo.
Mi sarei potuta immaginare di tutto da Kaname, ma non quello. Lui, che era sempre stato il saggio del gruppo, ora era quello che mi aveva chiesto di visitare un posto sconosciuto, ambiguo e misterioso? Ma chi, all’età di 8 anni, avrebbe rifiutato? Certamente io no,  però avevo un po’ paura e lui se ne accorse.
“Se hai paura, ritorniamo verso la città, va bene?”- mi chiese dolcemente.
“No.. non ho paura. Però... mi potresti tenere la mano?”- gli dissi.

ECCO. CE L’AVEVO FATTA.  ERO RIUSCITA A CHIEDERGLI DI TENERMI LA MANO. 
E lui, senza pensarci due volte, me la prese e insieme ci incamminammo verso il villaggio.
Era un posto nuovo,­ma non diverso dal quartiere dove abitavo io. Sempre ragazzi che scherzavano, adulti che discutevano, pesci che nuotavano... tutto normalissimo.
“Hai ancora paura?”- mi chiese Kaname.
“Di meno.”-risposi, ma tenendogli la mano ancora più forte.
Ad un tratto, ci avvicinammo in un negozio: una fumetteria.
Sia io che Kaname adoravamo i manga (e io li adoro anche adesso) e quindi avevamo una gran voglia di entrare. Aprimmo la porta, e ci ritrovammo in un posto un po’ vecchio, impolverato, ma che custodiva centinaia di manga. C’era l’imbarazzo della scelta! Alcuni kodomo che erano quelli che mi appassionavano di più, altri shojo, diversi shonen e poi altri di vario genere..
Mentre stavo curiosando, ad un tratto vidi la copertina di un manga che raffigurava una bambina che poteva avere una dozzina d’anni che stava abbracciando a un ragazzo che invece ne aveva all’incirca 17. Rimasi molto colpita, mi sembrava strano che due persone che avevano di differenza ben 5 anni, potessero stare insieme. Feci vedere il manga a Kaname, ma lui non disse niente.
“Che c’è di strano?”-mi chiese.
“Non.. non vedi che questi due ragazzini si abbracciano?”- gli risposi.
“E..?”
“Ma secondo te stanno insieme?”
“Non so.. penso di sì, e quindi?”
“Ma.. ma non lo vedi..??  Hanno diversi anni di differenza!”
“E allora?
L’amore non ha età.”- mi rispose sorridendo.
“Però.. però..”
“Però cosa? Perché mi hai fatto vedere la copertina di questo manga?”
“Ah.. per..” e non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che lui disse: “è perché vuoi essere abbracciata?” e mentre stavo cercando di rispondere, le sue braccia mi presero i fianchi e il suo viso si appoggiò sulla mia spalla: un sogno si era realizzato. Cosa dovevo fare? Rifiutare l’abbraccio e staccarmi da lui? Assolutamente no. E quindi,  a mia volta, misi le braccia intorno al suo corpo e ci tenemmo in un abbraccio che durò per diversi secondi, fino a quando:
“Perché fate queste smancerie nel mio negozio? E poi siete ancora molto piccoli!”- esclamò il proprietario del negozio e il mio volto e quello di Kaname diventarono completamente rossi.
“Siete fidanzati?”- chiese sempre quello.
Nessuno dei due rispose e poi lui disse: “ Siete molto timidi.. comunque auguri, chi tace acconsente!”
Volevo risolvere il malinteso, ma ad un tratto, Kaname mi prese dalle mani il manga, andò verso il proprietario e gli disse che volevo comprarlo.
“Lo vuoi comprare per la tua ragazza? Che dolce che sei!”- disse quel negoziante impiccione dando il resto a Kaname. Quest’ultimo non rispose, ma mi prese per mano e in silenzio mi portò verso il centro di  Shioshishio. Camminammo in silenzio e molto lentamente, ma vedemmo delle persone correre verso di noi e ci staccammo immediatamente.
“Dove eravate andati??? Vi abbiamo cercato ovunque!!”-esclamarono in coro Hikari e Manaka.
Avevano ragione. Era passata un’ora intera. 60 minuti passati  interamente e solamente accanto a Kaname. Magnifico.
“Eravamo preoccupatissimii!!!”-disse piangendo Manaka “Pensavamo che non tornaste più!”- continuò e si avvicinò a me per abbracciarmi.
“Non vi dovevate preoccupare, eravamo andati in una parte della città un po’ isolata. Ma adesso siamo tutti e quattro qui.”- rispose sorridendo Kaname.
“Però adesso è tardi e dobbiamo andare a casa..”- disse Hikari. “Io vado.. Manaka, fai la strada insieme a me?”- continuò.  Lei annuì e insieme ci salutarono.
Poi Kaname mi chiese se per me andasse bene che lui mi accompagnasse, e io risposi che era tardi e che non si doveva preoccupare.
 “Tanto devo fare sempre questa strada per tornare a casa, quindi ti accompagno.”-  mi disse e io non volevo andare contro di lui, e quindi annui e insieme camminammo.
Arrivati davanti al portone di casa mia, lo salutai, ma ad un tratto lui mi bloccò e mi disse: “ASPETTA! Prima che mi dimentico! Tieni.” E mi porse il manga che avevamo visto alla fumetteria.
“Grazie! Quanto ti devo?”- gli chiesi.
“Nulla. È un regalo.”- rispose sorridendo e intanto stava per incamminarsi di nuovo.
“Grazie ancora!!”- esclamai ringraziandolo ancora. Ero felicissima. Ma lo divenni ancora di più quando aprii la prima pagina e mi ritrovai scritto:
“PER CHISAKI”
, accompagnato da una faccina felice e un piccolo cuoricino. Un cuore? Era troppo piccolo, forse era una piccola macchia d’inchiostro. Ma chi se ne fregava, sperai sempre (e lo spero ancora oggi) che fosse un cuore. Tante domande  mi entrarono in testa, ad esempio mi chiesi quando avesse preso la penna, ma non me ne importava molto e infatti, mi buttai subito sul letto e incominciai a leggere.
 

*****
E adesso, proprio adesso, dopo che siamo tornati tutti a casa che ormai era tardi, ho in mano il manga e rileggo per l’ennesima volta quella dedica:
 

 
 

“PER CHISAKI. :)  “



 
  
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