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Autore: reidina    26/08/2008    3 recensioni
Salve a tutti! Eccomi di nuovo con un esilarante storia più o meno lunga (non più di 10 capitoli) che credo vi farà rotolare per terra per l'alto contenuto di demenzialità!

“Mello…questo è troppo. Ho parlato con L.” Mello cambiò subito espressione, da cane bastonato a cane morto. Terrorizzato.

“Se è per lo scherzo, mi dispiace…”

“Sei espulso, Mello.”

Genere: Commedia, Demenziale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Mello
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“L?”

L’adulto lo guardò mettendosi il pollice sul labbro inferiore, Mentre Mello era ancora in piedi con il braccio alzato per la porta ma che non era deciso a chiuderla. Occhi e bocca spalancati. Che cosa ci faceva L, lì?

“Ciao, Mil.”

Fiuuuuuuu, almeno non sa che sono Mello! Ma che vuole?

“Ehm, ciao.”

Mello cominciò a sudare, mentre con un gesto L gli indicò di sedersi accanto o di fronte a lui, e allora si mise su una sedia un po’ distante, sennò L l’avrebbe riconosciuto.

“Volevo che facessi un test.”

Mello tirò un sospiro di sollievo, mentre ricevette da L qualche foglio con delle domande. Calcolò che essendo 10 domande in 10 fogli, avrebbe dovuto compiere 100 domande.

“Quanto tempo ho per rispondere?”

“30 minuti. Buon lavoro. Ritornerà Roger, ma se finisci prima allora dovrai andare tu nel suo ufficio, va bene?”

Era un po’ stranito dopo l’ L schok!

Annuì e il più grande uscì un po’ gobbo.

Cominciò a fare tutte le domande ad una velocità impressionante e finì in un quarto d’ora.

Camminava verso l’ufficio di Roger contento di dimostrare quanto fosse brava, quando finì addosso a qualcuno.

“Scusa! Ti sei fatta male?”

“Matt??”

L’aveva detto in modo così “Melloso”, che Matt si sorprese. Ma non era così intelligente da capire cosa aveva architettato l’adolescente.

“Ehm, non mi sono fatta niente, te?”

Invece Mello si era fatto un taglio su un lato del palmo della mano sinistra, ma la coprì dietro la schiena. Sfortunatamente, Matt si era girato per guardarle il sedere, e se ne accorse subito.

“Hai un grosso taglio! Ti porto in infermeria!”

Matt, non attaccare bottone proprio adesso, sicuramente avranno un timer…

“Scusa, ma adesso devo andare un attimo nell’ufficio di Roger, dopo mi potrai accompagnare in infermeria, ok?”

Il rosso non ebbe il tempo di rispondere che già il biondo era sparito dietro una parete.

Corse a perdifiato e arrivò dopo 1 minuto.

“Roger, ho finito!” Urlò entrando nell’ufficio sbattendo la porta.

Cazzo, lo facevo sempre! Chiedi scusa,chiedi scusa!

Solo dopo qualche secondo si rese conto della grande cazzata che aveva fatto. Roger pur essendo vecchio aveva un eccellente memoria.

“Scusi…è che sono emozionata all’idea di aver finito…” che scusa del cazzo.

“Non ti preoccupare, e qui ci diamo del tu. Comunque, hai già finito? Eccellente. Passami il test”

Mello lo fece, e poi ebbe il permesso di andarsene.

Quello che si trovo nella camera non gli sollevò l’umore.

“Che ci fai qui Matt?”

Il rosso sorrise molto sexy, e Mello arrossì. Era seduto disteso sul suo letto, con le scarpe.

“Hai un letto molto comodo!” Rispose. Non era una risposta.

“Scendi. Leva quelle scarpe!”

Mello gli prese i piedi e li spostò a terra, Matt fingeva di dormire.

“Come è andato il test?”

Mello lo guardò negli occhi, e lo sguardo fu ricambiato.

“Come…”

“A tutti fanno fare un test d’ammissione, no? Mi dici se ti ricordi qual è la radice quadrata di 1289?”

Mello rise. Non si aspettava che rispondesse subito, no?

“E’ l’unica domanda a cui non ho risposto.”

Matt si mise a sedere un po’ più dritto e fece mettere (Costringendola) Mil, o Mello, vicino a lui. Mello era completamente arrossito ed era in un imbarazzo totale. Quando Matt l’avrebbe scoperto…che risate!

“Dimmi, perché sei così distante a me?”

Adesso si era pure messo a parlare strano. Era fuori come un balcone.

“non sono distante…” Non mi posso far rimorchiare il primo giorno che vengo, no?

Matt gli prese la facia per voltarla verso di lui, perché Mello stava guardando il soffitto. Si vedeva a cento chilometri che Mello era rosso di faccia. E a Matt piaceva.

Ok, no, sei il mio migliore amico, non puoi……

Ma il bacio che Matt gli aveva dato gli impedì di pensare. Che era successo?

Durò qualche secondo, ma a Mello sembrarono ore.

“Mph….Matt!” Riuscì infine a dire Mello staccandosi spingendolo con le mani.

Il rosso lo guardò smettendo di sorridere. Mello lo guardò a sua volta terrorizzato.

Matt, non mi guardare così..non mi dire che…

“Io devo andare. Esco a comprare le sigarette.”

Non lo salutò neanche, e sbattè la porta. Matt aveva forse capito?

Mello intuì quello che voleva fare, andare da Mello.

Intuì anche lui quello che doveva fare, diventare Mello.

“Roger vado a comprare uno smalto, ho i soldi torno tra 5 minuti ciao!” Il vecchio lo fissò sorpreso, per i pochi secondi che poteva prima che il giovane sparisse, ma poi continuò a fare telefonate e a controllare il suo test.

Passò per 3 secondi ad avvertirlo, poi corse subito. Matt non era ancora uscito.

“Buongiorno!” Il proprietario di quel negozio l’aveva riconosciuto.

“Cosa posso…”

“Devo diventare Mik di nuovo. Problemi di cuore. Ma poi devo ridiventare Mil.”

L’uomo rise e si mise all’opera. Ci mise 5 minuti a togliere tutta quella roba, ma spiegò anche a Mello come rimetterla. Lo salutò e corse subito al Motel.

Lo incontrò quando stava dentro l’ascensore.

“Ciao Matt, che ci fai qui?”

Il rosso non gli rivolse la parola, e quando l’ascensore arrivò lo prese per mano e cominciò a correre verso la stanza. Una volta dentro si sedette sul letto e lo fissò.

Ti prego, Matt, non fare così.

“Che vuoi?”

Matt allungò il collo e lo baciò a fior di labbra, proprio come aveva fatto con Mil. Mello restò immobile, non poteva ribellarsi come Mil, sennò sarebbe stato ovvio. Ma l’aveva rifiutato perché era colto di sorpresa.

Era andato da lui anche se sapeva che probabilmente l’avrebbe baciato. Non ci aveva però neanche lontanamente pensato.

Si staccò dopo un minuto, e restò fermo, in attesa che l’altro facesse qualcosa.

“Matt...perchè lo hai fatto?” si finse sorpreso, ma anche un po’ lo era. Come mai lo aveva fatto?

Lo smise di fissare e si voltò, uscì e Mello restò immobile.Che aveva in testa quel ragazzo?

Dopo ridiventò Mil e tornò alla wammy’s house.

Bussò alla porta della stanza dell’amico Matt, non rispose, ma aprì lo stesso.

“Ciao. Senti, riguardo a prima...”

Matt la guardò di nuovo con quegli occhi così penetranti....gli faceva quasi paura. Poi si alzò e andò vicino alla “Ragazza.”

“Ciao, Mello.”

  
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