Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Fujikofran    05/07/2014    1 recensioni
Torna Franca Strangoni di "Colazione sull'erba" e anche questa volta verrā coinvolta da Lupin e co. nella preparazione di un furto. Si tratta di qualcosa di molto importante: i tesori del Museo Nazionale di Atene. Zenigata ha avvertito la donna che stavolta non č intenzionato a tirarla fuori dai guai. Ma i tre ladri (Fujiko č assente) vogliono davvero creare problemi alla vita di Franca? Brano da ascoltare durante la lettura: "Corner of the Earth" dei Jamiroquai
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Koichi Zenigata, Lupin III, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Irruzione in una vita'
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La mattina Franca si svegliò con calma, perché Jigen sarebbe arrivato per l’ora di pranzo. Avrebbe provveduto lui a portare qualcosa da mangiare. Quando le suonò il cellulare era convinta che fosse colui che stava aspettando, ma si stava sbagliando: era l’ispettore Zenigata. Si era conservata il suo numero e, mentre rispondeva, si stava chiedendo il perché.

-Signorina Franca, si ricorda di me? Sono l’ispettore Zenigata-

-Ah, salve, ma lei, isp…-

-Sì, sono quello che non ti ha fatto arrestare per favoreggiamento, ma che potrebbe ripensarci-

-Perché?-

-Perché lei è una brava attrice, signorina, e perché sa che Lupin e la sua banda sono evasi da un po’ e sono proprio a Roma-

-Ah, e allora?-

-E allora le dico che lei non è brava come attrice, ma ottima, perché sta fingendo di cadere dalle nuvole e invece su quelle nuvole ci sta su, vero? Magari una delle nuvole ha la barba e si chiama Daisuke Jigen-

-Ispettore, lei si sbaglia, sono da sola, a casa-

-Lo sa da quanto non vedo mia figlia?-

-Non ne ho la più pallida idea, me lo dica lei-

-Non sono fatti suoi, ma non la vedo da tempo, per colpa di Lupin e co. e ora anche per colpa sua, dato che tornerà a favoreggiarli. Questo è il riconoscimento per averla aiutata-

-Ispettore, lei mi ha assicurato che non avrei perso il posto di lavoro alla Galleria Borghese e invece non solo mi hanno cacciato quasi a pedate, ma il mio impiego attuale me lo sono trovata da sola, dopo aver passato una selezione di ben tre colloqui. E questo per fare la bella statuina per una mostra che durerà tre mesi, dopo dei quali io tornerò disoccupata. Mi lasci in pace, per favore. Sono una persona incensurata e lei lo sa-

-Mi ascolti, se quei mascalzoni la coinvolgono in un altro furto lei ci andrà di mezzo e questa volta non le parerò il sedere, ne stia certa!-

-Amen!-

Zenigata le aveva chiuso il telefono in faccia e Franca si era resa conto di essersi comportata in maniera arrogante: e se Lupin e co. volevano coinvolgerla davvero in un furto? Questa volta l’ispettore non l’avrebbe di certo aiutata. Le sembrava di essere tornata a un anno e mezzo prima. Mentre le era preso un momento di ansia, sentì nuovamente suonare il cellulare: questa volta era Jigen, che sarebbe arrivato dopo un quarto d’ora circa. L’ansia le era passata, specie perché pensava a colui che l’aveva appena chiamata. Era pronta per rivederlo e fantasticava su di lui: lo avrebbe riabbracciato, si sarebbe persa nei suoi occhi (che nascondeva spesso dietro al suo immancabile cappello), avrebbe incontrato le sue labbra e, probabilmente, avrebbe fatto l’amore con lui. Non si era preparata uno schema, nella mente: sapeva che ogni volta con Jigen finiva così e, al pensiero, le tremavano le gambe. Anzi, le tremava la vita.
 
 
  
Pochi minuti dopo lui arrivò e, quando gli aprì la porta di casa, lui la salutò porgendole la busta con il pranzo e poi si appoggiò allo stipite per osservarla, senza entrare ancora in casa. Franca corse in cucina a poggiare la busta sul tavolo e, quando tornò da Jigen, lui le venne incontro. Le fece uno strano effetto, perché era senza cappello ed aveva una camicia blu, i jeans e una giacca grigia: era davvero elegante e, mentre Franca stava per farle dei complimenti, lui tirò fuori un pacchetto dalla giacca. Franca ringraziò l’uomo, abbracciandolo e aprì subito il pacchetto, che conteneva un braccialetto d’oro.

-Avanti, puoi chiedermi se lo abbia rubato. Lo so che lo stai pensando- affermò Jigen –e la risposta è “no”, perché tutto ciò che riguarda te non deve avere a che fare con le mie pessime abitudini.

Franca rimase senza parole, specie quando lui la guardò, mentre le chiedeva se poteva uscire sul balcone a fumare. Non si erano ancora baciati, ma dopo un anno e mezzo l’imbarazzo era da considerarsi come qualcosa di naturale. Pranzarono e Jigen si mostrò molte dolce con Franca, che apprezzò i suoi racconti.

-Insomma, alla fine ce l’avete fatta- gli disse lei.

-Già…e a proposito di Lupin…indovina chi sta per arrivare?-

-No, dai…lui?-

-Esatto, ma lo farà stasera, verso l’ora di cena. Per te è un problema?-

-Ehm, beh…non…-

-Non ti preoccupare, ha un nuovo look e nessuno lo riconoscerà. E poi farà di tutto per non farsi vedere da nessuno-

-Quello che mi sfugge è il motivo di questa sua visita…Stamattina mi ha telefonato Zenigata, sa già che siete qui…e mi rompe le scatole!-

-Lo sai che quello non ce lo leveremo mai di torno…Comunque sarà Arsene a dirti il perché della sua visita-

-Perdonami, ma io non sono più disposta a farvi da palo nei furti. Già quella volta ho rischiato di finire in galera…-

-Che fai, ti fasci la testa prima di cadere? Ho per caso parlato di furti?-

Il tono di Jigen si era fatto severo e Franca si azzittì, specie perché trovò terribilmente affascinante l’atteggiamento che l’uomo aveva mostrato in quell’ultimo frangente.

-Perdonami, non volevo insinuare che…-

Jigen la interruppe con un bacio e a lei sembrò di sognare: quanto aveva atteso un momento così? Dopo quel bacio, i due finirono a letto insieme.

-Anche questa volta sei riuscita a non farmi fumare e non ne ho voglia nemmeno in questo momento, sinceramente- affermò Jigen, rilassato.

-E di cosa hai voglia?- gli domandò Franca, con un tono malizioso.

-Se ti rispondo “di te” sembrerei scontato, vero? Ma è la verità…un anno e mezzo senza di te è stato duro. Non sto pensando solo al lato fisico della nostra storia: mi è mancata tantissimo la tua persona, il tuo modo di fare, di parlare, di comportarti e di condividere la mia compagnia. Sarebbe bello costruire una vita insieme, se solo non fossi quello che sono-

-Non pensare a questo, Daisuke, non è il momento di porsi dei problemi e di rattristarsi- gli disse Franca, mentre gli accarezzava la barba -Conosciamo le nostre vite e sappiamo che, se il destino o chi per lui lo vorrà, le nostre vite si incroceranno sempre in questo modo. L’unica cosa è che non deve per forza intervenire Lupin per rivedersi in futuro-

Non sapeva come avesse trovato quelle parole, dato che, inconsciamente, il pensiero fisso di lui le aveva cambiato la vita, da quando lo aveva visto la prima volta.  Ma lei sapeva benissimo che le loro esistenze non erano così tanto conciliabili. Ritrovarsi con Jigen era qualcosa di magico e quel momento voleva viverselo senza pensare ad altro. E fu così che proprio lei stessa riuscì a rassicurare quell’uomo sul loro rapporto. Poi fecero nuovamente l’amore, lasciandosi andare sempre di più.
 
   
 
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