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Autore: gaiaazzurrarandazzo    04/07/2014    2 recensioni
Non è affatto un giorno come un altro quando Olivia incontra Luke per la prima volta. Non sa che dietro le sembianze del bello e dannato si cela un Nascosto. Non può immaginare che sarà proprio lui la sua salvezza, o la sua rovina. Luke ha un piano crudele, spietato, oscuro come le tenebre. Non è l'unico a nascondere la minaccia di un segreto inconfessabile o gli echi di un passato maledetto. Chi sceglieresti fra chi ti ha donato la vita e chi potrebbe togliertela?
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi sono mai considerata la 'bella' o la 'popolare' del gruppo. Perlopiù tendevo ad essere una ragazza normale, carina insomma.
 La mattina, davanti allo specchio, mi sentivo un tipo normale: non un cesso ma neanche bellissima.
Questa convinzione, ahimè, andava scemando non appena mettevo un piede fuori casa.
Ero circondata da ragazze bellissime, alte 1.80, coi capelli lunghissimi e un atteggiamento non certamente paragonabile al mio. Al confronto somigliavo ad un cerbiatto impaurito, mentre loro delle volpi.
Credo sia normale, soprattutto per una come me.
Voglio dire, tredici anni passati a Seattlel, la città forse più piovosa dell'America, si facevano sentire. Nonostante io, mia mamma e mia sorella, ci fossimo trasferite dopo il suo divorzio con papà da un paio di mesi, quel senso di inadeguatezza e di non appartenenza a quel luogo erano onnipresenti.
Uno spiraglio di luce, aveva fatto capolino nella mia vita con Luke.
Potrei benissimo descrivere la sua fisionomia in otto parole: capelli biondissimi, occhi azzurro ghiaccio e incarnato pallido.
Mi era sembrato subito un po' fuori gli standard di Sydney, dove la maggior parte delle persone è tutt'altro che pallida.
Mi era sembrato molto simile a me.
Soprattutto per via della sua estrema timidezza e della sua indole nel privilegiare i posti isolati.
Ci incontrammo per caso in spiaggia, durante le vacanze estive; a settembre avrei fatto l'ultimo anno in un nuovo liceo, per cui pensavo che fare qualche nuova conoscenza avrebbe giovato a mio favore.
Era una sera di metà luglio, io e mia sorella Emily (più grande di me di circa due anni), andammo a fare un giro a Bondi Beach, una delle spiagge più famose e affollate della città.
-Bel posto.- commentò mia sorella, mentre passeggiavamo sulla riva.
-Direi di sì.- 
Era incredibile quel posto. Più in là c'erano svariati gruppi di amici intenti a chiacchierare e rilassarsi, e guardando oltre il golfo si potevano benissimo vedere alcune barche.
Ci sedemmo sulla sabbia e restammo a parlare così per un po'. Mi piaceva il rapporto che avevo con mia sorella. Potevamo parlare del più e del meno così apertamente! Dopo un po' mi venne sete e decisi di andare a bere qualcosa.
-Emy, ho sete, andiamo a prendere qualcosa?- chiesi.
-Non so dove sia il bar più vicino. Di sera qui in spiaggia sono quasi tutti chiusi. Proviamo a chiedere a qualcuno.-
E che palle! Una spiaggia così conosciuta e famosa, non aveva dei bar che restassero aperti anche la notte?
Mi toccò chiedere ad un gruppo di persone, che poi in seguito scoprii essere turisti, quindi non furono molto d'aiuto.
Dieci metri più avanti c'erano dei ragazzi. Provai a chiedere a loro.
-Sentite, sapreste indicarci un bar da queste parti?- domandai con un certo imbarazzo.
Un ragazzo moro mi rispose sorridendomi, tutt'altro che imbarazzato. -Se vuoi vi accompagno direttamente lì io.- 
-Ehm, saresti molto gentile.- 
Avevo le guance in fiamme. Ero sempre stata così.
Con sconosciuti che sorridevano in quel modo non riuscivo a controllarmi. Ero in totale panico.
-Lascia stare Cal, le accompagno io.- 
Era un tizio biondo, con una maglietta bianca aderente e pantaloncini di jeans.
Mi porse la mano e si presentò. -Piacere, Luke Hemmings. Allora, se volete posso accompagnarvi io. Il bar non è tanto distante ma sono una frana con le indicazioni stradali.-
Sia io che mia sorella ci presentammo e accettammo la sua offerta.
-Non vi ho mai viste da queste parti, siete nuove?- disse Luke con una certa noia nella voce.
-In effetti sì. Ci siamo trasferite qui da circa sei mesi e come puoi ben notare non conosciamo molto bene la città.- Emily si aggiustò i suoi lunghi capelli neri con un gesto della mano.
-Sì, infatti.- provai a dire, più che altro per non essere esclusa dalla conversazione.
-Capisco.- fu quello che disse il ragazzo.
Guardandolo meglio notai che al labbro inferiore aveva un piercing. Gli donava molto e stetti a fissarlo per un po'. 
Luke camminava a grandi falcate, per cui dopo otto/dieci minuti arrivammo nel bar.
In realtà non avevo più sete. Avevo voglia di parlare con quel ragazzo dall'aria noncurante che tanto mi incuriosiva, fargli domande, conoscerlo meglio, ma per non destare sospetti, comprai comunque una bottiglietta d'acqua.
-Quanti anni mi hai detto di avere?- sbottai d'un tratto io, pensierosa.
-Non te l'ho detto infatti.- rispose a tono lui.
-Ah.- presi il cellulare e finsi di messaggiare, per alleviare la brutta figura appena fatta e far finta di nulla.
-Comunque ne ho fatti 18 proprio l'altro ieri. E tu? Quanti ne hai?-
-Ne faccio diciotto a novembre.- dissi sorridendogli debolmente.
-E tu?-  domandò rivolgendosi ad Emily.
-20, sono un po' grandetta per te. Questi tentativi di rimorchio sono carucci, peccato per l'età. Puoi sempre provarci con mia sorella.- 
Risero entrambi e per un attimo lui mi guardò continuando a sorridere.
La capacità di mia sorella di flirtare con i ragazzi era una cosa che da sempre le invidiavo. Magari fossi stata meno impacciata come lei!
-Sentite, adesso devo andare altrimenti i miei amici si incazzano. Se volete possiamo uscire qualche sera, o meglio, Olivia, visto che per tua sorella sono troppo grande, potremmo uscire noi due.- disse facendomi l'occhiolino.
-Ehm..si..certo! Domani hai impegni?- speravo di non sembrare una cogliona.
-Non credo ci siano problemi. Dammi il cellulare, così ti memorizzo il mio numero.-
Gli diedi il mio iPhone tutta elettrizzata, pregando nella mia testa che non lo notasse.
-Ecco fatto.- affermò, restituendomi il cellulare.
-Perfetto, ti chiamo io. Ci sentiamo!-
Annuì, sorridendomi.
Lo salutai con un bacio in guancia e assieme a mia sorella ci dirigemmo verso casa.
Non tornammo tanto tardi. Era circa l'una di notte, così non dovetti sopportare la ramanzina di mamma e filai subito nella mia camera.
Misi il pigiama e mi distesi sul letto.
Notai che l'iPhone era appoggiato sulla scrivania, perciò mi alzai, lo presi e pigiai il tasto Rubrica.
Si era memorizzato come 'Luke<3'. Fu inevitabile un mio sorriso. 
Mi attirava in una maniera assurda, quel ragazzo. Aveva il tipico atteggiamento da stronzo, sotto il quale si nascondeva un tipo dolce. Avevo quest'impressione, e alla fine, ero sempre stata brava a capire le persone. L'unica che non riuscivo proprio a capire ero io. Ma vabbè c'avevo fatto l'abitudine.
Ripensai alla serata e una scarica di endorfina si disperse nel mio corpo.
Luke mi aveva invitata ad uscire! Non riuscivo a realizzare, soprattutto per il fatto che lui era un tipo che...si faceva notare in un certo senso, e io ero praticamente l'opposto.
Nonostante questi complessi stupidi, decisi di non rovinarmi la serata. Chiusi gli occhi, passarono venti minuti circa e presi sonno. ED ECCO QUI HEMMINGS! HO TROVATO UN'IMMAGINE SU INTERNET CHE DESCRIVEVA ESATTAMENTE IL SUO ABBIGLIAMENTO CHE AVEVO IN MENTE: JEANS E MAGLIETTA BIANCA. BOH, CHE DIRE, SPERO CHE IL PRIMO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO! ALLA PROSSIMA. :)

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