Capitolo 1: La fuga

 

KILI

-"Ma che ho fatto?" mio fratello mi aveva lasciato solo e stupefatto, odiava gli elfi come ogni nano che si rispetti, ma Tauriel non era come gli altri, non era spocchiosa, con i capelli talmente puliti (ammettiamolo, i nani non erano famosi per la loro igiene personale) da volare al vento come colombe, e non stava a suonare arpe tutto il giorno, lei era un arciere e sapeva ascoltare e sapeva catturarti con le sue magnifiche storie.
Mentre pensavo a Tauriel che correva sotto il cielo stello una voce mi svegliò dai miei sogni
-"Stai tranquillo Kili" una mano si appoggiò sulla mia spalla
-"Tuo fratello è solo geloso"
-"Geloso? Che cosa intendi per geloso Bofur?" guardai il nano con aria interrogativa, doveva aver fumato troppa erba pipa
-"Tu passi del tempo con quell'elfa e a Fili non piace, è geloso, sente che potrebbe essere rimpiazzato, ha paura che ti innamorerai di lei" Si era confermato, aveva fumato troppo
-"E tu questo come lo sai?" chiesi inarcando il soppracciglio destro
-"Siete fratelli Kili, anche io ero geloso di Bombur, stai tranquillo passerà" detto questo si dileguò.
Ci stavamo dirigendo in un posto che solo Bilbo poteva ritenere sicuro dato che continuavamo a scendere anzichè salire, ma un lato positivo c'era in quei maledetti scalini, eravamo fuori dalle celle e stavamo cercando una via di fuga, fuga che non sarebbe durata ancora per molto.
-"Voi che ci fate qui?" una voce femminile si levò nell'aria
-"Cosa vuoi elfo?" Thorin si fece spazio tra gli altri nani, per fissare da vicino l'elfo
-"Voi siete nostri prigionieri, per chi scappa c'è la morte" mi affiancai a zio Thorin
-"Tauriel" sembrava diversa, non aveva negli occhi lo sguardo sognante che aveva di sera quando parlvamo,
-"Vai via Kili, me la vedo io con questa" la guardò in cagnesco
-"Tauriel facci andare via, ti ricordi quello che mi hai detto, le stelle, le notti fuori" cercai di manipolarla in qualche modo
-"Kili io non posso farvi scappare via" si fece seria
-"Fallo per" mosse la sua mano affusolata e posò il dito indice sulle mie labbra
-"Zitto!" tese l'orecchio, poi sgranò gli occhi
-"Arrivano altri elfi andiamo!" mi prese la mano e iniziò a correre giù per le scale sempre più veloce,
-"Fermi!" ci fece appiattire tutti al muro
-"Cosa credi di fare insulso elfo" Thorin stava per perdere le staffe
-"Vi faccio scappare e vi salvo" delle luci si intravedevano in cima alle scale,
-"Andiamo" disse lievemente abbasandosi per assicurasi di non essere vista, arrivammo nelle cantine, enormai barili erano posti sul pavimento e sugli scaffali c'erano botti di vino e scorte di cibo, delle luci si avvicinavano e le ormai erano udibili
-"Qui volevo portavi, nei barili infiliamoci nei barili presto!" lo hobbit aveva proprio le idee chiare, ci infilanno non silenziosamente nei barili, gli elfi arrivarono 
-"Tauriel che ci fai tu qui?" chiese una voce più o meno maschile
-"Io? Faccio l'inventario del vino e spedisco questi botti vuote a ponte lago lungo" si avvicinò ad una leva di legno e la tirò, sotto i barili si aprì una voragine, l'acqua indondò i barili, eravamo scappati finalmente. Ora ervamo liberi, si, più o meno liberi.



Angolo autrice: ecco qui il primo capitolo di questa storia che diventerà sempre più strana,
alla prossima. :)