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Autore: SynysterIsTheWay    04/07/2014    5 recensioni
L'amore devastante è quello che non può essere urlato al mondo. Quell'amore segreto, che nessuno sa. Quell'amore così profondo, quanto distruttivo. Quando due mani, non possono ricongiungersi in alcun modo, ma possono sentirsi anche senza toccarsi. Brian ed Haven lo capirono subito, che i loro, non erano semplici sguardi. Capirono...che riuscivano a vedersi nei propri occhi, ma Haven è la moglie del suo capo. Del boss della mafia più temuto di Huntington Beach. Brian non può tradire l'uomo che considera come un padre, da anni. L'uomo, che gli ha dato un tetto sopra alla testa e due pasti caldi al giorno. L'uomo che era il migliore amico di suo padre. Riuscirà Brian a placare la sua sete d'amore e a trattenere i suoi istinti, vedendo la donna che ama, tra le braccia di un altro? Lo scoprirete, solo vivendo la storia nei panni dei due protagonisti.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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9° Be brave.




 
Alle anime superficiali occorrono degli anni per liberarsi di un'emozione.
(Oscar Wilde)

 






Una volta tornata a casa accompagnata come sempre dai ragazzi, mi sono messa a correre per le scale
e ho aperto di scatto la porta della mia camera, osservando Stéph a terra.
-Oh mio Dio...- Sussurro, vedendo l'uomo a terra con due bottiglie rotte sul pavimento ed una vuota tra 
le mani.
Okay, ora me ne darà di santa ragione.
-Stéphan!- Urlo, tentando di attirare l'attenzione dell'uomo ma lo vedo spalmarsi ancor di più al pavimento.
Mi fiondo dinanzi a lui, tentando di aiutarlo a rialzarsi ma mentre ci provo, sto per cadere io.
Mi faccio un po' più di forza, vedendo poi l'uomo lasciarsi tirar su e disperarsi come non lo avevo mai visto
fare prima d'ora.
I suoi sembrerebbero essere dei singhiozzi mentre gli occhi azzurri gli sono diventati improvvisamente rossi.
Ad esser sincera, non sembra neanche lui.
Egli ricomincia a singhiozzare, vedendomi poi affiancarlo per cercare di capire cos'ha. Dall'alito intuisco che anche oggi ha
deciso di ubriacarsi.
Possibile che sia ancora convinto del fatto di poter ritrovare salvezza nel fondo di una bottiglia?
-Stéph...cosa ti prende adesso? Hey, sono io, Haven.-
-Haven...io chi sono?-
-Sei...Stéphan. Mio marito. Il più grande capo della mafia di tutti i tempi.-
-Io sono un uomo di merda Haven. Ti faccio soffrire e ti faccio del male ma...non è colpa mia.- Stéph parla vagamente, guardandosi
continuamente intorno e ricordandomi della sua voce da ubriacone alquanto assurda.
Una voce diversa dal solito. Molto più soffocante.
-Io non volevo essere così...io non volevo diventare tutto questo.- Continua a balbettare Stéphan, roteando in continuazione i suoi occhi
e mostrandomi finalmente quel suo lato debole.
Chi lo avrebbe mai detto che anche uno come mio marito possa lasciar distruggere quella sua corazza proprio dinanzi ai miei occhi.
Forse lo sta facendo perché in qualche modo, sa di potersi fidare di me.
Ed io invece...non ho saputo fare altro che innamorarmi di un altro uomo. Ma non l'ho fatto di proposito...si insomma...è
accaduto e basta.
E comunque, Stéphan non mi ha mai trattata davvero per come merito. Mi ha sempre trattata come un oggetto e sbandierarmi ai quattro
venti è la cosa che sembra fare meglio.
Lui non mi ha mai dato amore. 
Ed allora perché adesso mi sta dicendo queste cose? 
Perché, nonostante sia una persona così debole in fondo...mi lascia sempre con il cuore spezzato?
-Stéphan, ne parleremo un'altra volta...adesso credo sia meglio che tu ti riposa un po'.-
-Non voglio dormire. Haven, io ti amo! Ti amo troppo e non volevo trasformare questo posto nel tuo inferno personale! Non volevo
neanche far uccidere tutti quei ragazzi che ti guardavano ma io sono ossessionato da te. Non ho mai provato nulla di simile per nessun altra
in tutta la mia vita e tu sei...cioè...sei...-
Stéph mi osserva da capo a piedi ed io non so proprio cosa dirgli. Mi dispiace di questo suo pentimento e nonostante ciò mi faccia percepire
che anche lui abbia un cuore...qualcosa dentro di me resta instabile.
-Haven, sei la moglie che ho sempre desiderato e credo di non aver mai amato nessuno più di quanto amo te.-
-Ed è per questo motivo che non sai fare altro che mettermi le mani addosso?- Ribatto acida, vedendolo sbarrare gli occhi.
Buongiorno.
-Ma amore mio...io non vorrei mai farlo. E' la mia gelosia che mi fa agire in questo modo ma credimi che se potessi diventare un uomo
migliore solo per te lo diventerei. Non ho mai voluto ferirti...-
Eppure lo hai fatto.
Mi hai strappato via dalla mia famiglia solo per uno stupido debito nei confronti di mio padre. Un debito che poteva esser saldato
in qualsiasi altro modo.
Ed invece, io ero troppo piccola ed ingenua per capirlo.
Mi hai sempre corteggiata come meglio potevi...mi hai dato tutto ciò che avrei sempre desiderato ma ti sei da sempre dimenticato di una cosa.
Di darmi il rispetto che merito e di comprendere il fatto di esserti sposato con una ragazza di soli diciotto anni quando tu invece sei già
abbastanza vecchiotto.
Oh si...avresti dovuto pensarci prima a tutto questo.
Avresti dovuto pensare anche al fatto che ogni tanto mi sarebbe piaciuto esser compresa da te. Ma no, questo non è mai accaduto.
Ogni volta che leggevo un libro il giorno dopo me lo ritrovavo nella spazzatura.
Ogni volta che piangevo per la mancanza dei miei genitori...tu non hai fatto altro che allontanarli.
Mi hai imprigionata qui dentro e da me pretendevi amore e dolcezza quando io in realtà non ho mai ricevuto niente!
Ma sbagliare è umano e si...tutte le persone sbagliano.
Quindi alla fine non posso fargliene una colpa. E' come se mi stesse chiedendo perdono per tutti i dolori che mi ha provocato
in questi anni e detto da lui è già qualcosa.
Chissà se dovrei davvero credere alle sue parole o...restare ugualmente con i piedi per terra.
-Perdonami piccola mia. Se fosse possibile...rinuncerei per sempre alla mia vita da mafioso per starti accanto anche per un giorno i più.
Ma purtroppo ci sono dentro fino al collo e non posso tirarmi indietro proprio adesso. Ma credimi che per te lo farei. Non rovinerei
mai più questo bel viso e soprattutto il tuo bel corpo. Me ne prenderei cura come un uomo orgoglioso di aver accanto una donna come te.-
Basta Stéph ti prego. Ti stai solo facendo del male in questo modo e riesci a colpire anche me.
Perché tutto ciò che fai, ricade sempre e solo su di me,eh?
Perché mi stai mostrando solo ora chi sei realmente?
-Io ti amo Haven.- 
Le sue parole così deboli ed afflitte, riescono a colpirmi in pieno.
Come vorrei essere sincera anch'io con lui e dirgli che in realtà il mio cuore non gli è mai appartenuto.
Voglio dire...come puoi amare una persona che arriva al punto di farti del male anche fisicamente oltre che psicologicamente?
Un giorno glielo dirò. Un giorno gli dirò tutta la verità e lui sarà costretto a lasciarmi andare. Un altro giorno però. Non oggi.
-E tu? Non mi ami?- Continua Stéphan, attendendo una mia risposta.
Se gli rispondo di no...non potrò mai sapere cosa sarebbe capace di fare. Devo ricordarmi del fatto che è un capo della mafia e che una sua
qualsiasi reazione improvvisa potrebbe essere fatale per me stessa.
Egli mi accarezza una guancia, tentando di sorridermi.
Io mi limito a sospirare e ricambiare con poca convinzione il suo sorriso.
Al pensiero che possa far del male pure a Brian...provo a salvarci la pelle.
-Ti amo anch'io.- Sussurro, vedendo l'uomo addormentarsi sul divanetto e allo stesso tempo, sentendo un rumore alla porta abbastanza preoccupante.
Corro verso la porta, osservando la maniglia quasi dondolare sul legno.
Che Brian sia stato qui ed abbia ascoltato tutto?














***











Dopo l'accaduto di questa mattina, mi sono assicurata di far riposare Stéph che adesso dorme come
un ghiro.
Fino ad ora, sono rimasta accanto a lui per assicurarmi che stesse dormendo ed adesso l'unica cosa che posso fare
è andare da Brian.
Ho come la sensazione che sia stato lui a tirare un pugno secco contro la porta e che sia arrabbiato con me
per ciò che ho detto a Stéphan.
Lui dovrebbe saperlo che non potevo fare altrimenti. L'ho fatto per noi e soprattutto per assicurarmi che possa vivere
per qualche anno in più.
Non oso neanche immaginare cosa potrebbe accadere se mio marito venisse a sapere una cosa del genere. Prima ucciderebbe me
e dopo lui.
Ispeziono tutta la casa da cima a fondo, ma di Brian non c'è neanche l'ombra.
E' strano non avere la sua presenza in questa casa...sembra così vuota.
Con velocità, corro verso il solito corridoio per poter bussare alla porta della camera dei ragazzi qui al piano terra.
Finalmente, dopo svariati tentativi, qualcuno decide di aprirmi.
Zacky mi appare dinanzi agli occhi, senza maglietta e con un paio di boxer quasi tigrati.
Sbarro gli occhi alquanto imbarazzata, vedendo il ragazzo diventare rosso come un pomodoro.
-Ehm...ah sei tu Haven.-
-Disgraziato! Mettiti subito una maglietta!- Urlo contro a Vee, dandogli le spalle.
La situazione non è solo imbarazzante ma fottutamente ambigua.
-Ehm scusami Haven è che...sto facen...-
-Non voglio sapere cosa stavi facendo, porco!- Ribatto ancora, sentendomi totalmente a disagio.
Insomma, se voleva scambiare effusioni con qualche ragazza poteva anche farlo fuori di qui! 
-Scusa, non sapevo che saresti venuta a bussare proprio quando stavo per...-
-Basta! Zitto Zacky, zitto!-
-E che sarà mai un po' di buono e sano sesso!- Esclama Vee, credendo di essere spiritoso ma io non riesco
a ridere proprio in alcun modo.
Sono quasi sicura del fatto che sto per diventare ancora più rossa di lui.
-E va bene Haven, la smetto. Ti serve qualcosa?- Mi domanda, dopo aver riso di continuo.
-Ti sei rivestito?-
-Ehm no.-
-Allora non mi volto!-
-Certo che sei proprio buffa.-
-Buffa io?!-
-Si. Ti scandalizzi per così poco!-
-Per così poco? Tu hai osato dire, per così poco?-
-Non vedrai altro che tatuaggi, te lo assicuro!-
-Non mi interessa, mettiti subito una maglietta!-
-Vuoi dirmi che cosa stavi cercando?-
-Brian!-
-Ah, giusto. Brian è uscito stamattina e non è più tornato. Jimmy ha provato a chiamarlo più di una volta
ma ha il cellulare staccato.-
Adesso si che inizio a preoccuparmi. Non voglio pensare che abbia fatto qualcosa di stupido.
-Va bene...grazie.- Sussurro con delusione a Zacky, senza voltarmi neanche per un'istante.
-Stai tranquilla...è un ragazzo con la testa sulle spalle. Tornerà.- 
Annuisco alle parole di Vee, facendogli un cenno di mano senza guardarlo e dirigendomi questa volta verso
la cucina.
Vedo Maria cucinare mentre Jimmy, Johnny e Matt le stanno alle calcagna, senza lasciarle neanche un attimo di respiro.
-E dai Maria, noi abbiamo fame!- Si lamenta Johnny, cercando qualcosa da mangiare nel frigo.
-Avete già mangiato. Non sono mica la vostra baby sitter!- Ribatte Maria, che ha appena finito di lavare i piatti e riordinare
la cucina.
Sembrano proprio dei bambini piagnucoloni.
Io intanto comincio a sentire sempre più fitte allo stomaco che non mi danno neanche la possibilità di camminare.
Non posso farci niente. Io quel ragazzo me lo sento dentro.
C'è qualcosa che non va ed io ne sono consapevole ma...non so neanche dov'è andato a finire.
Anche se volessi cercarlo, non saprei da dove cominciare.
Entro in cucina tenendomi la pancia tra le mani e sedendomi su di una sedia accanto al tavolo.
-Oh signorina Haven, come si sente?- Mi domanda Maria, avvicinandosi a me.
-Ma non è giusto! Non ti sei mai preoccupata così per noi!- Continua Johnny, beccandosi uno schiaffetto amichevole
da parte di Jimmy.
-Signorina Haven...vuole che le preparo qualcosa da mangiare?-
I ragazzi si scambiano degli sguardi, sentendosi profondamente offesi.
-Si. Ma solo se a mangiare con me saranno anche loro.- Rispondo io, indicando i ragazzi che al momento potrebbero
saltare di gioia.
Un piccolo break pomeridiano non mi dispiacerebbe.
-Evvai!- Urla Jimmy, saltando sul tavolo e sedendovici sopra.
Rev si ritrova accanto a me anche se come al solito mi sento costretta a guardarlo dal basso.
Johnny e Matt si siedono anche loro intorno al tavolo mentre Maria continua a scrutarmi con attenzione.
-Signorina...ma è sicura di sentirsi bene? E' diventata piuttosto pallida.- Continua Maria, prendendosi il mio volto 
tra le mani con preoccupazione.
-Si Maria...ho solo un po' di male alla pancia.- Ammetto, vedendo gli altri ridere sotto ai baffi.
Si può sapere cosa c'hanno adesso da ridere?
-Oh, le preparo anche una buona tisana. Non si preoccupi, il mal di pancia scomparirà in un battibaleno!-
Maria si avvicina ai fornelli ed inizia ad armeggiare con le padelle ed alcune tazze.
-Come mai non ti senti bene Haven?- Mi domanda Matt con dolcezza.
-E' una donna, si sa, ha il ciclo!- Ghigna Johnny, come un vero e proprio idiota.
-Non ho nessun ciclo e...qualcuno di voi ha visto Brian?-
-Ho provato a chiamarlo più volte ma ha il cellulare staccato.- 
-Si, lo so Jimmy...me lo ha detto prima Zacky.-
-Zacky? Ma ne sei proprio sicura?-
-Si Matt, perché?-
-Forse ha fatto cilecca con quella tizia a dir poco affascinante!- Dice Jimmy, grattandosi il mento.
-Allora posso farmi avanti io.- Borbotta Johnny questa volta, alzandosi dal tavolo.
-Ragazzi, per favore, sto cercando di parlarvi seriamente!-
-Anche io Haven.-
Sposto il mio sguardo contro quello del nanetto, fulminandolo con gli occhi.
-Va bene, sto zitto.- Continua Johnny, mentre gli altri si sentono improvvisamente sollevati.
-Era ora!- Borbotta Matt, abbozzando un sorriso e vedendo il nanetto fargli delle smorfie alle spalle.
-Ragazzi.- Richiamo la loro attenzione, vedendoli finalmente voltarsi verso di me.
Non capisco in alcun modo come possano essere così tranquilli. 
Devono fidarsi di lui ciecamente.
-Sono preoccupata...Brian mi ha sentita mentre sussurravo a Stéphan di amarlo...non ne sono sicura ma quando Stéph stava per 
addormentarsi ho sentito un qualcosa colpire la porta. Quando mi sono avvicinata ad essa ho udito anche dei passi allontanarsi sempre di più.
Ho come l'impressione che Brian abbia ascoltato tutto e si sia arrabbiato.-

-Ah, ecco perché prima è entrato in camera con il volto di chi deve aver fatto una strage di corpi!- Esclama Jimmy, pensieroso.
-Si...stamani era piuttosto arrabbiato ma non ha voluto spiegarcene il motivo. Ha preso la sua giacca di pelle nera e se n'è uscito
senza dire niente.-
Continua Shads, facendomi battere il cuore a mille.
Allora è vero...è arrabbiato con me.
-Oh...- Sussurro, abbassando lo sguardo contro il pavimento.
-Stai tranquilla Haven. E' uscito per tranquillizzarsi...quando tornerà sarà più calmo del solito.- Mi sussurra Rev, mettendomi una mano
sulla spalla e rassicurandomi.
-Non potevo farmi scoprire da Stéph...io...l'ho fatto per lui.- Borbotto mentre alcune lacrime mi rigano il volto.
-No Haven, dai, non fare così...- Continua James, scendendo dal tavolo per abbracciarmi.
Jimmy mi abbraccia e mi stringe forte a sé come se volesse tentare di aiutarmi.
Matt invece si inginocchia accanto a me per cercare di capire cosa mi prende ed infine mi ritrovo il nanetto dietro alle spalle
che me le sta accarezzando per darmi coraggio.
Quel coraggio che molto probabilmente, mi manca.
Non so neanch'io cosa mi sia preso ma il pensiero che Brian potrebbe decidere di non tornare più o che potrebbe prendersela con me, mi fa
star male.
Dentro lo stomaco, ci sono delle lame che stanno uccidendo tutti gli pterodattili mentre i miei occhi sembrano essere quasi
iniettati di sangue.
Tutta questa fragilità non promette mai nulla di buono.
-Dai Haven...vedrai che tra un po' ritorna e avrà già dimenticato tutto!- Mi sussurra Matt, mostrandomi le sue fossette.
-Si, non devi preoccuparti...Brian è fatto così ma vedrai che andrà tutto bene.- Borbotta Christ, mostrandomi tutta un'altra persona.
-E poi, sono sicuro che il nostro Gates non vorrebbe mai vederti piangere per lui. Quindi sorridi perché la vita è stata fatta
per essere vissuta.- 
Sorrido tra le lacrime anche alle parole di Jimmy, osservando anche gli sguardi di Johnny e Matt che sembrano volermi dare sempre
più coraggio.
Hanno un potere indescrivibile questi ragazzi. Riescono a farti sentire meglio con poco.
-Cosa le avete fatto! Brutti screanzati che non siete altro, allontanatevi dalla ragazza!- Urla improvvisamente Maria, con un cucchiaio
enorme tra le dita ed uno sguardo a dir poco terrificante.
-Ehm, no Maria, non è come pensi!- Prova a dire Johnny, ma la donna continua a tamburellare il suo piede sul pavimento come se stesse
attendendo delle spiegazioni più che plausibili.
-Non è come penso?! Ah, se vi prendo!- 
-Ragazzi...ritirata!- Urla Matt, cominciando a scappar via dalla cucina dai ragazzi ma io mi alzo di scatto dalla sedia per difenderli.
-No Maria, ferma!- Esclamo, vedendo la donna fermarsi mentre stava per rincorrere i ragazzi.
-Ma signorina...vi hanno fatta piangere!- 
-No Maria, al contrario. Loro mi hanno aiutata a sorridere.- Ammetto, vedendo poi la donna tranquillizzarsi.
I ragazzi sospirano sentendosi sani e salvi mentre io sento le mie lacrime asciugarsi sul viso.
-Oh...bene. Allora mettetevi a tavola, ho preparato delle buone crêpes per tutti!- 
I ragazzi si fiondano attorno al solito tavolo mentre io mi risiedo al mio solito posto.
Soffoco una risata quando vedo i ragazzi posizionarsi con fin troppa velocità al tavolo e prendere le posate sbattendole
più volte contro la tavola.
Io non mi sento in vena di mangiare crêpes quindi mi accontenterò della buona tisana preparata da Maria.
La donna posiziona il piatto con le frittelline alla nutella e panna al centro del tavolo ed i ragazzi prendono con velocità il cibo riempiendosi
il proprio piatto.
Sono rimaste delle ultime crêpes alla nutella ma non oso neanche guardarle.
Col mal di pancia che mi ritrovo non ho voglia di ingerire troppi zuccheri.
Maria mi porge la tisana ed io la ringrazio, cominciandone a bere alcuni sorsi.
-E tu Haven? Non le mangi le crêpes?- Mi domanda Matt, abbuffandosi.
-No...non mi vanno.- Borbotto, osservando poi Jimmy prendere le crepe dal piatto centrale per posizionarle sul mio.
Sto per ribattere ma James non me lo permette, superando il tono della mia stessa voce.
-Mangia, sono ottime.-
-Ma a dir la verità io...-
-Mal di pancia o no, le devi mangiare. Il cibo mangiato in compagnia ha un sapore migliore del solito.- 
Inarco un sopracciglio, vedendo poi Rev ritornare con la testa sul suo piatto e mangiare le frittelline con gusto.
Provo ad addentarne un pezzo ed all'istante mi ritrovo sporca di panna e nutella un po' su tutto il volto.
Tutti scoppiano a ridere osservandomi ed io con loro.




















***







Una volta sveglio, Stéph non si ricordava di niente.
Per mia fortuna posso assicurarmi di non esser presa a botte almeno per oggi.
Al contrario, l'uomo si è svegliato, si è preso un'aspirina e mi ha lasciato un bacio sulla guancia
dicendomi di dover correre ad una riunione e che non poteva assolutamente permettersi di far tardi.
Mi sono distesa l'attimo dopo sul letto consapevole del fatto che anche i ragazzi lo avranno seguito a ruota. Tutti
tranne Brian.
Stéphan ha chiesto ai ragazzi che fine avesse fatto ed loro hanno cercato di corpirlo in tutti i modi possibili, riuscendoci.
Mio marito è rimasto un po' perplesso dalla situazione perché secondo lui, Gates non è il tipo da uscire improvvisamente di casa
e non far avere più sue notizie.
La situazione però sta ricadendo su di me e non riesco a scrollarmela di dosso in alcun modo.
Solo il pensiero che possa essergli accaduto qualcosa di brutto, mi fa impazzire.
Improvvisamente però il telefono fisso posizionato sul solito comodino inizia a squillare e questa volta, mi precipito
per poter alzare la cornetta e rispondere al più presto.
Dev'essere Brian!
-Pronto? Brian, sei tu?-
-Mi dispiace di averti dato una piccola speranza ma cazzo Haven, devi aiutarci.-
Jimmy? 
-Jimmy! Ma io credevo che fosse...-
-No, Brian non sarebbe neanche in condizione di chiamarti!-
-Che cosa significa tutto questo? Sai dov'è?-
-Diciamo che potrei prenderlo a cazzotti ma voglio contenermi. Haven, sei l'unica che può aiutarlo.-
-Cosa...sta succedendo?-
-Hai presente il bar "Vegas"? Il bar di proprietà sempre del signor Mason, quello proprio accanto al locale?-
-Mh, si!-
Conosco l'edificio ma Stéph non mi ha voluto mai far entrare lì dentro. Sarà per tutta la droga che si sparano nelle vene
le persone e sarà per la quantità di ubriaconi che lo invadono.
Per non parlare poi di quelle spogliarelliste da strapazzo che se potessi, le tirerei giù da quel palo a morsi!
-Brian è lì dentro ma è ubriaco fradicio. Ha bevuto troppo ed ora non si ricorda neanche come si chiama.-
Non può essere...non può aver fatto per davvero una cazzata simile.
E rieccolo quel solito mal di stomaco che mi fa contorcere.
-Ed io cosa dovrei fare?-
-Portarlo via da lì prima che Stéphan vi entri. Non deve vederlo in quello stato e soprattutto vedere che sta per dare il via
ad una rissa!-
-Rissa?! Oh mio Dio!-
-Già. Dei figli di puttana stanno infastidendo Hayley dietro al bancone, prendendola in giro solo perché è...vabbè lo sai.-
-Hayley...dietro al bancone? Non mi dirai che quella ragazza lavora lì dentro!-
-Adesso non è importante! Noi cerchiamo di distrarre il signor Mason e tu porta via Brian da lì. Ti prego, sei la nostra ultima
speranza.-

Mantengo la cornetta accanto al mio orecchio, respirando quasi a fatica.
Apro la bocca per metà, realizzando tutto ciò e cominciando a tremare.
Ho gli occhi colmi di lacrime ma questo non è il momento giusto per lasciarmi prendere dalla mia solita emotività.
Adesso devo agire. 
Devo farmi coraggio e non lasciarmi divorare dalle mie paure.
Si, andrà tutto bene.
























NOTE DELL'AUTRICE.

E rieccomi con un nuovo capitolo!
Scusatemi, sono troppo esaltata per il nuovo video di This means war, ma by the way, adesso dobbiamo
pensare a questo nuovo capitolo lol.
Mi auguro di aver fatto un buon lavoro o almeno lo spero. 
Come vedete, anche Stéphan ha dato libero sfogo ad una sua parte buona...ma se neanche lui sapesse di avere
una parte del genere e tende sempre a camuffarla?
Eehehe, creo dei personaggi proprio idioti.
Ma comunque. So che state morendo dalla voglia di sapere cosa accadrà nel prossimo capitolo (Seh, ma chi me se piglia)
ma l'attesa sarà poca, ve lo assicuro.
Aggionerò il prima possibile o almeno ci proverò!
Per il resto, mi fate davvero felice quando recensite e mettete la storia tra i preferiti. Mi fate capire che ci siete e che
mi sostenete sempre e questo per me è importante.
Sto cercando di instaurare un buon rapporto con tutti voi lettori e spero di riuscirci al meglio perché davvero, non potrò
mai ringraziarvi abbastanza per tutto ciò che fate per me.
Già che mi sopportate, deve essere un gran peso per voi!
Mi rendo conto che potrei fare di meglio magari con questa storia ma...sper di potervi accontentare.
Ed ovviamente, spero che riesco ancora a farvi emozionare!
Grazie di tutto, davvero.
Quindi...adesso, voglio subito leggere tutte le vostre considerazioni e sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo!
Grazie ancora e sempre se volete, al prossimo!
Un bacio...





-SynysterIsTheWay.






 
 
   
 
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