«Voglio vedere Pan...» sussurrò chiudendo gli occhi.
«E tua nipote?» domandò Videl.
Lui sospirò. «Non sono sicuro della risposta» rispose senza aprire gli occhi.
 
Era passato un anno da quando Pan aveva partorito la sua prima bambina, ma i rapporti con suo padre non erano migliorati.
Tutti ci stavano male.
Pan voleva che sua figlia conoscesse suo nonno quanto prima. Voleva che lui l'accettasse e desiderava ardentemente poter abbracciare di nuovo suo padre, come una volta.
Bish, oltre che desiderare che Gohan vedesse la loro bambina con occhi pieni di un sentimento diverso a quello dell'astio, non voleva più vedere la sua ragazza chiamare nel sonno suo padre, implorandolo di cambiare idea.
Videl rivoleva la loro famiglia felice. Stava odiando questo aspetto orgoglioso di suo marito. Questa storia stava andando da troppo tempo. Erano stati inutili tutti i suoi tentativi, in quasi due anni, di fargli cambiare idea.
Gohan era rimasto a fissare sua nipote, in un giorno d'estate, mentre tutti erano fuori e una dolorosa fitta gli aveva colpito il suo cuore.
Quel viso, quei tratti, quegli occhi... somigliava davvero tantissimo a Pan.
Le ricordava quando così piccola era lei, invece adesso era già mamma.
Ci aveva provato. Voleva accettare quella piccola creatura innocente, eppure qualcosa glielo impediva.
Il fatto che Pan avesse dovuto abbandonare il liceo e sacrificare il suo futuro per lei, non gli andava giù, era più forte di lui.
Non l'aveva mai presa in braccio. Quando Pan e Bish li andavano a trovare, sotto esortazione di Videl, si limitava a fissarla stare tra le braccia dei presenti.
Più volte si era ritrovato a mordersi il labbro e stringere forte i pugni, per cacciare via quella brutta convinzione che lo teneva prigioniero, ma non poteva far finta di niente e allora continuava a non parlare in loro presenza, per evitare di rovinare la giornata.
Il campanello suonò due volte, mentre Videl era ai fornelli.
«Gohan vai ad aprire, sono impegnata!» urlò la donna, all'uomo che era intento a correggere dei compiti in classe nella stanza accanto.
Sospirando, il mezzo saiyan, si alzò e andò ad aprire la porta.
Quando si trovò davanti sua figlia sussultò appena. 
La ragazza teneva in braccio la piccola Ushio*, ma non c'era Bish con loro.
L'uomo si scansò dalla porta e le fece entrare. 
«Ciao papà...» sussurrò Pan, a disagio.
Era la prima volta, dopo quello che era successo, che si trovavano faccia a faccia da soli.
«Ciao... Bish?» chiese solamente, in evidente disagio anche lui.
«È ancora a lavoro, ci raggiungerà appena fini-» lo squillo del suo cellulare la interruppe.
La bambina, a quel rumore si svegliò, ma, fortunatamente, non si mise a piangere.
Pan rispose e, udendo le parole dall'altra parte del telefono, impallidì. «C-che significa?» chiese flebilmente, cominciando a respirare pesantemente.
Gohan, davanti a lei, inarcò un sopracciglio.
«I-incidente? Ospedale? Arrivo immediatamente!» disse in procinto di piangere staccando immediatamente il cellulare e fissando suo padre che faceva mille domande con gli occhi. «Bish... Bish ha avuto un incidente, è in ospedale. Devo correre da lui!» farfugliò mettendo la bambina tra le braccia di suo padre, che sgranò gli occhi dalla sorpresa.
Pan volò via, prima che lui realizzasse di avere per la prima volta tra le braccia sua nipote.
Fissò Ushio negli occhi, che lo guardava confusa. 
Gohan sentiva qualcosa aprirsi nel suo cuore...
Un nuovo sentimento per quella piccola creatura, diverso da quello che aveva provato fino a quel momento. 
Provò ad accarezzare la manina paffuta della bambina, ma lei fu più veloce ed afferrò il pollice del nonno.
Gohan sentì gli occhi inumidirsi.
Perché aveva provato dei sentimenti così brutti per sua nipote? Che cosa aveva fatto lei di male?
Non era un errore. Nessuno è un errore.
Ogni bambino che nasce è gioia, lo è per i genitori e per chi gli sta intorno.
Videl si accostò alla porta, appoggiandosi allo stipite e osservando suo marito piangere silenziosamente davanti a quella piccola creatura.
Sorrise.
Finalmente si era reso conto che nessun bambino è un errore, ma una gioia.







~Fine







Angolo dell'autrice:
Non ci credo °w°
Ho concluso la mia prima long °w°
Mi merito un applauso? °w°
*Adesso dovrei cercare di capire come si mette ''completa'' nella storia xD*
Non so... che dire xD Mi sento quasi in imbarazzo xD
Finalmente Gohan si è reso conto che quella bambina sarà la sua gioia *^* E tranquilli, Bish sta bene ahahahah Avevo in mente di scrivere un epilogo, ma preferisco questo come finale xD
Il nome Ushio vuol dire marea *~*
Adesso passo ai ringraziamenti ^^
Principalmente ringrazio Nede.
Ricordo che senza di lei questa storia non avrebbe né un titolo, né un banner e non sarebbe qui (?)
Grazie mille a chi ha recensito i vari capitoli. 
Ringrazio chi mi ha incoraggiato, chi ha inserito questa storia tra i preferiti/ricordate/seguite.
Ringrazio chi ha letto silenziosamente e chi sta leggendo adesso.
Ringrazio anche il mio compagno di classe, Salvo, che mi ha spronato ad andare avanti con i suoi "complimenti" per questa storia.
Grazie mille a tutti :)
Vi saluto, buona estate ♥


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*