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Autore: xcliffordslaugh    05/07/2014    0 recensioni
Notai Harry correre dietro il locale, così lo seguii ma rimasi con le spalle contro il muro, dietro l'angolo cercando di non farmi vedere ma provando a sentire quello che diceva, se parlava.
Altri due ragazzi si avvicinarono a Harry, che si era seduto su una cassetta di legno con le spalle contro il muro.
“Harry!” disse uno dei due.
“Nick...” disse Harry con voce spezzata alzando la testa.
“Cos'hai fatto?” intervenne l'altro.
“Andy... non sono problemi vostri.” continuò Harry quasi lagnandosi. “Non vi dirò nulla.”
“Sai che di noi ti puoi fidare.” disse quello che doveva essere Nick.
“Sì, lo so, ma ora...” si coprí la testa. “Oh lasciamo stare!”
“Harry, ci spieghi cosa cazzo hai fatto?!” quasi urlò Andy facendolo alzare e strattonandolo areggiendolo dalle spalle.
“È ubriaco.” disse Nick guardando Andy.
“Oh no.” ridacchiò Harry. “Non sono ubriaco, sono solo innamorato.”
[capitolo 9]
Harry Styles.
Louis Tomlinson.
Due ragazzi completamente diversi, ma gli opposti si attraggono.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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k“Ciao mamma, ciao papà.” dissi abbracciandoli.
Mia madre stava per commuoversi, così papà decise di intervenire.
“Suvvia Johanna, starà via un anno.” disse guardandola. “Ma infondo ritornerà a casa per Natale e per il resto delle feste, e poi ci chiamerà ogni sera, vero Boo?”
Il suo sguardo si girò verso di me che, un po’ in soggezione per la sua espressione, annuii.
“S-sì, certo, è ovvio.” risposi abbracciandola. “Non sopporto vederti piangere mamma, non voglio andarmene sentendomi in colpa.”
“Boo ha ragione, qui con noi ci saranno le ragazze.” disse riferendosi alle mie sorelle, poi spostò la sua mano sulla pancia della mamma. “Ci sono loro, e per te ci sono io.”
Mamma si convinse, si asciugò gli occhi e sorrise, stampandomi un bacio sulla guancia.
“E’ meglio che tu vada, mio piccolo Boo.” disse sistemandomi il colletto della camicia. “Ricordati che ti amo.”
“E ricordati anche di chiamarci!” si intromise papà.
‘Sempre se me lo sarei ricordato’ pensai, poi annuii sorridendo.
Mi avvicinai alla porta e salutai per l’ultima volta i genitori, per poi raggiungere l’autobus che conteneva già tutti gli alunni che dovevano partire, come me, per questo viaggio studio.
Dovevamo andare in America, e la cosa mi eccitava un sacco. Le americane sono sempre le migliori!
Mi sedetti vicino ad uno sfigato totale, che non sapevo neanche esistesse nella mia scuola. Per distrarmi guardai fuori dal finestrino.
Mi ritrovai a pensare alla famiglia che mi sarebbe capitata... Magari una bella donna come mamma, un bell’uomo come papà e una bella ragazza come sorella, o magari qualcosina di più.
Finalmente arrivammo a Seattle. Scesi dall’aereo, un altro bus ci aspettava. Salimmo tutti ed esso partì.
Fece varie tappe, fino a che non si fermò davanti ad una bellissima villa e disse il mio nome.
“Louis Tomlinson!” quasi urlò.
Ero immerso nei miei pensieri, e quasi non riuscii a sentirlo. Lo ripetè una seconda volta e mi alzai di corsa con la valigia sulla spalla. Scesi e mi avvicinai alla villa, fermandomi davanti la porta. 
Suonai il campanello e attesi che qualcuno mi venisse ad aprire.
“Chi è?” chiese una voce femminile da dietro la porta.
Mi sembrò giovanile, bingo, lo sapevo che avrei avuto una bella figa come ‘sorella’.
Non feci in tempo a rispondere che aprì la porta. 
Una ragazza alta, con capelli mori e punte bionde e con dei grandi occhi tra il marrone e il verde mi comparve davanti.
“Io so-” non mi fece finire la frase, ma mi graziò facendomi sentire di nuovo la sua bellissima voce.
“Fammi indovinare, tu sei Louis William Tomlinson che viene da Doncaster ed è qui per la scuola, e questa sarà la sua nuova casa per il suo viaggio studio!” esclamò la bella ragazza.
“Esattamente.” confermai.
“Vieni, entra pure.” 
Esitai un poco, ma poi entrai. 
La ragazza mi fece accomodare sul divano.
“Quindi tu sei...” dissi aspettando che mi dicesse il suo nome.
“Ah giusto, io sono Gemma, Gemma Styles.” rispose sorridendomi.
Dalla cucina davanti i nostri occhi sbucò una bella donna, mora e occhi verde chiaro.
“Uhh, Louis Tom-Tomlins...” disse la donna.
“Tomlinson, signora.” ridacchiai.
“Scusami, non riuscivo a ricordarlo.” sorrise. “Qualcosa da bere?”
Feci ‘no’ con la testa, e poi sentimmo un ragazzo urlare contro un altro ragazzo fuori la porta. 
Io guardai Gemma e poi la donna che si alzò avvicinandosi alla porta che proprio in quel momento si aprì.

“Ciao mamma, ciao papà.” dissi abbracciandoli.


Mia madre stava per commuoversi, così papà decise di intervenire.


“Suvvia Johanna, starà via un anno.” disse guardandola. “Ma infondo ritornerà a casa per Natale e per il resto delle feste, e poi ci chiamerà ogni sera, vero Boo?”


Il suo sguardo si girò verso di me che, un po’ in soggezione per la sua espressione, annuii.


“S-sì, certo, è ovvio.” risposi abbracciandola. “Non sopporto vederti piangere mamma, non voglio andarmene sentendomi in colpa.”


“Boo ha ragione, qui con noi ci saranno le ragazze.” disse riferendosi alle mie sorelle, poi spostò la sua mano sulla pancia della mamma. “Ci sono loro, e per te ci sono io.”


Mamma si convinse, si asciugò gli occhi e sorrise, stampandomi un bacio sulla guancia.“E’ meglio che tu vada, mio piccolo Boo.” disse sistemandomi il colletto della camicia. “Ricordati che ti amo.”


“E ricordati anche di chiamarci!” si intromise papà.


‘Sempre se me lo sarei ricordato’ pensai, poi annuii sorridendo.


Mi avvicinai alla porta e salutai per l’ultima volta i genitori, per poi raggiungere l’autobus che conteneva già tutti gli alunni che dovevano partire, come me, per questo viaggio studio.


Dovevamo andare in America, e la cosa mi eccitava un sacco. Le americane sono sempre le migliori!


Mi sedetti vicino ad uno sfigato totale, che non sapevo neanche esistesse nella mia scuola. Per distrarmi guardai fuori dal finestrino.

Mi ritrovai a pensare alla famiglia che mi sarebbe capitata... Magari una bella donna come mamma, un bell’uomo come papà e una bella ragazza come sorella, o magari qualcosina di più.


Finalmente arrivammo a Seattle. Scesi dall’aereo, un altro bus ci aspettava. Salimmo tutti ed esso partì.


Fece varie tappe, fino a che non si fermò davanti ad una bellissima villa e disse il mio nome.“Louis Tomlinson!” quasi urlò.


Ero immerso nei miei pensieri, e quasi non riuscii a sentirlo. Lo ripetè una seconda volta e mi alzai di corsa con la valigia sulla spalla. Scesi e mi avvicinai alla villa, fermandomi davanti la porta. 


Suonai il campanello e attesi che qualcuno mi venisse ad aprire.


“Chi è?” chiese una voce femminile da dietro la porta.


Mi sembrò giovanile, bingo, lo sapevo che avrei avuto una bella figa come ‘sorella’.Non feci in tempo a rispondere che aprì la porta.

 Una ragazza alta, con capelli mori e punte bionde e con dei grandi occhi tra il marrone e il verde mi comparve davanti.


“Io so-” non mi fece finire la frase, ma mi graziò facendomi sentire di nuovo la sua bellissima voce.


“Fammi indovinare, tu sei Louis William Tomlinson che viene da Doncaster ed è qui per la scuola, e questa sarà la sua nuova casa per il suo viaggio studio!” esclamò la bella ragazza.


“Esattamente.” confermai.


“Vieni, entra pure.” 


Esitai un poco, ma poi entrai. 


La ragazza mi fece accomodare sul divano.


“Quindi tu sei...” dissi aspettando che mi dicesse il suo nome.


“Ah giusto, io sono Gemma, Gemma Styles.” rispose sorridendomi.


Dalla cucina davanti i nostri occhi sbucò una bella donna, mora e occhi verde chiaro.


“Uhh, Louis Tom-Tomlins...” disse la donna.


“Tomlinson, signora.” ridacchiai.


“Scusami, non riuscivo a ricordarlo.” sorrise. “Qualcosa da bere?”


Feci ‘no’ con la testa, e poi sentimmo un ragazzo urlare contro un altro ragazzo fuori la porta. 


Io guardai Gemma e poi la donna che si alzò avvicinandosi alla porta che proprio in quel momento si aprì.

 

 

»ANGOLO AUTORE.

Ciao ragazzi, sono xcliffordslaugh e in occasione di questo mio primo capitolo pubblicato, cercherò un po' di presentarmi e di farmi conoscere come ragiono e cosa scrivo o sto scrivendo...

Innanzitutto, questa storia l'avevo pubblicata già sul mio vecchio account qui su EFP, quindi se magari vi ricordate di averla già letta, non preoccupatevi, la sto ripostando io, sono sempre la stessa persona, haha.

Allora... diciamo che mi piace molto scrivere, è come un rifugio per me, scrivo quando posso, e se inizio a scrivere, non mi fermo facilmente. Ho pubblicato questa storia qui per condividerla con voi, perché vorrei condividere la mia passione per lo scrivere. Ho iniziato a pubblicarla su Facebook, solo che poi ho deciso di continuare a postarla qui e su Wattpad. Vorrei che qualcuno iniziasse a leggerla e seguirla, giusto per vedere e rendermi conto se la mia scrittura è leggibile e piacevole, dato che vorrei fare la scrittrice, questi sono dati che mi servono. Se leggete questa storia, e anche le altre che pubblicheró in seguito, vi prego di commentare scrivendo tutto quello che vi passa per la testa, se vi piace, se no, se vi siete affezionati ad un personaggio, se ho scritto male, se ho scritto bene... tutto. Mi farebbe davvero piacere.


Bene ora passiamo alla storia. 

Hot Souls non è la prima FanFic che scrivo, ma la prima che pubblico qui e che riguarda i Larry

Inizio col dirvi ch ho messo il rating arancione perché potrei scrivere qualcosina, ma non ne sono sicura quindi potrei anche cambiarlo. 

All'inizio sembra un po' noiosa e lo ammetto, ma non fermatevi a giudicare dalla copertina, perché nei prossimi capitoli, le sorprese sono tante...


Hot Souls non sarà la prima e utlima FanFic che pubblicherò, ne ho già in mente altre, poi vi farò sapere. 

Buona lettura e seguite la storia!

Grazie mille ragazzi, baci xx


Facebook: Gaia Stylespaynemalikhorantomlinson Macedonio

Twitter: @xcliffordslaugh

Ask: @DemiSonoCucciolosaLovato

Wattpad: la storia' Hot Souls || 'profilo' xcliffordslaugh


»ANGOLO AUTORE.

Ciao ragazzi, sono xcliffordslaugh 


   
 
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