Davide era sdraiato sul suo letto, le orecchie attappate dalla musica alta.
Aveva gli occhi chiusi, quando Toni entrò in tutta fretta, lo scrollò da capo a piedi così che Davide fu costretto ad aprire gli occhi.
“Che c’è Toni? Cosa vuoi??”
“Scusami Davide, è che mi ha preso l’ansia perché mi è venuta questa idea grandiosa e…”
“Si, vabbè Toni, avanti spara: quale sarebbe questa idea?” ridomandò Davide.
“Ho pensato che…beh…insomma, visto che adesso stiamo tutti bene…”
“Rocco non sta bene, è ancora in coma…”
“Si, ma io sento che succederà qualcosa in questi giorni…” proruppe Toni, sempre sorridente.
“Si, vabbè, stavi dicendo?” si informò di nuovo Davide, con tono insolente.
“Ho pensato: perché non scappiamo?”
“Scappare!!Toni ma sei impazzito??”
Toni era avvilito per la reazione dell’amico.
“Toni, la verità è questa: capisco che tu stai guarendo, ma noi siamo ancora malati. Io potrei collassare da un momento all’altro, perché il dottor Alfredi mi ha detto che l’intervento potrebbe non funzionare, anche se è andato tutto bene; Rocco è in coma, Leo e Vale non hanno una gamba, Cris non mangia. Devo aggiungere altro??”
“Ma io pensavo che...”
“Tu, Toni, pensavi male! Adesso vattene, per favore!! E fate la riunione senza di me, io oggi non verrò…dillo anche agli altri!!”
Toni non rispose nulla, ma Davide sapeva che dentro stava soffrendo come non mai.
Gli aveva appena risposto male e questo non accadeva da quando aveva conosciuto i Braccialetti.
Più ci ripensava e più si sentiva una merda: aveva trattato male un suo amico.
Ma stava arrivando Lilia e doveva sembrare sorridente.
Dall’altra parte Toni si sentiva così triste: aveva appena ricevuto il suo primo rifiuto.
Ma lui aveva veramente tanta voglia di scappare, di evadere, di allontanarsi da quelle quattro mura.
Non che si fosse trovato male con gli altri, anzi era stata una delle più belle esperienze della sua vita.
Però aveva bisogno di fare tutte quelle cose che fanno i ragazzi della sua età: discoteca, musica, mare…
Mentre percorreva il corridoio diretto alla sua stanza, Toni era certo di una cosa: oggi pomeriggio ne avrebbe parlato con gli altri e tutto si sarebbe sistemato, sarebbero stati tutti d’accordo…
Vide il nonno che lo stava aspettando nella sua stanza.
L’ultimo pensiero fu su Davide: “Stronzi si nasce e si rimane”, prima di allontanare l’argomento “fuga”.
 
NOTA DELL’AUTRICE:
Sono ElenSofy e questo è il mio primo capitolo! Sono un po’ di pensieri dei vari personaggi e spero che vi piaccia!! Grazie a chi leggerà!!
Un bacio, ElenSofy!