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Autore: Nefer    26/08/2008    5 recensioni
FANFIC SOSPESA. ANNO IN CUI E' STATA INIZIATA: 2008
E se Usagi e Mamoru non stessero più insieme? Cosa accadrebbe se si avvicinasse il momento in cui Chibiusa deve essere concepita e Usagi non fosse intenzionata a riprendere contatti con il ragazzo, per un motivo che la tormenta da tre anni?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Buonasera!! Che dirvi?? Sono contenta che la mia storia vi piaccia! Ed ecco a voi il secondo capitolo finalmente! Aspetto i vostri commenti e vi lascio al capitolo 2, ma prima devo fare una piccola premessa:

NB: sono diversi anni che non rivedo le vicende di Sailor Moon e non so se nel cartone venga mai detto come nasce Cristal Tokyo o se succede proprio, quindi lavorerò di fantasia e inventerò tutto!! Quindi se trovate qualcosa di strano non fateci caso!!

Colgo l’occasione per ringraziare dei commenti:

Bunnyguida: appena potrò andrò a vedere i tuoi video su youtube! purtroppo sul mio pc i video non si vedono molto bene! grazie per il tuo commento! mi ha fatto davvero piacere!

Luciadom: ecco qui il secondo capitolo!!!

Romanticgirl: eh si… é stato proprio un bip quello a trattarla così!! grazie per il tuo commento!

Silviasilvia: grazie mille per il commento!!

Chichilina: già tre anni sono proprio lunghi!! Io nemmeno avrei resistito!! Ma Usagi lo ha fatto per amore!

LAS: ciao! Grazie per il tuo commento!!

ISA1983: già!!! Chissà che prima o poi Mamo-chan non si vendichi di quel maledetto che ha picchiato Usagi??


CAPITOLO 2
Makoto e Ami suonarono alla porta di casa Tsukino.
Venne ad aprirle la madre di Usagi.
 - Salve, signora Tsukino! – fece Makoto con un sorriso – Usagi è in casa?
Era passato quasi un mese da quando le quattro ragazze e Mamoru non vedevano più Usagi. La ragazza non voleva più mettere piede fuori casa.
Usagi evitava in ogni modo le sue amiche. Si rifiutava di rispondere al telefono o di incontrarle, ma loro non si arrendevano in nessun modo e continuavano a passare a casa Tsukino per vederla.
 - Certo, è in casa. Prego, entrate- la mamma si spostò per farle entrare. – Vado a vedere se vuole uscire dalla sua stanza.
La donna salì al piano superiore.
 - Usagi, tesoro, ci sono Ami e Makoto, vuoi vederle?
Usagi chiusa in bagno, ferma davanti al lavandino, sussultò.
 - A-arrivo, mamma! Falle salire!
Sentì la madre riscendere le scale e invitare le amiche della figlia a salire.
A quel punto Usagi dovette per forza uscire dal bagno. Corse in camera sua e fece giusto in tempo nascondere una piccola scatoletta rettangolare sotto il cuscino.
In quel momento entrarono Makoto e Ami in camera.
 - Usagi-chan! – esclamò Ami abbracciando l’amica.
In quell’ultimo mese l’aveva vista si e no due volte.
 - Ami-chan! Mako-chan!
Le due amiche si sedettero sul letto di Usagi.
 - Usagi-chan… - fece Ami – Non ti fai più sentire. Sappiamo cos’è successo quella sera e hai avuto molto coraggio ad affrontare quell’uomo. Ma perché non vuoi più vederci?
 - Ma io voglio vedervi! – esclamò Usagi – Solo che non ho molta voglia di uscire di casa… e poi ultimamente non sto molto bene.
 - Cos’hai, Usagi-chan? – chiese Makoto preoccupata.
 - Nulla di grave! – si affrettò a rispondere Usagi. Poi si morse il labbro inferiore, indecisa se raccontarlo o no alle amiche. Loro videro la sua titubanza e attesero in silenzio – Credo di essere incinta… - sussurrò.
Le due scattarono in piedi – Ma è meraviglioso, Usagi-chan! – esclamò Makoto – Vuol dire che Chibiusa nascerà!
 - Non sono sicura però. Prima che arrivaste ero in bagno… stavo… stavo facendo un test. Non ho fatto in tempo a vedere il risultato…
 - Oddio prendilo! Dove lo hai messo?! Vediamolo prima che impazzisca! – fece Makoto.
Usagi lo tirò fuori da sotto il cuscino, le due amiche le si avvicinarono per guardare quella stecchetta bianca con il piccolo riquadrino sopra. Vi erano comparse due lineette rosa.
 - E’ positivo… - fece Usagi sul punto di svenire.
 - Sei incinta! – disse Ami con voce emozionata.
 - Sssssh… parla a bassa voce, non farti sentire dai miei! – disse Usagi preoccupatissima.
Dentro si sentiva euforica e terribilmente spaventata al contempo. Era incinta e ciò significava che Chibiusa sarebbe nata, ma forse così il sogno sarebbe diventato realtà e ciò la terrorizzava. Forse se non avesse detto niente a Mamoru… sarebbe stato salvo.
Avrebbe potuto crescere Chibiusa da sola, lontano, trovandosi un lavoro e un appartamento. Di certo i suoi l’avrebbero aiutata.
Probabilmente era la decisione migliore.
 - Dobbiamo dirlo alle altre! – disse Makoto.
 - E poi, Usagi-chan… dovresti dirlo a Mamoru! Lui vorrà… - iniziò a dire Ami, ma Usagi la interruppe bruscamente.
 - No! – esclamò la ragazza – Mamoru non deve sapere nulla!
Le due la guardarono perplesse.
 - Ho deciso che prenderò casa lontano da qui! Crescerò Chibiusa da sola. Forse così Mamoru sarà salvo!
Runa (Runa è il nome di Luna in giapponese) era entrata giusto in tempo per sentire quell’ultima frase.
 - Che succede qui? – chiese guardando le tre ragazze.
 - Usagi è incinta! – disse Ami – E si è messa in testa la sciocchezza di non dire niente a Mamoru e di andarsene da Tokyo!
Runa ascoltò il racconto e le motivazioni di Usagi.
 - Usagi-chan, capisco la tua preoccupazione, ma presto tu sarai la neo regina Serenity e nascerà Cristal Tokyo, i lavori per ricostruire la parte di Tokyo sono già in corso. Ma senza Mamoru, il tuo Endymion, questo non avverrà mai!
 - Ma Mamoru morirà se io resto con lui! E non voglio! Preferisco saperlo lontano da me, piuttosto che morto!
Io… io non avrei dovuto riavvicinarmi a lui un mese fa! Non avrei dovuto rimanere incinta!
Le lacrime solcavano il volto di Usagi.
Le due amiche e Runa la fissarono in silenzio.
 - Questa è la mia vita e voglio decidere io! Non dovete dire niente a Mamoru, chiaro?! – esclamò Usagi – promettetemelo!-
A malincuore le tre annuirono. Mamoru non avrebbe saputo nulla.
Quella sera Usagi affrontò il difficile compito di dire ai genitori della gravidanza e del trasferimento.

L’unica cosa di cui Mamoru venne a conoscenza fu che Usagi si era trasferita in un’altra città. Le quattro ragazze e Runa non avevano saputo dirgli nulla di più.
Usagi si era trovata un delizioso appartamento a Hokkaido e anche un lavoro come cameriera vicino casa.
Runa era rimasta scioccata. La futura regina della Luna e della Terra, sola, incinta e che lavorava come cameriera.
Ma ad Usagi non importava. Le piaceva la sua casa, e anche il lavoro non era male.
Era stancante a volte, soprattutto nelle sue condizioni. Ma le sue colleghe erano tutte molto simpatiche e la invitavano spesso a cena fuori. Tutto sommato si era ambientata bene.
Al secondo mese di gravidanza ancora non si notava la presenza della bambina. Il ventre di Usagi era piatto.
 - Usagi-chan, questa sera vieni al cinema con noi? – chiese Kaneko, mentre Usagi ripuliva alcuni tavoli.
Con “noi” intendeva oltre a lei anche Sadako, la loro amica maschiaccio, Sori, dolce e timida, e Kiko, simpatica e irriverente.
 - Certo! – esclamò Usagi entusiasta.
Le piaceva uscire con loro. Erano simpatiche e molto divertenti.
Quella sera, staccato da lavoro, corse a casa per fare una doccia.
Sadako sarebbe passata a prenderla per andare a cena fuori e poi al cinema con le altre.
Indossò una semplice gonna bianca lunga fino alle ginocchia e una camicia a fiorellini rosa.
Legati i capelli in una treccia, fu pronta.
Sadako arrivò poco dopo ed era già passata a prendere Sori, Kaneko e Kiko.
Usagi salì sul sedile posteriore, con Sori e Kaneko.
La cena fu tranquilla e divertente, le cinque amiche stettero tutto il tempo a ridere, sotto gli sguardi curiosi della gente.
Poi partirono alla volta del cinema multisala.
Non avevano ancora scelto il film da vedere quando arrivarono, indecise. Ognuna voleva vedere una cosa diversa.
Nel grande atrio iniziarono una discussione sul film da vedere.
Usagi era assolutamente neutrale e si tenne in disparte mentre le quattro cercavano di decidersi.
Fu in quel momento che Usagi iniziò a sentirsi poco bene. Di solito stava male di prima mattina, appena sveglia, con le nausee, ma capitava anche durante il giorno. Quello però non le sembrava la solita nausea. Era diverso.
La testa le girava e improvvisamente sentì le voci delle amiche lontane. Sentì un dolore secco al basso ventre e improvvisamente tutto si fece buio. Cadde pesantemente a terra.

Quando si risvegliò era in un candido letto in una stanza altrettanto candida. Seduta accanto a lei, su una sedia c’era Sadako.
Usagi scattò a sedere – Cos’è successo?!
Poi si ricordò del cinema – La mia bambina! Sta bene! – chiese posandosi le mani sul ventre, preoccupatissima.
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
 - Usagi, tranquilla – disse Sadako alzandosi – E’ tutto a posto. Il bambino sta bene!
 - D-davvero? – fece Usagi mentre il cuore rallentava la corsa sfrenata che aveva cominciato poco prima, quando si era messa paura.
Non poté però impedire alle lacrime di scorrerle lungo il viso. Aveva davvero temuto di aver perso Chibiusa.
Invece era ancora lì con lei.
 - Usagi, perché non ci hai detto niente della gravidanza? – chiese Sadako – Non puoi lavorare in questa condizioni…
 - E’ per questo che non ve l’ho detto! Sapevo che mi avreste detto di non lavorare! Ma io ho bisogno di un lavoro! E comunque sono incinta, mica zoppa!
 - Ti affatichi troppo! Visto cos’è successo?
Usagi rimase in silenzio, stringendo nei pugni le coperte. Davvero era colpa sua se aveva rischiato di perdere la sua Chibiusa?
Forse doveva smettere di lavorare e tornare dai suoi, a Tokyo… o da qualche parente in qualche altra cittadina.
 - Senti, Usagi, ci sono delle persone fuori che vorrebbero vederti… ci sono anche i tuoi genitori, li abbiamo chiamati noi.
Usagi annuì, in quel momento entrarono nella stanza i due genitori seguiti da Ami, Minako, Rei e Makoto.
La mamma si lanciò subito su Usagi.
 - Piccola mia!! Ero così preoccupataaaaaa! Torna a casa ti prego! Non posso sapere che ti ammazzi di lavoro!
Usagi ricambiò l’abbraccio – Mamma è tutto a posto! La piccola sta bene e io anche!
La mamma la guardò negli occhi e annuì, tirando su col naso.
Poi le quattro vecchie amiche si fecero avanti.
 - Usagi-chan… - fece Ami.
In quel momento Usagi provò un calore profondo nel vederle lì tutte quante, vicino a lei. Si sentì sollevata e felice. Era bello rivederle!
I signori Tsukino si fecero da parte ed uscirono dalla stanza, insieme a Sadako.
 - Sono contenta che siete qui… - disse Usagi in un sussurro.
 - E noi siamo contente di vederti, Usagi – disse Rei.
 - Ci siamo preoccupate così tanto! – disse Minako mentre le altre annuivano.
 - E ci sei mancata molto – aggiunse Ami.
 - E’ vero, Usagi, ti prego torna a Tokyo, manchi molto ai tuoi genitori e a tuo fratello, e anche a Runa. – fece Makoto.
Usagi distolse lo sguardo dalle ragazze. Se fosse tornata a Tokyo, avrebbe incontrato sicuramente Mamoru e dirgli tutto.
Forse sarebbe venuto lui stesso a cercarla a casa.
 - Usagi, se non vuoi tornare a casa tua puoi venire a stare da me – disse Rei – Starai a casa mia fino a che non nascerà la bambina.
Usagi la guardò, indecisa.
 - Usagi-chan, torna! – la implorò Ami.
 - D’accordo – disse Usagi e guardò Rei grata – Grazie.

Il giorno dopo Usagi fu dimessa.
Raccolse tutte le cose dalla sua casa quel pomeriggio stesso, salutò Sadako, Sori, Kaneko e Kiko e partì alla volta della casa di Rei.
Vivere al tempio, circondata dalle sue migliori amiche non sarebbe stato male, avrebbe solo dovuto fare attenzione a non incontrare Mamoru qualora fosse uscita.
Rei fu ben contenta di accoglierla a casa sua, dove l’attendeva anche Runa. La gattina non appena la vide le saltò in braccio, felice.
 - Usagi-chan! – esclamò.
 - Oh Runa, che bello rivederti! – esclamò Usagi.
 - Tu e la piccola state bene? – chiese Runa e la ragazza annuì:
 - Tranquilla, stiamo benissimo!
 - Come ho potuto lasciarti andare?? – fece Runa – Avrei dovuto fermarti! Se penso che poteva accaderti qualcosa di più grave!
 - Ora è tutto apposto! E rimarrò qui! – disse Usagi.
Quella sera le cinque amiche cenarono tutte insieme, per festeggiare il ritorno di Usagi.
La futura mammina mangiò di gusto tutto quello che Makoto cucinò con le sue mani divine.
Chiacchierarono fino a notte inoltrata e alla fine Rei invitò tutte a rimanere a dormire.
Si “accamparono” nella sua stanza con coperte e futon, e qui continuarono la chiacchierata, fino a che non crollarono una alla volta, vinte dal sonno.
Usagi fu la prima. Era già una dormigliona di suo e con la gravidanza non era di certo migliorata.
Le quattro amiche rimasero sveglie abbastanza a lungo per sentirla chiamare Mamoru nel sonno.
Si zittirono tutte e si guardarono.
Era chiaro che il ragazzo doveva mancare molto a Usagi. Continuava a ripetere il suo nome, sofferente.
E in quel momento tutte si chiesero cosa sarebbe stato giusto fare.
In fondo Mamoru era il padre di Chibiusa e aveva il diritto di sapere che sarebbe nata, piuttosto che passare tutta la vita convinto che lei non esisteva.
Eppure Usagi aveva fatto promettere a tutte loro di non aprire bocca e di certo si sarebbe infuriata se loro lo avessero fatto.

Una settimana scivolò tranquilla. Usagi si trovava bene con Rei ed era felice di passare tanto tempo con le sue amiche e i suoi famigliari.
Tuttavia sentiva sempre un gran vuoto dentro. Per quanto avesse con se la sua famiglia, le sue amiche e la sua bambina dentro di sé, le mancava qualcosa. O più precisamente… qualcuno…
E quel vuoto non avrebbe potuto colmarlo nessuno a parte… lui!
Mamoru… le mancava terribilmente.
Più di una volta aveva quasi ceduto alla tentazione di correre a casa del ragazzo e raccontargli tutto e dirgli che voleva stare con lui, di non volersene più separare.
Aveva però resistito. Per amore di Mamoru era riuscita a non correre da lui.
Ogni notte però Rei la sentiva chiamare il ragazzo nel sonno.
Non aveva più idea di cosa fare.
Decise di incontrarsi con le altre tre amiche e Runa per decidere il da farsi.
La soluzione era una e lo sapevano bene tutte. Usagi si sarebbe di certo arrabbiata. Ma non potevano fare altrimenti.
Rei aveva lasciato un biglietto a Usagi dicendole di raggiungerla in centro per delle compere. Lo stesso aveva fatto Ami con Mamoru dicendogli di dovergli parlare.
Usagi e Mamoru si sarebbero così incontrati per caso, senza che nessuno dei due potesse sospettare del piano delle quattro ragazze.

Quando arrivò davanti al negozietto doveva aveva appuntamento con Rei, Usagi vide che non c’era ancora l’amica.
Si sedette su un muretto ad attenderla.
Fu in quel momento che arrivò Mamoru. Il ragazzo non vide subito Usagi, intento a guardarsi attorno, ma poi il suo sguardo si posò su di lei e quello della ragazza su di lui.
Il tempo sembrò fermarsi attorno a loro.
Usagi trattenne il respiro e sbarrò gli occhi. Lo stesso fece Mamoru.
 - Usako… - sussurrò.
Usagi scattò in piedi e fece per correre via, ma lui fu veloce ad afferrarla per un polso e a bloccarla.
 - Usako, aspetta! – le disse e la voce sembrava quasi supplichevole.
Usagi si fermò, ma non si voltò a guardarlo.
 - Perché sei andata via? – le chiese – Perché non mi hai più cercato, Usako?
 - Mamoru… io…
 - Non ricominciare con la storia del sogno! È una sciocchezza, chiaro?
Finalmente Usagi si voltò a guardarlo – Ma Mamoru… io sento che quel sogno è vero! Ed ho paura!
 - Lascia decidere a me della mia vita, Usako! Voglio rischiare, chiaro?! Non voglio più stare lontano da te! Non ce la faccio! Ti penso in continuazione! Vorresti farmi credere che tu non mi pensi?
Usagi rimase in silenzio – Devo andare, Mamoru – disse cercando di liberarsi dalla stretta di lui.
 - No! Non te lo permetto! Usako, noi dobbiamo stare insieme! Dobbiamo far nascere la nostra Chibiusa! Forse siamo ancora in tempo!
 - No, Mamoru, non siamo più in tempo. Sono stata male e mi hanno operata. Sono sterile, Mamoru. – mentì Usagi.
Per Mamoru fu come una pugnalata in pieno petto. Sterile…
Ciò significava che Chibiusa non sarebbe mai nata.
 - Usako, voglio stare con te lo stesso…
 - Scusami, Mamoru, ma ora devi proprio lasciarmi andare…
Finalmente Usagi si liberò dalla stretta del ragazzo e corse via, cercando di ricacciare indietro le lacrime.
CONTINUA
  
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