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Autore: DAlessiana    06/07/2014    6 recensioni
“Cosa ti porta a Washington?” chiese, una volta incamminatosi con lei “Il BAU. Vorrei entrare nella squadra e, per miracolo, ho ottenuto un colloquio con l'agente Aaron Hotchner, che è a capo dell'unità. Devo sostenere il colloquio e se andrà bene e le mie preghiere verranno esaudite, lavorerò con la migliore squadra mai vista in campo!”
PRIMO CAPITOLO MODIFICATO!
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aaron Hotchner, Jennifer JJ Jareau, Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Si svegliò di colpo. Era tutto un sogno, aveva solo immaginato di incontrare quella ragazza speciale e che lei aveva preso il posto di Prentiss, nella squadra. Forse un po' se lo aspettava, perché non era mai stato così gentile con una sconosciuta e, di certo, non era così socievole e poi Hotch non avrebbe mai assunto una ragazza senza esperienza appena uscita dall'accademia, come membro della squadra più in gamba dell'FBI. Che strano scherzo gli aveva fatto il suo subconscio.
Corse sotto la doccia, ne aveva bisogno. Aveva bisogno di schiarirsi le idee e cosa meglio di una doccia fredda poteva farlo? Doveva riprendersi e voleva capire perché il suo subconscio gli aveva giocato un simile scherzo, ma lui non credeva nel significato dei sogni e, quindi, lasciò perdere l'idea.
Uscì dalla doccia e si asciugò. Il calore del phon in faccia gli dava fastidio, quindi cercò di fare il più in fretta possibile.
Solo quando era già vestito buttò uno sguardo all'orologio e rimase, letteralmente, paralizzato.
Era in ritardo. Prese il cellulare, che aveva spento per farlo ricaricare, corse nel soggiorno dove raccolse al volo la sua fedele tracolla e si avviò alla porta.
Salì nell'auto e lì accese il cellulare, non sapeva ancora fare due cose contemporaneamente.
Se avesse chiamato Hotch probabilmente avrebbe usato il potere di linciarlo tramite il telefono, quindi optò di chiamare JJ, almeno avrebbe tentato di calmare il suo capo, prima del suo arrivo. Fece partire la chiamata e mise il viva-voce, appoggiò l'aggeggio tecnologico al poggia cellulare che aveva sul cruscotto, regalatogli da Garcia.
“Spence! Ci hai fatto prendere un colpo!” lo rimproverò la bionda “Lo so, JJ. Scusa, ma ieri ho dimenticato di inserire la sveglia” tentò di giustificarsi il ragazzo “E' la terza volta che arrivi in ritardo questa settimana, Hotch è fuori di sé” disse JJ “Immagino. Comunque ora sono già in macchina e sono quasi arrivato. Mi fai un favore?” “Tenterò di calmarlo, ma non ti assicuro nulla” lo precedette Jennifer e un sorriso si allargò sulle labbra di Spencer, lo capiva al volo ecco perché le voleva bene “Grazie, sei un angelo!” esclamò il dottore “Scusami ancora” aggiunse, mortificato “Non è di me che devi preoccuparti, per ora” rispose la donna, dall'altra parte del telefono, sottolineando la parola ora.
“E' così tanto arrabbiato?” chiese Reid anche se conosceva perfettamente la risposta “Più che altro è preoccupato, ma ora che saprà che sei vivo e vegeto e che, per tutto il tempo, ha dormito credo proprio che la preoccupazione lascerà il posto alla rabbia. Sai meglio di me che il ritardo è una delle cose che non tollera facilmente” rispose JJ “Sì, lo so” sospirò Spencer “Vado, così cerco di calmarlo. Ciao” salutò la bionda “Ciao, grazie” ricambiò il saluto lui, prima di chiudere la chiamata.
“Mi chiedo cosa tolleri facilmente Hotch” borbottò tra sé, mentre parcheggiava.
***
Appena l'ascensore arrivò a destinazione, Reid sospirò e si preparò mentalmente alla sfuriata che, sicuramente, il suo capo non gli avrebbe risparmiato. Era la terza volta che arrivava in ritardo: la prima gliela aveva fatta passare con la sua solita frase
“Un ritardo capita a tutti. Una volta; la seconda gli aveva riservato uno dei suoi sguardi che racchiudeva più di mille parole; di certo, ora, gli avrebbe fatto una bella lavata di testa.
“Buongiorno” farfugliò entrando con il suo solito caffè in mano, che conteneva più zucchero che caffeina, tutti lo fissarono “Ben arrivato, ragazzino!” esclamò Morgan “Salve dormiglione. Hotch ti aspetta nel suo ufficio” fu questo il saluto che ricevette da Rossi “Uh” sospirò il giovane genio, buttando lo sguardo verso l'ufficio del suo supervisore. Stava per salire le scale quando quest'ultimo uscì.
“Tutti il sala conferenze!” annunciò e Reid ringraziò mentalmente JJ, di sicuro c'era il suo zampino se quel caso era arrivato proprio in quel momento.
***
“Alexis Thomposon 46 anni, Andrew Miller 36 anni.” elencò JJ, mentre le foto delle due vittime apparivano sullo schermo “Entrambe le vittime sono scomparse lo stesso giorno e, dopo due giorni, sono state trovate in un parco dal custode a Toronto, Canada” continuò e, intanto, gli altri colleghi leggevano il fascicolo “Sono morte per delle pugnalate all'addome ed un colpo di pistola alla tempia” osservò Rossi “Esatto. Quello sulla tempia è stato l'ultimo colpo” puntualizzò la bionda “Il colpo mortale” esclamò Morgan “Prima le fa soffrire con delle pugnalate all'addome, eccitandosi per il sangue che scorre, ma invece di farle morire dissanguate, decide di dar loro il colpo finale con un arma da fuoco. Perché?” disse Rossi “Può essere opera di due S.I.” azzardò JJ “Uno prova eccitazione nel far soffrire le vittime e l'altro, stancato da quella scena e dai lamenti, decide di porre fine alle loro sofferenze” rifletté Reid, che faceva di tutto per non incrociare lo sguardo del suo capo “Con un colpo solo. Deciso e rapido” continuò Derek “L'unico per scoprirlo è andare là. Garcia ci informerai sul jet” disse Hotch verso l'informatica “Un attimo, Hotch” lo chiamò Penelope “C'è una cosa che dovete sapere è scomparsa una ragazza da 12 ore. Si chiama Kimberly Jackson 26 anni” l'informò Garcia “Partenza tra venti minuti” ordinò Hotch, subito dopo aver assimilato quella notizia.
Avevo meno di 48 ore per ritrovare una ragazza e salvarle la vita.

 

-Rieccomi con il secondo capitolo! 
Okay, forse non è proprio quello che vi aspettavate. Neanche io ad essere sincera, ma ho visto che l'altro non aveva attirato tanto e, anche per me, il tutto era troppo veloce e diverso da carattere dei personaggi, quindi ho modificato un po' la storia dall'idea originale. Tranquilli...Aurora ci sarà e come, ma entrerà in un altro modo, anche se già è un po' "entrata" nei sogni del nostro caro dottor Reid! ^-^
Spero che il capitolo vi piaccia e aspetto con ansia i vostri commenti! 
Alla prossima! :33
ATTENZIONE: Al primo capitolo ho modificato/cancellato qualcosa per adeguarlo a questo ed al fatto che tutto era un sogno di Spencer Reid!

P.S. Non userò mai il metodo di scrivere a capo per i dialoghi! Comunque, grazie per il consiglio ^-^

  
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