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Autore: Pollyanna    05/07/2014    0 recensioni
Una ragazza seduta sul divano si ritrova a ricordare cosa successe in quella stanza nell'estate di due anni prima ... l'estate della maturità!.
Le ansie le paure, e la vittoria finale la portano ad essere la ragazza che oggi siede su quel divano a ricordare, con al suo fianco un piccolo sogno diventato realtà.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui seduta sul divano, col computer poggiato sulle ginocchia, le dita che scorrono veloci sulle lettere, una brezza estiva fresca entra dalla finestra spalancata, in lontananza si odono i rumori della città: macchine che sfrecciano per le strade senza meta, cantieri che prendono vita, uccellini che sussurrano al vento, di tanto in tanto si sente qualche cane abbaiare, e subito il mio piccolo Argo (il mio bassotto) che scatta prontamente dalla cuccia verso il balcone a ricambiare quel strano suono della sua specie, e poi mezzo rimbambito dal sonno torna cavalcando dolcemente, come una ballerina di danza classica, verso la sua cuccia e riprende i suoi lieti sogni di corsa sfrenata in mezzo a un’infinita distesa verde … e tutto sembra essere immutato, o meglio quasi tutto sembra essere come il luglio di due anni fa, solo che all’epoca lui, Simba, era solo un sogno … 

Due anni fa, a luglio, ero seduta a quel tavolo, che ora mi sta davanti vuoto e impolverato, ma allora era ben altro che vuoto … ricordo che giunsi a un compromesso con mia madre : pulirò la sala io alla fine dell’esame e in cambio studierò in sala tutto il mese … il tavolo era più grande della scrivania in camera mia, l’avevo organizzato con pigne di libri aperti e divisi per materie, il computer la faceva da padrone, ma spesso e volentieri anche lui si ritrovava sormontato da fogli volanti, tomi di libri pesanti, bicchieri mezzi vuoti, bottiglie finite, resti di sacchetti di patatine e contenitori di yogurt … diamine due anni fa questo posto era un completo disastro!!! Ma era bello, mi svegliavo la mattina, andavo in cucina prendevo qualcosa da sgranocchiare, venivo in sala, tiravo su la tapparella, aprivo la finestra, e via con lo studio … rimanevo alzata fino a notte tarda … 
E poi arrivò inevitabile come la morte, lenta come un bradipo e sudicia come il fango … la prima notte degli esami! … La trascorsi con gioia, del resto il giorno dopo dovevo scrivere soltanto un tema, e l’unica cosa che potevo fare era sperare in una traccia a mio favore … ma quella notte non chiusi occhio, ricordo che dalla disperazione mi misi a vedere un film verso le 4:00 di mattina … dormii pressoché una o due ore … ma quando entrai in classe quella mattina l’adrenalina mi pulsava talmente forte nelle vene che avevo paura di leggere le tracce, di esprimere un qualsivoglia tipo di pensiero … quando riuscì a farmi forza e a leggerle, pensai di essere stata fortunata!, e l’inchiostro della mia penna scorse sul foglio come un fiume in piena … alzavo gli occhi solo per sentire cos’avevano da dire i professori,  di tanto in tanto per raccogliere bene le idee … e quando finii quel tema, lo rilessi, e poi mi soffermai a guardare le mie compagne, che disperate scorrevano tra un foglio e un altro, scarabocchiavano di qua e di la, sfogliavano ansimanti il dizionario in cerca di parole intelligenti da scrivere …La seconda notte andò decisamente meglio, riuscì a dormire almeno un sei orette, e poi la seconda prova: tema di psicologia, ero così soddisfatta del tema del giorno prima che quasi non avevo alcun timore, ma le tracce erano al dir poco sfavorevoli; ricordo che mi attorcigliai i capelli tra le dita per almeno la prima ora e mezza prima di scrivere qualcosa su quel foglio, e il restante delle ore lo trascorsi con titubanza e paura …
E poi la terza prova … per quell’esame mi ero limitata a ripassare bene le cose che sapevo, e le altre le avevo lette un po’ di volte, per cui quando mi consegnarono i fogli lessi le domande e scrissi quello che ricordavo o quello che credevo volessero leggere …

Quando uscirono i risultati degli scritti non stavo nella pelle, sapevo che la terza prova non era andata bene, durante l’anno la mia media era stata a livelli al dir poco imbarazzanti … ma quando esposero il cartello dei risultati delle prime prove non potevo crederci, rilessi almeno tre volte il mio cognome prima di leggere il risultato: 14/15 ! …  dopo un attimo di paralisi mi ripresi, e lo volli toccare con le mie mani ...  una mia compagna mi vide, seguì il mio dito, e quando lesse scoppiò in un urlo : “oh mio dio la Polly ha preso 14/15 ragazze” … e subito tutte le altre guardarono il mio risultato e scoppiarono in un applauso, diamine le guancie mi presero fuoco, non mi era mai successa una cosa del genere!!! Non ero mai stata così brava da prendere un 9 in un tema o più in generale in un altro compito … il massimo voto alla quale potevo aspirare era un misero 6 !!! … ma che cavolo avevo scritto in quel tema???...
Più tardi, dai racconti delle mie compagne, venni a scoprire che la secchiona-stronza (stereotipo tipico presente in ogni gruppo sociale) quando vide il mio risultato sbiancò come un cadavere e fece la faccia esterrefatta come a dire “non è possibile una cosa del genere”!!! … quanta goduria … Lì mi accorsi di essermi tolta un piccolo sassolino dalle scarpe! …
Tralascio i risultati degli altri scritti perché sono irrilevanti … diciamo che ho rispettato la mia media del 5 ! …

L’Orale! … OMG … per quello pensavo veramente che mi sarebbe venuto un infarto …Quando mi sono seduta su quella sedia il cuore mi batteva così forte che lo sentivo scoppiare in gola, la gola arida e asciutta più di un deserto, piccole gocce di sudore scendevano lente dalla schiena e andavano subdolamente a infilarsi nei miei jeans, la testa mi girava, la vista appannata, e le orecchie erano tappate, ero sorda! … per sentire la prima domanda mi dovetti concentrare fisicamente e psicologicamente !!! diamine era solo un’interrogazione, quante volte sono stata interrogata durante la mia carriera  scolastica ?! … 
Le domande si susseguivano come versi di una poesia, e le risposte sembravano storie fantascientifiche … e poi arrivò la prof che tanto temevo : diritto …Mi ricordo che durante l’anno scolastico ci disse : “non dubitate ragazzi, nessuno di voi sarà così eccelso agli esami, non avete mai studiato e di certo non studierete per la maturità, e ridete ora che potete perché poi riderò io … ahahahahahahahah … e che grasse risate mi farò … … … … (blatera menti vari) … … … sapete, in tutti questi anni d’insegnamento, le persone che più mi stupiscono durante gli orali sono i poveri sfigatelli che non studiano mai! , rispondono tutto a tutti dicono qualsiasi cosa, con spavalderia e insensata sicurezza!, e questo perché ormai non hanno più niente da perdere … …” … Quest’ultima frase mi rimase in mente, perché pensai “diamine allora l’orale lo farò tranquillamente io!” … Ma non fu così! … appena mi volsi verso di lei ci fu un attimo, che mi parve un’infinità di tempo, in cui ci guardammo dritte negli occhi, come per scrutarci l’anima, io sostenni lo sguardo, ma poi sentì i 
rumori pesanti del respiro di mia madre e di mio padre, e pensai a tutto quello che avevo passato quell’anno … Io avevo tutto e anche troppo da perdere, la sua domanda era quella che mi fece più paura, volevo risponderle con spavalderia, ma il tono della mia voce sembrava più quella di un agnellino impaurito dal lupo cattivo … mi fece un piccolissimo sorriso , o forse fu un’allucinazione, e l’esame finì.

70/100 fu il voto che vidi di fianco al mio nome due giorni più tardi, e semplicemente sorrisi, ce l’avevo fatta!, avevo passato la maturità, avevo scritto un tema da capo giro … avevo scoperto che avevo molte cose da perdere e per cui lottare … e ora non mi rimaneva altro che rimboccare le maniche, prendere la mia spada smussata, affilare la lama e dirigermi sul campo di battaglia …
Quelle notti le ricorderò ancora per molti anni, come fossero ieri, forse prima o poi il tempo me le toglierà, ma per ora le ricordo con un piccolo sorriso e un lieve battito del cuore … sono state notti lunghe ed estenuanti … ma sono state anche le notti in cui ho lottato davvero per farcela, notti in cui la paura e l’incertezza s’impossessavano del mio corpo, scuotevano anima e corpo, ossa e carne … e mi sentivo viva … e forse quel sorriso me lo fece davvero la prof … forse quel sorriso era “complimenti, non pensavo ce la potessi fare ! … hai fatto un’espluà come mai nessuno prima …” . 
Complimenti ora puoi realizzare i tuoi sogni!. 

E ora mi tiene compagnia il caldo respiro di Argo, che dorme con la testa poggiata sulla mia coscia, gli occhi chiusi in un caldo sogno, il computer sotto le mie mani che si riempie di pensieri e parole mai dette … libri proibiti letti e riletti riempiono gli scaffali di camera mia, e la libertà che selvaggia e indomata di domani mi attende ogni giorno, e io di rimando le corro incontro con spavalderia e insensata sicurezza!.

  
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