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Autore: Summer38    05/07/2014    4 recensioni
[Gillis\Meia] [One-shot di 952 parole]
Scritta in una calda giornata estiva (cosa molto ovvia), corretta dalla mia carissima Alle, arriva una storia che narra di alcuni dei più importanti momenti della vita di Gillis e Meia, scivolando poi nel mio universo immaginario riempito di alcuni dei miei più amati headcanon.
'Erano cresciuti con la consapevolezza di non dover sprecare nemmeno un giorno della loro vita, così breve da dover essere vissuta appieno per essere definita davvero in quel modo. Erano bambini temuti e non voluti, convinti di poter conquistare il mondo e cancellare coloro che non solo non erano come loro, ma che li avevano anche rifiutati.'
Vi auguro una buona lettura,
Summer38.
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gillis, Meia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Summer38
Titolo: Together forever
Rating: Verde.
Pairing: GillisMeia
Personaggi: Gillis, Meia, Saru (citato), Nuovi personaggi (citati).
Avvertimenti: One-shot [952 parole secondo OpenOffice, senza titolo]; presenza di vari headcanon; non compare nemmeno un dialogo.
Desclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non esistono/non sono esistiti realmente, come d’altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.

Beta: Sugar Cube_ (anche detta Alle), che ringrazio sentitamente per le sue correzioni e i suoi pareri assolutamente fantastici. Grazie mia cara <3 *sventola uno striscione con scritto “forza Alle”*


 

Together forever

 

I Second Stage Children hanno dei poteri particolari,

ma la loro vita è relativamente breve.

È per questo che vogliono dominare il mondo.

 

Erano cresciuti con la consapevolezza di non dover sprecare nemmeno un giorno della loro vita, così breve da dover essere vissuta appieno per essere definita davvero in quel modo. Ma il loro peso gravava in maniera assurda sulle loro fragili esistenze. Erano bambini temuti e non voluti, convinti di poter conquistare il mondo e cancellare coloro che non solo non erano come loro, ma che li avevano anche rifiutati. Meia e Gillis erano sempre stati fermamente convinti che quello fosse il loro vero ed unico obiettivo. La loro vita durava come massimo vent'anni, ma in quei pochi anni che li separavano dalla morte sicura, pensavano, dovevano farsi valere e cancellare chi non li aveva accettati. Non avevano guardato in faccia nessuno quando avevano iniziato il loro arduo combattimento, sotto forma di partite di calcio, capitanati dall'imperatore della Feida. Non importavano le difficoltà, la stanchezza o l'uso continuo di tutte le loro forze: il loro scopo era il dominio del mondo, perché solo esso poteva donare alla loro generazione qualche reale importanza; passare per i cattivi di turno, per loro, non contava nulla. Quando avevano perso, i loro saldi principi non si erano spezzati e non avevano fatto altro che richiedere una seconda possibilità per dimostrare la loro potenza e capacità. Avevano combattuto durante tutta la partita, convinti di poterla vincere e di poter scacciare finalmente la fastidiosa Chrono Storm. Infine, quando avevano visto Saru cadere e non rialzarsi, qualcosa era cambiato. Neanche quella volta erano rimasti fermi, però. Tutti i componenti della squadra erano accorsi attorno al suo capitano e lo avevano aiutato a rialzarsi, convinti finalmente dell'importanza della loro amicizia. Avevano perso anche quella volta, ma tutto era sembrato molto più facile da accettare, come se ormai i loro principi si fossero sciolti sotto il loro stesso cambiamento, piuttosto che spezzati dalla realtà dove non erano altro che dei perdenti. Si erano chiesti, tenendosi silenziosamente per mano, quale sarebbe stato il loro prossimo scopo. L'obiettivo che avrebbero rincorso con tutte le loro forze per occupare quei giorni da non sprecare, restando uniti non solo come compagni ma anche come amici. Non avevano trovato nemmeno una risposta e le loro dita intrecciate sembravano stringersi ancora di più, come per paura di perdere il contatto l'una con l'altro.

 

Esiste, però, un vaccino.

Esso disperde i poteri ma permette una vita più lunga.

 

Quando avevano saputo di quel particolare vaccino erano rimasti senza parole. Molte domande avevano affollato le loro menti geniali e si erano chiesti se fosse tutto vero, se la possibilità di vivere insieme per molti più anni fosse davvero reale. I dubbi erano rimasti per molto tempo. Nessuno dei due aveva previsto una tale rivelazione e la scelta, seppur così ovvia, li aveva messi in difficoltà. I loro poteri erano sempre stati un mezzo per ottenere ciò che volevano, erano stati un importantissimo tassello della loro esistenza. Esistenza che, però, veniva minacciata continuamente da ciò che li rendeva speciali. Gillis era stato il primo ad accettare il fatto che non avevano bisogno di quei poteri. Vivere con Meia per molti anni, aveva detto chiaramente, era molto più importante che avere dei poteri speciali. Glielo aveva detto con un sorriso dolce disegnato sulle labbra, inginocchiato con la sua fragile mano tra le sue, come se fosse una proposta di matrimonio. Quando anche lei aveva raggiunto il pavimento nella sua medesima posizione, ammise di concordate sul fatto che una vita insieme era molto meglio dei loro poteri e lui non aveva resistito dall'abbracciarla, ridendo con il cuore.

 

Perdere i poteri, alla fine, non è nulla se posso stare con te.

 

La loro casa era illuminata costantemente dai raggi del sole, come se volessero scacciare tutta l'oscurità che aveva già abitato nei loro cuori per troppi anni. Meia prese con delicatezza un album fotografico¹ e lo sfogliò, soffermandosi sulle tante foto che lei e Gillis avevano fatto durante gli anni trascorsi assieme. Si fermava ad osservarle tutte con calma, ricordando il preciso momento in cui l'attimo rappresentato era avvenuto. Una, per esempio, mostrava tutta la loro ex squadra sorridente con delle particolari bende sul braccio ed era stata scattata, lo ricordava benissimo, dopo aver fatto il vaccino che aveva assicurato loro una vita dalla durata normale. Alcuni di loro, come Om, avevano vissuto poco anche negli standard delle persone “normali”, ma sempre più rispetto all'esistenza con i poteri. Un'altra foto, così grande da occupare una pagina intera dell'album, rappresentava lei e Gillis il giorno delle nozze, entrambi sorridenti e stretti in un abbraccio caloroso. Erano passati così tanti anni che persino lei si stupiva di essere ancora viva. Avevano superato sicuramente anche l'età media delle persone “normali”. Con un sorriso sfogliò le restanti pagine, senza accorgersi che il tempo continuava a passare. Era così persa nei suoi ricordi che non si accorse nemmeno che Gillis era tornato a casa e che l'aveva già raggiunta, anche lui con gli occhi venati di una certa malinconia mentre guardava le foto attaccate nella penultima pagina dell'album. Gillis non proferì parola, preferendo ricorrere alla sua più tipica dimostrazione d'affetto: si inginocchiò e prese tra le sue mani la sinistra di Meia, ammirando ancora una volta la fede nuziale che scintillava all'anulare. Ricordava perfettamente quel giorno e, alzandosi, capì che anche la sua sposa stava ripensando agli ormai passati anni. E mentre lasciavano la stanza, mano nella mano, anche l'ultima pagina dell'albo si mostrò, spinta dal respiro gentile del vento. Scattata durante un'afosa giornata estiva, mostrava l'anziana coppia riposare all'ombra di un albero, attorno al quale giocavano tanti ragazzini dalle età più disparate².

 

Angolino dell'Autrice

 

È la prima volta che scrivo due storie – e le concludo – in così poco tempo. Credo sia il mio record assoluto in fatto di velocità. Forse è l'estate (e il tempo libero annesso) che mi permette di scrivere cose tanto random senza ripercussioni sulla mia salute (?). È una storia tratta da una bellissima fanart trovata su internet che rappresenta Gillis, molto molto anziano, che bacia la mano di Meia, dove spicca una fede nuziale. Non potevo non scriverci qualcosa, visto che questi due sono canon e sono tanto carini!

E mentre il mio lentissimo computer scarica la prima puntata di Tokyo Ghoul – la signorina munakata sarà felice di saperlo – vi lascio le note (contrassegnate in giro per la storia con degli adorabili numeri):

 

¹ Nel futuro ci sono ancora gli album fotografici? O sono stati sostituiti da foto che si muovono come in Harry Potter? Visto che non ho trovato risposta, mi sono presa la libertà di immaginare un futuro anche per i poveri album (?).

² Ovviamente i ragazzini – e ragazzine – sono i nipoti o comunque parenti affini. Secondo il mio headcanon, infatti, loro due hanno avuto molti figli e quelli hanno avuti altrettanti figli, ergo tanti nipotini (?).

 

Vi ringrazio, infine, per aver letto fino alla fine di questo sclero continuo e ringrazio in anticipo coloro che leggeranno e recensiranno codesta storia.

 

Vi saluto con un caloroso abbraccio,

la vostra Summer38.

   
 
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