Stavo dando di matto giuro. Solo una parola: maturità.
Che equivale a intere notti in bianco passate sui libri a studiare, tanti, troppi, fogli con appunti confusi, penne masticate e matite disintegrate, il tutto condito con tanta ansia e umore instabile.
Stavo camminando per i corridoi della scuola alla ricerca disperata di un blocco in cui dovevo aver messo i miei appunti di storia, quando finì per sbattere contro un individuo non ben identificato, un ragazzo.
Cominciai a squadrarlo: orecchie, naso, occhi dalle mille sfumature del blu, e bocca. Mi sentii una stupida per come lo stavo analizzando attentamente, infondo era solo uno sconosciuto!
Un vortice di scuse cominciò a ronzarmi nelle orecchie. - Comunque io sono Niall, Niall Horan. -
Mi guardava sorridendo, come se stesse aspettando qualcosa. - Io sono Alexandra, ma tutti mi chiamano Alex. -
Mi ero sbagliata, quel ragazzo non aveva una semplice bocca, aveva proprio un sorriso cucito sulla faccia, e cominciai a pensare che sorridere fosse l'unica cosa che sapeva fare. E lo sapeva fare bene.
Ci incamminammo per i corridoi fianco a fianco, senza sapere che dire, e io, non so come mai, intonai qualche nota della celebre colonna sonora di "Pretty Woman", e altra cosa che non mi so spiegare, lui canticchiò con me mentre camminavamo. Si fermo di scatto e mi disse - Avevo intenzione di guardarlo proprio sta sera questo film! Ma non mi va di guardalo da solo, potremmo vederlo insieme! -, poi afferrò un blocco che sporgeva dalla mia cartelletta e ci scrisse sopra il suo numero, il suo indirizzo e l'ora. Beh, almeno aveva trovato i miei appunti di storia!
E come per magia una campanella ci fece fuggire in direzioni opposte della scuola.
Quella sera ho imparato a conoscere Niall Horan, uno dei ragazzi migliori di questo mondo.
È sempre stato così Niall: diretto, ma allo stesso tempo non sapevi mai cosa aspettarti da lui, riusciva a sorprenderti sempre.
Dopo quella sera, ce ne sono state altre mille di serate come quelle, l'estate dopo la maturità. Tutti i venerdì, e guai a chi saltava.
Non avevo una migliore amica ma con Niall al mio fianco non ne avevo bisogno, o almeno così pensavo.
Eravamo talmente legati io e lui, che in ogni luogo pubblico dove andavamo qualcuno ci scambiava per una coppietta in luna di miele, ed è così che ho conosciuto Dory, la mia migliore amica. Ancora il pensiero mi fa sorridere.
Io e Niall eravamo andati a fare colazione in centro, quando Dory, una cameriera forse fin troppo sfacciata, ci ha detto che eravamo una bellissima coppia e da quanto stavamo insieme. Io e lui, nel l'imbarazzo più totale, siamo arrossiti fino alla punta dei capelli, ripetendole che eravamo solo migliori amici.
Tutto quello che ha fatto è stato chiamare Max, il suo migliore amico, e chiedergli di guardarla nel più premuroso e dolce dei modi, per poi concludere con un - Nahh, noi due siamo migliori amici, e mica ci mangiamo con gli occhi come fate voi due! -
Siamo tornati spesso in quel bar.
Poi un giorno, Niall è salito in casa mia, visibilmente agitato, si è seduto sul divano e mi ha fatto cenno di raggiungerlo. - Alex, ho fatto un gran casino. Me ne sono accorto troppo tardi e ora non posso più rimediare. Mi sono accorto che quando mi parli del tuo ex mi da fastidio, ma talmente fastidio che vorrei strozzarlo, e che i baci non vorrei darteli solo sulla guancia, ma sulla bocca, sul collo, sulle spalle, sulla pancia, e sussurrarti all'orecchio quanto ti amo. Perché io ti amo Alex. -
Le parole gli erano uscite dalla bocca come una cascata, e ora mi guardava in attesa di un mio segno.
Così io ho chiuso gli occhi e ho annullato la distanza che c'era tra le nostre labbra, congiungendole perfettamente, e sentendo il suo sorriso nascere, seguito da altri baci e parecchi ti amo sussurrati.
Era tutto quello che non ho mai avuto.
Sopportava ogni mio capriccio, ogni mio sbalzo d'umore improvviso, e ogni tanto faceva il geloso e mi faceva impazzire.
Non riuscivo a restare arrabbiata con lui a causa della sua risata, del suo sorriso, dei suoi occhi, e quando mi abbracciava riusciva a farmi sentire bene.
Un giorno tornò a casa dall'università, e decidemmo di andare a vedere le stelle. Ce n'era una luccicante più delle altre, né io né lui riuscivamo a staccarle gli occhi di dosso. Mi disse solo - Ti porto via con me. Andiamo a Los Angeles, ho vinto una borsa di studio. -
Lasciai tutto quello che avevo per seguirlo, e così da Mullingar ci trasferimmo a Los Angeles: le nostre vite cambiarono, ma non il nostro rapporto.
E non è forse questo l'amore? Rimettersi in gioco per la persona che ami?
' Ti porto via con me, in questa notte fantastica. Ti porto via con me, conquisteremo il mondo!'
-Jovanotti