Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Eustass_Sara    03/07/2014    6 recensioni
Estate.
Afosa e calda, finalmente era arrivata ; mare, piscina, abbronzature, picnic, surf, grigliate... l'estate era quel periodo dell'anno in cui potevi divertirti seriamente, senza il bisogno di ricorrere a droghe o alcool.
La fresca acqua del mare che ricopre la pelle, il sole che la asciuga mentre ci si rilassa comodamente sdraiati su un asciugamano o sullo sdraio, gustosi gelati come merenda di ogni singolo giorno.
Una pacchia assurda, c'era addirittura l'imbarazzo della scelta su quale attività svolgere, talmente erano tante.
L'estate era calda e bella, piace a tutti.
-Se scopro quel minchione che ha inventato l'estate gli faccio diventare il culo nero!-
A tutti meno che a Eustass Kidd, logico.
°°°
"piccola" shot serale firmata da me, Eustass_Sara! ^_^ naturalmente è una KiddxLaw, il rating è giallo più per il linguaggio che altro e ve lo dico da subito : mi sono voluta buttare con questa shot, ho fatto l'impossibile per mantenere Kidd e Law nei loro caratteri e spero di esserci riuscita.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sotto lo stesso tetto.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Una notte d'estate.

Estate.
Afosa e calda, finalmente era arrivata ; mare, piscina, abbronzature, picnic, surf, grigliate... l'estate era quel periodo dell'anno in cui potevi divertirti seriamente, senza il bisogno di ricorrere a droghe o alcool.
La fresca acqua del mare che ricopre la pelle, il sole che la asciuga mentre ci si rilassa comodamente sdraiati su un asciugamano o sullo sdraio, gustosi gelati come merenda di ogni singolo giorno.
Una pacchia assurda, c'era addirittura l'imbarazzo della scelta su quale attività svolgere, talmente erano tante.
L'estate era calda e bella, piace a tutti.
-Se scopro quel minchione che ha inventato l'estate gli faccio diventare il culo nero!-
A tutti meno che a Eustass Kidd, logico.
Ignorò la sua ignoranza, Law, preferendo non precisare che nessuno aveva inventato l'estate se non madre natura stessa ; si limitò a sospirare, abituato a quella lagna che si ripeteva ogni fottuto anno.
L'estate era meravigliosa, ma lo sarebbe stata di più se Kidd evitasse di sbuffare, gridare, incazzarsi e prendersela anche con una coccinella ogni santissimo anno.
-Eustass-ya, abituatici, l'estate c'è e sempre ci sarà e adesso dammi una mano con l'ombrellone.-
-Abituarmici?! Col cazzo! Io me ne torno in albergo, almeno li c'è il condizionatore.-
-No Eustass-ya, sei stato li dentro per tutta la mattina, ora sono le 11.00 e siamo in spiaggia da neanche 10 minuti.-
-Troppi, cazzo! Sto facendo la sauna, non si respira e fa un fottuto caldo schifoso! Odio l'estate!-
Sbuffò per la... millesima volta? Aveva perso il conto.
Ogni volta che l'estate arrivava, Kidd diventata tre volte più intrattabile del solito ; di norma, fa fatica a tollerare la primavera in quanto ha sempre caldo, ma quando arriva l'estate... avete presente le donne mestruate al primo giorno di ciclo? Ecco, in confronto loro sono dei teneri cuccioli indifesi che ogni tanto mostrano le unghiette.
Kidd, in estate, era il demonio in persona.
Era sempre irritato, nervoso e incazzato, in ogni cosa vedeva solo negatività : insetti fastidiosi, specie le zanzare che sono fra le prime nella sua lista nera, poi l'abbronzatura che non può proprio vederla, poi il sudore che gli fa altamente schifo, motivo per cui ogni mezz'ora si fa una doccia fredda.
Per non parlare dell'afa ; oh, quella era la sua più acerrima nemica.
Quella mattina aveva lottato un'intera ora per far uscire di casa Kidd, in quanto non voleva sentire il sole picchiare sulla sua testa, ne l'afa che lo faceva sudare come un maiale e soprattutto non voleva per niente al mondo separarsi dal condizionatore, a cui stava incollato peggio di una sanguisuga.
Dopo qualche minuto in cui temette di incazzarsi davvero, Law riuscì ad aprire l'ombrellone ; a opera terminata, poggiò le mani sui fianchi, soddisfatto del risultato. Ora non restava che convincere Kidd a sdraiarsi su uno sdraio e... come non detto.
Kidd era sparito.
Corse il più velocemente possibile, Law, sapendo già a quale meta ambiva il rosso ; quel fottuto condizionatore che stava nella loro stanza d'albergo.
Lo raggiunse, i nervi a fior di pelle e già stufo di quella giornata ; godersi una vacanza con Eustass Kidd era impossibile.
-Eustass-ya, se ti dico di non tornare in albergo, tu non ci devi tornare!-
-Faccio quello che mi pare e piace, ok?!-
-No, ok sto cazzo! Sono medico, so quel che faccio e se ti dico di non rientrare così di colpo in albergo è perché la differenza di temperatura può farti avere un crollo di pressione.-
-Forse non ti è chiaro che io qui al caldo non ci voglio stare e non ci starò.-
-Ma non puoi nemmeno passare tutto il giorno nel letto con il condizionatore che ti punta sulla testa.-
-Ah, non posso? Peccato, perché è quello che sto per fare.-
Respirò a fondo, Law, un paio di volte per non mollare un pugno sulla guancia di Kidd e perdere l'autocontrollo.
Non era facile mantenere la calma quando il rosso era così irritabile, testardo e incazzato ; come glielo spiegava che facendo di testa sua, la sua salute ne avrebbe risentito? Si, lui era medico e nel caso non riuscisse a impedire quelle azioni stupide da parte di Kidd, poteva tranquillamente curarlo.
Ma cazzo, quella doveva essere una vacanza, di tirare fuori i suoi strumenti da medico anche li al mare proprio non gli andava, voleva solo stendersi sotto al sole e rilassarsi, magari concedersi anche un paio di nuotate.
-...Oi, Trafalgar, cos'è quello, un gelataio?-
-Hm? Beh, non proprio, vende di tutto : frullati, granite, gelati...-
-Vado a prendermi qualcosa.-
-Sta mattina hai mangiato quattro gelati, Eustass-ya, vuoi farti venire il mal di pancia?!-
-Ho caldo, non è difficile da capire, Trafalgar!-
-Ci tieni tanto a star male in vacanza?!-
-Sto sudando e facendo la sauna con addosso un solo fottuto costume. Cazzo, che bella vacanza!-
-Dio mio... -
Eustass Kidd lo avrebbe portato all'esaurimento nervoso.
Non ebbe nemmeno il tempo di pensare a una soluzione che potesse andare bene a entrambi, che il rosso era già partito in quarta, di nuovo diretto all'albergo ; un gelato da piacere per pochi minuti, il condizionatore te ne da finché lo lasci acceso.
-Ehi, Eustass-ya!-
-Cosa?! Che altro c'è adesso?!-
-...In frigo dovrebbe esserci della birra.-
-Ok. Me ne torno in albergo, tu fa come ti pare.-
Aveva sentito vagamente quella sua frase, tanto sapeva che avrebbe detto qualcosa di simile ; era meglio lasciarlo stare per un po, magari al fresco si sarebbe rilassato. Più tardi il moro sarebbe rientrato, due coccole, qualche bacio e tutto sarebbe tornato alla solita vecchia routine.
...Ma a chi voleva darla a bere?
Non ci era rimasto male per il brusco tono e l'atteggiamento del rosso, no, a quello era abituato ; era proprio quell'abitudine ad averlo stancato. Ogni anno l'estate arriva e Law si ritrova sempre un ragazzo scontroso, irritato e incazzato che lo fa sentire come una merda ogni volta che circa di impedirgli qualcosa, come di mangiare il quinto gelato in una sola mattina.
O il rosso risolveva quel problema, oppure l'incubo che inquieta l'animo del moro ogni fottuta estate sarebbe diventato realtà : la separazione.
Sembra esagerata come conseguenza ad un occhio esterno, ma essere trattato dal proprio ragazzo come un nemico da schiacciare, non è facile ne bello e se la cosa si protrae per anni è ancora peggio ; i sospiri di Law ormai erano stanchi, lui era stanco, tanto che non aveva nemmeno la forza di pensare a piangere, però ci stava male.
Quanti tentativi aveva fatto, in quegli anni? Passeggiate lungo il bagnasciuga di sera, dove c'è quiete e una leggera aria fresca, con i piedi che venivano accarezzati dalle onde, oppure le nuotate mattutine e pomeridiane... cosa doveva fare per riuscire a passare un po di tempo con Kidd come la coppia che sono? Se lo sono ancora, logico.
Mille erano le domande che occupavano la sua testa e Law poteva dire di aver paura, per la prima volta ; non sapeva più che dire e che fare, non sapeva cosa sarebbe successo domani o cosa Kidd avrebbe potuto dirgli al suo rientro... non vedeva più il loro futuro, ne in negativo ne in positivo. Non lo vedeva e basta.

°°°

Alla fine, l'unica cosa che aveva fatto, era stata camminare lento fino al suo sdraio e stendersi ; guardò inespressivo il secondo sdraio, coperto da un asciugamano rosso, desolato e vuoto. Nella borsa ai suoi piedi c'erano i libri che immaginava di leggere mentre Kidd schiacciava un pisolino e il cibo che lui stesso aveva fatto, esperto sui gusti del rosso e conscio che non avrebbe avanzato nemmeno le briciole, talmente avrebbe apprezzato.
Si mise seduto, Law, a gambe incrociate e l'asciugamano azzurro scivolò dallo schienale ; il caldo persisteva e ormai sarà stato mezzogiorno, ma non aveva nemmeno un po di fame. Da quando ha conosciuto quel testone del suo ragazzo, il moro aveva sempre avuto compagnia nei suoi pasti : colazione in un bar con lui e gli amici, il pranzo a casa di uno dei due o in un ristorante e lo stesso per la cena.
Ordinavano pizze, a volte cucinava lui e con molta difficoltà aveva persino provato a insegnare qualche ricetta al rosso... lezione che si è conclusa in una battaglia di panna e farina in faccia.
E Kidd sorrideva nei suoi ghigni, riempendo il cuore di Law di soddisfazione, felicità... ma questo accadeva per lo più in inverno e in autunno.
Ora il pensiero di mangiare da solo era strano, ma tanto lo stomaco era chiuso, non avrebbe mangiato in ogni caso.
Fece su la sua roba e quella del rosso, preparandosi a tornare in albergo ; le ore più calde erano arrivate e non aveva altra scelta che rientrare. La sua unica e magra speranza, era che Kidd si fosse addormentato o che fosse andato in giro per l'albergo come, sapeva, avrebbe fatto di solito per ammazzare la noia.
Aveva voglia di riflettere un po da solo e riflettere con quella testa di marmo attorno era impossibile.
Aprì la porta dell'albergo, diretto subito all'ascensore ma non ebbe il tempo di pensare a raggiungerlo che Kidd era proprio li, nell'atrio.
-Dio, Trafalgar! Perché ci hai messo tanto a rientrare?! Lo sai meglio di me che stare al sole nelle ore più calde non fa bene!-
-Oh, scusa tanto se avevo due borsoni in spalla! Prima di rientrare avresti almeno potuto far su la tua roba!-
-Da qua, porto io le borse di sopra.-
-Lascia stare, ce la faccio da solo.-
Scansò la mano bianca di Kidd e deciso a prendere l'ascensore ; il primo tentativo di evitare il rosso era fallito miseramente, dopo appena due passi nell'atrio dell'albergo. Che schifo.
Come se non bastasse, mentre aspettava l'arrivo dell'ascensore, quella testa dura lo aveva raggiunto con un aria che odiava già : incazzata e da duro.
Batté un piede a terra, pronto a mordersi pure l'interno guancia per non sfogarsi su Kidd ; tanto non avrebbe capito, ci rimetteva solo lui che faceva la figura del coglione o peggio quella della fidanzatina isterica.
-Ok, ora mi spieghi che t'è preso.-
-Altrimenti cosa fai, mi prendi per il collo?-
-Datti una calmata, Trafalgar.-
-Sono calmissimo, al contrario tuo che diventi un cane con la rabbia appena ti mettono due minuti al sole.-
-Non venirmi a dire che te la sei presa solo perché me ne sono andato!-
-Io che me la prendo per le tue bambinate? Rifletti prima di aprir bocca, Eustass.-
Grazie al cielo, l'ascensore era arrivato.
Entrò senza neanche ascoltare le parole di Kidd e l'ascensore si richiuse senza che il rosso potesse infilarsi nel trabiccolo. Ma non era salvo.
Testardo com'è, Eustass sarebbe corso a perdifiato su per le scale per anticipare Law davanti alla loro stanza ; nessun problema, il moro non sarebbe scappato mai, in nessun caso.
Quando le porte dell'ascensore si riaprirono e il moro imboccò il corridoio che lo avrebbe condotto davanti alla sua porta, sorrise sghembo : anche da lontano, la zazzera rossa di Eustass si distingueva da qualunque cosa.
-Quanto sei prevedibile, Eustass.-
-Devo cavarti le parole di bocca o parli da solo, Trafalgar?-
-Non hai bisogno che ti risponda, vero?-
-Forse non hai capito che non ti lascio entrare finché non parli.-
-Posso sempre tornare in spiaggia.-
-Saresti così idiota da stare sotto al sole nelle ore più calde solo per evitarmi?-
Accentuò il suo sorriso, Law, ma dentro di lui c'era la tempesta.
Era un litigio quello? Era davvero il loro primo, serio litigio? Non era preparato. Poteva controbattere, ma alla cieca, non sapeva che conseguenze sarebbero giunte e questo lo inquietava ; respirò a fondo, mascherandolo abilmente come un sospiro stanco e lasciò cadere le borse a terra.
Fece per incamminarsi e tornare indietro, ma la mano bianca che lo afferrò e che lo fece sbattere contro il muro mise fine alle sue intenzioni.
Entrambi i polsi vennero bloccati sopra la sua testa, lo stomaco si era spaventosamente annodato e ora era tutto un confronto di occhi ; i suoi li tenne bassi.
-Trafalgar, guardami.-
-Non darmi ordini.-
-E allora dimmi che ti prende.-
-Il tuo è fiato sprecato, Eustass.-
-Ah si? Staremo a vedere se lo sarà ancora dopo che avrai passato l'intera giornata bloccato qui.-
-Hm, poco male, non ho nessun impegno.-
Vide quello sguardo dorato, Law, sebbene mantenne il suo viso inclinato verso il basso ; era pretenzioso, determinato e sapeva che Kidd aveva davvero il coraggio di trattenerlo li finché non gli avrebbe detto ciò che voleva. Ma ne era obbligato?
Fino a prova contraria, una persona è liberissima di dire ciò che vuole e se qualcosa vuole tenerlo per se può farlo senza problemi ; ragazzo o meno, Eustass non era nessuno per imporgli di parlare e tirare fuori quell'argomento scomodo, nuovo e che, lo dovette ammettere, non aveva previsto.
Se ne avessero parlato ora, così, su due piedi la conclusione sarebbe stata tutto meno che piacevole, se lo sentiva.
Fu improvviso : passò la lingua sul labbro superiore per poi sbuffare, voltando il capo abbassato a destra. Il nervoso gli stava salendo, si sentiva stanco, stressato... come una pentola a pressione e l'ultima cosa che voleva era proprio quella di scoppiare.
-Sai Trafalgar, ti risparmieresti di sbuffare così se solo ti decidessi a parlare.-
-Sono solo stanco e non ho nessuna voglia di parlarti, voglio solo stare per i fatti miei.-
-Ok, va benissimo, dimmi cosa non va e poi potrai stare solo quanto ti pare.-
-Ti ho già detto che non ho voglia di parlarti.-
-Allora rimarrai qui, stanco o meno, finché non ti deciderai ad aprir bocca.-
Law era davvero una pentola a pressione, in quel momento, e come tutte le pentole a pressioni, anche questa prima o poi scoppia.
-Sai Eustass, credo che tu abbia scordato un dettaglio importante.-
-Ma dai, e quale?-
-Che tu non sei mio padre e non ho l'obbligo di dirti tutto. Cos'è, non posso essere stanco e stressato anche io?!-
-Calmati.-
-Io mi dovrei calmare?! E tu allora che per tutto il giorno non hai fatto altro che lagnarti e fare l'isterico?!-
-Dio, non ci sto capendo un cazzo, mi dici dov'è il problema?!-
-Il problema sei tu, Eustass.-
Lasciò la presa sui suoi polsi, Kidd, serio quanto frastornato.
Alzò il viso, Law, che appariva davvero troppo stanco e stravolto ; gli occhi non davano nessuna emozione, inespressivi come sempre, ma il rosso lo sapeva che quello non era il suo solito ragazzo.
Non un sorriso piegava le sue labbra, era freddo e ora aveva la certezza che quella conversazione non prometteva nulla di buono per loro.
-Quanti anni sono che stiamo assieme?-
-...Quasi cinque.-
-Wow, trattato come una merda per tutte queste estati, mica male.-
-Io non ti ho-
-Non provare a negare! Non mi voglio lagnare per come ho passato queste estati, anzi, perché non ci rifletti un po? Magari è la volta buona che in metti in moto il tuo cervellino.-
-Trafalgar..-
-Trafalgar, un cazzo. Voglio stare da solo, quindi se non te ne vai tu, me ne vado io.-
-Almeno abbi il fegato di parlarmene in faccia!-
-Non servirebbe a niente. Ti conosco troppo bene, Eustass... troppo bene.-
E lo lasciò andare Kidd.
Un vuoto a cui non poteva dare nome, cominciò a prendere possesso di lui ; non sapeva cosa voleva dire e di certo non voleva saperlo però una cosa l'aveva intuita e l'aveva parecchio scombussolato.
Law, se ne era andato con quell'amaro sorriso che sciolse subito e chiudendo per qualche istante le palpebre ; prima di vedere le pozze argentee rompere il contatto visivo, Kidd aveva potuto vedere chiaramente l'immenso sforzo del moro di non sfogarsi.
Lui voleva corrergli dietro, prima che la figura magra e slanciata del suo ragazzo scomparisse dietro l'angolo del corridoio, ma rimase fermo ; la sua andatura lenta e le mani che avrebbero dovuto confortarlo in quell'abbraccio auto-protettivo, avevano inchiodato il rosso li.
Ti conosco troppo bene.
Perché improvvisamente le parole gli rimbombavano in testa con tanta violenza da fargli male persino al cuore? Era solo una sua impressione ciò che sentiva, o era vero? Ma soprattutto, cosa aveva fatto?
Mai aveva visto Law così, ne lo aveva mai piantato andandosene in quel modo, sembrava
ferito.
Aveva solo paura, Kidd, nel cuore.
Temeva che quella fosse la fine e pregò di star pensando a cose stupide e insensate... insomma, Law non poteva davvero lasciarlo così su due piedi, no? Senza neanche un spiegazione, così... no, impossibile, non lo era anche se sembrava stesse per succedere.
Perché non ci rifletti un po?

°°°

Stava bene.
Nella sala di svago c'era un bel fresco, i divani erano morbidi e il clima piacevole ; sarebbe tutto più perfetto se anche lui stesso si sentisse bene, ma non era così.
Ora non aveva ben chiaro che doveva fare : se chiedere una stanza separata, se farsi un giro fino a sera o lasciare del tempo sia a Kidd che a se stesso per calmarsi e andare a parlare con il suo ragazzo. Era la prima volta che incappava in una situazione simile e quello era stato il loro primo vero litigio che aveva faticato a non trasformarlo in uno di quelli furiosi.
Avrebbe voluto lasciarsi andare, gridare in faccia la realtà al rosso e sbattergli li come si sentiva, come erano le cose in ogni dannata estate, ma non l'ha fatto ; Kidd era già pronto a negare di averlo trattato come una merda, non riflette, non capisce e non vede ciò che gli sta sotto al naso.
È stato cieco per quasi cinque anni.
All'inizio gli andava bene, magari con il tempo che avrebbero passato assieme lo avrebbe potuto calmare, sciogliere da quei suoi nervi, ma erano solo illusioni che anno dopo anno si erano smontate ; quanti erano i mesi dell'estate? Tre, quattro o qualunque cifra fossero, erano pur sempre mesi, giorni in cui lui vedeva sempre la stessa scena e si sentiva schiacciato dal suo ragazzo.
Prese una rivista a caso dal tavolino vicino alla sua poltrona, Law, e a gambe incrociate cominciò a sfogliarla cercando di interessarsi realmente a quelle pagine.
Ma pensare a come gli starebbe quel cappello o se fosse buono il profumo raffigurato su quella pagina, non funzionava, era solo sciocco lui ad averci creduto ; e Kidd? Stava riflettendo? O forse soffriva? E se invece era furioso?
Ironia della sorte, come un fulmine a ciel sereno il moro ricordò un dettaglio che lo mise sull'attenti : lui e il rosso si erano conosciuti il cinque luglio, per caso in un bar e tra due giorni esatti loro fanno cinque anni. Due giorni.
Un vero, pessimo scherzo del destino ; la data in cui tutto era iniziato era anche quella che forse avrebbe segnato la loro fine.
Non gli restava che aspettare e vedere cosa sarebbe successo.

°°°

-Pronto?-
-Killer, ho un problema.-
-Buon giorno anche a te, Kidd. Di che si tratta?-
-Io e Law abbiamo litigato.-
Ridicolo.
Si era scervellato per mezz'ora cercando di capire quale fosse il punto di quella storia incasinata e non aveva ricavato un ragno dal buco, distratto anche dalle parole rimbombanti del moro nella sua testa e l'immagine di lui ferito che se ne andava.
L'unica soluzione? Chiamare Killer e chiedere consiglio.
-Spiegami com'è andata.-
Dal tono di Killer, Kidd capì che il biondo si era appena messo comodo ; sarebbe stata una cosa lunga e che richiedeva attenzione.
Cercò di rilassarsi ma il risultato fu disastroso, per cui i limitò a spiegare con ordine e calma tutto quello che era successo da quando lo aveva trascinato fuori a forza dall'albergo, sino ad ora.
-Cazzo, Kidd!-
-Cosa?! Che c'è?!-
-E me lo chiedi?! Mi sorprende che Trafalgar non sia scoppiato anni fa.-
-Ecco, ora sono più confuso di prima!-
-Calmati. Il problema non è che sei proprio tu, ma come ti comporti con Trafalgar.-
-E che dovevo fare scusa?! Stavo crepando di caldo e sudando da far schifo, volevo solo rientrare, farmi una doccia e stare al fresco!-
-Pensaci un attimo : stai sotto al sole proprio quando le ore più calde si avvicinano e di colpo vuoi rientrare in una stanza in cui il condizionatore è acceso da ore. Hai idea di cosa sarebbe potuto succedere?-
-Avrei potuto avere... un crollo di pressione.-
-E Trafalgar è medico, oltre che il tuo ragazzo : voleva solo che stessi bene, Kidd.-
-Cazzo, sono un'idiota!-
-Puoi dirlo forte. E ora fila a sistemare il casino, ti ricordo che tra due giorni è il cinque luglio.-
-Che?! No, impossibile, non pigliarmi per il culo!-
-Dio mio, Kidd! Guarda il calendario per una volta, mica ti mangia!-
3 luglio.
È scritto li, nero su bianco su quel fottuto calendario che Law aveva il vizio di portarsi sempre dietro insieme al kit personale e non proprio di base del pronto soccorso ; li aveva sempre snobbati, ritenendo stupido appendere al muro dei fogli con su scritto ogni singolo giorno del mese.
La gente avrà di meglio da fare che pensare “oh, ma quanti giorni ha febbraio?”, o no?
-Ok, ok, si è il tre luglio... cazzo! Ho solo due giorni!-
-Si Kidd, due giorni, quindi muovi il culo e pensa in fretta. Ciao.-
Neanche il tempo di sentire il classico tu tu, che Kidd aveva già riattaccato.
Ora aveva capito ed era in ansia ; il danno era gigante, lui era incerto su come potesse finire la situazione, il tempo ristretto e non aveva idea di dove cominciare per risolvere il casino.
Si poteva essere più nella merda di così?
Girò in tondo nella stanza con gran fretta, affondò più volte le mani nei capelli disastrandoli sempre più e tutto quello che ottenne fu solo più nervoso.
Le pensò tutte, persino un giro in mongolfiera e lo aveva bocciato subito trovandolo incredibilmente stupido, senza contare che a Law non va molto a genio volare e ciò che doveva fare doveva piacere prima di tutto al moro, doveva essere sincero e... beh si, spontaneo.
Non doveva certo essere melenso come tutte quelle insulse coppiette di fidanzatini che limonano tutto il giorno su una panchina e che si scambiano cioccolatini e fiori, però se alzava l'ennesimo muro con il suo orgoglio avrebbe davvero visto la rottura della loro relazione.
Si, così doveva essere : sincero, spontaneo e a modo suo ; un sorriso, meglio definibile come ghigno, stirò le sue labbra.

°°°

Sera.
Elegante e fresca, dominava con il suo cielo scuro e stellato, un incanto per gli occhi ; la luna si rifletteva sulle acque calme del mare e tutto era silenzioso. C'era solo lui a passeggiare lungo la riva e onestamente non era molto allegro ; non sapeva più come passare il tempo, ne come smaltire il vuoto che sentiva. Avrebbe voluto andare da Kidd ma non aveva idea di cosa avrebbe detto, forse giunto davanti alla porta della loro stanza avrebbe girato i tacchi e se ne sarebbe andato.
Voleva riflettere ma non ci riusciva come avrebbe voluto.
-...Ehi, Trafalgar.-
Gelò sul posto, Law ; dopo qualche attimo di esitazione, si voltò di scatto e si, lui era li, per davvero. Eustass Kidd, con solo il costume addosso proprio come lui, lo guardava serio ma non duro ; cosa doveva aspettarsi? Un mazzo di fiori e un “perdonami” in ginocchio? Pregò con tutto il cuore che non fosse così o gli avrebbe piantato un ceffone.
Law odiava le coppiette melense tutte rose e cioccolato.
-Facciamo due passi?-
-Ok.-
Si strinse appena nelle spalle incamminandosi, subito affiancato dal rosso.
Strano. Non immaginava di ritrovarselo di fianco a passeggiare assieme a lui di sera lungo la riva della spiaggia ; era nuovo e se solo avesse avuto le parole giuste per descrivere come si sentiva, lo avrebbe fatto. O forse no.
-Ok, sai che odio girare attorno alle cose, per cui... sono un'idiota.-
-Hm, che novità, avrei potuto dirtelo anche io Eustass.-
-Già... però ho capito e di chiederti scusa non ne sono capace, ne servirebbe a qualcosa perché io ogni estate sarei sempre lo stesso. Non servirebbe a niente dirti che non capiterà più.-
-Si, lo so.-
-Quello che volevo quando abbiamo iniziato questa storia... beh, si, volevo te in sostanza. Non mi aspettavo di certo questo casino...-
-Nemmeno io, ma è andata così.-
Di colpo di Kidd si fermò e, per un misero nanosecondo, anche il cuore di Law lo fece ; era stato improvviso e sapeva che quella brusca fermata significava qualcosa.
La mano bianca del rosso artigliò di nuovo un suo polso, a stavolta si scontrò con il petto caldo e imponente di Eustass ; subito la presa venne a meno per poi sentire entrambe le mani bianche stringere i suoi fianchi.
Lasciò le sue mani aperte sul petto di Kidd, mentre il respiro caldo sul suo orecchio del rosso lo fece fremere, neanche sapeva bene di cosa.
-Non posso cambiare da un giorno all'altro, ma posso provarci e... beh... siamo stati assieme per quasi cinque anni, ma non mi basta più. Voglio che tu sia mio per sempre, Law.-
Sgranò gli occhi, senza fiato.
Kidd lo aveva chiamato per nome per la prima volta e quella proposta... lo voleva suo per sempre, ogni giorno, ogni istante fianco a fianco ; il cuore ora martellava furioso, di parole non ne aveva.
-Cos'è, una proposta di matrimonio forse?-
Ironizzò e sorrise di quel suo sorriso sghembo, per poter smorzare quella tensione ; però Kidd lo allontanò leggermente dal proprio petto incatenando così i loro sguardi. Quello dorato era serio e il rosso era silenzioso ; i visi si avvicinarono, gli occhi si chiusero e le labbra si incontrarono in quella solita danza di cui non si sarebbero mai saziate.
Dopotutto, chi tace acconsente.



Angolino Eustassiano_

e fu così che Kidd chiese a Law di sposarlo <3
buona sera pupattoli, sta sera vi propongo questa shot in cui ho cercato di attenermi con tutte le mie forse ai due personaggi ed è stata davvero dura. Spero che il risultato vi sia piaciuto e purtroppo scappo nel letto prima di collassare sulla tastiera dal sonno xD
ma prima... HO FINITO GLI ESAMI! *^* hip hip urrààààààà! :3 finalmente ho il tanto agognato tempo per scrivere, enjoy alle stelle!!<3 <3
noi ci becchiamo nell'angolo recensioni e oh : siete felici della novità? Niente bugie, lo vedo che state sorridendo ed esultando internamente. Sono certa che qualcuno di voi avrà alzato le braccia all'aria e avrà esclamato “finalmente avrò il seguito del talk show!” o qualcosa di simile. Si, anche tu che stai leggendo ora. U.U
E io vi adoro tutte, quindi notte, sogni d'oro, andate dal dentista a farvi togliere le certe carie dovute a questa shot che non so come mi sia uscita ma che amo alla follia e nada, aspetto i vostri pareri ;)
Kiss and Bye

Eustass_Sara

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Eustass_Sara