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Autore: Unusualize    25/08/2008    7 recensioni
Vediamo se qualcuno si è mai posto questa domanda: e se la fornace di Mrs. Lovett fosse stata spenta quando Sweeney Todd ha provato a buttarla dentro?
Genere: Romantico, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cap12
-Sweeney Todd, per l’omicidio di Philip Turpin, di suo fratello, Jason Turpin, e del suo maggiordomo, viene condannato alla pena capitale.-
Le manette sembrarono stringersi attorno ai suoi polsi, intrappolati per sempre.
Todd sapeva come sarebbe finita, ma non gli importava molto, l’unica cosa che voleva era Nellie libera.
E la dea bendata gli avrebbe sorriso:
-Nellie Lovett viene assolta da ogni accusa in mancanza di prove.-
Nellie sospirò sentendo le manette cadere dai suoi polsi doloranti, ma non poteva dimenticare la sorte capitata al suo amato.
Il giudice aveva battuto tre volte il martelletto, cui rumore secco era in perfetta armonia con quello dei tacchi della donna che, frettolosa si era avvicinata a Sweeney, sperando in un miracolo.
Ma il fato li avrebbe separati per sempre.
Gli diede un debolissimo bacio, al sapore di lacrime, al sapore di lei, un pietoso gesto d’amore per farsi ricordare in eterno.
Non voleva accettare il fatto che glielo avrebbero strappato via dalle braccia, di nuovo.
Non poteva sopportare di non vederlo più, e questa volta non sarebbe tornato.
Non poteva, non voleva, ritrovarsi di nuovo sola.
Eppure, per quanto quel bacio commosse i giurati nella sala del tribunale, Sweeney venne trascinato via, verso la morte, che, tra poche settimane, l’avrebbe guidato nella tomba.

I giorni sembravano non finire mai, in quella lurida, sudicia, prigione. Di nuovo in carcere: le settimane si sarebbero aggiunte ad una lista infinita di altri giorni passati a fissare il soffitto, con la mente altrove, sperando, in una di queste mattine infinite, di non svegliarsi.
Una sola cosa lo tirava su di morale: Nellie lo veniva a trovare ogni volta che poteva, chiaccherando, stando un po’ insieme, tenendogli compagnia, tentando di rallegrare quelle buie giornate.
Nonostante lei facesse di tutto per renderlo un po’ più felice, coi suoi incontri, Sweeney sembrava sempre più demoralizzato, ma come dargli torto: tra meno di un mese sarebbe salito al patibolo, e da lì, da quella atroce punto, quell’orribile soppalco di legno, avrebbe detto addio al mondo, addio a lei. Eppure, non era la sua imminente morte che lo faceva rattristare, ma era la stessa Nellie: lei, ogni volta che pensava alla perdita enorme che presto avrebbe subito, e quindi molto spesso, provava un tremendo affanno al cuore, e sentiva il bisogno di passare sempre più tempo con lui.
Sweeney, di certo, ne era felice, ma vederla conciata in quello stato, sempre con gli occhi lucidi, pronti a scoppiare in pianto da un momento all’altro, gli faceva capire l’enorme pena che le stava dando e lo faceva star male.
Perciò più lui si angosciava, più lei gli stava addosso e più soffriva. Era un circolo vizioso, da cui c’era un solo modo per uscirne.
-C-come sarebbe a dire s-smettere d-di venirti a-a trovare?- Nellie era decisamente stupita dalla affermazione di Todd. Aveva pensato che, se lei avesse smesso di visitarlo, sarebbe stata meglio, avrebbe sofferto meno, ma la disperata mente della donna, che cercava di trovare conforto in un miracolo per salvarlo, non riusciva ad afferrare questo concetto- N-non puoi chiedermi questo, non puoi farlo!-
-Ascoltami- disse lui, mantenendo la calma, al contrario della amata- Tu non puoi continuare così, stai male, non credere che sia cieco, ti vedo! Giorno dopo giorno… ti stai affannando per venire qui e tirarmi su di morale, come se tu non voglia accettare che accadrà quello che accadrà. Nellie, io mori…-
-Non dire quella parola.- lo supplicò chiudendo gli occhi- Non dire quella parola!-
-Quale? La verità? Che io mori…?-
-Sweeney, ti scongiuro, basta!-
-Morirò? E’ questa la parola che hai paura di sentire? La parola morte?-
-No!- singhiozzò lei, ormai in preda a un pianto isterico- No, io ho paura della parola “morte” accanto al nome “Sweeney Todd”. Q-quante persone hanno incontrato la morte per colpa mia e tua s-senza che avessi mai avuto i sensi di c-colpa?- un altro singhiozzo; si alzò, camminando avanti e indietro per la stanzetta, in cui era loro concesso di stare da soli- Non ho paura della morte, io temo la tua morte.-
Grande era l’amore che leggeva nei suoi occhi, una brillante scintilla che si stava ingrandendo come le sue pupille, e veniva dal cuore ciò che diceva.
-Amore… - iniziò Sweeney fermandola e abbracciandola, ma lei lo interruppe dicendo, tanto decisa quanto disperatamente tenera:
-Io non ti voglio perdere più!-
La strinse forte a sé, iniziando anche lui a versare qualche amara lacrima, pensando a quanto fosse stato ingiusto il fato, mentre la donna lasciava andare ogni pena piangendo:- Non devi temere. Qualunque cosa accada, un giorno, io e te, saremo di nuovo insieme, e niente più ci separerà, mai!-
-Ma cosa farò senza di te?- si disperò la donna.
-Te la caverai, sei una donna forte. M-ma se continui a venire qui il dolore che dovrai patire sarà più grande, lo capisci?-
-L-lo capisco- si convinse Nellie.
-Brava, tesoro- Sweeney sorrise lievemente pensando e ripensando a quante volte lei aveva sempre capito ogni suo gesto, ogni sua azione.
Si separarono lentamente dall’abbraccio:
-E’ meglio che vada, allora?- domandò lei, asciugandosi una lacrima col dorso della mano.
Il sorriso di Sweeney si allargò:- Bhè, abbiamo ancora un po’ di tempo- la fece sedere sul piccolo letto di paglia che si trovava nella stanza- Sarebbe un peccato sprecarlo.-

Avrebbe volentieri fermato il tempo, Sweeney, per stoppare quegli attimi, quei dolci attimi passati con la sua amata, che ora si era appisolata al suo fianco. Entrambi vestiti, si erano solo scambiati delle semplici coccole, niente di più, stavano ad ascoltare il battito del cuore l’uno dell’altra, un cuore carico di amore, ma anche inquietudine e paura.
Sapevano che era l’ultima volta che si sarebbero visti, prima dell’esecuzione, e che ogni singolo secondo era imperdibile e unico, che non bisognava perderlo.
L’orologio sulla parete ticchettava, secondo dopo secondo, troppo velocemente, e il momento in cui si sarebbero detti addio si faceva vicino: solo due minuti. Poco tempo, o almeno, non abbastanza per salutarsi come si deve, quindi non dovevano permettersi di perderne altro.
Sweeney, intenzionato a svegliarla, si fermò improvvisamente a guardare il suo viso angelico, le lucenti palpebre, le lunghe ciglia, rimanendo ammaliato da quanto, in quel momento, sembrasse perfetta, Nellie.
Poteva sembrare una dura, forse una un po’ maldestra, per chi non la conosceva, ma nel vederla in quel momento aveva fatto capire a Sweeney quale casto agnellino stesse per dare in pasto al terribile mondo, senza alcuna protezione. La stava letteralmente abbandonando, da sola, ma non aveva scelta!
Chissà cosa sarebbe accaduto se, quella sera, non fosse andato a cercarla e, quindi, lei sarebbe stata violentata… rabbrividì al solo pensiero.
Certo, non si sarebbe ritrovato in questo guaio, ma Nellie, la sua Nellie, dopo quanto si sarebbe rimessa? Forse addirittura anni, prima che avesse trovato il coraggio di andare avanti e dimenticare.
No, quella era stata la decisione migliore. Nonostante lui non ci fosse stato più, nemmeno Turpin c’era, e non sarebbe passato molto tempo che avrebbe trovato qualcun altro pronto a difenderla, magari meglio di come non avesse mai fatto Todd.
Chissà se l’avrebbe dimenticato… aveva solo lei, e se, con il passare del tempo, si fosse scordata di lui, la sua tomba sarebbe stata ignorata da tutti, e si sarebbe trasformata in un rifugio per erbacce, per infine essere abbandonata anche da esse.
Non poteva farci nulla. Non si può fermare il tempo, il suo corso, la storia… tutto va avanti anche senza di te.
Anche senza di te…
Anche senza di te…
Anche lei sarebbe andata avanti…
Anche lei avrebbe dimenticato…

Non poteva farci nulla.
Le diede un piccolo bacio sullo zigomo:
-Ricordati che io ti proteggerò sempre, e ti amerò per sempre- sussurrò lievissimamente, sicuro che non l’avrebbe sentito.

Spazio dell’autrice: *snif* sappiate che io ho pianto mentre scrivevo qesta cosa *snif* ci ho messo l’anima per far capire quanto lui sia innamorato, triste…. e sfigato!

La porta si aprì cigolante ed entrò un secondino; Nellie si svegliò.
-Coraggio, piccioncini, dovete uscire- informò, con un tono quasi gentile.
I due si guardarono, nessuna parola: tutto quello che dovevano far sapere l’una all’altro se l’erano già detto; si scambiarono un piccolo bacio a fior di labbra, un misero, ultimo, segno d’amore.
-Anche io ti amerò per sempre- gli sussurrò all’orecchio la donna, prima di andarsene: aveva sentito tutto!
Una volta sparito alla sua vista, dopo aver voltato l’angolo che l’avrebbe condotta fuori, Nellie corse via, al suo emporio, dove si lasciò andare, scivolando dietro il bancone, le gambe strette al petto, e pianse, tentando invano di soffocare i rumorosi singhiozzi, proprio come quella fatidica sera. Ma stavolta non ci sarebbe stato nessuno a consolarla, ad asciugarle le lacrime, a stringerla a sé… ora era sola, di nuovo.
Esattamente come quindici anni fa: anche lì pianse, ma, nel suo profondo, sapeva che sarebbe tornato, alla fine… al contrario di ora.
Niente poteva fare…
Nessuno lo poteva aiutare…
Nulla avrebbe cambiato il corso degli eventi…
A meno che…

Tanti tanti auguri a Burton!!!!!!!!!! E anche a me, dato che compiamo gli anni lo stesso giorno che figata!!!!!!!Per questo aggiorno, e non mi stupirei se altre facessero lo stesso solo per augurare a Tim un buon 50esimo compleanno!!
Ho fatto la festa e abbiamo visto indovinate cosa: SWEENEY TODD che forza!!! Mi sono divertita come non mai, soprattutto perché c’era una mia amica che ogni 2per3 sparava una battuta scema inerente al film (soprattutto sui capelli della povera Bonham Carter) quindi risate a 1000!!^_^
Scusate per questa (inutile) spiegazione, ma sono trooppo emozionata ^^
  
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