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Autore: Liz    27/08/2008    4 recensioni
Il solito triangolo: Dalia, Davide, Edo.
E fin qui tutto bene.
Il problema è che Dalia ama Davide, Davide si barcamena tra le Gemelle Bianca e Azzurra, che filano entrambe Edo, il quale prova attrazione per Dalia... o forse per Davide?
Ma c’è anche il fratello strafigo di Dalia, Andrea, tremendamente geloso... forse fin troppo per un semplice amore fraterno.
E poi sua mamma, una psicologa assistente sociale con la fissa di salvare il mondo, che un bel giorno decide di portare in casa Raffaello, il ragazzo più angelico e problematico di questa terra.
Senza contare quello stupido pesce rosso, Martina la Morte con le sue premonizioni e una scommessa tra idioti di prim’ordine.
Tra concerti di band debuttanti, segreti e ricordi d’infanzia, la vita si Dalia non potrà mai essere come vuole lei...
Spero di avervi incuriosito abbastanza! ^_^ recensite pleease!
Shonen-ai leggerissimissimo XD
ULTIMO CAPITOLO!!... Grazie a tutti!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. E io ti rapisco il pesce rosso!

 

“Dalia...?”

Ignoro completamente l’espressione preoccupata di Edo che mi accompagna mentre corro verso l’uscita del locale. Merda, sto per mettermi a piangere... no, non davanti a Edo! Non smetterebbe più di prendermi in giro...

“Dalia!”

Sento la forza della sua mano bloccare la mia corsa, ma non mi volto verso di lui.

“Che è successo?”

Stringo i denti e inghiottisco le lacrime bollenti. Mi giro e vedo la sua espressione preoccupata diventare sconvolta: devo avere il viso rosso come un pomodoro.

Lui si avvicina e cerca di tranquillizzarmi con un tono di voce basso e delicato.

“Davide ti ha trattato male?”

Scuoto la testa. Non voglio parlare, perché so che la mia voce sarebbe tremante, ma qualcosa devo dirgli: non posso lasciarlo con quella faccia da funerale...

“Stava facendo sesso con Bianca” pronuncio tutto d’un fiato. Mi meraviglio di me stessa nel sentire l’intonazione decisa e scontrosa della frase. Dovrei fare l’attrice...

Intanto Edo mi ha preso la mano portandomi all’esterno, vicino alla mia sicura Panda.

Apre la portiera del passeggero e mi obbliga a sedermi, mentre lui si inginocchia davanti a me senza sciogliere le nostre dita.

Rimango a fissare i suoi occhi marroni, e sento che piano piano quella sensazione sgradevole e avvilente che si era attaccata al mio sangue se ne va.

La tristezza e lo sconvolgimento emotivo si trasformano in sonnolenza, la rabbia cala, mentre respiro profondamente e mi riscaldo al contatto con la mano di Edo, intanto che con l’altra lui mi accarezza i capelli mossi e un po’ spettinati.

“Stai bene, Dalia?”

Gli sorrido e annuisco debolmente, ma le lacrime tornano all’attacco nel vedere il suo volto ancora nervoso.

Edo mi conosce troppo bene: no, non sto per niente bene. Ogni battito del mio cuore mi dà un senso di oppressione, ho gli occhi in fiamme e ho pure la nausea.

Davide ama Bianca. Bianca. Non me.

A malincuore sono costretta a lasciare la mano di Edo, che sale in macchina dalla parte del guidatore e mette in moto il motore; accende le radio e le note di una canzone famosa si diffondono in maniera irreale per la macchina.

La voce di Ligabue che ripete strenuamente “Cosa vuoi che sia? Passa tutto quanto!” accompagna il cadere delle mie riservate lacrime incastrate tra le ciglia.

***

Dopo una bella dormita mi sento sempre meglio.

Nonostante sia stato difficile addormentarmi, alla fine Morfeo è arrivato pure da me, e quando mi sono svegliata la depressione non c’era più. In parte grazie a Edo, che mi ha mandato messaggi continui in cui mi chiedeva come stavo e cristonava contro Davide con frasi tipo “spero soffochi in quell’oceano di pizzi che è Bianca”; in parte perché il peso che sentivo dentro è lievitato in rabbia ed irritazione... contro Davide il porco, ovviamente.

Mentre entro in classe sento la voce di Edo che mi chiama e mi volto verso di lui. Appena mi vede sbianca e si pietrifica nel mezzo della camminata.

Lo so perfettamente che faccia ho stamattina: occhi gonfi e iniettati di sangue, occhiaie fino al mento e un’aura omicida che mi aleggia attorno. Altro che Martina la Morte.

In fondo al corridoio, dietro la statua terrorizzata di Edo, intravedo Davide che mi saluta allegro, ignaro della mia scoperta di ieri sera.

Mi si avvicina col suo sorriso ipocrita e fastidioso e comincia a dar fiato alla bocca.

“Buongiorno, Dalia! Perché ieri sera te ne sei andata senza salutarmi? Volevo sapere cosa pensavi del concerto!”

Lo guardo col fuoco negli occhi e vedo che anche il suo colorito sbiadisce e le sue iridi verde pallido si fermano terrificate.

Entro in classe senza degnarlo di una risposta e siedo al mio banco.

Merda, è proprio vicino al suo… Mi dirigo verso quello di Edo e gli mando uno sguardo eloquente: lui annuisce e sistema lo zaino al mio ex posto.

Davide ci guarda confuso.

“Perché vi siete scambiati di posto?”

Roteo gli occhi e sbuffo mentre la prof. di latino entra col piede di guerra e con la mano carica di minacciosi libri di Cicerone.

 

“Si può sapere perché diamine mi stai evitando?”

Davide sta in piedi davanti a me, con le labbra tremanti e lo sguardo offeso. In un attimo mi sento come Hulk: la rabbia compulsiva che mi sono portata dietro per le sei ore di lezione sta per esplodere. Spero solo di non diventare verde e di non rimanere in soli pantaloni… anche se sarebbe un’esperienza quantomeno purificatrice.

Intuendo l’arrivo della tempesta Edo si allontana da me e osserva al sicuro la scena. Prendo fiato e punto l’indice al petto del reo.

“Eh no, mio caro Davide! Tra noi due sei tu lo stronzo che deve delle spiegazioni!”

Davide alza il sopracciglio pensieroso e indietreggia leggermente.

“Pensi che non rispondendo io me ne vada via tranquilla?! Mi sta facendo davvero girare le scatole!”

“Ma Daliuccia…” “NON CHIAMARMI DALIUCCIA, PORCO!” “…io non capisco… perché sei così arrabbiata con me?”

“Ieri sera…” sussurro a testa bassa. Pronunciare di nuovo quelle parole fa male, sono la prova della realtà “ieri sera… vi ho visto…”

“Eh? Sul serio Dalia, non capisco che vuoi dire…”

Basta. Quasi vedo il verde Hulk tingermi la pelle!

“La tua mente proprio non ci arriva, eh! Forse i tuoi neuroni stanno facendo la cura del sonno?! Ieri sera vi ho visto: ho visto te e Bianca!!”

Davide rimane immobile, con gli occhi e la bocca spalancati in un’imitazione perfetta del pesce lesso.

“Cos…”

“Se volevate darci dentro, potevate almeno nascondervi meglio!”

La sua espressione non cambia.

“Dalia, no! Hai frainteso tutto! Io… te…!”

“Ho capito tutto invece! D’ora in poi stammi lontano almeno venti metri!”

“Ma a me tu piaci, Dalia!”

Ci metto qualche secondo per realizzare queste parole. Mentre sento che anche l’attenzione di Edo trattiene il fiato, porto una mano alla bocca per lo sconcerto.

“Io… io ti piaccio?”

Lui annuisce, guardando cupo le sue scarpe. Chiudo gli occhi e sospiro per trattenermi.

“Se davvero ti piaccio guardami in faccia mentre me lo dici. E soprattutto non scoparti Bianca!”

Giro i tacchi e me ne vado furente. Non sono per niente soddisfatta, devo fargliela pagare… a un tratto, un lampo di genio mi attraversa il cervello.

Mi giro verso di lui e urlo, buttando fuori tutto il fiato e la collera.

“SCORDATI DI RIVEDERE IL TUO ADORATO ROSSO, STRONZO!”

Contenta, lo lascio sbigottito nella disperazione di aver perso il suo amato pesce, mentre Edo corre verso di me ridendo come un matto.

***

I giorni passano e Davide il porco sembra aver capito bene l’antifona: dalla mia sfuriata non mi ha più rivolto la parola e si tiene lontano il più possibile.

Però… nonostante sia io l’unica vittima di questa situazione, e quindi abbia avuto tutte le ragioni dell’universo per trattarlo così, mi sento triste. Cerco di guardarlo il meno possibile e solo se è necessario, ma tutte le volte che poso i miei occhi su di lui lo trovo a guardarmi fisso e disperato.

Ecco… credo di sentirmi un po’ in colpa.

Sono morta dietro di lui per quattro anni, non posso pretendere che da un giorno all’altro il mio sentimento sparisca completamente! Del resto, da lui non mi sarei mai aspettata un doppio gioco del genere. Chissà se Bianca lo sa… non voglio neanche pensare a lei, da quel giorno non oso nemmeno guardarla. Però in pubblico non danno la minima impressione di stare insieme: parlano e ridono, ma non c’è quella seccante atmosfera rosea e fiorita che circonda di solito una coppia.

Forse è davvero come dice Davide: io gli piaccio… ma allora perché è andato a letto con Bianca?

E comunque, anche se fossi l’unica regina del suo sentimento, ormai non m’importa più.

Il mio cuore non può essere trattato così e continuare ad amare.

Per fortuna ho Edo al mio fianco per risollevarmi… è davvero l’unica persona che posso ritenere davvero amica.

“Daliucciaaaa… a che staiii peeensandoo?”

La voce spiritata di Martina e il suo aspetto spettrale mi fanno saltare in aria e ripiombare nella realtà. I suoi occhi spalancati mi guardano indagatori mentre con le mani tiene appoggiata la testa al banco.

Le sorrido tremante.

“N-nulla di che…”

Piega la testa da un lato, come per vedere meglio dentro la mia testa e schiocca la lingua.

“Stai pensaaaando a Davidee, veroo?”

Dato che Martina è la mia compagna di banco, la circostanza che lega me e il porco non le è sfuggita e ho dovuto raccontarle tutta la storia. Lei si è offerta per lanciargli maledizioni o torture woodoo ma ho gentilmente reclinato.

“Sì… è che non posso non sentirmi colpevole. Ha detto che gli piaccio, e nonostante non lo ami più, questo mi dà ancora…” “…ti dà quaaaalche sconvolgiiiiimento a livelloooo dello stomaaaaaco?” “Ehm… s-sì…?”

Lei annuisce comprensiva e si allontana da me, smettendo di passarmi ai raggi infrarossi delle sue pupille.

“Bè… se ti seeeenti in coooolpa dovresti guardaaaare lìììì…” strascica puntando il dito verso Edo che sta vivacemente conversando con Davide davanti alla finestra della classe.

Non stanno litigando né discutendo. Stanno ridendo e tirandosi teneri scappellotti da… non voglio dire cosa.

Continuo a guardarli giocare come due scoiattoli in primavera fino a che non si fanno entrambi seri.

Davide parla guardandolo negli occhi e Edo lo ascolta annuendo: staranno progettando qualche solita cazzata.

Come può Edo scherzare così con lui dopo quello che mi ha fatto? E come può Davide aver messo da parte tutta la tristezza del mio rifiuto?

Dopo mi sentirà quello zotico mammone….

All’improvviso Martina mi sfiora la spalla e mi fissa preoccupata. È strano vedere un’espressione normale sul suo volto.

“D-daliaaaaa… vedooo… vedooo tantooo disooordiiineee…” le sue pupille si restringono, lasciando gli occhi praticamente solo blu. Il labbro inferiore le trema come la mano con cui mi tiene.

“Oddio, non dirmi che hai una delle tue premonizioni!” Martina la Morte, oltre la capacità di essere più inquietante del conte Dracula, ha anche la dote della preveggenza. Più volte in passato ha già funzionato… fantastico, no? Lo sarebbe, se prevedesse qualcosa di importante, tipo i numeri del lotto o le domande del compito in classe… invece le appaiono solo le cose più futili o sciocche di questo mondo: una volta, mi ricordo, aveva predetto sconti speciali nella settimana a venire sulla carne di tacchino al supermercato vicino casa mia.

“Ci sonooooo… deii fioriii….” Si porta una mano alla fronte per concentrarsi “…dei… dei vasi di fioooriii rottiiiii… sììì… e poiiii vedooo… uuun baciooo, nooo, un abbraaaaccio..… e la vasca di un pesce…” dopo queste rivelazioni, Martina piomba nel silenzio e vi rimane per un bel po’. A un certo punto alza la testa, mi guarda spaventata e ride.

“Mi sa tanto che hai predetto il destino di mia madre che romperà i vasi di fiori del giardino, accoglierà mio padre che torna dal lavoro e darà da mangiare a Rosso…” Martina la Morta non mi risponde: mi guarda e continua a ridere.

***

Dlin dlon.

Mi alzo malvolentieri dal divano, allontanandomi dal mio telefilm preferito perché qualcuno ha dovuto suonare il campanello della mia porta nel bel mezzo della mia pennichella pomeridiana.

Tra sciabattamenti e sbadigli leoneschi riesco a girare la maniglia, per poi trovarmi davanti un Edo pieno di sorrisi abbaglianti.

“Edo…? Ma che di fai qui?”

Mi sposto per farlo entrare e lui si getta subito sul mio divano e cambia canale alla tv. Grrr…

“Non posso avere voglia di vederti?”

“Non credo” ribatto indolente sedendomi di fianco a lui.

Mi stendo e appoggio la testa sulle sue gambe ma non riesco a rilassarmi perché il volume della tv è altissimo. Gli prendo di mano il telecomando e spengo, brontolando sulla sua poco delicatezza.

“Posso sapere il motivo di tanto disturbo?”

Lui mi guarda disorientato ed esita un attimo sulla risposta, piegando in su le labbra.

“Eeehm… ero da queste parti e ho pensato di farti una visita…!” dice infine, contento della sua geniale trovata.

“Sì… faccio finta di crederci!” rispondo ridendo.

“Ah Dalia… te lo dico subito… ho accidentalmente distrutto i vasi di begonie sotto la finestra della tua camera.” soffia rapido mentre lo fisso stupita. È la predizione di Martina…

“E perché eri vicino alle mie begonie?”

Ecco che torna l’espressione disorientata, mentre il sudore comincia a imperlagli la fronte. Che cosa mi sta nascondendo?!

Mi diverto a guardare i suoi occhi nocciola che si spostano velocemente in cerca di qualche idea, e non posso fare a meno di notare che il suo viso è davvero bello. È cambiato tantissimo rispetto a quel bambino sbruffone che mi tirava i capelli e mi sfidava alle corse in bicicletta…

Ma stavolta il suo cervello non riesce a fabbricare una risposta e rimane a fissarmi per lunghi minuti, fino a quando non sento un rumore provenire dalla mia camera.

Scatto in piedi e guardo Edo terrorizzata.

“L-l’hai sentito anche tu…?” chiedo rabbrividendo.

“Che cosa?”

CRASH!

Oddio oddio oddio! “Questo non puoi non averlo sentito, Edo!” urlo saltellando.

Lui si alza e mi trattiene per le braccia.

“Non ho sentito nulla, Dalia… non è che ti stai immaginando tutto?” il suo tono è fin troppo sicuro. Ma cazzo, c’è qualcuno che sta distruggendo camera mia e lui mi guarda sorridendo.

Arrivano altri rumori e stavolta sono sicura che Edo li ha sentiti perché anche lui si è girato verso la stanza.

Mi slego dalla sua forte presa e mi dirigo verso la mia camera a piccoli passi.

“Dove stai andando?” chiede allarmato.

“Come dove sto andando?! In camera mia per vedere che succede!”

“No, non farlo!” con un balzo mi si para davanti e mi impedisce di passare.

“Cosa? Lasciami passare, scemo!” esclamo tentando di schivarlo.

“NO!”

Con uno scatto riesco a superarlo, ma lui mi prende per le spalle, girandomi verso di lui.

Sento altri suoni ma la mia totale attenzione è rapita dall’intensità del suo sguardo. Capisco che non sa cosa fare e ne approfitto per separarmi da lui, ma…

È in un attimo che succede: mentre ascolto ancora il fracasso arrivare dalla mia stanza, Edo mi avvicina velocemente al suo viso e mi bacia.

Anche se in un primo momento tento di divincolarmi, non posso non constatare che le sue labbra sono talmente morbide… finisco per ricambiare anche io i movimenti della sua bocca, stringendomi a lui.
È una sensazione strana… assomiglia a stare distesi in acqua a pancia in su: il corpo sollevato in un abbraccio antigravitazionale, la mente invasa dal solo rumore delle bollicine, gli occhi che sanno vedere solo il celeste del cielo… Mi sento bene tra quelle labbra.

Non faccio neanche più caso se dalla mia stanza escono ancora rumori, percepisco solo la sua esitazione quando passa la punta della lingua sul mio labbro inferiore…

“DALIA!!!”

Ci separiamo prontamente e ci giriamo verso Andrea, di ritorno dalle lezioni dell’università, che ci fissa a bocca aperta. Il suo colorito mi rammenta quello di un lenzuolo mentre i suoi occhi azzurri spalancati percorrono l’abbraccio con cui Edo mi avvolge ancora.

Lui si allontana subito da me come se avessi una malattia mortale contagiosa, e boccheggia nella paura delle ire di mio fratello. Andrea non sopporta Edo: ogni volta che lo vede insieme a me riesce a cacciarlo via, come ora che si sta avvicinando con sguardo da pazzo omicida.

“Bè ciao Dalia! Andrea…” saluta Edo correndo come un fulmine fuori dalla porta.

Mio fratello lo guarda furibondo mentre si allontana e poi rivolge lo stesso sguardo anche a me.

“E quello che cos’era?!”

Io sbuffo e me ne vado in camera, completamente dimentica del casino che prima vi usciva.

“Dalia?! Ti proibisco di rivedere quel… quel…”

“E smettila, Andrea! Non sono mica di tua esclusiva proprietà!”

Lo sento borbottare cupamente qualcosa riconducibile a un “invece sì” ma non ci faccio caso: la mia stanza è completamente sottosopra.

La scrivania è piena di terra, il pavimento sommerso di foto e la vasca di Rosso è spostata.

Ma che è successo?!

 

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Non ho voglia di dilungarmi molto nelle solite cazzate, non sono dell’umore giusto. Anzi, sono proprio dell’umore opposto… è che sono infinitamente stupida. Nonostante mi sia ripetuta più volte di non ricadere nello stesso errore, ritorno sempre a farlo. E agli altri non frega nulla che io stia male, come al solito.

Eeeh… mi sento davvero uno schifo! :]

Ma passiamo a voi mie uniche ragioni di vita (dopo Ligabue, Monokuro Boo e la Nutella u_u)

 

Grazie innanzitutto a chi legge e basta!

E poi grazie a akane_val, Black Lolita e Mello sexy doll per i preferiti!

SummerBreeze, haloa! Allora, ti rispondo per punti.

1)     A dire il vero, proprio perché Yuppi è un cacatua (che dal nome sembra non aver problemi di intestino pigro) mi è passata la malsana idea di farlo stitico! Che figura avrebbe fatto tra il pesce Rosso e Birillo il suicida se non avesse avuto anche lui qualche complesso?!

2)     Hai ragione, sei speciale :D

3)     Sì, Edo ha un debole per Dalia… e forse anche per Davide. Insomma è indeciso. Dovrete aspettare per avere chiara tutta la situazione, gomennasai!

4)     Anche a me Davide non piace +lol+ anche io odio i perfettivi <3

5)     XDDDDDDDDDDDDDDD SCUSA!!! TI GIURO NON è FATTO APPOSTA CHE MARTINA FACCIA DI COGNOME ROSARIO!! +ride come una pazza+ scusa ;_;

6)     Per quanto riguarda i dolcetti per lo spirito… credo sia tipo come la storia di Babbo Natale, quando gli si lascia latte e biscotti sotto l’albero di Natale. Che tanto poi li si sbaffa il papà.

Spero di essere stata esauriente ;D E poi ho postato abbastanza presto, no? Ciu!

Mello sexy doll, le tue recensioni mi fanno impazzire XD spero di riuscire a farti felice anche con questo arcano punto di vista di Dalia! Cerco di farle vedere dei loro comportamenti ambigui, che lei naturalmente non cataloga come amorosi, ma che noi sappiamo bene essere così!! +lol+ Mi fa piacere che la storia ti piaccia!

Black Lolita, *______________* TESOROOOO!! Che bello averti anche qui!! La mia musa, la mia soprannominatrice ufficiale *__* kyaaa!!! +felice felice felice+

Per quanto riguardo Andrea, hai pienamente ragione! Eddai, doveva pur esserci un figo sfigato no?! A quanto pare nella classifica di gradimento al primo posto c’è Edo (o forse Martina) e all’ultimo le Gemelle XD Poverette! A dire il vero nemmeno io do molto peso a loro. Sono qui solo per fare guai.

Kokky, shori! Se qualche volta ti scoccia recensire non fa nulla XD mica ti obbligo! Comunque a qualcosa sulle coppie ci sei arrivata, anche se non te ne sei resa conto v_v Raffa arriva tra poco <3 L’unica cosa della recensione che non capisco è: Tu! Tu! Non puoi non continuare.  Che vuol dire? Io non ho mai detto di voler interrompere questa storia ?_? Ciu!

 

Non ho voglia di spremermi il cervello per un invito fantasioso a recensire. Fate quello che volete. (è implicito un “recensite, dannati!”)

 

Cosa succederà ora tra Dalia e Edo?

Andrea riuscirà a starsene con le mani in mano?

Dalia riuscirà a perdonare Davide nonostante una nuova rivelazione sul suo rapporto con le Gemelle?

Mi dispiace dire che Martina avrà solo una battuta XD

 

Alla prossima!!

 

 

 

 

 

 

   
 
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