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Autore: Serenity_chan    26/08/2008    1 recensioni
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Rinoa81, assistente amministratrice.

Salveeeeee ragazzeeee!!!sono nuova di qui! questa è la mia prima fanfiction su Twilght che scrivo! che emozioneeeee!!>.< quindi non siate troppo crudeli!!ç_ç
ma adesso passiamo alla stroria....
E' ambientata dopo "Eclipse"...(non ho ancora letto Breaking Dawn quindi non farò spoiler °-°)
Troveremo un Edward e una Bella felicemente sposati...ma qualcosa di oscuro si aggira nella cittadina di Forks...cosa succederà se un bel vampiro e una bella vampira si insinueranno nelle vite dei nostri beniamini? E Bella riuscirà a sopportare e superare il suo dolore?
Leggete e scoprireteeee!!! si accettano tantiii commentiiii!!!*.*
Buona letturaaa!!!!
Genere: Romantico, Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*L'Amore oltre il Dolore*

CAPITOLO 1. Vampiri


Pioggia...sentivo la pioggia bagnarmi il viso e i vestiti, ma dovevo correre, non potevo fermarmi…correre, correre…sempre dritto, senza voltarmi, senza preoccuparmi delle voci di supplica e di dolore che sentivo intorno a me, che riempivano il bosco, e facevano vibrare le foglie degli alberi…correvo e non mi fermavo, sapevo che una sola piccolissima distrazione sarebbe stata fatale…non per me, ma per la persona che dovevo raggiungere…i minuti erano contati e io non ero più sicura che sarei riuscita a compiere la missione che mi era stata affidata.
Quando all’improvviso in fondo al bosco, vidi una luce accecante. Splendente. Più mi avvicinavo e più sentivo che quella luce mi riempiva il cuore di calore, di serenità…senza neanche accorgermene mentre correvo, tesi una mano verso quella luce come a volerla prenderla e intrappolarla…ancora poco…ancora poco e sarei riuscita a raggiungere la luce tanto desiderata…
Successe tutto troppo in fretta per rendermene conto.
Raggiunsi la fine del bosco. Mi addentrai verso la luce e quello che trovai di fronte mi fece stringere il cuore in una morsa di dolore.
Ero  a La Push nella scogliera dove circa 1 anno e mezzo fa mi tuffai…li davanti, in bilico ad uno scoglio vidi un ragazzo di spalle.
La sua pelle abbronzata e i suoi capelli corvini erano inconfondibili, sapevo bene chi era, ma ne fui certa quando voltò la testa verso di me e lo sguardo che mi rivolse, mi fece gelare il sangue nelle vene.

Jacob Black era lì, voltato verso di me in lacrime…udii solo una frase…

<< Sii felice Bella…ti ho sempre amato…addio.. >>

Poi girandosi completamente verso di me…aprì le braccia e sorridendomi un’ultima volta si gettò all’indietro oltre gli scogli verso il vuoto del mare in tempesta…
Riuscii ad urlare solo il suo nome..

<< JAKEEEEE  NOOOOO!!! >>

Piangevo. Tremavo. Urlavo. Cercavo di andargli incontro, ma era tutto inutile il mio corpo era immobilizzato dal terrore dalla disperazione e dal dolore…ed io sapevo perché si era gettato, io lo sapevo…per colpa mia…Poi un’altra luce abbagliante…
e infine il buio…

***************

Mi svegliai di soprassalto urlando, ero sudata e tremavo…mi guardai intorno. Mi trovavo distesa sul letto, nella grande e bellissima stanza di mio marito Edward, ormai divenuta la nostra camera da circa due settimane.
Sorrisi al ricordo del nostro matrimonio, il giorno più felice di tutta la mia vita, finalmente ero diventata la signora Isabella Marie Swan Cullen.
Guardai fuori nella grande vetrata, e mi stupii che fosse ancora notte fonda…una notte senza luna…mi girai verso il comodino e vidi l’orologio segnare le 3 del mattino…

Il mio cuore batteva frenetico, respiravo ancora affannosamente e mi tremavano le mani. Chiusi gli occhi cercando di calmarmi, cercando di non pensare a quell’incubo terribile. Ma più rimanevo con gli occhi chiusi e più le immagini di Jacob in lacrime mentre si gettava nel vuoto mi attraversavano la mente. Spalancai gli occhi in preda al terrore…non poteva essere…non doveva essere…
“era solo un sogno, era solo un sogno” mi continuai a ripetere tra me e me, ma fu inutile l’angoscia per quello che avevo sognato non mi abbandonava.
Mi misi a sedere cercando con lo sguardo nella stanza buia l’unica persona di cui solo in quel momento avevo più bisogno e che era in grado di calmarmi con la sua presenza…
Ma quella notte il mio bel vampiro non che marito stupendo non sarebbe venuto a rassicurarmi e calmarmi…eh si, quella sera infatti lo avevo costretto ad andare a caccia con tutto il resto della famiglia dato che, da quando eravamo tornati dalla luna di miele circa una settimana fa, non si era ancora nutrito…quindi avrei dovuto aspettare fino al mattino seguente.

Sospirai, accesi la lampada sul comodino e mi alzai dal letto.
Quella sera ero rimasta sola in casa, Edward aveva insistito affinché qualcuno della famiglia restasse con me, sapeva fin troppo bene della mia frustrazione e tormento ogni volta che si allontanava, e non voleva che mi sentissi sola. Ma io fui irremovibile dicendogli che per quella notte sarei sopravvissuta senza baby-sitter e che avrei fatto attenzione agli scalini e agli spigoli dei mobili.
Cosi mi ritrovavo in canottiera pantaloncini e ciabatte a vagare per la grande casa dei Cullen…ora che la vedevo meglio era davvero troppo grande per me, abituata a una semplice casetta di città, questa mi sembrava la reggia di un re.

Scesi gli scalini con molta attenzione come promesso ad Edward, e non so come evitai per un pelo di battere la testa contro lo stipite della porta della cucina!
Avevo intenzione di prepararmi un po’ di the per calmarmi…
Arrivata in cucina accesi la luce. Riempi il bollitore d’acqua e lo misi sul gas. Mi sedetti su una sedia e appoggiai le ginocchia al petto avvolgendole con le braccia…
Da quando ero arrivata a far parte ufficialmente della famiglia, e ovviamente vivere insieme a 7 vampiri, Esme, la mia dolce e amatissima suocera, si era data parecchio da fare per me. Aveva praticamente svaligiato mezzo supermercato e riempito ogni singolo scaffale della cucina di tutto il cibo possibile per gli umani. Adorava cucinare e finalmente aveva una cavia a cui far provare le sue ricette complicatissime ma di una squisitezza unica, di li a poco sarei ingrassata come una balena…ma nessuno, apparte vampiri, avrebbe mai resistito alle prelibatezze preparate da Esme…quindi con bhe diciamo discreto entusiasmo avevo accettato Esme come mia cuoca personale.

Rimasi in silenzio aspettando che l’acqua bollisse e iniziai a pensare. Pensare in quei momenti di solitudine era la cosa che mi riusciva meglio…
Pensai a Jake, di cui da più di un mese non si erano notizie. Scappato…si, era scappato per colpa mia, per colpa del mio matrimonio, per colpa del mio amore per Edward…scossi la testa per cancellare via quel pensiero…ma il senso di colpa che provavo non mi lasciava, era li ancora dentro di me cercando di riaprire di nuovo quella ferita che mi si era formata dopo aver lasciato Jacob per sempre.

Un forte tuono mi fece sussultare. Non mi ero accorta della pioggia che cadeva impetuosa nel giardino di fronte casa. era come se il mio stato d’animo si riflettesse con il clima in quel momento…
Il the non migliorò affatto il mio umore. Vidi con mia enorme sorpresa che l’orologio della cucina segnava le 4 del mattino...ero rimasta 1 ora a fissare la pioggia oltre la finestra. Decisi così che era arrivato il momento di tornare a letto, ma al ricordo che potessi rivivere quel sogno sentì un brivido lungo la schiena…così ripensandoci mi diressi verso la tv in soggiorno.

Stavo per sedermi sul divano quando all’improvviso un lampo illuminò il salotto seguito da un potente tuono. Cercai di trattenere un urlo coprendomi la bocca con le mani…neanche un battito di ciglia e si sentì uno strano rumore, come se qualcosa di metallico fosse esploso. Mi resi conto che era stato il contatore della luce a esplodere, quando le luci improvvisamente si spensero e mi ritrovai in piedi al buio nella grande sala.

Senza pensarci due volte feci due passi avanti e come sempre richiamai a me una nuova disgrazia. Infatti sbattei violentemente il ginocchio sul tavolino…questa volta non cercai affatto di trattenere un urlo. Mi gettai sul divano tenendomi il ginocchio con le mani e dondolando dal dolore con due lacrimoni agli occhi piagnucolai:

< Scommetto che vi starete divertendo! > dissi sprezzante con le lacrime agli occhi…

Se conoscevo Alice cosi bene, ci avrei scommesso che avrebbe visto tutto in una delle sue visioni…e ci avrei anche scommesso che Edward e il suo caro fratellino Emmett si sarebbero sbellicati dalle risate…

“stupidi vampiri indistruttibili” pensai tra me e me quando il dolore passò.

Respirai affondo cercando di calmare il battito del mio cuore, di certo i tuoni non mi erano affatto di aiuto, in più c’era il problema del buio.
Come avrei fatto a raggiungere la camera al buio? E soprattutto come avrei fatto a mantenere il mio corpo integro?
Sicuramente, come minimo e con un po’ di fortuna avrei solamente perso un braccio o una gamba salendo le scale…scartai immediatamente la possibilità di andare a letto…quindi decisi di starmene un po’ nella grande veranda che dava sul giardino seduta nella panca a sentire il rumore della pioggia.
Cosi dicendo presi il grande plaid blu appoggiato al divano e mi diressi molto lentamente verso la porta. L’aprii e mi avvolsi nel plaid accoccolandomi le gambe al petto come meglio potevo.
Non faceva freddo, si stava abbastanza bene, ma nonostante questo, guardando il giardino, sentivo una strana sensazione invadermi il corpo, era come se qualcuno mi osservasse…sentii un altro brivido lungo la schiena, quando mi accorsi nonostante la pioggia fitta di un’ombra che si avvicinava tra gli alberi del bosco.

Fui presa immediatamente dal panico. Chi era che si stava avvicinando? Un uomo…o un vampiro? Forse era Edward?
No, non poteva essere lui sarebbe tornato con qualcun altro della famiglia….ma allora cosa o chi stava venendo verso di me?... Poi lo sentii un rumore come un sibilo minaccioso.
Quell’ombra stava emettendo un suono! Forse voleva dire qualcosa ma era troppo lontana perché io, povera fragile umana potessi sentire. Il mio cuore stava per scoppiare. Senza neanche accorgermene ero in pieni, con occhi sgranati che fissavo quella chiazza scura in mezzo al buio della foresta. Poi un lampo illuminò il giardino, e lì mi resi conto di quello che si stava avvicinando…
Una nuova ondata di panico prese possesso di me. Volevo correre. Scappare, ma non ci riuscii…era come nel mio sogno, immobilizzata dal terrore.

Quello che vidi davanti….non era affatto un uomo, non era neanche Edward il mio sposo, il vampiro dagli occhi dorati...no.
Quella pelle bianca come porcellana che si avvicinava risplendeva nel buio della notte. Quella eleganza. Quel portamento aggraziato e minaccioso. Quelle caratteristiche le conoscevo bene, quella bellezza inumana appartenevano ad un vampiro…e in quel caso ad un vampiro molto affamato…di sangue umano…
Solo un secondo il lampo illuminò la figura che stava oltrepassando gli alberi e ora camminando nel grande giardino. Ma mi bastò per capire che non era un vampiro “buono” dagli occhi dorati che si nutriva di sangue animale…no…quello era un vampiro che aveva accettato la propria natura di assassino e di bevitore di sangue.
Il colore dei suoi occhi era di un rosso acceso con delle venature nere nell’iride…quel vampiro era assetato…assetato del mio sangue…

Tutto successe contemporaneamente.

Dopo il lampo, seguì il tuono che sovrastò il suono di un ringhio di rabbia e dolore. Sentii un boato acuto, come se due enormi massi si fossero scontrati…e infine tutto tornò buio. Solo la luce delle stelle risplendeva nel cielo nero come la pece.
Dopo qualche minuto  riuscii a ritrovare un attimo di lucidità, dove mi resi conto che l’ombra minacciosa pronta ad assalirmi era svanita.

Ancora in preda al terrore mi accasciai nella panca, e in lontananza potei notare solo altre 5 ombre muoversi aggraziate verso di me e altre 3 scontrarsi l’una contro l’altra.
Semi cosciente riuscii a sentire un forte odore di incenso, e all’improvviso un dolore acuto al polso mi pervase.
Sentivo che qualcosa mi stava stritolando il polso sinistro! ma non riuscii a capire cosa, i miei occhi erano coperti dalle lacrime di dolore…solo un sussurro uscì dalle mie labbra…

< Edward… >

e infine il buio…



Continua...


  
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