Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: AliceLol    04/07/2014    0 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
Uscendo dal parco, incrociò di nuovo lo sguardo del ragazzo musicista, che inseriva frettolosamente la chitarra nella custodia e raccoglieva le poche cose che aveva ancora a terra. Era quasi arrivata alla strada, ma presa da non si sa quale istinto, fece dietro-front e si avvicinò al giovane sorridendogli.
“Ti va un caffè?”
Lia, 17 anni. Per un breve periodo frequenterà un liceo di Londra.
E si sa, Londra è una città magica.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lea osservava la sua immagine riflessa nello specchio: avendo vissuto a Londra per quasi un anno, ormai aveva chiara la filosofia del posto, ovvero “vestiti come vuoi, non interessa a nessuno se indossi abiti firmati, stracci o che tu abbia ricavato il tuo abbigliamento dalla tenda della tua stanza, qui siamo di mentalità aperta!” ed era una delle cose che più amava di quella metropoli. Di conseguenza non si faceva scrupoli quando doveva uscire e indossava quello che la faceva sentire meglio. Per la serata in programma con gli amici, aveva optato per degli shorts, degli stivaletti beige con un minimo di tacco, una canotta dello stesso colore e la camicia in jeans annodata in vita. Era agosto, quindi non faceva freddo, anche se ricordava la regola generale del “a Londra il tempo cambia in un batter d’occhio” quindi per precauzione afferrò anche la fedele giacchetta in finta pelle. Ormai il suo periodo scolastico a Londra si era concluso da un paio di mesi, ma aveva instaurato dei profondi rapporti sia con la famiglia che l’aveva ospitata, sia con gli amici che aveva conosciuto vivendo in quella città. E così quando July le aveva proposto di trascorrere le vacanze estive da lei, aveva trovato un accordo con i propri genitori ed era volata a Londra. “Lia, sei pronta? Se non scendi subito ti vengo a prendere e ti trascino per i cap…” July non fece nemmeno in tempo a concludere la frase che l’italiana fece capolino dalla camera e si diresse verso la porta. “Stai calma, che tanto Nick sarà in ritardo come al solito, e Paul ed Erin troveranno di certo un modo per intrattenersi durante la nostra assenza.” Rispose Lia arricciando le labbra in modo ammiccante ed eloquente. “Ma beati loro! Cosa darei per poter soddisfare i miei istinti repressi!” disse di rimando l’amica con un’espressione affranta. Uscirono di casa chiudendo la porta a chiave e si indirizzarono alla fermata della metropolitana più vicina. In meno di 10 minuti erano già all’interno del locale scelto come ritrovo. Come previsto, sebbene loro fossero in ritardo, Nick non si era ancora fatto vedere, mentre la coppietta di amici si teneva occupata tra effusioni ed atti osceni. “Fermatevi, o July vi salta addosso. Ha l’ormone pazzerello, e credo non avrebbe nemmeno una preferenza tra uno o l’altra…quindi lo dico per voi.” Disse Lia andando poi ad abbracciare i due. “Ma vai a farti friggere nell’olio delle patatine del Mc’, simpaticona!” esordì July fulminandola con lo sguardo, per poi rivolgere un saluto agli altri con la mano. “Scusate il ritardo! Arrivando ho incrociato una ragazza niente male e mi sono intrattenuto con lei qualche minuto…buonasera a tutti!” ed ecco Nick, il bello ed impossibile dai tratti esotici che dà un assaggio di sé, ma poi si ritrae e scompare. Dice di non volersi legare con nessuna ragazza, e per questo intanto se la spassa con tutte. A parte questo suo lato leggermente frivolo, è una brava persona e quando si riesce ad entrare nelle sue grazie, si può contare su un vero amico. Il segreto per una ragazza è non starci: in questo modo avrà il suo rispetto. Lia gli si avvicinò e gli tirò un pugno delicato sulla spalla “Ciao Don Giovanni dei poveri!” “Ehilà bambola, allora? Stasera è la volta buona?” chiese lui schioccandole un bacio sulla guancia. Nei 9 mesi in cui si erano frequentati a scuola e non, lei gli aveva sempre tenuto testa e non si era fatta incantare dai profondi occhi neri o dalla pelle abbronzata, quindi ormai per Nick era normale lanciare le solite frecciatine. Lia gli scompigliò i capelli ricci e rispose con un “non questa volta…chissà, magari la prossima!” sorridendogli raggiante. Nemmeno il labbruccio e gli occhi da cucciolo funzionarono. “Ciao ragazzi, cosa vi porto?” il cameriere si avvicinò al tavolo salutando Paul con un pugno a pugno e sorridendo cordiale. Ordinarono tutti una birra, tranne July, che prese una Coca. Era una bellissima ragazza dai tratti tipicamente inglesi: pelle candida, capelli lisci e biondi ed occhi azzurri, tanto chiari da sembrare trasparenti. “Ecco qui. Ragazzi, godetevi lo spettacolo stasera!” disse Jackson, ponendo il vassoio sul tavolo e passando a ciascuno il proprio drink. “C’è qualche esibizione?” chiese entusiasta Erin, la scalmanata rockettara dai capelli fucsia e il piercing al naso. “Si, è uno bravo. Non l’avevo mai sentito prima, ma ci sa fare. Guardate, sta uscendo proprio ora. Oh, scusate, mi chiamano ad un altro tavolo!” e così scappò facendo zig zag con il vassoio vuoto fra le mani. I cinque amici volsero contemporaneamente lo sguardo in direzione del piccolo palco dove era posizionata solamente un’asta con un microfono. Appena Lia scorse la capigliatura rossa e spettinata dell’artista, si aprì in un sorriso sincero. “Ah! Ragazzi io lo conosco! L’ho incontrato per caso l’anno scorso. È veramente bravo.” Il musicista si presentò e imbracciò la chitarra, leggermente impacciato, ma nel momento in cui cominciò ad esibirsi tutta l’attenzione fu rivolta a lui: attraverso un piccolo aggeggio a pedali, riusciva a creare e registrare diversi suoni prodotti con lo strumento o con la voce, che poi mixava insieme per formare la base. La voce era tenue, lievemente graffiata nelle note più alte, sicura e sincera. Tra una canzone e l’altra Erin interruppe il silenzio e la contemplazione del gruppo ed esternò ciò che tutti silenziosamente stavano pensando: “Mio Dio, è la voce di un angelo.*” Quando lo spettacolo si concluse, Ed ringraziò il pubblico e con molta nonchalance aggiunse “In caso qualcuno avesse un divano libero dove farmi riposare stanotte, me lo faccia sapere!**” e se ne andò portando via la sua chitarra. “July, che ne dici? Lo ospiteresti per una notte?” propose Lia all’amica. “Innanzitutto vorrei conoscerlo, prima di accoglierlo in casa mia. Poi posso anche farci un pensierino. Quindi ora, mia cara amica, vai a prenderlo che gli offriamo da bere!” Dopo qualche minuto si alzò imbarazzata e si incamminò verso la porta dietro la quale era sparito il rosso, bussando lievemente. Senza preavviso, si ritrovò il viso del ragazzo davanti, con un’espressione interrogativa. Appena mise a fuoco e riconobbe chi avesse davanti, le sorrise spostando il peso da un piede all’altro. “Ehi Ed! non so se ti ricordi di me, sono Lia. Ci siamo conosciuti l’anno scorso e ti ho offerto un caffé davanti a Hyde Park!” era chiaramente agitata. “Certo che mi ricordo. È sempre un piacere! Ma come sapevi che mi sarei esibito stasera?” chiese sembrando confuso. “In realtà non lo sapevo…” rispose sincera portando una ciocca di capelli scuri dietro l’orecchio “ma vieni che ti presento degli amici. E magari ti rimedio un posto dove dormire!” concluse con un occhiolino ed aprendo la strada verso il proprio tavolo.

*Taylor Swift disse questo riguardo Ed in un'intervista.
**Ed ha ammesso che appena trasferitosi a Londra e avendo perso il posto in cui stare, dopo le serate nei locali chiedeva un tetto ai presenti. A volte gli andava bene, altre no. Se siete interessati e ancora non l'avete visto: https://www.youtube.com/watch?v=aCjgz1MV8DU

Sono tornata! :)
Ho già il capitolo 3 pronto, quindi fatemi sentire il vostro affetto e magri lo pubblicherò prima!
A parte il prossimo (che, ripeto, è nelle vostre mani) penso che aggiornerò ogni settimana circa, esami ed impegni permettendo!
Se vi va lasciate qualche recensione o pensiero <3
Grazie a tutti coloro che leggono e sacrificano un po' del loro tempo a me!!!
Alice
  
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