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Autore: Marss    04/07/2014    2 recensioni
Sono Martina, ho 17 anni e sono la povera vittima di un noioso ed obbligatorio stage aziendale. Un intero mese di lavoro alla reception di un villaggio turistico in Basilicata. Sì, perché dovevo per forza complicarmi la vita, non potevo certo scegliere un albergo a Milano, magari anche vicino a casa!
Comunque, le cose non andranno poi tanto male. Soprattutto quando incontrerò Davide, animatore romano dagli splendidi occhi neri e dal sorriso mozzafiato...
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo ventiquattro – Vendetta, tremenda vendetta!

 








26 giugno, ore 9

Ultima giornata libera. Che tristezza, questa esperienza stava veramente finendo. Io e Lisa avevamo deciso di andare presto in spiaggia, per goderci quest'ultima piena giornata di mare. Leonardo, Alberto, Giada e Valeria erano con noi, anche gli stagisti di sala avevano giorno libero il mercoledì. Gli animatori si aggiravano come consuetudine tra i lettini, cercando di coinvolgere gli ospiti nei giochi di metà mattina, mentre Tony stava alla console.
Eravamo sdraiate sui lettini a chiacchierare del più e del meno, cercando di abbronzarci il più possibile. Sentii una mano sfiorarmi il piede, così mi voltai. Davide, travestito da cowboy, mi passò accanto, sorridendo maliziosamente e facendomi l'occhiolino.
-Ma come ti sei conciato?- gli chiese Valeria, notando il suo costume
-E' la giornata “Far West”! Siamo vestiti da cowboy, Tony tra poco metterà la musica adatta, ci saranno balli e giochi a tema.- le rispose, fermandosi un secondo sotto il nostro ombrellone. Ci guardammo attorno e notammo che anche tutti gli altri componenti dell'equipe erano travestiti, per la gioia di tutti i bambini che si divertivano a rubare i cappelli e le finte pistole.
-Beh carino dai..- commentò Leonardo, intervenendo.
-Scusate ragà ma ora devo andare! Ti mando un messaggio dopo pischè- detto questo, Davide si allontanò, prendendo in braccio al volo un bambino che si avvicinava a lui correndo.
Rimasi a guardarlo mentre si allontanava con il bimbo, senza ascoltare quello che gli altri stavano dicendo.
-Terra chiama Martina. Martina rispondi.
Mi riscossi dai miei pensieri e mi girai verso Alberto, che mi fissava divertito
-Eh... oh scusa, non vi stavo ascoltando... dicevi?
-Stiamo per andare a fare il bagno, vieni con noi?
-Certo! Fa un caldo..
Corremmo tutti verso il bagnasciuga, salutando qualche ospite che ci riconosceva. L'acqua limpida era gelida, ma ci tuffammo senza troppe esitazioni. Restammo a mollo per molto, ridendo e scherzando come sempre.
Ad un certo punto notammo una certa agitazione in spiaggia, così decidemmo di andare a vedere cosa stava succedendo.
Mi avvicinai a Marco, che parlava preoccupato con un paio di signore
-Marco, ma che succede?- chiesi
-Stiamo annullando la giornata a tema, direi che non è più il caso di farla...
-Perché? Che è successo?- chiese Giada
-Una signora abbastanza anziana, ospite del villaggio, è uscita stamattina presto per fare un giro. Stava percorrendo la strada asfaltata che costeggia il villaggio quando si è imbattuta in una mandria di mucche. Non sappiamo con esattezza cosa sia successo, ma una mucca si deve essere parecchio arrabbiata perché l'ha puntata. Il resto potete immaginarlo.
Ammutolimmo tutti, indecisi sulla reazione più consona da avere. Senza dubbio era una situazione drammatica, ma l'idea di una mucca alla riscossa fa sempre spuntare un sorriso.
-E come sta?
-E' in ospedale, dovrebbe cavarsela con una frattura del femore.
-Accidenti! Ma perché la mucca se l'è presa con lei?
-Non lo so, forse l'ha infastidita, o si è avvicinata troppo ai vitellini. Comunque, per rispetto la giornata Far West è annullata.- disse Marco, avvicinandosi agli altri animatori.
-Anche perché sarebbe proprio di cattivo gusto parlare di cowboy, cavalli e mandrie di mucche...- esclamò Leonardo mentre tornavamo ai nostri lettini.
La mattinata trascorse piuttosto tranquillamente. Tony smise di mettere musica e tutte le attività del mattino vennero eliminate. Decidemmo di pranzare al bar della spiaggia, ma rientrammo nel primo pomeriggio per la consueta lavatrice.
Al villaggio non si parlava che dell'incidente. Giravano un sacco di voci e di versioni diverse su come erano avvenuti i fatti. Qualcuno affermava di averla vista mentre la mucca la incornava, qualcun altro vociferava addirittura che la povera signora fosse morta.
-E' incredibile la quantità di scemenze che si inventa la gente- commentò Lisa mentre mettevamo il detersivo nella lavatrice.
-Già, è assurdo! Come si possono dire certe cose in una situazione del genere?
Sospirando, tornammo in corridoio, dove incrociammo un animatore in pausa.
-Ciao ragazzi!- esclamò Stefano, avvicinandosi.
Noi ragazze rimanemmo in silenzio, contemplando lo splendido esemplare davanti a noi. Leonardo e Alberto, ovviamente, non poterono fare a meno di ridere.
-Come ve la passate?- ci chiese sorridendo.
-Va bene, ci godiamo il giorno libero
-Ah, beate voi che potete! Devo scappare, scusate! Ci vediamo in giro!- detto questo, il ragazzo corse via, percorrendo il corridoio e scomparendo dietro l'angolo.
-Volete un secchiello per la bava?- ci prese in giro Alberto, ridendo con il suo compare.
-Mi sa che potrebbe servirci seriamente- rispose Valeria.
Mentre ancora chiacchieravamo in corridoio, Davide uscì dalla sua stanza.
-Mi sembrava di sentire delle voci familiari- disse, chiudendo la porta. Si avvicinò a noi e mi cinse la vita con un braccio, attirandomi a sé e dandomi un lieve bacio. Salutò anche gli altri, che decisero di rientrare nelle loro stanze
-Ci vediamo tra una ventina di minuti ok?- mi disse Valeria, sorridendomi maliziosa
-Ti busso io, tranquilla.
-Tornate in spiaggia?- mi chiese Davide quando gli altri se ne furono andati.
-Sì, vogliamo goderci bene il nostro ultimo giorno libero.
-Mmm, io avrei qualche idea per fartelo finire in bellezza...- disse, sollevandomi. Gli circondai la vita con le gambe e mi guardai attorno, per accertarmi che non ci fosse nessuno. Più tranquilla, potei abbandonarmi ai suoi baci e alle sue carezze delicate sulla schiena.
-E sentiamo, quali sarebbero queste idee?
-Stasera finiamo tardi, non possiamo andare in spiaggia. Appena rientro ti mando un messaggio, tu cerca di restare sveglia. Troveremo un modo per vederci anche all'interno del villaggio- disse, riprendendo a baciarmi.
Un rumore di passi ci fece sobbalzare. Mi staccai da lui velocemente e corsi alla mia stanza, pronta a nascondermi di nuovo. Davide si avvicinò alla porta d'ingresso del corridoio, per controllare chi stesse arrivando. Poi tornò indietro, sorridendo.
-Tranquilla Martì, è Andrea.
Andrea entrò ridacchiando -Vi siete spaventati eh?!- esclamò, dando una pacca sulla spalla a Davide.
-Sì, parecchio!
-Allora, vi stavate godendo il vostro amore clandestino?
-Ce stavamo 'a provà, prima che arrivassi te...- gli rispose Davide, attirandomi nuovamente a sé.
-Qualche novità da parte di Mariagrazia?- chiesi ad Andrea, tornando seria
-Ci stanno tenendo d'occhio, molto più di prima. Si devono essere accorti che Davide non è l'unico a farsela con le stagiste... però finché non dicono nulla, noi continuiamo così!
-Anche perché ormai non ci rimane molto tempo, tra qualche giorno ripartiamo, sarebbe stupido punire voi e noi.- risposi amareggiata. Parlare della mia imminente partenza non mi piaceva per niente
-Contiamo su questo. Stasera niente spiaggia comunque abbiamo le prove fino...
-Gliel'ho già detto. Andrè, non per essere maleducato ma...- lo interruppe Davide. Lo guardò sorridendo e Andrea alzò le mani in segno di scusa
-Me ne vado, tranquilli! Non fare tardi però perché se no ti ammazzano!- detto questo, Andrea corse verso la sua stanza e si chiuse la porta alle spalle.
-Sei stato scortese dai...- dissi a Davide, accarezzandogli il petto
-Se quello attacca a parlare poi non la smette più! E noi non abbiamo molto tempo da passare insieme.- mi spinse lentamente contro il muro, prendendomi il viso tra le mani e chinandosi a baciarmi.
Mi lasciai trasportare, cercando di fissare bene nella mente la sensazione che provavo quando mi baciava.
Si staccò per riprendere fiato diverso tempo dopo
-Devi andare, non puoi fare tardi.
-Lo so, ma non ho voglia.
-Dai, ci vediamo stasera! Magari di ritorno dalla spiaggia facciamo un salto in piscina...
-Guarda che ci conto! Mi piace vederti in costume da bagno- sorrise malizioso e riprese a baciarmi, accarezzandomi il collo e le spalle.
Poi si allontanò definitivamente, sospirò e si avviò verso la fine del corridoio. Rimasi per qualche secondo appoggiata al muro. Ogni volta che allontanava il suo corpo dal mio avvertivo come un vuoto, e mi sembrava di sentire ancora le sue mani su di me. Era una sensazione bellissima, avevo le famose farfalle nello stomaco, non credevo fosse vero.
Mi staccai dal muro e, con sguardo ancora sognante, andai a bussare a Valeria, Giada e Lisa.


Ore 17.30

-Ragazze passiamo un secondo per la piscina?- chiesi mentre eravamo seduti sul trenino-navetta di ritorno dalla spiaggia
-Come mai?- chiese curiosa Lisa
-Non c'è un motivo particolare... pensavo che magari potessimo salutare Carmine- arrancai. In effetti, salutare il simpatico bagnino con cui ogni tanto cenavamo poteva essere un'idea intelligente. O quanto meno una buona scusa per sbirciare Davide mentre lavorava.
-Io torno in camera a farmi una doccia...- disse Leonardo
-Io ti seguo! Ci vediamo direttamente in mensa alle 18.30- continuò Alberto
Scendemmo dalla navetta, salutammo Antonio, l'autista, e ci dividemmo.
-Ma noi possiamo entrare in piscina?- chiese Lisa
-In acqua no di certo. Ma a quest'ora non c'è tantissima gente, magari Carmine ci trova un posticino appartato in cui possiamo stare
La piscina del villaggio era veramente immensa, con una vasca idromassaggio, una dedicata ai bambini, ombrelloni e lettini. C'era ovviamente anche la console per Tony, che ci salutò non appena gli passammo davanti. Gli animatori, come ogni pomeriggio, si aggiravano tra i lettini conversando con i villeggianti, mentre qualche ragazzo sguazzava in acqua. Francesca, l'animatrice addetta allo yoga e all'acquagym, cominciò una lezione a bordo piscina, accompagnata dalla musica e da qualche animatore di contatto che non aveva di meglio da fare. Vidi Davide seduto su un lettino mentre parlava con una signora. Mi guardai attorno in cerca di qualche responsabile che avrebbe potuto fare storie, ma non vidi nessuno.
Ci dirigemmo verso la cabina del bagnino, sorridendo a Carmine.
-Ciao belle ragazze! Come va?- ci salutò l'uomo, senza staccare gli occhi dalla piscina.
-Ciao Carmine! Sempre impegnato eh!- esclamò Giada, appoggiando a terra la borsa da spiaggia
-Non si riposa mai! A che ora cenate stasera?
-Alle 18.30, così mangiamo con gli stagisti di cucina!
-Peccato, speravo di poter mangiare con voi...
-Domani sera di sicuro!- gli dissi -senti, possiamo chiederti un favore enorme?
-Tutto quello che volete!
-Non è che potremmo stenderci su qualche lettino? So che è vietato a noi dipendenti, ma solo per poco...- lo implorai
-Quale animatore devi spiare, sentiamo!
Ammutolii, mentre le altre scoppiarono a ridere
-Ti ha scoperta in meno di un secondo Marti!- disse ridendo Lisa
-E tu che pensavi di farla franca...- continuò Valeria
-E dai ragazze, smettetela!- feci finta di mettere il broncio, ma continuai a guardare Carmine con occhi imploranti -ce
li dai tre lettini? Anche nascosti, va bene lo stesso...

L'uomo sospirò con fare teatrale -E va bene, vediamo cosa posso fare!
-Grazie grazie grazie! Sei il miglior bagnino di tutti!
-Lo so cara, lo so!
Ci guidò tra la gente e si fermò davanti alle tre sdraio più lontane dal bordo della piscina, nascoste leggermente dalla siepe che recintava l'area.
-Potete restare qui, ma vi prego non andatevene in giro! Alle 18 però ve ne dovete andare!
Ringraziammo Carmine e posizionammo i nostri asciugamani sui lettini. Il sole non era più così caldo, quindi decidemmo di toglierci almeno le canottiere, per poter migliorare l'abbronzatura e goderci anche l'ultimo raggio di sole disponibile.
Anche in piscina tanti parlavano dell'incidente e della povera signora, ma circolava ormai la voce che stesse bene e che se la fosse cavata solo con una frattura. Almeno avevano smesso di dire scemenze.
Qualche animatore cominciava a salutare ed avviarsi verso le proprie camere, dovevano prepararsi per la cena. Vidi Davide alzarsi e guardarsi un po' in giro. Il caso volle che guardò proprio nella nostra direzione e notò Valeria che prendeva il sole. Controllò che nessuno lo guardasse, poi si avvicinò
-Sei venuta davvero!- esclamò
-Te l'avevo promesso!- mi sporsi verso di lui per dargli un bacio
-Ragazzi evitate per favore, non qui!- ci riprese Giada
-Sei bellissima in costume piccola..- mi sussurrò all'orecchio -mi piacerebbe poter fare un bagno con te
-Venerdì è il tuo giorno libero giusto? Io ho il turno di mattina, possiamo andare in spiaggia di pomeriggio.
-Mi sembra un ottimo piano. Poi ci organizziamo...- si guardò attorno con circospezione e poi mi baciò -Devo andare. Ci sentiamo stasera, ti scrivo quando finisco.
Si allontanò velocemente e noi decidemmo di fare lo stesso, dirigendoci nelle nostre stanze dopo aver salutato e ringraziato per l'ennesima volta Carmine.


Ore 1.10

D: “Piccola, noi abbiamo appena finito. Sei ancora sveglia?”

Sobbalzai, spaventata dallo squillo improvviso del cellulare. Mi guardai attorno e feci mente locale sulla serata. Dopo cena avevamo assistito allo spettacolo dell'animazione, eravamo andati al bar della piscina e poi a quello dall'altra parte della strada. I ragazzi erano stanchi, così verso mezzanotte eravamo rientrati. Mi ero ripromessa di restare sveglia ad aspettare Davide, ma dovevo essermi appisolata con il libro in mano. La luce era ancora accesa, Laura dormiva profondamente sotto le coperte.

M: “Sono sveglia. Dove ci troviamo?”
D: “Ti faccio uno squillo quando i responsabili rientrano nelle camere, poi vieni sulle scale esterne”

Corsi in bagno a togliermi il trucco ormai sbavato a causa dell'inaspettato sonnellino, poi tornai in camera e attesi. Quando il cellulare vibrò presi le chiavi, spensi la luce e uscii con passo furtivo, chiudendo piano la porta per non svegliare né Laura, né i responsabili che ci dormivano accanto.
Corsi ad abbracciare Davide quando lo vidi, appoggiato allo stipite della porta che portava alle scale esterne. Nascosi il viso nell'incavo del suo collo e respirai a fondo, riempiendomi del suo meraviglioso profumo.
-Ciao piccola..- sussurrò, staccandosi un poco per baciarmi.
Ci sedemmo sulle scale e cominciammo a chiacchierare, raccontandoci aneddoti sulle rispettive giornate ed interrompendoci di tanto in tanto per scambiarci qualche tenero bacio. Ad un certo punto, udimmo dei passi salire le scale. Mi pietrificai all'istante e guardai Davide allarmata. I passi erano sempre più vicini ed io ero sempre più spaventata. Davide mi fece segno di allontanarmi, così salii, o più che altro gattonai, sulle scale, fino ad arrivare al secondo ed ultimo piano. Mi rannicchiai vicino alla porta d'ingresso al corridoio, tenendo sempre d'occhio la situazione di sotto.
-Davide! Che ci fai qui fuori?- la voce apparteneva a Mirko, braccio destro di Mariagrazia.
-Niente de che Mirko, volevo fa' du passi. André e Francesco russano come du bisonti, nun se po' sta in quella
camera..

-Quanto ti capisco, ho paura a tornare in camera e trovare Carmelo che russa e soprattutto parla! Ci vediamo domattina!- disse il responsabile. Attesi un minuto, per essere sicura che se ne fosse veramente andato. Quando finalmente decisi che potevo scendere, mi ritrovai davanti Davide.
-Forse è meglio se stiamo qui, almeno non corriamo il rischio di essere visti. A quanto pare c'è ancora un po' di gente in giro...
Si sedette accanto a me e mi mise un braccio intorno alle spalle, attirandomi a sé e abbracciandomi. La serata era decisamente fresca, indossavo la felpa ma avevo comunque i brividi.
-Vuoi andare dentro? Almeno stiamo più caldi
-Ma è il corridoio degli ospiti! Se qualcuno esce...
-Martì, sono le due di notte. Chi è il pazzo che si mette a girovagare per il villaggio a quest'ora?
-Anche tu hai ragione...- gli concessi. Mi alzai di scatto e lo presi per mano, cominciando ad avviarmi nel corridoio, cercando di non fare rumore.
Davide mi afferrò da dietro per i fianchi, facendo aderire il suo copro al mio e coprendomi il collo di baci, senza però smettere di camminare. Sorrisi e mi voltai, allacciando le mani dietro il suo collo e baciandolo. Mi spinse contro il muro e prese ad accarezzarmi con foga, continuando a baciarmi. Le sue mani correvano veloci su tutto il mio corpo, slacciando la cerniera della felpa e sollevando i lembi della maglietta. Quel contatto con la mia pelle mi fece rabbrividire. Le sue mani erano grandi e morbide, percorrevano esperte il mio corpo, accarezzandomi il ventre e poi risalendo verso il seno, scostando appena il reggiseno e stuzzicando i capezzoli. Affondai le dita fra i suoi capelli e lo avvicinai, desiderosa di sentirlo più vicino a me. Una mano scivolò solitaria verso l'allacciatura dei miei jeans e li aprì, accarezzandomi l'interno coscia e risalendo lentamente. Sospirai, mordicchiandogli il labbro inferiore mentre tenevo il suo viso incollato al mio.
Il suo tocco si fece più rapido e anche il mio respiro aumentò, facendomi ansimare sulle sue labbra. Sorrise, ben contento della mia reazione. Poi, sul più bello, sfilò la mano e si stacco di qualche centimetro. Rimasi immobile, gli occhi chiusi e le labbra aperte, non capivo cosa fosse successo e soprattutto perché si fosse fermato.
Sentii Davide ridere, così aprii gli occhi.
-Che c'è?- chiesi -Ti diverti a torturarmi?
-In realtà sì, parecchio. In più mi piace guardarti in questi momenti, sei così... sexy.
Lo fissai sconcertata.
-Mi prendi in giro vero?
-No, sono serissimo.- rispose, smettendo di sorridere. Si avvicinò nuovamente a me e mi diede un leggero bacio.
-Pischè, scusa ma sono davvero stanco morto. Ci vediamo domani, ok?- mi diede un altro bacio e fece per allontanarsi

-E mi lasci qui così? Mi abbandoni mezza nuda nel corridoio?
Uno splendido sorriso gli esplose sul viso.
-Te l'ho già detto quanto mi piaci?- disse, allontanandosi sempre di più
-Davide, torna qui subito.
-Notte piccola, a domani.- detto questo allungò il passo e scese le velocemente le scale.
Continuai a fissare il punto in cui era sparito, senza riuscire ad interpretare bene i miei attuali sentimenti. Possibile che anche quando faceva lo stronzo riusciva a farmi perdere la testa? Non era normale il suo comportamento, cosa significava lasciarmi in quelle condizioni nel corridoio?
Mi ricomposi e cominciai a scendere le scale, continuando a ripensare a lui. Camminavo a testa bassa e non mi accorsi che Davide mi aspettava accanto alla porta della mia camera. Cercai di evitare il suo sguardo, presi le chiavi e feci per aprire ma venni nuovamente afferrata per la vita e trascinata verso il muro.
-Ei, chiariamo una cosa. Non sono la tua bambolina, ok?- gli soffiai a pochi centimetri dal suo viso
-Hai ragione, scusami.- incollò i suoi occhi ai miei e mi baciò con dolcezza, accarezzandomi i capelli e il collo. Il corridoio era deserto, quindi gli accarezzai le spalle, il petto e poi scesi lentamente, slacciando i bottoni dei suoi jeans. Lo sentii irrigidirsi quando cominciai ad accarezzarlo da sopra i boxer. Questa volta toccava a me sorridere per la sua reazione. Le mie carezze si fecero più veloci, ma... al momento giusto mi fermai, ridacchiando. Davide spalancò gli occhi e mi fissò.
-Ma che...
-Pischè scusa, ma sono stanca morta. Ci vediamo domani, ok?- risi, osservando la sua faccia. Vendetta, tremenda vendetta!
Gli diedi un rapido bacio e mi defilai, chiudendo soddisfatta la porta della camera. 

  
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