“L?”
L’adulto
lo guardò mettendosi
il pollice sul labbro inferiore, Mentre Mello era ancora in piedi con
il
braccio alzato per la porta ma che non era deciso a chiuderla. Occhi e
bocca
spalancati. Che cosa ci faceva L, lì?
“Ciao,
Mil.”
Fiuuuuuuu, almeno non sa che sono
Mello! Ma che vuole?
“Ehm,
ciao.”
Mello
cominciò a sudare,
mentre con un gesto L gli indicò di sedersi accanto o di
fronte a lui, e allora
si mise su una sedia un po’ distante, sennò L
l’avrebbe riconosciuto.
“Volevo
che facessi un test.”
Mello
tirò un sospiro di
sollievo, mentre ricevette da L qualche foglio con delle domande.
Calcolò che
essendo 10 domande in 10 fogli, avrebbe dovuto compiere 100 domande.
“Quanto
tempo ho per
rispondere?”
“30
minuti. Buon lavoro. Ritornerà
Roger, ma se finisci prima allora dovrai andare tu nel suo ufficio, va
bene?”
Era
un po’ stranito dopo l’ L
schok!
Annuì
e il più grande uscì un
po’ gobbo.
Cominciò
a fare tutte le
domande ad una velocità impressionante e finì in
un quarto d’ora.
Camminava
verso l’ufficio di
Roger contento di dimostrare quanto fosse brava,
quando finì addosso a
qualcuno.
“Scusa!
Ti sei fatta male?”
“Matt??”
L’aveva
detto in modo così
“Melloso”, che Matt si sorprese. Ma non era
così intelligente da capire cosa
aveva architettato l’adolescente.
“Ehm,
non mi sono fatta
niente, te?”
Invece
Mello si era fatto un
taglio su un lato del palmo della mano sinistra, ma la coprì
dietro la schiena.
Sfortunatamente, Matt si era girato per guardarle il sedere, e se ne
accorse
subito.
“Hai
un grosso taglio! Ti
porto in infermeria!”
Matt, non attaccare bottone proprio
adesso,
sicuramente avranno un timer…
“Scusa,
ma adesso devo andare
un attimo nell’ufficio di Roger, dopo mi potrai accompagnare
in infermeria,
ok?”
Il
rosso non ebbe il tempo di
rispondere che già il biondo era sparito dietro una parete.
Corse
a perdifiato e arrivò
dopo 1 minuto.
“Roger,
ho finito!” Urlò
entrando nell’ufficio sbattendo la porta.
Cazzo, lo facevo sempre! Chiedi
scusa,chiedi scusa!
Solo
dopo qualche secondo si
rese conto della grande cazzata che aveva fatto. Roger pur essendo
vecchio
aveva un eccellente memoria.
“Scusi…è
che sono emozionata
all’idea di aver finito…” che scusa del
cazzo.
“Non
ti preoccupare, e qui ci
diamo del tu. Comunque, hai già finito? Eccellente. Passami
il test”
Mello
lo fece, e poi ebbe il
permesso di andarsene.
Quello
che si trovo nella
camera non gli sollevò l’umore.
“Che
ci fai qui Matt?”
Il
rosso sorrise molto sexy,
e Mello arrossì. Era seduto disteso sul suo letto, con le
scarpe.
“Hai
un letto molto comodo!”
Rispose. Non era una risposta.
“Scendi.
Leva quelle scarpe!”
Mello
gli prese i piedi e li
spostò a terra, Matt fingeva di dormire.
“Come è andato il
test?”
Mello
lo guardò negli occhi,
e lo sguardo fu ricambiato.
“Come…”
“A
tutti fanno fare un test
d’ammissione, no? Mi dici se ti ricordi qual è la
radice quadrata di 1289?”
Mello
rise. Non si aspettava
che rispondesse subito, no?
“E’
l’unica domanda a cui non
ho risposto.”
Matt
si mise a sedere un po’
più dritto e fece mettere (Costringendola) Mil, o Mello,
vicino a lui. Mello
era completamente arrossito ed era in un imbarazzo totale. Quando Matt
l’avrebbe scoperto…che risate!
“Dimmi,
perché sei così
distante a me?”
Adesso
si era pure messo a
parlare strano. Era fuori come un balcone.
“non
sono distante…” Non mi
posso far rimorchiare il primo giorno
che vengo, no?
Matt
gli prese la facia per
voltarla verso di lui, perché Mello stava guardando il
soffitto. Si vedeva a
cento chilometri che Mello era rosso di faccia. E a Matt piaceva.
Ok, no, sei il mio migliore amico,
non puoi……
Ma
il bacio che Matt gli
aveva dato gli impedì di pensare. Che era successo?
Durò
qualche secondo, ma a
Mello sembrarono ore.
“Mph….Matt!”
Riuscì infine a
dire Mello staccandosi spingendolo con le mani.
Il
rosso lo guardò smettendo
di sorridere. Mello lo guardò a sua volta terrorizzato.
Matt, non mi guardare
così..non mi dire che…
“Io
devo andare. Esco a
comprare le sigarette.”
Non
lo salutò neanche, e
sbattè la porta. Matt aveva forse capito?
Mello
intuì quello che voleva
fare, andare da Mello.
Intuì
anche lui quello che
doveva fare, diventare Mello.
“Roger
vado a comprare uno
smalto, ho i soldi torno tra 5
minuti
ciao!” Il vecchio lo fissò sorpreso, per i pochi
secondi che poteva prima che
il giovane sparisse, ma poi continuò a fare telefonate e a
controllare il suo
test.
Passò
per 3 secondi ad
avvertirlo, poi corse subito. Matt non era ancora uscito.
“Buongiorno!”
Il proprietario
di quel negozio l’aveva riconosciuto.
“Cosa
posso…”
“Devo
diventare Mik di nuovo.
Problemi di cuore. Ma poi devo ridiventare Mil.”
L’uomo
rise e si mise
all’opera. Ci mise 5 minuti a togliere tutta quella roba, ma
spiegò anche a
Mello come rimetterla. Lo salutò e corse subito al Motel.
Lo
incontrò quando stava
dentro l’ascensore.
“Ciao
Matt, che ci fai qui?”
Il
rosso non gli rivolse la
parola, e quando l’ascensore arrivò lo prese per
mano e cominciò a correre
verso la stanza. Una volta dentro si sedette sul letto e lo
fissò.
Ti prego, Matt, non fare
così.
“Che
vuoi?”
Matt
allungò il collo e lo
baciò a fior di labbra, proprio come aveva fatto con Mil.
Mello restò immobile,
non poteva ribellarsi come
Mil, sennò
sarebbe stato ovvio. Ma l’aveva rifiutato perché
era colto di sorpresa.
Era
andato da lui anche se
sapeva che probabilmente l’avrebbe baciato. Non ci aveva
però neanche
lontanamente pensato.
Si
staccò dopo un minuto, e
restò fermo, in attesa che l’altro facesse
qualcosa.
“Matt...perchè
lo hai fatto?”
si finse sorpreso, ma anche un po’ lo era. Come mai lo aveva
fatto?
Lo
smise di fissare e si
voltò, uscì e Mello restò immobile.Che
aveva in testa quel ragazzo?
Dopo
ridiventò Mil e tornò
alla wammy’s house.
Bussò
alla porta della stanza
dell’amico Matt, non rispose, ma aprì lo stesso.
“Ciao.
Senti, riguardo a
prima...”
Matt
la guardò di nuovo con
quegli occhi così penetranti....gli faceva quasi paura. Poi
si alzò e andò
vicino alla “Ragazza.”
“Ciao,
Mello.”