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Autore: black_eyes    06/07/2014    1 recensioni
per la seblaine week. tanti feels che non hanno nulla di collegato tra loro se non la SEBLAINE!
Day One: Alternative Meeting
Day Two: Wet T-Shirt Conterst
Day Three: Historical/Different Decades
Day Four: Free Day
Day Five: Paranormal/Fantasy
Day Six: Disney
Day Seven: Soulmates
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui! Anche se nessuno sentiva la mia mancanza sono tornata per Seblaine!Week dei miei patatini adorati.
Soooo, non ho molto da aggiungere, quindi vi lascio e buona lettura!
( Grazie alla Alice che mi ha betato questa roba qui <3 )



Blaine, un morettino dagli occhi color ambra fusa, uscì dall'aeroporto di New York correndo quasi inciampando fra i propri piedi. Il volo era arrivato in ritardo, i suoi bagagli erano stati mandati verso la parte sbagliata del terminal e di conseguenza aveva fatto un ulteriore ritardo sulla sua tabella di marcia.

Infatti, il ragazzo che avrebbe condiviso con lui l'appartamento gli aveva chiesto di chiamarlo per confermare la stanza e il suo arrivo, ma dato che l'aereo era arrivato tardi, il cellulare era scarico e non era riuscito neanche a farsi sentire.

Maledicendo le linee aeree, il morettino si avviò verso una dei tanti posteggi taxi che vi erano lì vicino, ma purtroppo quasi tutti erano occupati e come minimo avrebbe dovuto aspettare 2 ore per riuscire a trovarne uno libero.

Nonostante tutti quei contrattempi Blaine era felice e neanche le leggere goccioline di pioggia riuscivano a togliergli il sorriso dal volto. Poteva continuare a fare degli studi che amava e finalmente avrebbe vissuto da solo, o per lo meno con un coinquilino; a quell'ultimo pensiero si affrettò verso un telefono pubblico per chiamare il suo futuro coinquilino.

“Pronto? Sì, salve, sono Blaine Anderson e chiamo per … oh”, sbarrò gli occhi sentendo che la camera oramai era già occupata. Il ritardo del volo, sommato a tutti gli inconvenienti di quella mattina avevano causato la perdita dell'alloggio. “Va … va bene.” Balbettò il moretto passandosi una mano fra i ricci “capisco, va bene, grazie lo stesso.” E chiuse la chiamata.

Uscì nuovamente in strada maledicendo questa volta chiunque. Nell'arco di 10 minuti non aveva più nulla! Un tuono sopra alla sua testa lo riscosse, alzò gli occhi e in quel momento esatto iniziò a piovere a dirotto. Bene! Ci mancava solo questa! Il suo primo temporale a New York!

Corse sotto ad una tettoia per ripararsi, ma come nei peggiori film comici non vi era neanche uno spazio dato che tutto il marciapiede coperto, era occupato da turisti fradici di pioggia.

Blaine, con le scarpe bagnate di acqua che impregnava persino i calzini, tirò il proprio trolley lontano, cercando un posto libero; così provò, come ultima spiaggia, a correre sotto a una delle fermate per autobus dove non c'era nessuno, era coperto e almeno poteva avere tempo per pensare sul da farsi.

Che bella giornata, pensò, fissando il cielo plumbeo che non smetteva di gettare sulla terra secchiate di acqua ghiacciata, di sicuro non poteva andargli peggio di così. O no?

Aveva appena lasciato il trolley a terra quando una macchina gli passò accanto, prendendo una pozzanghera e colpendolo in pieno.

A quel punto a Blaine stava venendo da piangere, ma invece rise scuotendo il capo, effettivamente la giornata poteva ancora peggiorare, e si sedette su una panchina tutta ammaccata e arrugginita, non gli importava neanche di aver freddo e di bagnarsi ancor di più.

Si passò una mano fra i ricci gocciolanti e si pulì il viso con la manica della felpa fradicia.

Bene, adesso che avrebbe fatto? Rabbrividì sentendo il freddo arrivare fin dentro le sue ossa e starnutì leggermente cercando un fazzoletto nella tasca che, puntualmente grazie alla sua fortuna, era pregno di acqua come del resto tutti i suoi vestiti.

Tirò su dal naso e si alzò dalla panchina fissando le persone che riempivano bar e marciapiedi per potersi riparare, lui era l'unico pirla fradicio e solo.

Un ulteriore starnuto lo fece scuotere e rabbrividire, si sarebbe preso una bella influenza e la giornata non era neanche finita! Imprecò tra i denti raccogliendo da terra il suo trolley, doveva pur allontanarsi da lì, non poteva aspettare che il temporale finisse.

“Hey tu!” Una voce lo riscosse dai suoi pensieri, alzò il viso e vide un ragazzo alto, sotto ad un ombrello rosso e blu abbastanza grande per due. Il moretto alzò il capo verso un paio di occhi verdi dietro una montatura nera. “Hai bisogno di una mano?” Gli chiese il ragazzo, bardato dai piedi fino al collo a cui era attorcigliata una sciarpa pesante che aveva l'aria di essere bella calda.

Blaine alzò le spalle e in quel momento un altro starnuto lo colpì.

“Ti sei preso la prima pioggia autunnale di New York vedo” il ragazzo gli andò in parte e gli porse la mano “Sebastian Smythe” gli sorrise.

“Blaine Anderson, piacere.” Disse il moretto stringendogli la mano “scusa ma sono un po' fradicio, non ho neanche un ombrello, un posto dove stare e … e …” non finì la frase che un ulteriore starnuto gli fece chiudere gli occhi “e mi sono preso l'influenza.” Terminò con gli occhi lucidi.

“Io l'ombrello ce l'ho, sono in affitto in un appartamento fin troppo grande per me, dato che ci vivo da solo e mi sembra che tu abbia bisogno di un bagno caldo.” Sogghignò maliziosamente l'altro ragazzo “dato che non sono un serial killer e mi pare tanto che tu abbia bisogno di un aiuto ti offro una serata per riprenderti e magari scaldarti un po'.” Lo fissò inarcando un sopracciglio “sempre che tu non abbia nulla di meglio da fare.” Ridacchiò porgendogli nuovamente la mano destra. “Allora? L'offerta scadrà tra 5 … 4 … 3 ...”

“Ok, va bene” disse il morettino stringendogli la mano. Sentiva la pelle tirare sotto al maglioncino fradicio, come la felpa che indossava. “Sempre se non disturbo.” Balbettò perdendosi nelle sfumature di verde degli occhi dell'altro.

“Tranquillo” sussurrò Sebastian facendogli un occhiolino “mi ripagherai in qualche altro modo, bellezza.” Allungò l'ombrello per coprirgli il capo “andiamo Blaine, stavo scherzando!” Rise vedendo che il moretto era sbiancato di colpo e lo accompagnò verso il proprio appartamento.

Così, quando entrarono in casa, il moro si strinse nelle spalle tremando leggermente per il cambio di temperatura e lasciò il trolley vicino alla porta.

“Allora Blaine …” Sebastian gli indicò una porta in fondo al corridoio “quello è il bagno; spogliati, metti i vestiti nella cestina e fatti una doccia calda.” Gli sorrise dolcemente togliendosi il cappotto lungo e nero, appoggiandolo su una gruccia “poi ti porterò dei vestiti asciutti.” Mise i propri occhiali su una mensolina in soggiorno, “quando avrai terminato vieni qui che ti offro anche una tazza di latte caldo con miele.” Gli fece l'occhiolino e gli diede una pacca sul sedere “adesso vai, bel culetto.” Lo fissò sciacquattare verso il bagno e si diresse verso il cucinino. Un carattere niente male, un culo ancora meglio e sguardo da studentello timido, tre qualità che apprezzava molto in un ragazzo. Sorrise mentre preparava il latte caldo, sentì il rumore della doccia provenire dal bagno, quel morettino lo aveva colpito fin da subito. E chissà. Magari sarebbe potuto diventare il suo coinquilino.

E questa è terminata ... lo so è penosa ... ma è piena di fluff che mi asdfghjkl ... sorry per la spasticata e alla prossima!
Buona SEBLAINE WEEK!! :D

  
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