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Autore: Akarai92    26/08/2008    9 recensioni
"In quella posizione le ali pendono dai loro colli e si sfiorano, come volessero tornare unite. -Adesso entrambi abbiamo almeno un'ala. Siamo entrambi angeli, no?- Lo sta prendendo in giro, si sente lontano un miglio."
[Peter/Caspian]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Caspian, Peter Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Le Ali~
Fandom: Le Cronache di Narnia
Coppia: Peter/Caspian (sta diventando un'ossessione *O*)
Rating: PG-13 per un misero bacino
Riassunto: "In quella posizione le ali pendono dai loro colli e si sfiorano, come volessero tornare unite. -Adesso entrambi abbiamo almeno un'ala. Siamo entrambi angeli, no?- Lo sta prendendo in giro, si sente lontano un miglio."
Note: Ispirata da uno strano segnalibro che ho comprato ieri e dalla più che stupenda canzone di Lamb, "Gabriel".
Avvertenze: Slash, LWL (Leaving?What Leaving?), sproloquio sugli angeli e fluff. Molto fluff.
Disclaimer: Nessuna di queste cose mi appartiene, sono tutte frutto della mente di C.S.Lewis. Che ho tanta paura si stia rivoltando nella tomba in questo momento.





-Cos'è un "angelo"?-
Peter si volta sorpreso dalla domanda improvvisa verso Caspian. Sono seduti contro un albero nei giardini del palazzo, uno accanto all'altro. La mano del biondo è intrecciata a quella dell'altro e le sue dita accarezzano ogni tanto la sua pelle scurita dal sole. Niente rompe il tranquillo silenzio che si è creato attorno a loro e per questo quella domanda così strana sembra uno sparo tanto è rumorosa. 
In realtà il principe non sa per quale motivo ha rivolto a Peter quella domanda ma le parole sono uscite dalla sua bocca prima che potesse fermarle.
-Chi te ne ha parlato?-
Per un momento Caspian pensa che lui non voglia rispondergli. Ma sarebbe assurdo.
-Lucy. Mi ha detto che... - esita. Forse non è la cosa migliore riferire quello che gli ha detto Lucy, o dovrebbe anche spiegare il come lui e la bambina fossero finiti in tale argomento. Sprezzante del pericolo però, continua, dopo un sospiro rassegnato.
-Che quando vuoi sai essere un angelo.-
Peter lo guarda attonito per un attimo, poi ridacchia. Spera fortemente che "angelo" voglia dire qualcosa di bello, non vorrebbe averlo offeso. Ma Peter lo guarda con ancora quel mezzo sorriso sulle labbra e stringe ancora di più la sua mano, poi sposta lo sguardo sul cielo azzurro senza nuvole e inizia a parlare.
-Nel nostro mondo gli angeli sono creature del cielo, sono messaggeri di pace e di amore. Non sappiamo davvero com'è il loro aspetto, perchè non si possono vedere, ma tutti sanno che hanno un paio di ali bianchissime e piumate come quelle di un cigno e sono belli oltre ogni immaginazione. Molti credono che ci siano degli angeli che sono chiamati "custodi". Sono come dei ... guardiani delle persone, seguono e proteggono la persona che hanno più a cuore. Ci sono tantissimi disegni di angeli nel nostro mondo, tutti diversi ma la cosa che resta sono sempre le ali. Quelle sono la cosa più importante. Un angelo non è un angelo se non ha le sue ali ... -
Lascia la frase a metà e si volta nuovamente verso Caspian.
-E tu quindi sei uno di questi angeli, nel tuo mondo?-
Peter scoppia a ridere ed è quasi tentato di rispondergli di sì.
-No, te l'ho già detto. Nel mio mondo sono un semplice ragazzino senza amici che passa il primo giorno di scuola a fare a botte con degli stupidi. Non sono nè un re nè tantomeno un angelo.-
Fa un sorriso appena accennato, che ha qualcosa di amaro. A Caspian non piace per niente quell'espressione, che lo fa sentire in colpa anche se in realtà non ce ne sarebbe il motivo. Peter la assume sempre quando parla del suo mondo o del suo passato.
Il silenzio torna come poco prima, tanto profondo che i due riescono a sentire le voci che vengono dal palazzo, attutite ma udibili.
Centimentro dopo centimentro, Caspian si avvicina a Peter, fino a far sfiorare le loro vite e allora poggia la fronte sulla spalla dell'altro. Sente il cuore che batte, il ritmo del respiro regolare come appartenessero a lui.
-Se non sei un angelo ... - mormora quasi a sè stesso, ma sa che Peter lo sta ascoltando. -per quale motivo hai un paio di ali?-
Ha dato alla sua voce quella punta di malizia che infastidisce tanto Susan ma che sa diverte il ragazzo.
Non lo vede, ma intuisce che lui lo sta fissando con lo sguardo confuso. Per risposta lui allunga la mano libera e gliela poggia sul petto, proprio sotto al collo. -Qui.-
Peter sente la pressione del metallo freddo sotto il tocco di Caspian e capisce. Quasi ridendo di sè stesso tira fuori dalla tunica un ciondolino di metallo che, ricorda, Lucy gli ha regalato il giorno del suo compleanno l'anno prima. Poco dopo essere tornati da Narnia. Sono due ali d'angelo con una pietra che le tiene unite al centro, semplici ma bellissime.
Caspian lo guarda sorridendo, accomodato sulla sua spalla, tutto contento di essere riuscito a trovare le ali del suo angelo.
Peter si rigira il ciondolo tra le dita, lo studia come fosse la prima volta che lo vede.
Poi lo prende saldamente con una mano per un'ala, lasciando la mano del principe. E con l'altra prende la seconda e la spezza.
Caspian si alza di scatto a sedere, guardandolo ad occhi spalancati. Nelle mani regge le due ali del ciondolo, spezzate perfettamente senza che si rovinassero.
-Ma ... ma perchè?! Perchè l'hai spezzato?!-
L'altro non gli risponde e con un'espressione che vaga tra il concentrato e il divertito, prende una delle corde che tengono la sua tunica chiusa sul petto e la lega ad un'ala, rendendola uguale all'altra che ancora tiene il precedente laccio di pelle.
Poi lo chiude e prima che Caspian possa aprire bocca gliela mette al collo, facendo lo stesso con la sua.
-Adesso va meglio.-
-Ma ... insomma ... perchè l'hai messa a me? Erano ... erano le tue ali...-
Quella frase gli suona tremendamente infantile, ma esprime in pieno il suo pensiero. Peter ride e si avvicina, poggiando la fronte sulla sua. In quella posizione le ali pendono dai loro colli e si sfiorano, come volessero tornare unite.
-Adesso entrambi abbiamo almeno un'ala. Siamo entrambi angeli, no?-
Lo sta prendendo in giro, si sente lontano un miglio. 
-Ma come, non avevi detto che un angelo senza ali non è niente? Come farai adesso?-
Gli è uscita più astiosa e petulante di quanto volesse. Un po' se ne pente, ma non intende darla vinta a Peter. Che comunque non sembra molto infastidito e anzi, sorridendo stavolta senza una singola ombra sul viso:
-Vorrà dire che per volare dovremo fare lavoro di squadra...- sussurra ad un passo dalle sue labbra, prima di baciarlo spingendolo verso di sè con una mano. E in quella posizione, anche se i due troppo occupati non possono notarlo, le ali sono davvero unite, come quando erano un ciondolo unico.
  
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