Ciao a tutti. Il mio nome è Scarlett.

Ho un manto rossastro e gli occhi color azzurro ghiaccio come la Luna piena.
Molti leggendo queste parole penseranno che sia la solita storia rivisitata di cappuccetto rosso, ma io con quella fiaba non c'entro assolutamente nulla, anzi! Potrei sconvolgere la fiaba, se vi dicessi che le appartengo.

La storia di cappuccetto rosso aveva il titolo di “la finta nonna” ed era inizialmente raccontata come una serie di ostacoli che la piccola doveva superare dando via il cibo che aveva nel suo cestino della merenda (che perciò non doveva dare alla nonna), a sostituire la nonna era un'orca, non un lupo e cosa più eclatante di tutte: Non c'era nessun cacciatore! La fiaba veniva tramandata oralmente da genitori a figli, che successivamente la raccontavano ai loro figli fino ad oggi. Molte cose sono cambiate da allora. L'orca è diventata un Lupo famelico, cappuccetto non è più da sola ma riceve l'aiuto del cacciatore e infine, la nonna non viene mangiata ma solo nascosta.
Ed ecco che arrivo io. Vivo all'entrata del bosco, davanti a un piccolo torrente abbastanza profondo per pescare e fare il bagno. La popolazione locale odia i lupi, odia tutte le stranezze di questo mondo, crede al classico concetto “strano è male” e spesso mandava in spedizione i cacciatori per far uccidere ogni singolo lupo esistente sulla faccia della Terra.

Quello che Loro non capiscono, è che la fiaba era stata inventata per spiegare in maniera più leggera che l'orca è la raffigurazione dell'uomo cattivo nella vita reale, che può essere visto come un violentatore o un assassino che mente e si traveste pur di arrivare ai suoi scopi crudeli.
Per questo io e i Lupi ci siamo nascosti sotto terra per trovare il modo di uscire da qui.
Come mi chiamereste? “Lupo mannaro”? Naah. Sono semplicemente una ragazza normale, ma nel nostro covo, io sono “La Rossa”, il lupo dal manto scarlatto, capo di tutti i Lupi.
Siamo i bambini e i ragazzi che ancora sanno sognare, che ancora hanno una testa per inventare, che ancora hanno il coraggio di affrontare le diversità e che sanno accettare tutto ciò che è diverso da loro.
Fuggiamo dai cacciatori, da coloro che vogliono eliminare la nostra fantasia, che vogliono resettarci, lasciandoci omologare alla massa.
Quando usciamo, non ci facciamo notare, fingendo di essere ciò che non siamo, proprio come fece l'orca malvagia. Non avrei mai voluto doverle assomigliare, ma abbiamo bisogno di tempo.
Quelli che sono stati scoperti sono finiti in riformatori o conventi.
Non possiamo uscire allo scoperto, non ancora..
Noi siamo i Lupi. Noi siamo coloro che vengono incolpati di essere diversi, di essere maleducati e rudi, troppo aperti a ciò che è nuovo.

Ma noi siamo coloro che potranno cambiare questo mondo, rinnovarlo, capovolgere le regole e ascoltare la parola di tutti, anche di coloro che sono diversi da noi.

Noi non possiamo omologarci alla massa. Non possiamo essere come pecore.
I Lupi mangiano le pecore.