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Autore: LostieBosti_    26/08/2008    7 recensioni
Dell'infanzia di Vegeta nessuno sà nulla. Come viveva? Cosa faceva per passare il tempo? ... Pensate di aver già letto da qualche parte un'introduzione che inizia più o meno così? Forse sì ^^
Questo e il "continue" della fic "Crescendo..." e, non abbiate paura, l'autrice sono sempre io! Chi lo avesse fatto continui a seguirmi in questa pazza avventura ai limiti dello spazio, del tempo ma, sopratutto, della sanità mentale XD _Bea_
Genere: Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Dodoria, Freezer, Vegeta, Zarbon
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!


« MA CHE DIAVOLO FAI?!!! »
« COSI' CI FAI PRENDERE UN COLPO!!! »
« E POI COS'E' TUTTA QUESTA ASSENZA?!!! TU SEI ANDATA IN VACANZA SENZA DIRE NIENTE E LASCIANDO NOI SULLE SPINE ... ACCIDENTI A TE!!! »


(OO)"
Mi spiace moltissimo XD
Eccomi, ritornata dopo un lunghiiiiiiiiiiissimo periodo di assenza con un nuovo capitolo e nuovo nome ... E' come se mi fossi rifatta il guardaroba ^^
A ogni modo non sono cambiata (il che è peggio per voi XD) e dopo tanto tempo risponderò alle recensioni che mi erano giunte all'ultimo capitolo di "Crescendo...":

 

Vegeta4ever: Un caloroso saluto a una delle pulsatrici di msn! XD XD XD Ovvio che scherzo ^^. E' da secoli che non ho una tua rece idiota (è stato l'inveso XP) quindi leggi il capitolo e fammi sapere cosa ne pensi possibilmente con una rece luuuuuuuuuunga anche se il tuo pc ha dei problemi U_U ... Si risolve tutto con una martellata XD
Kisso

Angelo Azzurro: La sfida, non sò se ti ricordi, l'ho fatta pareggiare perchè nella storia originale le scimmie sono totalmente succubi agli scagnozzi di Freezer e non potevo farli prevalere (anche se mi sarebbe piaciuto XD). La musica di Dodoria l'ho trovata per caso girovagando per YouTube (alla ricerca di video cretini -.-) ma ora è stato tolto e nessuno potrà più vederlo X(. Lo special mi è venuto in mente un'anno fa (in maniera vaga) durante la lezione di storia dell'arte e, dopo tanto tempo, l'ho ripresa e arricchita di dettagli ^^.
Spero che l'attesa abbia valso davvero la pena e spero di ottenere un tuo parere per quest'altra bestialità XD
A presto

Juu_Nana: Ciao, spero che questo capitolo ti piaccia. Fammi sapere ^^

makypols: Pensiero breve ma conciso U_U ... XD Aspetto un tuo commentone, ciao

Caterozza: Avevi recensito due volte, magari non te ne eri accorta. Per quel fatto spiacevole mi spiace molto e spero vivamente che le cose si rimettano nel verso giusto. Sono contenta che ti piaccia come ho fatto Radish (anche a me piace com'è ^///^) e poi, grazie a questo nuovo carattere, stà guadagnando qualche mezzo punto XD
Alla prossima

LadyDreamer: Verso Kyui sono sadica, e poi fa ridere XD Penso proprio che riuscirai a leggere 2 righette dato che pubblico oggi e tu sei a casa dal 19 Luglio XD
Fammi sapere cosa ne pensi ^^
Ps: La gelateria di Formigine si chiama Alaska ... non Antartide XD

 

Che bello tornare al sano e vecchio tran tran ( ^^)
E ora, come ai vecchi tempi, vi lascio al primo capitolo di "Continuando a crescere ..." che spero che apprezziate e recensiate.
Prima di salutarvi vorrei dire un caloroso "Bentornato" a chi mi conoscie già e un'altrettanto gioioso "Benvenuto" a chi invece no ^^
Baci
Bea ... ex scImMIA ... new LostieBosti_
XD

 

 


- VEGETA ADVENTURE IN WONDERLAND? -

La notte era scesa ormai da parecchie ore e nella base spaziale regnava un silenzio spettrale. Se uno vi avesse camminato sarebbe pian-piano morto d'angoscia nell'udire il rimbombo sinistro dei propri passi. In ogni corridoio quella quiete regnava sovrana, in ogni dove ... Tranne davanti a tre porte. Lì il silenzio moriva a causa di forti rumori provenienti dalla camera più a sinistra:
« Eddai Vegeta, non è un pò tardi? .. E poi io vorrei dormire » implorava Radish che, con indosso un paio di boxer neri, se ne stava seduto sul letto con la schiena poggiata al muro.
Il bimbo gli rispose con un cenno di diniego del capo senza distogliere minimamente lo sguardo da ciò che attirava la sua attenzione.
Il capellone sbuffò sonoramente. Vedendo quel comportamento Nappa, malamente sdraiato sul divanetto visivamente scomodo e anch'egli vestito con un paio di boxer, sorrise gaio:
« Non farne un dramma, lascia giocare Vegeta ancora un pò »
Radish lo fissò con uno sguardo minacciosamente assonnato « Ma ti rendi conto di che ore sono?!! » il pelatone voltò lo sguardo verso un piccolissimo orologio a muro, situato vicino alla porta del bagno, e attraverso le numerose crepe del vetro ne contemplò l'orario ... Erano le 3:20!!
« ... Forse hai ragione. Hei,Vegeta! » lo chiamò Nappa ma il bimbo gli rivolse un grugnito e, anche questa volta, non si voltò « Che ne dici se andiamo a letto? »
« NO »
« Anche Radish deve dormire. Andiamo nelle nostre stanze, continuerete a giocare "domani" se vorrete » ritentò il pelatone ma ricevette un'altro NO secco. Nappa fece spallucce al compare che bofonchiò demoralizzato:
« Uff ... Quella tv è la mia maledizione! » e tornarono a fissare impotenti Vegeta che giocava al suo nuovo videogioco stando a poca distanza dallo schermo.
Il bimbo pareva ipnotizzato dal sangue che volava per lo spazio tridimensionale dell'arena e dei due ninja che si massacravano a suon di mosse di kung-fu e dei loro poteri speciali. Da quando aveva inserito il dischetto nella console rispondeva ai suoi padrini solamente con dei monosillabi e con dei movimenti del capo. Il resto delle parole che uscivano dalla sua bocca erano indirizzate al suo ninja, vestito di nero e di giallo, con l'intento di incoraggiarlo e di migliorarlo nel combattimento. L'omino indietreggio velocemente verso sinistra e Vegeta premette velocemente dei tasti sul joystick:
« ... Vegeta ... » lo chiamò Nappa.
« COME HIRE!!! » gridò Vegeta accompagnando così l'esclamazione del suo ninja che, dal palmo della mano, aveva lanciato una fune, armata di una pinta affilata, che era andata velocemente a conficcarsi nel petto dell'altro guerriero e, successivamente, lo aveva trascinato a sè.
« ... Ora basta » Radish s'alzò in piedi e si diresse a passo fermo verso il principe e, con espressione scocciata, gli strappò il joystick dalle mani così provocando al sua ira:
« COSA FAI!!! »
« Hai giocato anche troppo per oggi ed è tardissimo » lo rimproverò il capellone sostenendo lo sguardo iroso del bimbo « POTEVI ALMENO ASPETTARE LA FINE DELLO SCONTRO?!! E poi non ... » una musichetta tetra lo costrinse a fissare lo schermo « OH NO !!! » vide il suo omino che, sfinito e "ondeggiante", era alla mercé del suo avversario. Calarono le tenebre e il ninja, vestito di azzurro e di nero dalle mani fumanti, eseguì una spettacolare mossa che si concluse con le braccia tese che lanciarono una potente onda che andò a trasformare il suo nemico in un blocchetto di ghiaccio. Vegeta continuò a fissare allibito quel ninja che s'avvicinava al suo e che, con un movimento secco delle mani, gli staccò la testa:
« OH NOOO!!! » gridò il bimbo sconvolto ma il peggio non era ancora arrivato. Il ninja azzurro s'allontanò velocemente tenendo attaccato a terra solo un piede il quale creò una striscia di ghiaccio. Si mise in una posa da far invidia al miglior lanciatore di baseball e, ricompiendo lo stesso scatto in avanti, lanciò con forza la testa contro il resto del corpo facendolo esplodere in mille pezzi che sprizzavano fiumi di sangue. E poi apparve una scritta insanguinata.
« ... GUARDA COS'HAI FATTO!!! PER COLPA TUA IL MIO SCORPION HA SUBITO UNA "FATALITY" ... IL MIO PUPILLO!!! IO TI ... » non riuscì a concludere la frase che Nappa lo aveva avvolto con una coperta simulando un sacco:
« Orsù andiamo a nanna » disse il pelatone caricandoselo su una spalla. Il sacco si muoveva convulsamente e, prima di uscire dalla stanza, Radish poté udire solo:
« GIURO CHE TE LA FARO' PAGARE CARA!!! ... TE E SUB-ZERO SOFFRIRETE PARECCHIO PER QUESTO AFFRONTO!!! »
Il capellone spense la tv e la console e, finalmente, poté coricarsi per dormire.

Nappa svuotò il contenuto del sacco e Vegeta capitombolò in cima al proprio letto ma, ancora frastornato dal breve viaggio, finì per disfarlo tutto. Dopo che si fu un pò ripreso sbraitò:
« Radish non doveva trattarmi così, me la pagherà cara!!! »
« Non prendetevela troppo a male Vegeta » lo pregò il pelatone « Era parecchio stanco e il nervoso l'ha guidato. Scommetto che domani, appena vi vedrà, vi chiederà perdono per come si è comportato »
« Sarà ... » disse il bimbo acquietandosi un pochino « Fattostà che sono le 3:30 e io non ho sonno »
« He-he ... Siete un bambino iper-attivo. Ma è importante che voi riposiate nel caso Freezer ci affidi una missione senza preavviso »
« Sì, ma come? » domandò Vegeta incrociando le braccine. Entrambi iniziarono a pensare ma l'idea arrivò nella mente di Nappa che batté un pugno nel palmo aperto dell'alta mano:
« Una camomilla è quello che ci vuole » e corse fuori dalla porta indirizzandosi nella propria stanza. Poco dopo ritornò con una bustina in mano e Vegeta domandò sospettoso:
« E' questa? »
« Sì, me n'era rimasta una nell'armadietto della cucina. Versatela in un bicchiere di acqua calda, mescolate, bevete e poi coricatevi a letto perchè fa effetto dopo poco tempo » gli espose il pelatone.
Il bimbo, con ancora un ghigno dubbioso, afferrò la bustina dalle mani del padrino e, dopo aver letto su di essa il nome di una marca conosciuta, decise di fidarsi congedando successivamente il pelatone.
Dopo essersi lavato i denti prese la camomilla seguendo le istruzioni di Nappa e poi andò sotto le copertine rosse spegnendo poi l'abajour.
Passo qualche minuto:
« Nappa è il solito esagerato ... » e poi sbadigliò. La cosa lo stupì profondamente. Le palpebre divennero pesanti e l'ultima cosa che poté dire prima di piombare fra le braccia di Morfeo fu « ... No ... Sta volta ci ha preso ... » e Vegeta iniziò a dormire teneramente.

Continuò a dormire serenamente e il suo volto era perennemente accarezzato da una dolce brezza che lo rinfrescava e che, di tanto in tanto, gli scompigliava la chioma corvina a forma di fiamma.
Sul suo volto si venne a creare una smorfia a causa della posizione scomoda nella quale si trovava che gli provocava un gran mal di schiena. Provò a sistemarsi un pò meglio ma nulla cambiò, quel fastidio rimaneva. Dopo un pò di tempo la brezza aumentò d'intensità provocandogli un lieve brivido di freddo. Allungò una mano nel tentativo di recuperare il lenzuolo che, probabilmente, non lo ricopriva più ... Finalmente l'afferrò e lo tirò verso di sè ma, misteriosamente, ora la brezza lo colpiva alle gambette. L'arietta, la copertina e il mal di schiena provocarono al bimbo un forte moto di nervoso che lo spinse a voltarsi di scatto alla sua sinistra ... SPATATRAKKETE!!!
« HAI! ... Che male » sbraitò Vegeta massaggiandosi la tempia sinistra, con ambo le mani, sulla quale ora era spuntato un piccolo bernoccolo. Poi, essendo ormai completamente sveglio, iniziò a guardarsi attorno rimanendo alquanto sconvolto « ... Ma ... Ma cosa?!! » non era più nella sua stanzetta ma in un immenso spazio verdeggiante circondato da una ricca vegetazione, formata da cespugli e piccoli alberi, e da un fiumiciattolo sormontato da un piccolo ponte in pietra. Era ai piedi di un fresco ed ombroso albero e tutt'attorno era ricco di fiorellini colorati.
« Dove sono? Non è la mia stanza! ... Come ci sarò mai arrivato? » iniziò a domandarsi finché non vide com'era conciato « O.O ... AAAAAAAAAARGH!!!! » urlò scandalizzato facendo scappare terrorizzati gli uccellini appollaiati sui rami degli alberi vicini. Il suo scialbissimo pigiama era stato sostituito da una calzamaglia bianca ricoperta da un grazioso abitino celeste, di colore bianco aveva anche un grembiulino che lo legava in vita. Ai piedi aveva un paio di scarpette nere e in mezzo ai capelli, non molto visibile, aveva un piccolo fiocchetto del medesimo colore.
« Ma cos'è sta roba? » continuò a domandarsi preoccupato mentre teneva stretto con le manine due lembi della graziosa gonnella « ... Da quando ho queste manie???! »
« Fregatene Vegeta » lo rassicurò una voce al di là dell'albero. Il bimbo, che ormai non ci capiva più niente, pensò di andare a vedere in volto colui che, probabilmente, ne sapeva un pò di più. Andò oltre l'albero e, con enorme sorpresa, vide un volto conosciuto:
« ... Padre!? » Re Vegeta era seduto a terra, con la schiena appoggiata al tronco, e nella sua estrema eleganza, composta dal mantello e dalla corazza imperiale, leggeva un voluminoso quotidiano.
« Cosa ci fai quì? » gli domandò il figlio.
« Che domanda cretina, non vedi? ... Leggo un giornale » gli rispose il sovrano senza degnarlo di uno sguardo.
« Fin quì ci potevo arrivare anche da solo. Ma, ti chiedo, che ci fai quì? ... Non dovresti essere morto nell'esplosione del pianeta? » il monello attese per qualche secondo ma l'altro sembrava non intenzionato a rispondergli, troppo occupato a contemplare un articolo e decise di cambiare domanda:
« Perlomeno sai perchè sono conciato in maniera così ridicola? »
Sta volta il re gli rispose subito « Lo sai che tua madre ha le sue manie, devi portare pazienza »
« La mamma!! E dov'è??! »
Il sovrano sbuffò sonoramente e, senza distogliere gli occhi dal quotidiano, gli fece "sciò-sciò" con la mano sinistra:
« Sei un pò fastidioso figliolo e io, come puoi vedere, sono un pò occupato. Perchè non ti trovi qualcosa da fare? »
« Tipo? »
« Non sò ... Insegui la prima cosa che vedi ... Ma comunque fai qualcosa di tranquillo, non voglio essere disturbato » sentenziò il Re Vegeta continuando a contemplare un mare di scrittine su quel pezzo di carta. Il bimbo si allontanò non troppo amareggiato, il padre si era sempre comportato così con lui.
Ritornò al lato opposto dell'albero e, notando il solco che aveva creato il suo tonfo, si rese conto di essere caduto da un ramo dell'arbusto ma non riusciva ancora a capire come ci fosse arrivato. Ipotizzò il sogno ma, dopo essersi ritoccato la tempia dolorante, la sua ipotesi crollò. Troppe domande erano rimaste senza risposte ma decise saggiamente di non preoccuparsene e, come suggeritogli dal genitore, di trovare qualcosa da fare perchè si stava annoiando.
S'avvicinò alla sponda del fiumiciattolo ed iniziò a contemplare i pochi pesciolini colorati che conteneva. Bramava di interrompere le loro brevi vite a suon di mini-ki-blast ma l'ombroso padre era ancora troppo vicino e non poteva assolutamente fare confusione.
S'allontanò nuovamente e continuò a camminare finché non scorse un sentiero terroso in mezzo al manto d'era. Lo fissò stranito quando, ad un tratto, non udì alle sue spalle dei rumori, che si ripetevano a frequenza regolare, diretti verso di lui. In fretta e furia si tuffò in mezzo a dei cespugli con l'intento di nascondersi ed osservare il malcapitato che sarebbe giunto di lì a breve. Infatti, poco dopo, qualcuno giunse ... O meglio ... Qualcosa: avanzava saltellando a piedi pari e sembrava vestito con una tutina bianca da coniglio. Dove doveva esserci un musetto spuntava una faccia da ebete e un ciuffo di capelli dall'aspetto alquanto ribelle. Ciò che attirò maggiormente l'attenzione di Vegeta furono, a parte l'avanzare a saltelli, un papillon rosso e un voluminoso orologio da taschino che teneva in mano.
« Sono in ritardo, sono in ritardissimo!!! Devo sbrigarmi o la Chichina mi tirerà le orecchie!!! » ripeteva in continuazione il coniglio.
Quando gli passò oltre Vegeta decise di uscire dal suo nascondiglio con l'intento di partirne all'inseguimento:
« FERMATI KAKAROTH!! » ed iniziò a correre seguendo il sentiero ma, pochissimo dopo si fermò a riflettere « ... Perchè ho chiamato quel coniglio con quel nome? ... Con un nome saiyan? ... » pensa, pensa « ... Vabbè, spero solo che non diventi una mania! » e ricominciò la sua corsa.

L'inseguimento ebbe fine quando il coniglio bianco sgattaiolò all'interno di una tana scavata in una collinetta. Vegeta si fermò e, senza farsi troppe pare mentali, si mise a gattoni ad entrò anch'egli nel buco. Dopo pochi secondi però venne a mancargli la terra sotto gli arti ed iniziò a precipitare in un baratro che pareva interminabile. Senza scomporsi mise in atto la tecnica del galleggiamento ed iniziò a discendere quel precipizio buio finché non vide una lanterna alla sua destra e, allungando la manina, girò una rotellina così aumentando il flusso di gas e, di conseguenza, la luce. Si vide circondato da numerosi mobili: sedie, tavoli, letti, caminetti ... Tutti di fattura rustica e scadente:
« Sono caduto in una topaia! » con una mano sfregò la superficie di un tavolino ed assunse un'aria schifata « E tutto è pieno di polvere!! » continuò il tragitto a suon di commenti negativi su ciò che vedeva finché non giunse alla fine del tunnel e poggiò i piedini a terra.
« Eccolo la! » esclamo appena rivide il coniglio bianco sgusciare oltre a una porta. La aprì scoprendo che ven'erano cinque, una dietro l'altra, che diminuivano di dimensione. Faticò parecchio a oltrepassare l'ultima perchè riusciva a passarvi oltre solo col testone:
« ACCIDENTI! » sbottò a gran voce, aumentò drasticamente la forza spirituale così fracassando la porta in mille pezzettini.
« Uff ... Finalmente> sbuffò, successivamente avanzò in un ampio spazio con le pareti a cassettoni e constatando che la bestiola non c'era più « Cavoli! E io che me lo volevo mangiare!! »
Si apprestò a fare "retro-front" ma riuscì a scorgere per tempo una minuscola porticina in fondo al salone. Sul suo volto riapparve il suo classico ghigno divertito ed ipotizzò:
« Può essere uscito solo da là » con uno scattò annullò la distanza che lo divideva dal suo obbiettivo. La porta era piccola, ma a gattoni ci sarebbe passato tranquillamente, e il pomello era molto grande. senza farsi troppi problemi l'afferrò ...
« HAI!! MA COSA COMBINI?!! MOLLAMI!! »
« ... Ma cosa ... » si stupì Vegeta nel vedere quel pomello animato che, come bocca, possedeva una serratura.
« Cosa avevi intenzione di fare? » gli domandò quella.
« Vorrei passare oltre »
« Perchè? »
« ... Non sono affari tuoi » lo fulminò il bimbo incrociando le braccia.
« Allora preparati psicologicamente perchè, se non cambi atteggiamento, non ti farò passare » sentenziò la serratura.
« Uff ... Stò inseguendo un coniglio bianco, contento?! »
« Oh, sì. L'ho visto » affermò l'altra « L'ho fatto passare poco fa »
« Allora fa passare anche me, lo stò seguendo » ordinò Vegeta allungando la mano ma la serratura scostò il "naso":
« Non posso farti passare, sei troppo grande »
Il saiyan ritirò l'arto « Secondo me, invece, ci passerei benissimo »
« Smettila di fare il saputello, sò il fatto mio! » lo rimproverò l'altra « Prova a bere il liquido della boccetta che c'è sul tavolo »
« ??? ... Quale tavolo? » domandò Vegeta voltandosi. Vide apparire dal nulla un tavolino e una seggiola bianca sulla quale vi era una boccettina di vetro con attaccato un fogliettino rosa. Il bimbo s'avvicinò al mobile ed afferrò fra le mani il piccolo contenitore:
« Leggi bene le istruzioni » lo informò la serratura.
« Chissà che roba! -.- »infatti, sul foglietto, c'era scritto solo "Bevimi". Vegeta seguì l'istruzione e, all'istante, divenne microscopico. Stupefatto ritornò alla porta:
« Ora sono della misura giusta, fammi passare » e riallungò la mano ma si ripeté la medesima reazione da parte della serratura:
« Ah! Mi sono dimenticata di dirti che il coniglio mi ha chiusa a chiave ... Ha-ha-ha! »
« Che due balle che fai venire!! »
« Ma tanto tu hai la chiave »
« ??? ... Quale chiave? »
« Suvvia, non dirmi che l'hai lasciata sul tavolo » e subito dopo apparì una chiave dorata proprio dove la serratura aveva detto.
Per non perdere tempo Vegeta volò sul tavolo ed afferrò quel pezzo di metallo con ambo le mani dato che, a caso della metamorfosi, era grande quanto lui.
Tornò alla porta ma prima che potesse infilare la chiave nella serratura, quella lo fermò:
« Aspetta! » ed iniziò a scrutare l'oggetto metallico « ... Quella non è la chiave giusta »
« COME?!!! » sbraitò adirato Vegeta.
« Guarda è ancora là sul tavolo »
« Ma c'era solo questa! » disse per poi voltarsi ... O.O. Nell'aria dove c'era la chiave isolata ora vi era un'enorme montagna di chiavi di differenti metalli preziosi e non.
« Dovrebbe essere là in mezzo »
« MA TU SEI FUORI!!! » sbottò il bimbo scaraventando la chiave, che possedeva, da una parte che andò a fracassare una parte laterale « HO GIA' PERSO ANCHE TROPPO TEMPO CON QUESTE SCEMENZE!!! »
La serratura si spaventò nel sentire tremare lo spazio circostante a causa dell'incremento pauroso dell'energia spirituale del monello:
« HEI ... CHE INTENZIONI HAI?!!! » domandò preoccupata.
« HO INTENZIONE DI PASSARE A MODO MIO » sentenziò Vegeta alzando il braccio destro in direzione della porta continuando a sfoggiare una sorta di fiamma blu tutt'attorno.
« No-Non vorrai abbandonarmi vero? ... O.O ... AAAAARGH! » gridò la serratura appena il bimbo lanciò un potentissimo ki-blast dal colore violaceo ... Alla sua destra.
« ??? ... Ma perchè? » domandò poi.
« Tzk ... Abbattendoti ti avrei fatto solo un favore » spiegò il principino avanzando verso l'enorme foro appena creato « Così, in futuro nessuno sarà più costretto a stare ad ascoltare le tue cretinate per passare » ed oltrepassò il varco per ricominciare l'inseguimento.
« Che antipatico! è_é »

Oltrepassò il buco e si stupì nel vedere davanti a sè un'immensa distesa d'acqua, probabilmente un mare, del quale non riusciva a scorgerne la fine. Il foro alle proprie spalle si chiuse magicamente. S'alzò in volo e, deciso e noncurante di ciò che poteva accadergli, partì alla massima velocità.
Il viaggio durò parecchi minuti prima che potesse scorgere una spiaggetta, sulla quale, un branco di animali mentecatti giravano in tondo intonando una stupida canzonetta.
« Tzk ... Luridi bifolchi » li definì senza scendere di quota ma poi qualcosa attirò la sua attenzione. Verso la riva s'avvicinò un ombrello, di colore scuro, che fungeva da imbarcazione. Appena il parapioggia toccò la spiaggia il passeggero scese in tutta fretta e Vegeta, nel vederlo gridò:
« IL CONIGLIO BIANCO! » e scese velocemente di quota.
Velocemente il roditore chiuse l'ombrello e, tenendolo con sè, corse verso la foresta poco distante da lì.
« ASPETTA!!! » sbraitò il bimbo appena poggiò i piedi e continuò l'inseguimento ma, appena giunse in una radura nel bosco, aveva nuovamente perso di vista il coniglio. Si mise a cercarlo fra i cespugli che circondavano la zona senza trovarlo. Si sporse per cercarlo oltre un tronco d'albero caduto ma fu uguale:
« Ma dove si sarà cacciato?! » bofonchiò girandosi ma due figuri, a lui molto vicino, lo fecero sobbalzare. Li riconobbe:
« Nappa, Radish! Allora anche voi siete in questo posto strano. Sinceramente, vedendo i vostri vestiti, non vi avevo riconosciuto » affermò il principe mentre contemplava i buffi vestiti dei padrini: avevano un paio di pantaloni a vita alta color rosso fuoco, una maglietta a maniche lunghe di colore giallo con al collo un grosso colletto bianco. Come accessori avevano delle scarpette nere, un'enorme papillon blu e un berretto rosso armato di una bandierina gialla ... Erano molto ridicoli.
Vegeta stava attendendo una loro risposta ma non sembravano intenzionati a spiaccicar parola:
« Beh, cosa vi prende? » gli domandò ma ricevette lo stesso trattamento. Lo fissavano con lo sguardo assente e rimanevano immobili come statue tenendo le possenti braccia dietro la schiena.
Vegeta, sempre più seccato, s'alzò di quota per fissare i loro volti maggiormente da vicino. A parte l'espressione parevano uguali al solito, successivamente notò sui loro colletti delle scrittine che recitavano:
"Pinco-Panco" e "Panco-Pinco"
Il bimbo sbuffò scocciato « Ma insomma, vi volete muovere?!! » e diede un lieve colpetto alla pancia di Nappa che immediatamente spalancò la bocca emettendo un suono simile a una trombetta:
« Dovresti salutarci »
Vegeta, sbigottito, ripoggiò i piedi a terra « ... Salutarvi? ... Ma l'ho già fatto » ma i due parvero non ascoltarlo perchè iniziarono a saltellare come due dementi continuando ad emettere suoni di trombetta. Quando si fermarono Radish disse:
« Bisogna salutarsi e poi presentarsi ... Questa è la logica »
Solitamente i padrini erano bizzarri di loro ma, ridotti in quello stato, erano davvero snervanti e Vegeta ne aveva già le scatole piene:
« Beh, felice di avervi rivisto ... Addio » e s'indirizzò verso un'uscita dalla radura, verso il folto della foresta, ma i due lo ribloccarono:
« Tu cominci alla rovescia » affermò Nappa.
« Già » disse Radish. I due afferrarono i polsi del bimbo così creando un cerchio ed iniziarono a saltellare con foga mentre il capellone continuava la sua spiegazione in modo "canzonatorio":
« Sorridi e dici: Piacere, piacere, piacere.
Sorridi e dici piacere ... E poi presentazion.
Questa è l'aducazion
»
Il principe venne scaraventato a terra e ciò fece aumentare il suo nervosismo:
« Ma cosa avete fumato per ridurvi così?!! Comunque sono io, Vegeta » e si rialzò in piedi col tentativo di riallontanarsi « Comunque ora devo andarmene »
« Oh no » dissero gli altri due bloccandogli nuovamente la fuga « Sei in visita da noi »
« La mia sopportazione ha un limite, fatemi passare!! » sbraitava il principe ma venne interrotto:
« Potremmo giocare a nascondarello »
« Oppure fare un'incontro di boxe » e i due iniziarono a picchiarsi selvaggiamente.
« ... Direi proprio che non vi convenga fare a botte con me » disse malignamente Vegeta « Ma comunque, vi ripeto, che devo andare via » concluse continuando a fissare stranito i due energumeni che se le davano di santa-ragione. Il capellone schivò un paio di sinistri ma non riuscì ad evitare un poderoso destro ben piazzato che lo fece volare a terra. Nappa s'arrampicò velocemente su un albero vicino e dopo aver gridato « FROGSPLASH!!! » e si lanciò su Radish come un sacco di patate spappolandolo.
Il pelatone si rialzò vittorioso e poi, dopo essersi messo a posto il fioccone che aveva al collo, domandò al bimbo:
« Perchè? »
« Perchè stò inseguendo un coniglio bianco »
« Perchè? »
« Perchè sono curioso di sapere dov'è andato a finire ... E poi me lo voglio mangiare! »
« Oh, è curioso » affermò Nappa iniziando a scuotere il capo in senso di diniego. Poi chiese al suo compare « Anche le ostriche erano curiose, ti ricordi? »
... Non udendo risposta il pelato diede un sonoro calcio allo stomaco dell'altro che mugugnò dolorante:
« HAI!!! CHE MALE! »
« Insomma, ripigliati! Non posso fare tutto da solo! »
Radish tentò di rialzarsi « Perdona il mio egoismo ma con la gabbia toracica a pezzi me ne frega ben poco delle ostrichette! » ... L'altro rispose con un'altro gancio che gli frantumò la mascella.
è_é
(Nappa)
« ... Hem ... » disse a fatica il capellone « ... Sì, mi ricordo che fine hanno fatto ... Peverette!! »
Vegeta si riavvicinò a loro incuriosito « Perchè? Che fine hanno fatto? »
Il pelatone gli sorrise gaio:
« Bene! Allora ti narreremo la storia » disse afferrando il bimbo per le braccia e mettendolo forzatamente seduto sul tronco caduto. Successivamente aiutò il compare a issarsi in piedi e poi si posizionarono davanti al loro unico spettatore a due metri di distanza:
« "Il tricheco e il carpentiere" ... Ovvero la storia delle ostrichette curiose » annunciò Nappa.
Vegeta sorrise maligno « ... Scommetto che tu fai il tricheco, vero?! »
Il pelatone fece finta di non sentire e, in compagnia del compare, ricominciò a saltellare come un'idiota.
Appena poté il bimbo sgusciò via e i due, ovviamente, non si accorsero della sua scomparsa ... Non aveva tempo da perdere!!

 

  
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