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Autore: Steffa    25/08/2008    2 recensioni
Dopo una vita senza sentimenti, dopo aver rifiutato addirittura la vita stessa, si può riscoprire qualche piccola scintilla per innescare un'esplosione? Forse...
" Se tu potresti mostrarla a qualcuno, non vorresti mettere in scena la tua stessa esplosione?"
" Sarebbe la mia opera più bella e perfetta, uhn."
Sasori mosse il capo come conferma alla sua tesi.
" Anche io sto ancora cercardo di crearla."
Deidara sembrò quasi spaventato da ciò che aveva sentito.
" Se succederà, sarò io stesso a preoccuparmi di trasformarti in vera arte, uhn."
" E' una minaccia?"
Il biondo gli voltò le spalle.
" E' una promessa di salvezza, uhn."
" Non ho bisogno di essere salvato da nessuno."

Decima classificata al concorso indetto da ragazzainnamorata "A tragic love"
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori , Deidara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Bella gente!!
Questo lavoro è stato scritto di getto e quindi inviato immediatamente al concorso... (Sei arrivata decima... -.- NdSasu)
Già, ma non importa...
Sinceramente mi piace come si possa creare una storia tra questi due personaggi completamente diversi tra loro... Spero di essere riuscita a mantenere l'IC in modo decente...!
Beh, recensite in tanti e buona lettura!


Funeral Art


Quell'attimo di silenzio parve durare in eterno.
Con un sorriso attese la sua opera.
L'esplosione si divulgò rimbombando in ogni direzione, il fuoco rosso fiammeggiò ed infine le volute di fumo nero s'innalzarono disperdendosi alle correnti.
Ne rimase semplicemente estasiato, un ottimo lavoro, degno di lui sicuramente.
Si voltò verso il compagno continuando a sorridere.
" Danna, non era favoloso? Questa è la vera arte, unh!"
L'uomo sbuffò, scuotendo il capo lentamente e fulminando con lo sguardo il biondo.
" Tu dell'arte non conosci nemmeno il nome. Quello è solamente un fastidioso rumore, non arte."
Deidara incrociò le braccia al petto, con aria imbronciata ed indispettita dall'altro.
" Ah, ricominciamo con i soliti discorsi... Uhn?"
Il marionettista gli voltò le spalle con un secondo sbuffo spazientito.
" Io non voglio ricominciare niente, ho semplicemente detto quello che appare chiaro come il sole, ossia che tu non sei un artista."
Quell'affermazione, o per meglio dire diffamazione, fece infuriare il biondo che poco per volta arrossì in volto, digrignando i denti e stringendo i pugni.
" Perchè quelle tue stupide bambole di legno sono arte? E' solamente uno spettacolo per mocciosi! Unh!"
Il più giovane si ritrovò senza un minimo di preavviso la punta della coda di Hiruko a pochi centimetri dalla guancia destra, sgocciolante di veleno mortale.
" Stai facendo troppo baccano per i miei gusti, ma prova a ripeterlo se ne hai il coraggio..."
Un ghigno di scherno fiorì sulle labbra di Deidara, mentre un rivolo di sudore freddo gli scivolò al lato del viso come a tradire la faccia tosta. " Danna, potrei ripetertelo all'infinito, unh."
In quel caso fu Sasori a farsi sfuggire quella che poteva essere interpretata come una risata, o forse era semplicemente l'ennesimo sbuffo.
Ritirò la coda della marionetta, soddisfatto nonostante tutto dal coraggio dimostrato dal compagno.
" Non capisci, l'arte deve perdurare negli anni, deve superare la barriera del tempo, deve divenire immortalità."
L'altro parve rabbugliarsi in un istante, come la propria idea di arte.
" E' per questo che ti sei fatto tutto ciò, danna...unh."
Infastidito il rosso lo scrutò per qualche attimo, quella era stata un'affermazione, conosceva già la risposta.
" Se tu potresti mostrarla a qualcuno, non vorresti mettere in scena la tua stessa esplosione?"
Il biondo era stato punto nel vivo e non sapeva come avrebbe potuto controbattere, fissò la figura del compagno così deforme in quella marionetta.
" Sarebbe la mia opera più bella e perfetta, uhn."
Sasori mosse il capo come conferma alla sua tesi.
" Anche io sto ancora cercardo di crearla."
Deidara sembrò quasi spaventato da ciò che aveva sentito.
" Danna, se ci riuscirai, vorrà dire che non avrai più un cuore, saresti come una qualsiasi altra bambola di legno, uhn!"
" No, non come una qualsiasi altra, sarei la marionetta perfetta."
L'altro scosse il capo.
" Se succederà, sarò io stesso a preoccuparmi di trasformarti in vera arte, uhn."
" E' una minaccia?"
Il biondo gli voltò le spalle.
" E' una promessa di salvezza, uhn."
" Non ho bisogno di essere salvato da nessuno."
Ma Sasori parlò all'aria immobile, poichè Deidara se n'era andato.
Forse non sarebbe stato poi così brutto essere salvati da qualcuno, ma non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso.

Sentiva un lancinante dolore al petto, proprio là dove il suo dannato cuore stava battendo per le ultime volte sempre più fiocamente.
L'aveva sempre detto che quella che aveva non era ancora la perfezione, infatti si era fatto battere da una mocciosa e da una vecchia.
La vista gli si annebbiava davanti agli occhi, non riusciva più a mettere a fuoco i contorni di ciò che lo circondava.
Nella mente gli si presentò improvvisamente quel biondo rumoroso, forse un poco ci aveva sperato.
Lo fissava con la sua solita aria di beata strafottenza.
" Che hai... da guardare...?"
L'altro parve sghignazzare.
" Danna, ti sei fatto battere, uhn?"
Sasori non aveva abbastanza fiato per sbuffare questa volta.
" E tu... Non hai... Salvato... Proprio nessuno..."
Il biondo si rabbuiò per qualche istante.
" Danna, ricordi che l'arte è un'esplosione?"
Deidara cominciò a svanire lentamente nel buio.
" L'arte... E' l'immortalità...."
"Danna... Ti amo..."
"B-Baka... Deidara..."
Il buio inghiottì le sue ultime parole sussurrate al nulla.

Si allontanò a passi lenti, il viso fermo in un'espressione marmorea di dolore.
L'esplosione che si alzò alle sue spalle fece tremare l'aria in un rombo assordante, mentre il rumore del crollo della montagna si sovrapponeva allo sciamare della prima.
Uno stormo di corvi si allontanò gracchiante, spaventato dal rumore.
Non riuscì a trattenere un sorriso spontaneo di piacere: quel lavoro era veramente ben riuscito, uno dei migliori senz'altro.
" Addio danna, uhn..."
Gli aveva dato quella che per lui era una degna sepoltura, anche se non faticava ad immaginarsi la possibile reazione del compagno.
" Questa è la vera arte, ne sono sempre più convinto, uhn..."

  
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