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Autore: Believed    04/07/2014    1 recensioni
Solita vita noiosa, ogni giorno solita routine. Questa è la storia di Stefany, una ragazza di 15 anni, capelli lunghi castani; non è mai stata una ragazza invadente, troppo solare. E' una ragazza abbastanza timida, chiusa, che si è dovuta trasferire da Melbourne, in Australia, a Sidney. Stefany ha sempre sognato di trasferirsi in una delle metropoli più belle dell'Australia, e nel momento meno opportuno, il suo 'sogno' si avverò. Stefany, dovette così lasciare il suo college, il suo fidanzato Jake, la sua solita vita, ricominciando tutto da capo.
Ma un giorno, non appena si svegliò nella sua nuova casa...
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi portò proprio dietro l'edificio, che in quell'istante era del tutto isolato, poichè gli studenti erano già entrati per assistere alle proprie lezioni.
"Calum, devo andare a fare lezione di Chimica." gli dissi con voce scocciata. "Ah quindi ti importa più Chimica, che parlare con me?" mi domandò con tono arrabbiato. "Non ho detto questo." risposi abbassando la voce. In quel momento i suoi occhi mi stavano fissando da troppo tempo, così decisi di guardare da un'altra parte. "Che cosa vuoi da me, Calum?" gli domandai. "Voglio stare un po' con te, per oggi possiamo saltare le lezioni." mi disse sorridendo. "Saltarle? Stai scherzando? Mia madre mi ammazza." gli dissi infastidita. Non mi rispose, mi prese per la mano e mi portò lontano dalla scuola e da casa mia, in una via che lui conosceva bene, poichè c'era casa sua. "Vieni, andiamo qua dietro l'angolo, ci sono delle panchine e al mattino non c'è nessuno." mi informò. Arrivati da queste panchine mi sedetti e socchiusi gli occhi: li avevo ancora un po' gonfi a causa dei miei pianti notturni.
"Che cosa ti prende, Calum?" gli domandai. "Mi prende che vorrei conoscerti, perchè se possiamo essere amici, dovremo pur saper qualcosa dell'altro, non credi?" mi disse. "Beh si. Ma perchè vuoi proprio essere mio amico?" replicai. "Beh, mi incuriosisci. E sò che sotto la tua maschera da menefreghista c'è qualcosa." rispose con voce delicata.
Mi girai dal lato opposto dove c'era lui, e cercai di rilassarmi. Non avevo voglia di parlare con lui. Si prendeva gioco di me, e solo quando gli andavo bene mi veniva a cercare, come una ruota di scorta. Odio quando le persone mi cercano solo perchè hanno bisogno di qualcosa, le persone mi devono essere amiche per quello che sono, e non perchè hanno bisogno di me per fare qualcosa.
"Hai lasciato qualcuno di importante a Melbourne?" mi domandò. Rimasi avvilita dopo che la sua voce pronunciò quelle parole. Mi venne subito in mente Jake. "Beh, se intendi un fidanzato che ti tradisce alle tue spalle, per poi semplicemente chiamarti e sputartelo in faccia..si." risposi strozzando le lacrime che volevano uscire.
"Hey..vieni qua." mi disse, prendendomi la spalla in modo da avvicinarmi a sè.  Stavo benissimo con lui.. solo che la cosa mi sembrava alquanto strana. Perchè Calum Hood, uno dei ragazzi più pericolosi della scuola, il ragazzo che ha sempre un tono cattivo/scocciato/infastidito nei miei confronti mi stava 'consolando'? Questa domanda svanì subito dopo che il braccio di Calum accarezzò il mio braccio. Dopo ciò, la sua mano passò dalla mia spalla, al mio viso. Lo prese e lo girò a sè. "Non sò se ti voglio come amica." mi disse avvicinandosi a me. Le nostre labbra erano distanti meno di un centimetro, e dopo pochi secondi la distanza non esisteva più. Calum Hood mi aveva baciata. Mi aveva dato una serie di baci a stampo, per poi passare a quelli veri, quelli che aspettavo. Mentre mi baciava il mio stomaco era oramai diventata una foresta, dato che era pieno di farfalle che si muovevano a più non posso. Alla fine dell'ultimo bacio, si staccò da me. "Non deve saperlo nessuno, chiaro Stefany?" mi domandò con tono infastidito. Perchè non lo poteva sapere nessuno? "Chiaro." mi limitai a dire.
Poi mi riprese il viso e mi rubò un bacio lento e timido. Mi sorrise al termine di esso. "Non dispiacerà vero al tuo fidanzato se ti ho rubato qualche bacio?" mi domandò ridendo. "Credo che io non abbia più un fidanzato." risposi accennando un sorriso.
Ma nel bel mezzo della conversazione, mi arrivò un messaggio.
ore 12.55, Numero Sconosciuto.
'Ciao Steff, lo sai vero che tutti qua siamo felicissimi che te ne sia andata? Dio, ma muori. Jake è felice con Lucy, e tu per tutti noi sei morta. Baci, buona vita. (per quel poco che ne rimane) xx.'

"Che c'è scritto nel messaggio?" mi domandò Calum, vedendo il mio sorriso svanire.
"No niente, mia madre." dissi mentendo.
"Ah, che cosa dice?" mi domandò.
"Dice che devo andare subito a casa." risposi mentendo.
"Okay, allora ti lascio. Ciao Steff, ci si vede." disse, baciandomi sulla guancia ed andandosene via.
******
Dopo aver dato varie spiegazioni a mia madre sul perchè fossi già a casa, andai in camera mia e mi coricai sul letto.  Dopo un'oretta di dormiveglia, mi vibrò il telefono.
ore 21.30, Numero Sconosciuto.
'Sono Cal. Senti.. sono sotto casa tua. Posso entrare?xx'
ore 21.31.
'Ti vengo ad aprire, tanto non c'è nessuno.xx'

Perchè Cal era sotto casa mia?
Mi misi allora un paio di leggins, una canotta e un po' di trucco per sembrare decente, dato che ero in pigiama.
Scesi le scale ed aprì la porta. Era lui. Con il suo sorriso che faceva invidia al mondo.
"Bene, posso entrare?" mi domandò. "Certo,scemo." risposi.
"Wow, per esserti trasferita da poco, la tua casa è più in ordine della mia." commentò ridendo.
"Avevi bisogno di qualcosa?" gli domandai. "Beh, sono rimasto chiuso fuori casa, non ci sono i miei perchè sono fuori casa fino a domani e quindi non posso entrare in casa. Mi chiedevo se.." mi disse. "Cal.. se ti vede mio cugino qua mi ammazza." gli dissi con voce spezzata. "Beh lo sò. Ma se mi chiudo in camera tua nessuno potrà dire niente, uscirò dalla porta sul retro un quarto d'ora dopo di te, in modo che nessuno si accorgerà della mia presenza. Sarà questione di un solo giorno."mi implorò. Mi limitai ad annuire e allora mi abbracciò.
"Cal, io sono stanca. Vado in camera, tu fai come vuoi."gli dissi con voce assonnata.
"Vengo anche io, tanto se nessuno deve saper niente, vuoldire che dovrò dormire in camera tua."disse sorridendo. Oh cavolo. Non risposi e mi diressi in camera mia, dove mi sedetti sul letto. Mi raggiunse Cal. "Che camera adorabile." disse ridendo. "Smettila." continuai io. "Beh, ho ancora qualche vestito qua nello zaino."mi informò. "Bene, per cambiarti puoi andare in bagno, io mi cambierò di qua." gli dissi. "Ah, quindi non ci possiamo cambiare entrambi qua?" mi guardò maliziosamente. "No." risposi seria. "Va bene, vado in bagno." mi disse, uscendo dalla porta della camera. Mi misi allora i pantaloncini del pigiama, e presi una canotta che si abbinava.  Mi misi sotto le coperte e non appena entrò Calum, feci finta di dormire, giusto per evitare qualche conversazione insolita. Menomale che avevo un letto a due piazze. Così Calum, si coricò nel letto e mi spostò a sè, in modo che poteva abbracciarmi. Sentivo il calore del suo corpo vicino al mio, e dire che stavo bene era dire poco. Mi accarezzò i capelli per un paio di minuti, e poi ci addormentammo entrambi. Non riuscivo a capire che cosa stavo pensando in quei giorni. In quei giorni in cui Calum era completamente cambiato. Non era sempre antipatico, acido, scocciato o infastidito. Era completamente un'altra persona. Mi stavo mica innamorando di lui? no,no,no! Non può essere. Non mi devo innamorare di lui.

ANGOLO DELLA POSTA:
Ciao a tutti voi cari lettori, beh mi scuso anche ora per il ritardo. Beh, secondo voi Stefany si sta realmente innamorando di Calum? E come mai Calum l'aveva proprio baciata? Vi ringrazio per tutto quello che fate, ma sopratutto perchè leggete la mia storia ahahah. Spargete la voce! Baci, xx.
  
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