Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: black_eyes    06/07/2014    1 recensioni
per la seblaine week. tanti feels che non hanno nulla di collegato tra loro se non la SEBLAINE!
Day One: Alternative Meeting
Day Two: Wet T-Shirt Conterst
Day Three: Historical/Different Decades
Day Four: Free Day
Day Five: Paranormal/Fantasy
Day Six: Disney
Day Seven: Soulmates
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E' sempre il primo giorno, ma dato che sono pirla mi sono uscite due idee!
E dato che sono pirla la posto lo stesso ù-ù
Sorry ma questa non è betata ma vi auguro una buona lettura lo stesso! <3

 

Blaine odiava quando suo padre viaggiava per affari, doveva sempre seguirlo, abbandonare i propri amichetti in estate e seguirlo continuamente. Nei due anni precedenti non era neanche andato all'asilo per aver passato quel tempo con suo padre e i suoi viaggi.

Il piccolino sbuffò incrociando le braccia seduto sul sedile posteriore di un taxi, erano a Parigi per degli accordi finanziari.

“Blaine stai composto, non si sbuffa.” Lo rimproverò suo padre sistemando alcune carte su cui vi erano scritti numeri e simboli strani.

Il signor Anderson poi si voltò verso il maggiore dei suoi figli, che fissava fuori dal finestrino incurante di ciò che stava dicendo loro padre. Infatti odiava anche lui viaggiare per colpa di suo padre, era inutile seguirlo, anche perchè in quegli incontri d'affari i due fratelli venivano sempre messi in parte per essere dimenticati, e non avevano nulla in cambio a parte un paio di sorrisi falsi provenienti dai colleghi di Richard Anderson.

“Cooper ricordati di controllare tuo fratello” lo riscosse l'uomo sistemandosi la valigetta nera in grembo “quando sarò a parlare con il capo della filiale per cui lavoro non voglio essere interrotto. Ok?” Gli passò una mano fra i capelli “fate i bravi, siamo arrivati.” E pagando il tassista aprì la portiera per far scendere i suoi figli e seguirli.

Suonarono al portone e poco dopo venne loro aperto da un maggiordomo in livrea.

“Buongiorno. Sono Anderson Senior, loro sono i miei figli,” e pose una mano sulle spalle dei bambini ai suoi fianchi “il signor Smythe ci stanno aspettando.”

Il maggiordomo annuì e li portò in salotto dove un signore distinto era seduto su una poltrona con un bicchiere di Chardonay in mano.

“Henry!” Lo salutò Anderson Senior porgendogli la mano “come stai?” Gli chiese vedendolo alzarsi dalla poltrona e offrirgli un bicchiere di assenzio. “Vuoi iniziare subito?”

“Tranquillo Richard, abbiamo tutta la settimana per parlarne, e comunque un bicchiere per rilassarci ci vuole …” si abbassò verso i due fratelli “e voi due dovete essere Cooper e Blaine.” Sorrise falso e passò una mano fra i ricciolini del più piccolo “se volete potete andare nell'altra camera mentre io e vostro padre parliamo di affari, ok?” Si rialzò e li mandò nel salottino a fianco.

Quando Cooper chiuse la porta fissò il proprio fratellino che si sedette sul divano guardandosi attorno soffiando e tirando in fuori il labbro inferiore in una smorfia triste.

“Te fai il bravo schizzo, io devo finire i compiti.” E si sistemò sul tappeto, tirando fuori dalla propria tracolla un paio di libri e alcune matite.

Blaine aspettò sul divano qualche minuto, suo fratello era preso dai compiti e non poteva fare nulla, gli mancavano i suoi amichetti, i cartoni in lingua inglese e i fumetti di 'Flash' che aveva sul proprio comodino.

Lì in Francia non c'era niente e si stava annoiando a morte, così, senza farsi vedere scese dal divano e si intrufolò in un'altra stanza. Si sentiva come un topolino in una casa stregata; salì e scese vari scaloni coperti da tappeti rossi, c'erano quadri enormi appesi alle pareti, i corridoi si somigliavano fin troppo, ogni porta era uguale all'altra e neanche dopo 10 minuti si perse.

“Cooper?” Disse guardando dietro ogni angolo e cercando di ricordare da dove era partito “papà?”

Ma niente, non si sentiva una voce o un minimo rumore provenire dalle porte chiuse.

Stava per sedersi vicino a un muro quando una voce lo riscosse dai suoi pensieri.

“Qui êtes-vous? Que voulez-vous?” Un bambino biondo dagli occhi verdi come pezzi di vetro si avvicinò al morettino. “Alors quoi?” Gli domandò incrociando le braccia al petto. Aveva un'espressione fredda, ma Blaine capì che aveva la sua stessa età. Il biondino si imbronciò vedendo che l'altro non gli rispondeva, ma poi gli brillarono gli occhi e gli prese una manina per accompagnarlo in camera propria. Quando socchiuse la porta dietro di sé, indicò al morettino una poltroncina che era vicino alla porta finestra, gli fece gesto di aspettarlo e prese un libro che aveva sul proprio letto e gli andò vicino. Sfogliò febbrilmente il vocabolario e sorrise annuendo. “Ciao, io sono Sebastian Smythe, tu?” Gli chiese con una pronuncia particolare.

Blaine sorrise porgendogli la manina “Blaine Anderson.” Lo sguardo gli cadde su un poster fissato alla parete “Flash!” Urlò felice indicandolo “piace anche a te?” Domandò cercando di parlare lentamente.

Sebastian aggrottò le sopracciglia e seguì l'indice paffutello dell'altro e sorrise annuendo, poi pasticciò un po' con le labbra cercando le parole giuste da usare “è il mio preferito” disse poi gesticolando per farsi capire meglio.

Il ricciolino annuì “quanti anni hai? Io ne ho 6” e mostrò le dita che formavano il numero sei.

Sebastian mostrò anche lui 6 dita pallide “abbiamo la stessa età” sorrise apertamente mostrando i due dentini davanti, che erano leggermente più grandi rispetto agli altri. Si morse il labbro inferiore rimanendo un attimo senza parole “quindi … dove abiti?” Gli chiese tornando ad avere un luminoso sorriso in volto.

Blaine si passò una mano fra i ricci indomabili “Westerville, è in America.” si guardò attorno e vide un oggetto che aveva anche lui a casa, un mappamondo, si alzò per indicarlo e fece il gesto di prenderlo.

Il biondino annuì e andò ad aiutarlo, si sedettero sul tappeto e Blaine iniziò a girare fino a che non trovò il punto che cercava, poi lo mise sotto agli occhi dell'altro che spalancò la bocca stupefatto; Sebastian prese dal comodino un'atlante e lo appoggiò vicino al mappamondo.

“Lontano.” Mugugnò stendendosi sulla pancia e passando un dito sul confine della Francia “ma noi possiamo essere amici?” Gli chiese fissandolo con gli occhi che luccicavano e rendevano il verde delle sue iridi ancor più chiaro. “Vero?”

Il ricciolino annuì e gli strinse la manina sopra alla cartina dell'Europa.

Intanto dall'altra parte della tenuta Cooper si stava disperando perchè non trovava più suo fratello minore, ok, si era distratto sui suoi libri, non lo aveva neanche preso in considerazione ma … era sempre il suo fratellino rompiscatole! Suo padre lo avrebbe ammazzato, pensò uscendo dalla sala e andando a cercarlo. Lo chiamò correndo e salendo varie rampe di scale, quando ad un certo punto si fermò davanti a una porta socchiusa, da questa provenivano delle risate, una di queste l'avrebbe riconosciuta a occhi chiusi. Si avvicinò e osservò dallo spiraglio che dava sulla stanza.

Da quello che potè vedere era una cameretta, c'era un tappeto morbido azzurro a terra su cui erano accoccolati due bambini, uno moro e l'altro biondo. Stavano parlando e indicando varie cose su mappe e cartine geografiche. Sembravano tranquilli e felici; bussò alla porta prima di entrare lentamente.

“Ehy schizzo! Che fai qui?” Gli chiese avvicinandosi ai due bambini che alzarono contemporaneamente la testa verso di lui.

“Sto parlando con il mio nuovo amico. Schebaschian Smythe.” E si voltò verso l'altro bambino mettendogli un braccio sulle spalle “è simpaticissimissimo e conosce tantissime cose. Mi sta insegnando qualche parola francese ma non lo so parlare bene come lui.” Disse tutto d'un fiato Blaine sorridendo felice.

Il biondino spalancò gli occhi tirando in fuori il labbro inferiore.

“Blaine, chi è?” Gli chiese geloso e fissando il maggiore degli Anderson dal basso verso l'alto in modo corrucciato.

“Lui è mio fratello, Cooper Anderson, è più grande di me, alcune volte mi tratta male, ma non è cattivo, non tanto.” Alzò le spalle per poi puntare lo sguardo verso suo fratello maggiore “perchè sei qui?”

“Non ti trovavo, bestiolina, mi sono preoccupato.” Spiegò in modo breve il ragazzo più grande. Fissò il biondino che aveva corrugato la fronte mentre si stringeva a Blaine, “allora, torniamo da papà, schizzetto?” Gli chiese inginocchiandosi davanti ai due bambini e porgendo la mano al proprio fratellino.

Sebastian, il biondino dagli occhi verdi, si voltò verso il morettino “vi porto io da papà.” Alzò lo sguardo verso Cooper “posso tenere io la mano a Blaine?”

Il maggiore dei fratelli ridacchiò alzandosi e avvicinandosi alla la porta “certo Sebastian ... andiamo” e restando dietro ai due bambini li seguì fino ad arrivare alla sala dove i due adulti stavano finendo di parlare di questioni economiche.

Cooper sorrise incrociando le braccia al petto, forse, solo per una volta, quell'incontro non aveva fruttato solo a loro padre.


E lo strazio di oggi è terminato! Soooo ... se mi lascerete un paio di commentini mi farebbe piacere!
Grazie per essere passati e .... BUONA SEBLAINE WEEK!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: black_eyes